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La Russia inizia le esercitazioni militari senza preavviso

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Il ministero della Difesa russo ha annunciato il 14 aprile che il presidente Vladimir Putin aveva ordinato un’ispezione senza preavviso della flotta del Pacifico e delle unità associate.

 

«Oggi, alle 9:00 (ora di Vladivostok), la flotta del Pacifico in piena forza è stata allertata e ha iniziato a trasferirsi al massimo grado di prontezza al combattimento. Nell’evento sono coinvolte anche una parte delle forze aerospaziali, unità militari e unità di supporto», ha affermato il ministero in una nota.

 

«Lo scopo principale di questa ispezione è rafforzare la capacità delle forze armate di affrontare i compiti di respingere l’aggressione marittima di un potenziale nemico».

 

Il capo dello stato maggiore russo, il generale Valery V. Gerasimov, ha dichiarato che «l’evento dovrebbe creare un ambiente per le truppe ispezionate che sia il più pertinente possibile al contenuto e alla natura del moderno combattimento armato».

 

L’esercitazione era ancora in corso questa mattina, con un comunicato del ministero della Difesa che riportava il dispiegamento dei sistemi di difesa aerea S-400 e Pantsir.

 

Anche i bombardieri supersonici Tu-22M e i portamissili da crociera Tu-95 sono stati schierati oggi negli aeroporti operativi per partecipare all’esercitazione.

 

Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni fa a testato presso il poligono di Kapustin Yar nuove tecnologie per i missili intercontinentali. Due mesi fa, durante la visita di Biden a Kiev, aveva ulteriormente testato l’ICBM Satan-2.

 

Settimane fa era emerso che Mosca stava costruendo nella penisola della Kamchatka (estremo oriente siberiano) una base per i sottomarini che portano i droni nucleari Poseidon, armi di nuovo tipo in grado, secondo quanto dichiarato, di generare tsunami.

 

Putin ha inoltre esternato la sua volontà di piazzare atomiche in Bielorussia (un po’ come gli USA fanno con i Paesi alleati NATO), e il presidente bielorusso Lukashenko si è detto disponibile.

 

Contrariamente a quanto scrive talvolta la stampa occidentale, non pare proprio che la Russia stia esaurendo in Ucraina le munizioni di artiglieria, in quanto avrebbe perfezionato la filiera di produzione degli armamenti. Il giornalista del Wall Street Journal arrestato in Russia giorni fa stava trafficando appunto con questo tipo di informazioni.

 

 

 

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I presunti stupratori militari israeliani annunciano che «vinceranno»

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I militari israeliani imputati per aver torturato e abusato sessualmente di un detenuto palestinese nel centro di detenzione di Sde Teiman hanno difeso apertamente le proprie azioni, denunciando una persecuzione ingiusta e promettendo di «lottare per la giustizia».

 

Il caso risale a un episodio del luglio 2024 nella base militare di Sde Teiman, nel sud di Israele, dove cinque riservisti furono inizialmente accusati di stupro e poi incriminati per «abuso aggravato» in seguito a un video che riprendeva soldati mentre malmenavano un prigioniero palestinese bendato. La vittima avrebbe subito ferite gravi, tra cui perforazione intestinale e trauma rettale severo.

 


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Indossando maschere nere per celare l’identità, gli imputati si sono presentati lunedì alla Corte Suprema israeliana a Gerusalemme Ovest, leggendo ai giornalisti una dichiarazione di sfida. «Invece di riconoscimenti, abbiamo ricevuto accuse; invece di gratitudine, silenzio», ha dichiarato uno dei soldati mascherati. «Non ci avete permesso di replicare, di spiegarci. Ci avete giudicati davanti alle telecamere come se il verdetto fosse già scritto».

 

«Non staremo zitti. Continueremo a batterci per la giustizia», ha proseguito. «Vinceremo, perché la verità è una sola».

