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Economia

La Russia ha annunciato che pagherà i dividendi dei giacimenti di Sakhalin in yuan

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Il giapponese Nikkei Asia ha riferito ieri che i giganteschi progetti di petrolio e gas naturale Sakhalin 1 e Sakhalin 2 nella Russia orientale, che includono ingenti investimenti da parte di società giapponesi e altri investitori stranieri, pagheranno i loro dividendi in yuan cinesi.

 

Il Giappone, alleato degli USA e avversario storico di Pechino, non è molto contento di questo sviluppo, ma non c’è molto che il governo edochiano possa fare al riguardo.

 

I principali investitori giapponesi nei progetti Sakhalin hanno scelto di mantenere la loro partecipazione, nonostante le sanzioni anti-russe, poiché il Giappone è fortemente dipendente dal gas naturale liquefatto (GNL) proveniente da Sakhalin, specie dopo la messa in discussione dell’energia nucleare dopo gli eventi di Fukushima nel 2011.

 

Secondo il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria nipponico, il GNL fornito da Sakhalin 2 rappresenta circa il 9% delle importazioni totali di GNL del Giappone, pari al 3% della fornitura totale di elettricità del paese.

 

Se ciò venisse interrotto, l’economia giapponese sarebbe in guai seri. «Le entità russe hanno recentemente utilizzato lo yuan per pagare i dividendi alle società commerciali giapponesi che hanno partecipazioni nei progetti, poiché le transazioni in dollari sono sanzionate», ha scritto Nikkei, aggiungendo con studiato understatement che «lo yuan non è una valuta di regolamento preferita per i beneficiari giapponesi in quanto è soggetto a determinate restrizioni sulle rimesse transfrontaliere».

 

All’interno del grande processo di dedollarizzazione globale, lo yuan sta prendendo quota come moneta alternativa al dollaro americano.

 

Questa settimana la Bolivia è divenuto il terzo Paese sudamericano ad adottare lo yuan per l’insediamento nel commercio, dopo Brasile e Argentina.

 

Lo yuan è ora utilizzato dall’India per pagare il petrolio russo. Lo stesso dicasi per il Pakistan.

 

L’Iraq ha fatto sapere che userà lo yuan, mollando il dollaro, negli scambi con Pechino, e così anche la Birmania. Il RMB ha ora superato il dollaro come valuta più utilizzata nelle transazioni transfrontaliere cinesi.

 

Tre mesi fa era emerso che lo yuan in Russia aveva sostituito il dollaro come principale valuta estera.  Importante ricordare anche le 65 mila tonnellate di gas liquido acquistate dalla Francia a Pechino pagando sempre in yuan: forse l’atto più esplicativo della situazione dopo la dichiarazione saudita di farsi pagare in danaro cinese il petrolio.

 

Il Brasile nel 2021 aveva incrementato le sue riserve in valuta cinese; Israele nel 2022 ha aumentato la sua riserva di yuan. Qualcuno ritiene che da un anno è di fatto iniziato un passaggio allo yuan delle Banche Centrali.

 

Come riportato da Renovatio 21anche il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha suggerito di incorporare lo yuan cinese come forma di valuta accettabile per i Paesi membri da utilizzare per adempiere ai propri obblighi finanziari nei confronti del FMI.

 

 

 

 

 

Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

 

 

 

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Economia

Il governatore della Banca del Canada avverte i cittadini di un calo del tenore di vita. I soldi per gay, trans e suicidio assitito però ci sono

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Il governatore della Banca del Canada, Tiff Macklem, ha fornito una valutazione fosca dello stato dell’economia, dicendo sostanzialmente ai canadesi che dovrebbero accettare uno standard di vita «più basso». Lo riporta LifeSite.

 

In un aggiornamento di mercoledì, in cui ha anche abbassato il tasso di interesse canadese al 2,25%, Macklem ha dato una triste notizia, che senza dubbio colpirà duramente le famiglie canadesi.

 

«Ciò che preoccupa di più è che, a meno che non cambiamo altre cose, il nostro tenore di vita come Paese e come canadesi sarà inferiore a quanto sarebbe stato altrimenti», ha detto Macklem ai giornalisti.

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«Se non cambia qualcosa, i nostri redditi saranno più bassi di quanto sarebbero altrimenti.» Macklem ha affermato che ciò che sta attraversando il Canada «non è solo una crisi ciclica».

