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La Russia pronta a vietare la «quadrobica», sottocultura degli imitatori degli animali

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Una legge che proibisce la promozione di ideologie distruttive in Russia è attualmente in lavorazione, ha detto sabato la vicepresidente del Comitato per l’istruzione della Duma di Stato, Yana Lantratova, in un’intervista con l’agenzia RIA Novosti. Il divieto comprenderebbe la cosiddetta «quadrobica» («quadrobics» in inglese), che sta rapidamente guadagnando terreno tra i giovani.

 

La quadrobica è una sottocultura che ruota attorno all’imitazione degli animali. Gli adolescenti che si definiscono quadrobers interpretano cavalli, gatti, cani e altri animali muovendosi su tutti e quattro gli arti e imitando suoni specifici, mentre indossano maschere e costumi.

 

 

 

 

 

La sottocultura ha recentemente registrato una crescita esponenziale grazie ai video virali su TikTok e YouTube, e si ritiene che sia stata inventata dal velocista giapponese Kenichi Ito. Nel 2015, con un tempo di 15.71 secondi, Ito ha stabilito il record del Guinness per la corsa a quattro zampe per 100 metri.

 

 

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Lo Ito ha trascorso nove anni studiando come si muovono animali come le scimmie patas africane. Lavorava come custode e lavava i pavimenti a quattro zampe per esercitarsi nella sua tecnica di corsa a quattro arti.

 

Il quadrobico nipponico può essere veduto all’opera nell’inquietante video del gruppo australiano The Jezabels intitolato significativamente «My Love Is My Disease» («il mio amore è la mia malattia»).

 

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La diffusione della postura a quattro zampe tra i giovani preoccupa le autorità russe.

 

«Sto sviluppando un disegno di legge per vietare la propaganda di ideologie distruttive, tra cui la quadrobica», ha detto la Lantratova all’agenzia di stampa, aggiungendo che «un quadrobico non è un fuorilegge, ma una vittima».

 

Il legislatore russo ha chiesto sanzioni legali contro coloro che rendono «movimenti di questo tipo popolari e attraenti», sottolineando che «ci sono intere comunità che non sono così innocenti come sembrano a prima vista».

 

 

 

La quadrobica è diventata una questione molto controversa per i legislatori del Paese negli ultimi mesi. All’inizio di questa settimana, il deputato della Duma di Stato Sergej Kolunov ha chiesto alla Commissaria per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova di introdurre sanzioni amministrative e penali contro i genitori dei quadrobici.

 

A settembre, un membro del Consiglio della Federazione, Natalia Kosikhina, aveva chiesto di bandire il movimento in Russia, affermando che «tali forme di sottocultura non solo colpiscono mentalmente, ma portano a conseguenze molto tragiche». Allo stesso tempo, la deputata ha affermato che le attività sportive ed educative dovrebbero essere rese attraenti per gli adolescenti.

 

 

 

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Secondo gli psicologi, la quadrobica è un modo facile e accessibile per i bambini di evadere dalla realtà, in particolare durante la pubertà. All’inizio di quest’anno, la psicoterapeuta Antonina Perekrestova ha detto a RBK che il movimento è per lo più unito da adolescenti che mancano di attenzione e supporto da parte dei loro genitori e insegnanti sottolineando che i quadrobici hanno comunemente problemi di comunicazione con i coetanei e hanno bisogno di essere coinvolti in attività che facilitino il loro sviluppo intellettuale e fisico per evitare problemi con le abilità sociali in futuro.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato era emerso il caso di «Toco», un uomo giapponese che aveva affermato di aver realizzato il suo sogno d’infanzia creando un costume iperrealistico dal costo di circa 15 mila dollari con il quale diceva di poter divenire un cane collie, razza in Italia chiamata erroneamente da alcuni come «Lassie».

 

 

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È impossibile non connettere l’ascesa della quadrobica con quella dei cosiddetti «furries», ossia persone adulte che si travestono da personaggi animali pelosi grazie a grandi costumi.

 

La sottocultura furry, che secondo alcuni ha una certa valenza sessuale, sta prendendo piede in vari Paesi, in alcuni casi penetrando – secondo alcune notizie pubblicate dalla stampa americana – persino nelle scuole.

 


Si tratta ulteriori passi verso la slatentizzazione della psicosi della società moderna, che a questo punto non è solo tollerata, ma incoraggiata dalle autorità.

 

Anche in Italia si comincia a discutere non più di disforia di genere (oramai accettata), ma di «disforia di specie», che sarebbe la condizione in cui la persona (il bambino, spesso) dice di identificarsi con un animale.