 

La vicenda è riesplosa la settimana scorsa dopo le dimissioni dell’ex procuratrice militare capo delle IDF, la maggiore generale Yifat Tomer-Yerushalmi, che ha ammesso di aver autorizzato la diffusione del video. Nella lettera di dimissioni, Tomer-Yerushalmi ha spiegato di aver reso pubblico il filmato per contrastare la «falsa propaganda» e ha ribadito che, pur trattandosi di «operativi terroristici», ogni sospetto credibile di violenza da parte del personale IDF doveva essere indagato.

 

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Lo scandalo si è aggravato lunedì, quando un tribunale di Tel Aviv ha disposto l’arresto e la detenzione per tre giorni della Tomer-Yerushalmi. Il premier Beniamino Netanyahu ha definito la fuga di notizie «forse il più grave colpo d’immagine subito da Israele dalla sua fondazione». Il ministro della Difesa Israel Katz ha accusato i detrattori dei soldati di diffondere «accuse del sangue».

 

L’episodio ha attirato condanne internazionali, inclusa quella di una commissione ONU che l’anno scorso ha affermato di aver rivelato solo la «punta dell’iceberg» sugli abusi ai detenuti nelle strutture militari israeliane.

 

Come riportato da Renovatio 21alcuni politici israeliani si sono sentiti di difendere lo stupro anale del prigioniero palestinese, con conseguente scandalo generale anche presso la stessa opinione pubblica dello Stato Ebraico.

 

Come riportato da Renovatio 21, mesi fa lo stesso esercito israeliano ha iniziato delle indagini riguardante il video che ritrae soldati dello Stato Ebraico che gettano cadaveri di palestinesi dai tetti.

 

Come riportato da Renovatio 21abusi da parte dei militari israeliani sono diffusi sui social, come ad esempio il canale Telegram «72 vergini – senza censura», dove vengono caricati dagli stessi militari video ed immagini di quella che si può definire «pornografia bellica». Vantando «contenuti esclusivi dalla Striscia di Gaza», il canale 72 Virgins – Uncensored ha più di 5.000 follower e pubblica video e foto che mostrano le uccisioni e le catture di militanti di Hamas, nonché immagini dei morti.

 

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Gli USA vogliono 1.558 caccia

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Secondo quanto riportato dal notiziario Breaking Defense, citando un piano non classificato per la struttura delle forze armate, l’aeronautica militare statunitense (USAF) dovrà costruire centinaia di nuovi aerei da combattimento entro i prossimi dieci anni per soddisfare gli obiettivi di difesa del presidente Donald Trump.   Presentato al Congresso questo mese, il piano prevede che l’USAF disponga di 1.558 caccia con codice di combattimento per adempiere ai propri obblighi globali previsti dall’Interim National Defense Strategic Guidance (INDSG) di Trump. L’obiettivo è di quasi 300 unità in più rispetto ai 1.271 caccia stimati che dovrebbero essere in servizio nel 2026.   Il documento afferma che l’USAF punta a raggiungere un obiettivo intermedio di 1.369 caccia entro l’inizio del 2030, ma avverte che i finanziamenti limitati, la capacità industriale e le richieste di modernizzazione concorrenti potrebbero ritardare i progressi.   Il rapporto identifica l’F-15EX e l’F-35A come elementi chiave per raggiungere l’obiettivo dei jet. Afferma che Boeing potrebbe produrre fino a due dozzine di velivoli F-15EX all’anno entro il 2027, arrivando a 36 all’anno con «finanziamenti aggiuntivi per le strutture».

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Nel frattempo, Lockheed Martin potrebbe fornire fino a 100 F-35A all’anno entro il 2030, descritti come «la base della struttura della forza di caccia dell’USAF». Tuttavia, il documento sottolinea che questo ritmo di produzione richiederebbe l’ampliamento delle strutture, finanziamenti aggiuntivi e la risoluzione delle carenze di hardware e software che incidono sui nuovi aggiornamenti dell’F-35.   Il rapporto avverte che ritardi nella produzione, carenze di supporto e il ritiro di velivoli più vecchi, come gli A-10 e alcuni F-22, potrebbero vanificare considerevolmente i guadagni previsti. Rileva inoltre un deficit annuo di 400 milioni di dollari nei finanziamenti per il supporto e avverte che programmi di modernizzazione concorrenti, come il prossimo caccia F-47 di sesta generazione, potrebbero ulteriormente rallentare i progressi.   L’INDSG di Trump chiede all’esercito statunitense di colmare le lacune in termini di capacità per prepararsi a un potenziale conflitto con la Cina, che Washington ha designato come suo principale rivale strategico. Anche il Pentagono ha fatto pressioni per aumentare notevolmente la produzione di missili, a causa delle preoccupazioni sulla preparazione a un possibile scontro, in particolare intorno all’isola autonoma di Taiwan.   Pechino ha ripetutamente respinto le accuse di aggressione militare degli Stati Uniti e ha criticato Washington per aver alimentato le tensioni armando Taipei ed espandendo la sua presenza nella regione.  