 

Alla domanda su cosa intendesse con «recessione ciclica», Macklem ha risposto che la causa sono le misure protezionistiche messe in atto dagli Stati Uniti, come i dazi, che hanno reso tutto più costoso.

 

«Parte di ciò è strutturale», ha affermato, aggiungendo: «Gli Stati Uniti hanno virato verso il protezionismo. È più difficile fare affari con gli Stati Uniti. Questo ha distrutto parte della capacità produttiva del Paese. E sta anche aumentando i costi».

 

Macklem non è arrivato a dire ad alta voce che una recessione è praticamente inevitabile, ma ha detto che la crescita è «abbastanza vicina allo zero» al momento.

 

Sebbene alcune misure protezionistiche statunitensi messe in atto dal presidente Donald Trump abbiano avuto un impatto sul Canada, la realtà è che da quando i liberali hanno preso il potere nel 2015, prima con l’ex primo ministro Justin Trudeau e ora con Mark Carney, la spesa pubblica è fuori controllo, secondo gli esperti. L’inflazione è in aumento dilagante.

 

I contribuenti canadesi stanno già affrontando un’inflazione elevata e tasse elevate, in parte a causa della spesa eccessiva e dell’eccessiva stampa di denaro da parte del governo liberale, e persino ammettendo che dare soldi all’Ucraina avviene a spese dei «contribuenti».

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Il premier Carney ha proclamato con coraggio all’inizio di questa settimana che il prossimo bilancio del suo governo liberale per il 2025 includerà milioni di dollari in più di denaro dei contribuenti per le «comunità SLGBTQI+», per l’uguaglianza di «genere» e per la sicurezza del «pride».

 

La Canadian Taxpayers Federation (CTF) ha recentemente attaccato il governo Carney per aver speso 13 milioni di dollari in gadget promozionali come «giochi di carte sul cambiamento climatico», «penne laser e dischi volanti» e «spazzolini da denti in bambù» dal 2022.

 

I canadesi pagano alcune delle tasse sul reddito e altre imposte più alte al mondo. Le famiglie canadesi spendono in media il 42% del loro reddito in tasse, più delle spese per cibo e alloggio. L’inflazione in Canada è a un livello mai visto da decenni, scrive il sito canadese LSN.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel frattempo il Canada sta espandendo i suoi servizi per la morte di Stato – la famosa MAiD – per la quale i soldi tuttavia sembrano sempre esserci. Il suicidio a spese del contribuente è proposto che sempre maggior insistenza ai malati canadesi.

 

Il Canada è quindi divenuto Paese con il record di persone uccise dall’eutanasia statale, fenomeno che alimenta in modo rivoltante l’industria dei trapianti, cioè della predazione degli organi a cuor battente.

 

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Immagine di Bank of Canada – Banque du Canada via Wikimedia pubblicata su licenza  Creative Commons Attribution 2.0 Generic

 

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Economia

Trump respinge l’appello di Orban per il petrolio russo

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Il presidente USA Donald Trump ha respinto la richiesta del premier ungherese Viktor Orban di esentare l’Ungheria dalle sanzioni sul petrolio russo.   Venerdì, intervistato da Kossuth Radio, Orban aveva annunciato che tenterà di persuadere Trump durante la prossima visita a Washington a concedere l’eccezione per le compagnie russe Rosneft e Lukoil, fornitrici di greggio all’Europa centrale.   La settimana scorsa Washington ha inserito le due società nella blacklist, motivando la decisione con la scarsa cooperazione di Mosca nel processo di pace ucraino. Budapest ribadisce che petrolio e gas russi sono essenziali per la sua sicurezza energetica.   A bordo dell’Air Force One, Trump ha confermato: «Orban ha chiesto l’esenzione, ma noi non gliela abbiamo concessa». «È un amico», ha aggiunto, invitando i giornalisti a cambiare argomento.