 

La tendenza in ambito anglofono ha già un nome spendibile socialmente, Therian. I theriani sono coloro che credono di essere un animale, talvolta anche solo in parte. Talvolta è possibile sentire il termine Otherkin, che tuttavia definisce chi non si sente totalmente umano, identificandosi pure come elfo, alieno, robot, etc.

 

Le istituzioni stanno cominciando a piegarsi ufficialmente al fenomeno.

 

Come riportato da Renovatio 21, due anni fa un membro del Consiglio scolastico della provincia dell’Ontario, in Canada, confermò la presenza nelle scuole pubbliche di bambini che si «identificano» come animali, e quindi che come tali devono essere trattati da compagni e istituzioni. Media mainstream come la CNN hanno promosso anche tendenze come quella di «identificarsi» con una sirena – un trend otherkin globale da non sottovalutare.

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Fiume infestato dai coccodrilli pronto per le Olimpiadi in Australia

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Gli organizzatori delle Olimpiadi hanno scelto il fiume Fitzroy, noto per la presenza di coccodrilli, come sede per le competizioni di canottaggio e canoa ai Giochi di Brisbane 2032, in Australia. Lo riporta la stampa locale.   Situato a circa 600 km a nord di Brisbane, il fiume è stato selezionato a marzo come sede olimpica, ma ha ricevuto critiche da organizzazioni nazionali e internazionali per non rispettare gli standard tecnici. Oltre alla popolazione dei letali loricati, il fiume è caratterizzato da forti maree.   Martedì, però, il deputato del Queensland Matt Canavan ha dichiarato ai media che il fiume ha superato i test preliminari condotti dalla Games Independent Infrastructure and Coordination Authority (GIICA).   «Abbiamo ricevuto l’approvazione per il canottaggio nel 2032. Tutti i dati sono disponibili e non ci sono più impedimenti per ospitare gli eventi di canottaggio qui», ha affermato Canavan.   Il funzionario ha respinto le preoccupazioni sulla sicurezza, sottolineando che i nuovi dati dimostrano che il corso d’acqua è «piatto come una tavola».

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«Se Gesù Cristo tornasse al mondo, questo sarebbe un posto ideale per lui, perché è abbastanza pianeggiante da poterci camminare sopra», ha aggiunto blasfemamente. Il fiume Fitzroy è un habitat naturale per i coccodrilli marini, con avvistamenti di esemplari lunghi fino a quattro metri vicino a un golf club locale situato nell’area di gara olimpica e paralimpica. Tuttavia, il fiume è già utilizzato per il canottaggio da scuole, un club locale e per allenamenti di alto livello.   Sarah Black, presidente del Rockhampton Fitzroy Rowing Club, ha assicurato che le strutture saranno pronte per ospitare una regata olimpica prima del 2032. Black ha evidenziato l’esistenza di protocolli per segnalare gli avvistamenti di coccodrilli, sottolineando che la convivenza con questi animali è parte della vita locale.   Brisbane ha ottenuto l’assegnazione delle Olimpiadi estive del 2032 nel luglio 2021, diventando la terza città australiana a ospitare i Giochi, dopo Melbourne nel 1956 e Sydney nel 2000.   Come riportato da Renovatio 21, gli olimpionici del nuoto erano già stati umiliati a Parigi quando furono costretti a nuotare nella Senna infestata dalle feci. Vari atleti, dopo la nuotata nel fiume fecale, furono ricoverati in ospedale.   Un triatleta vomitatore ripreso in mondovisione, il canadese Tyler Mislawchuk, una volta terminata la gara segnando un tempo di 1:44:25, si è immediatamente gettato a terra e iniziato a vomitare copiosamente. «Ci ho provato, non ho rimpianti: ho vomitato 10 volte. Non sono venuto qui per arrivare tra i primi 10, ma ho dato tutto quello che avevo», ha detto con amarezza e acidità di stomaco l’olimpico del rigetto.     «Mentre nuotavo sotto il ponte, ho sentito e visto cose a cui non dovremmo pensare troppo», ha detto Jolien Vermeylen, triatleta che si è classificata 24ª, aggiungendo che le acque non avevano esattamente il sapore di «Coca-Cola o Sprite». Tra le cose che ha veduto è possibile ipotizzare non vi fossero coccodrilli, tuttavia grandi toponi forse sì.   Renovatio 21 ha teorizzato una volonta precipua, di natura esoterico-giacobina, nella persecuzione fisica degli atleti: è il caso di parlare di vero sadismo della Francia repubblicana, che ha tra i suoi eroi, del resto, il marchese De Sade – il quale nelle 120 giornate di Sodoma descrive appunto la tortura di masse di giovani…  

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Grave crisi nel mondo degli avvoltoi, il Sudafrica si dispera. Mentre continua la violenza razzista contro i bianchi

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Il governo sudafricano ha espresso preoccupazione per il drastico declino delle popolazioni di avvoltoi, sottolineando che la loro continua diminuzione potrebbe avere serie conseguenze ambientali. Nonostante i problemi che affliggono il Paese – come la cruenta violenza razzista sui bianchi – Pretoria pensa bene di occuparsi dei problemi dei pennuti, e disperarsene.

