Sport e Marzialistica
La Russia bandita dall’hockey su ghiaccio alle Olimpiadi di Cortina 2026
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha deciso di escludere le squadre russe di hockey su ghiaccio dalle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, ha dichiarato lunedì all’agenzia di stampa TASS il presidente della Federazione Internazionale di Hockey su Ghiaccio (IIHF), Luc Tardif.
La scorsa settimana, l’emittente sportiva ESPN ha riferito che il CIO ha confermato che le squadre russe rimarranno escluse dai Giochi invernali del 2026.
«Per le Olimpiadi, la decisione spetta al CIO», ha risposto Tardif quando un corrispondente dell’agenzia di stampa statale russa TASS gli ha chiesto se la decisione del comitato riguardante la squadra di hockey russa fosse definitiva.
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A febbraio, l’IIHF ha deciso di estendere le sanzioni e di vietare alle squadre russa e bielorussa di partecipare alla stagione di campionato 2025-2026 della federazione.
L’IIHF, come molte altre organizzazioni sportive internazionali, ha bandito atleti di entrambe le nazioni su richiesta del CIO in seguito all’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022. In seguito, il comitato ha consentito ad alcuni atleti russi e bielorussi di gareggiare sotto bandiera neutrale, a condizione che superassero un processo di verifica per determinare che non avessero sostenuto il conflitto in Ucraina.
«La raccomandazione del Comitato Esecutivo del CIO di marzo 2023 in merito alle squadre di atleti con passaporto russo rimane valida», ha scritto ESPN la scorsa settimana, citando il CIO. «Si basa sul fatto che, per definizione, un gruppo di atleti neutrali individuali non può essere considerato una squadra».
La scorsa settimana, il Comitato olimpico russo ha annunciato che intende contestare la squalifica della nazionale di hockey.
Mosca ha ripetutamente definito le sanzioni del CIO una perversione della Carta olimpica, che dovrebbe garantire i Giochi liberi da interferenze politiche.
Come riportato da Renovatio 21, un giocatore russo, Alexander Ovechkin, è appena divenuto superando gli 895 goal il più grande marcatore della storia del campionato americano hockeistico NHL.
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Immagine di Syume via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Sport e Marzialistica
Il campione di boxe Joshua sopravvive ad un incidente mortale in Nigeria
Yesterday or indeed today is not a time to gloat over the horrific accident that nearly claimed the life of international boxing icon @anthonyjoshua Joshua. Tragically, it did take the lives of his associates and possibly the driver involved. Their deaths must not be reduced to… pic.twitter.com/SYVjn9Dlmx
— Omoyele Sowore (@sowore) December 30, 2025
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Sport e Marzialistica
La federazione olimpica di Judo consente agli atleti russi di competere sotto la propria bandiera
La Federazione Internazionale di Judo (IJF) ha riammesso gli atleti russi a competere nei tornei internazionali sotto la propria bandiera nazionale, con inno e simboli, diventando così la prima federazione olimpica a revocare completamente le restrizioni imposte dopo l’inizio del conflitto in Ucraina nel 2022.
Atleti russi e bielorussi erano stati esclusi dalla quasi totalità delle manifestazioni sportive mondiali in seguito alle sanzioni adottate da decine di federazioni olimpiche, che avevano colpito centinaia di concorrenti. In un secondo momento, diverse discipline avevano riaperto la porta in forma molto limitata, consentendo la partecipazione solo a singoli atleti rigorosamente neutrali e senza riferimenti nazionali.
In un comunicato diffuso giovedì, l’IJF ha reso noto che il proprio Comitato Esecutivo ha deliberato il ritorno pieno della Russia a partire dal Grande Slam di Abu Dhabi 2025, con la possibilità di sfilare «sotto bandiera, inno e insegne nazionali». La decisione, si legge, «riconferma il carattere autenticamente globale della federazione» e «rafforza l’impegno verso una gestione equa, trasparente e fondata sui valori».
«Storicamente la Russia è una delle potenze mondiali del Judo e il suo ritorno completo arricchirà la competizione a ogni livello, nel pieno rispetto dei principi di fair play, inclusività e reciproco riguardo che animano l’IJF», ha aggiunto l’organismo.
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L’IJF ha poi ribadito che «lo sport deve restare neutrale, indipendente e svincolato da ogni condizionamento politico», sottolineando come il Judo promuova «amicizia, rispetto, solidarietà e pace».
Con questo passo l’IJF è la prima federazione olimpica a ripristinare integralmente bandiera e inno per gli atleti russi.
Le sanzioni sullo sport russo permangono in molti altri ambiti, seppur attenuate: nelle discipline estive la maggior parte delle federazioni accetta ora atleti neutrali ai campionati mondiali, mentre quasi tutti i principali organismi degli sport invernali mantengono il divieto assoluto. Di conseguenza, solo pochissimi russi si sono finora qualificati per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
Le autorità sportive russe hanno più volte denunciato la «politicizzazione dello sport» da parte dei paesi occidentali e le pressioni esercitate sulle federazioni per escludere i propri atleti, ricordando che nel solo biennio 2022-2023 il Paese ha perso 186 eventi internazionali, tra cui 36 manifestazioni di primo piano.
La presidente del CIO, Kirsty Coventry, ha di recente invitato governi e organizzatori a garantire «pari accesso a tutti gli atleti qualificati» e a preservare lo sport come spazio neutrale, definendolo «un faro di speranza» e «un terreno comune privo di discriminazioni».
Come noto, il presidente russo Putin pratica il Judo sin da quando era piccolo. Ha ottenuto nella disciplina l’8° dan, uno dei gradi più alti, difficilmente assegnato nel mondo.
La passione del presidente della Federazione Russa per l’arte marziale sviluppata da Jigoro Kano è stata spessissimo messa in mostra, mentre non vi è ancora un ragionamento completo su come il Judo abbia influenzato la sua mentalità tattico-strategica nei conflitti – a scrivervi qualcosa si impegna Renovatio 21 per i prossimi mesi.
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È altresì noto che l’olimpionico Ezio Gamba (medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca 1980) ha allenato in varie occasioni Putin, di cui si narra si stato anche allenatore a livello personale.
Il maestro Gamba ha ricoperto il ruolo di coordinatore tecnico della nazionale, e con un certo successo: sotto la guida dell’Italiano, nel 2012 i judoka russi alle Olimpiadi di Londra hanno vinto incredibilmente tre ori, un fatto ricordato spesso con orgoglio da Putin, che assistette alle finali di persona nella capitale britannica, scortato dall’allora premier David Cameron: immagini di un mondo di pace ora distrutte dall’inutile strage ucraina.
Il Gamba, che aveva ricevuto cittadinanza russa una diecina di anni fa, è tornato in Italia dopo aver lottato con una malattia, e si è candidato per la presidenza della FIJLKAM, l’ente CONI per il Judo, la lotta, il Karate e le arti marziali in generale, non venendo tuttavia eletto.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Sport e Marzialistica
93enne vince titolo di sollevamento pesi
Meet the 93-year-old “Iron Grandpa” who just won the Russian Cup in weightlifting in the 90-94 category. Nikolai Isakov trains at home in Ulyanovsk and has only one rule: “Who works hard will achieve everything.” pic.twitter.com/NJIMINZYfK
— Brian McDonald (@27khv) November 18, 2025
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