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L’Orban ha spiegato alla radio che, essendo priva di accesso al mare, l’Ungheria non ha alternative reali al petrolio russo e la sua sostituzione precipiterebbe il Paese in una crisi economica.   «Dobbiamo far comprendere agli americani questa situazione unica… se vogliamo ottenere esenzioni dalle sanzioni USA contro la Russia», ha detto.   Il 7 novembre Orban guiderà a Washington una «grande delegazione» di ministri, economisti e consiglieri per la sicurezza per definire un pacchetto di cooperazione economica con gli USA, precisando però che ogni intesa presuppone il mantenimento dell’accesso a petrolio e gas russi.   L’Ungheria, che ha assunto una posizione neutrale sul conflitto ucraino, subisce crescenti pressioni UE per ridurre la dipendenza energetica da Mosca, con il blocco che punta a eliminare gradualmente le importazioni entro il 2028.   Orban, alleato di Trump nell’UE, ha visitato più volte gli Stati Uniti durante la campagna presidenziale dell’anno scorso per sostenerlo. Negli ultimi mesi ha lodato gli sforzi del presidente USA per porre fine alla guerra russo-ucraina.   In precedenza Vladimir Putin aveva definito le sanzioni USA contro le compagnie petrolifere russe una «mossa ostile», ma aveva minimizzato l’impatto sull’economia.   Orban in passato ha elogiato Trump come l’unico uomo in grado di salvare l’Occidente e gli uomini di tutto il mondo, scommettendo apertamente sul suo ritorno alla Casa Bianca, incontrandolo per i piani di pace e galvanizzandosi per come il presidente USA tratta i leader europei e Ursula Von der Leyen.  

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Economia

Nvidia supera quota 5 trilioni di dollari

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Il gigante tecnologico statunitense Nvidia ha toccato la capitalizzazione di mercato record di 5 trilioni di dollari. Il risultato è stato raggiunto dopo che il presidente USA Donald Trump ha annunciato l’intenzione di discutere con il presidente cinese Xi Jinping i chip Blackwell di Nvidia.

 

I leader delle due principali economie mondiali cercheranno di ridurre le tensioni in un incontro previsto per giovedì. «Mi aspetto di allentare la pressione perché credo che ci aiuteranno sulla questione del fentanyl», ha dichiarato Trump ai giornalisti mentre si recava in Corea del Sud mercoledì.

 

I titoli Nvidia sono saliti del 5,2%, attestandosi a 211,47 dollari, portando l’azienda oltre la soglia dei 5 trilioni di dollari appena quattro mesi dopo aver superato i 4 trilioni. Il CEO Jensen Huang ha recentemente svelato una serie di partnership, in un contesto di domanda globale in forte crescita per le tecnologie di intelligenza artificiale.

 

«Agli investitori è stato insegnato a ignorare le valutazioni dell’IA, e se le scommesse sull’IA si materializzeranno, allora quelle valutazioni saranno probabilmente giustificate, anche se alcune potrebbero rivelarsi difficili da sostenere», ha detto a Bloomberg Dan Eye, Chief Investment Officer di Fort Pitt Capital Group. Ha segnalato la crescente concorrenza di Advanced Micro Devices e Broadcom, oltre alla spinta cinese per sviluppare chip IA propri, come potenziali rischi.

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«Nvidia detiene attualmente oltre il 90% della quota di mercato, e questa percentuale è destinata a calare piuttosto che a salire», ha aggiunto Eye.

 

Martedì mattina, il colosso tecnologico Apple ha superato i 4 trilioni di dollari di valore di mercato, diventando la terza azienda a raggiungere tale livello dopo Nvidia e Microsoft. I guadagni derivano da una domanda superiore alle attese per gli ultimi iPhone, con le azioni in aumento di circa il 25% negli ultimi tre mesi.

 

La ripresa di Apple rappresenta un’inversione dopo un avvio d’anno complicato, gravato da dazi e tensioni nella filiera. Gli analisti restano tuttavia divisi sulla strategia a lungo termine dell’azienda in ambito Intelligenza Artificiale.

 

Come riportato da Renovatio 21, Nvidia nel giugno 2024 era diventata la seconda azienda più capitalizzata al mondo, con il titolo di NVIDIA in Borsa a dare performance davvero invidiabili: il prezzo delle azioni era salito del 47% nei primi mesi del 2024.

 

Nell’ambito delle tensioni con la Repubblica Popolare Cinese su Taiwan, il governo degli Stati Uniti aveva detto a NVIDIA di interrompere immediatamente la spedizione di alcuni dei suoi chip di Intelligenza Artificiale di fascia alta in Cina.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato NVIDIA ha annunziato un piano per la produzione di «robot umanoidi» basati sull’Intelligenza Artificiale.

 

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Immagine di NVIDIA Taiwan via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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