 

Nel suo discorso di lunedì, il ministro delle Foreste, della Pesca e dell’Ambiente Dion George ha dichiarato che solo nel 2025 due episodi di avvelenamento di massa hanno causato la morte di centinaia di avvoltoi.

 

A maggio, almeno 123 avvoltoi sono morti dopo essersi nutriti della carcassa avvelenata di un elefante nel Parco Nazionale Kruger in Sudafrica. Le guardie forestali sono riuscite a salvare e curare circa 83 degli uccelli sopravvissuti.

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Un altro caso di avvelenamento di massa si è verificato nella riserva di caccia di Lionspruit, a Mpumalanga, dove oltre 100 avvoltoi sono stati uccisi.

 

«Se questi eventi continuano senza controllo, la perdita di migliaia di avvoltoi potrebbe avere conseguenze devastanti per l’ambiente e la salute pubblica», ha avvertito il ministro, invitando i sudafricani a contribuire attivamente alla protezione degli avvoltoi, sottolineando il rischio di estinzione di diverse specie senza un intervento coordinato.

 

Un rapporto di BirdLife International del 2025 stima che gli avvoltoi abbiano un valore economico di 1,8 miliardi di dollari all’anno per la regione della Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe (SADC). Il rapporto identifica l’avvelenamento come la principale causa di morte degli avvoltoi in Africa (61%), seguito dall’uso legato a credenze tradizionali (29%) e dall’elettrocuzione da infrastrutture energetiche (9%).

 

Vulpro, la principale organizzazione sudafricana per la conservazione degli avvoltoi, ha registrato almeno 191 incidenti legati alle linee elettriche tra il 2020 e il 2025.

 

Nell’Africa meridionale, l’avvelenamento secondario da carcasse contaminate e le uccisioni per scopi tradizionali continuano a rappresentare gravi minacce: nel 2019, un avvelenamento di massa in Botswana ha causato la morte di oltre 500 avvoltoi in grave pericolo di estinzione, secondo il rapporto.

 

Nel 2024, il Sudafrica ha adottato un piano di gestione della biodiversità multispecie per sette specie di avvoltoi, con l’obiettivo di coordinare gli sforzi di conservazione a livello nazionale fino al 2033.

 

Tuttavia, l’IOL ha riportato ad agosto che venti pulcini di avvoltoio sono nati nella riserva di caccia privata di Shamwari, in Sudafrica, durante questa stagione riproduttiva. Questo risultato segue il trasferimento, un anno fa, di 160 uccelli da Hartebeespoort a nuovi recinti a Shamwari da parte dell’organizzazione ambientalista VulPro.

 

Non solo il Sudafrica pensa ai pennuti invece che agli esseri umani. Aggiungiamo pure che si tratta di pennuti orribili – proprio quello che si dice un brutto uccello.

 

Nel 2022 la divisione per l’uguaglianza della Corte Suprema del Sudafrica ha stabilito che la canzone «Kill the Boers» non costituisce un caso di «incitamento all’odio». Chiedere il massacro di un’intera classe sociale, se non di un’intera razza non è hate speech, se a farlo cantare alle masse è Julius Malema, leader marxista-leninista del partito Economic Freedom Fighers (EFF), panafricanista, anticapitalista, antimperialista, con una certa passione, si dice, per le BMW che guiderebbe anche con un po’ troppa velocità.

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Come riportato da Renovatio 21, ancora due anni fa Musk, che non ha problemi a parlare di un vero e proprio «genocidio bianco» in Sudafrica, aveva accusato il New York Times di supportare gli appelli al massacro razziale in corso.

 

Il principale vettore dell’ascesa del canto genocida è senza dubbio il Malema, che scandisce lo slogan sterminatore saltellando in stadi dinanzi a migliaia e migliaia di seguaci, aggiungendo «shoot to kill», «spara per uccidere» – in pratica la caccia, ma non all’avvoltoio, al bianco.