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Avvocato dell’esercito israeliano si dimette dopo il video trapelato con gli abusi sessuali su un detenuto

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Il capo dell’avvocatura militare delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), maggior generale Yifat Tomer-Yerushalmi, si è dimesso venerdì dopo aver ammesso di aver autorizzato la diffusione di un video di sorveglianza che mostrerebbe soldati israeliani abusare di un prigioniero palestinese nella base di Sde Teiman, vicino al confine con Gaza.

 

Il filmato, registrato all’inizio di luglio 2024 e trasmesso ad agosto da Canale 12, riprende i militari che isolano un detenuto sdraiato a terra prono, lo circondano con scudi antisommossa per nasconderlo alla vista e presumibilmente lo maltrattano. L’uomo è stato poi ricoverato per le gravi lesioni subite.

 

Nella lettera di dimissioni pubblicata dal Times of Israel, Tomer-Yerushalmi spiega di aver approvato la fuga di notizie «per contrastare la falsa propaganda contro le autorità militari preposte all’applicazione della legge». Precisa che, pur trattandosi di «terroristi e agenti della peggior specie», ciò non esime dal dovere di indagare in presenza di «ragionevole sospetto di violenza».

 

Il ministro della Difesa Israel Katz ha commentato: «Chi diffonde calunnie di sangue contro i soldati IDF non merita di indossarne l’uniforme».

 

Cinque riservisti sono stati incriminati per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi al detenuto, accuse da loro respinte. Il caso ha scatenato proteste di politici di coalizione e attivisti di destra; decine di manifestanti hanno invaso la base per impedire gli arresti.

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Sde Teiman, in parte convertita in centro di detenzione per palestinesi sospettati di militanza, è al centro di denunce per torture e abusi sistematici. Oltre 1.000 detenuti da Gaza vi sarebbero transitati, inclusi presunti partecipanti all’attacco di Hamas del 7 ottobre (circa 1.200 morti e 251 ostaggi). Le autorità sanitarie di Gaza controllate da Hamas riferiscono oltre 68.000 palestinesi uccisi dall’offensiva israeliana.

 

Le dimissioni si inseriscono nell’intensificarsi dello scrutinio sulla condotta di Israele a Gaza, mentre entrambe le parti dichiarano di rispettare la tregua mediata dagli USA.

 

Come riportato da Renovatio 21, mesi fa lo stesso esercito israeliano ha iniziato delle indagini riguardante il video che ritrae soldati dello Stato Ebraico che gettano cadaveri di palestinesi dai tetti.

 

Militari israeliani sono stati in questi mesi accusati pubblicamente di altri atti aberranti come la sodomizzazione con bastioni di prigionieri palestinesi, un atto che alcuni politici israeliani si sono sentiti di difendere, con conseguente scandalo generale anche presso la stessa opinione pubblica dello Stato Ebraico.

 

Come riportato da Renovatio 21abusi da parte dei militari israeliani sono diffusi sui social, come ad esempio il canale Telegram «72 vergini – senza censura», dove vengono caricati dagli stessi militari video ed immagini di quella che si può definire «pornografia bellica». Vantando «contenuti esclusivi dalla Striscia di Gaza», il canale 72 Virgins – Uncensored ha più di 5.000 follower e pubblica video e foto che mostrano le uccisioni e le catture di militanti di Hamas, nonché immagini dei morti.

 

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Immagine di IDF Spokesperson’s Unit via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

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