 

Come riportato da Renovatio 21, vari gruppi boeri da anni ritengono di essere oggetti di una vera persecuzione se non di una pulizia etnica, con abbondanza disperante episodi di crimine, torture e violenza efferata di ogni sorta.

 

Come riportato da Renovatio 21, Ernst Roets, responsabile politico del Solidarity («Movimento di Solidarietà»), un network di organizzazioni comunitarie sudafricane che conta più di 500.000 membri, ha dichiarato che, nonostante le indicibili violenze e torture subite dalle comunità bianche in Sud Africa, nel prossimo futuro «l’Europa sarà peggio».

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Immagine di Derek Keats via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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Il Canada vuole eutanasia di massa anche per gli struzzi

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Una controversia legata alla gestione di un focolaio di influenza aviaria ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica canadese. Tutto ha avuto inizio nel 2024, quando i proprietari di un’azienda agricola a conduzione familiare nella Columbia Britannica hanno rilevato sintomi compatibili con l’influenza aviaria in alcuni struzzi del loro allevamento. La malattia si è diffusa rapidamente tra gli uccelli, causando la morte di 69 esemplari nel giro di un mese.   Gli struzzi rimasti, tuttavia, non hanno mostrato segni di malattia nei mesi successivi, suggerendo lo sviluppo di una possibile immunità naturale. Nonostante ciò, l’Agenzia canadese per l’ispezione alimentare (CFIA) ha disposto l’abbattimento dell’intero stormo sopravvissuto, considerandolo un rischio per la salute pubblica e per l’industria avicola nazionale.   La decisione ha suscitato una forte reazione da parte della famiglia proprietaria dell’allevamento, che da mesi si oppone al provvedimento attraverso vie legali e mediatiche. La vicenda ha avuto un nuovo sviluppo lo scorso mercoledì, quando la Corte Suprema del Canada ha concesso una sospensione temporanea dell’abbattimento, bloccando l’operazione in attesa di ulteriori decisioni giudiziarie.

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Nonostante la sospensione, gli agenti della CFIA – coadiuvati da oltre 100 agenti di polizia – continuano a presidiare la proprietà, impedendo ogni accesso non autorizzato agli animali. Secondo i proprietari, l’agenzia ha anche vietato loro di effettuare test diagnostici indipendenti sugli uccelli sopravvissuti, con la minaccia di sanzioni che includono multe fino a 200.000 dollari e pene detentive fino a sei mesi per ogni esemplare testato senza autorizzazione.   La CFIA sostiene che la presenza degli struzzi costituisca ancora una minaccia biologica. Tuttavia, alcuni osservatori hanno sollevato dubbi sulle modalità di gestione della situazione. In particolare, è stato segnalato che, nei giorni iniziali dell’intervento, alcuni operatori dell’agenzia sarebbero entrati nell’area senza adeguati dispositivi di protezione individuale, adottando misure di sicurezza più rigorose solo successivamente. Anche le forze dell’ordine, secondo quanto riferito, non avrebbero utilizzato equipaggiamenti protettivi durante le operazioni di sorveglianza.   La famiglia proprietaria della fattoria, denuncia quella che definisce una violazione dei propri diritti. La figlia dei titolari, ha dichiarato: «Non si tratta solo dei nostri struzzi. È una questione più ampia che riguarda i diritti degli agricoltori e la libertà di gestire le proprie terre».   Il caso ha acceso un dibattito pubblico sull’equilibrio tra misure di biosicurezza e diritti individuali, sollevando interrogativi sulla proporzionalità dell’intervento governativo e sulla trasparenza delle valutazioni scientifiche alla base delle decisioni.   Rimane il fatto che il Canada, anche per i grandi pennuti, è capitale dell’eutanasia di Stato che si dirige verso l’eliminazione dei bambini autistici (anche senza consenso dei genitori), dei malati mentali in genere, dei disabili, dei depressi da lockdown, degli angosciati, dei poveri – etc. Con contorno di record per le predazioni di organi.   Due anni fa il Canada registrò che una persona su 25 moriva per MAiD, il nome della pubblica eutanasia canadese.   Come riportato da Renovatio 21, un altro caso di eutanasia animale sconvolse gli USA, forse spostando anche qualche voto delle presidenziali: quello dello scoiattolo Peanut, strappato dalle amorevoli braccia del suo addestratore ed eutanatizzato dalle autorità statunitensi.   Perché per il malvagio squirrello che invece terrorizza la California, al momento, non è richiesta la morte di Stato?

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Immagine di Mostafameraji via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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