Militaria
La Russia avvierà la produzione di missili ipersonici Tsirkon nel 2022
Il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu ha dichiarato ieri in un’intervista al canale TV Rossiya 1 che la produzione del missile ipersonico Tsirkon inizierà quest’anno.
«Stiamo avviando la produzione in serie del missile Tsirkon. In effetti, lo abbiamo messo in servizio (il missile) e sarà documentato già quest’anno, diciamo così», ha detto, come riferisce l’agenzia governativa russa TASS.
Il ministro Shoigu ha anche notato che la produzione del missile ipersonico Kinzhal sta continuando.
Il sito web di notizie di Navy Recognition riporta che «secondo le informazioni pubblicate da TASS il 29 luglio 2022, il missile ipersonico avanzato Tsirkon progettato per le navi di superficie della Marina entrerà in servizio nel settembre 2022 (…) Essendo due volte più pesante e quasi undici volte veloce il Tomahawk, lo Tsirkon ha più di 242 volte l’energia cinetica in crociera di un missile Tomahawk (~9 gigajoule, o pari a 2.150 kg di energia esplosiva TNT)».
«La sua velocità di 8-9 Mach significa che non può essere intercettato dai sistemi di difesa missilistica esistenti e la sua precisione lo rende letale per bersagli di grandi dimensioni come una portaerei».
In pratica, come già sottolineato da Renovatio 21, ogni nave militare NATO arrivata nel Mar Nero, o nel Mar Baltico, o sull’Oceano Pacifico o Siberiano si troverebbe davanti all’incubo di essere divenuta una sitting duck, un bersaglio facile.
La Russia ha da inizio anno terminato i test e reso operativi i missili Tsirkon, chiamati SS-N33 in codice NATO.
Nel club ipersonico sarebbe entrata anche la Cina, che starebbe sviluppando, oltre a missili, anche poderosi droni ipersonici.
Stando a quanto afferma Pyongyang, anche la Corea del Nord avrebbe testato missili ipersonici.
Come riportato da Renovatio 21, gli USA – che da tempo cercano di accelerare sul programma – stanno cooperando riguardo ai missili ipersonici anche nel Pacifico, assieme ai partner australiani e britannici del cosiddetto AUKUS. Dopo vari fallimenti, gli USA nelle scorse settimane avrebbero avuto un promo successo nei test.
La Russia, che ha capacità di lancio ipersonico anche da sommergibile, ha ribadito in questi giorni la sua dottrina navale, che include l’utilizzo di tecnologia missilistica ipersonica.
Mosca ha utilizzato almeno due volte missili ipersonici nell’odierno conflitto in Ucraina.
La velocità degli Tsirkon si attesterebbe tra i 9.800 e i 11.025 chilometri orari.
Tuttavia, c’è da star tranquilli. Il presidente USA, il sempre lucidissimo Joe Biden, ha fornito la sua rassicurante spiegazione della tecnologia dei missili ipersonici:
È «come qualsiasi altro missile, non fa molta differenza, tranne che è quasi impossibile fermarlo».
Semplicemente eccezionale.
Militaria
Parlamentare statunitense spinge per il ritiro dalla NATO
Un parlamentare repubblicano USA ha presentato un disegno di legge per ritirare gli Stati Uniti dalla NATO, sostenendo che il blocco è una «reliquia della Guerra Fredda» che prosciuga «trilioni» di dollari dai contribuenti americani.
Il deputato del Kentucky Thomas Massie ha presentato la legge martedì, affermando che il blocco militare è stato creato per contrastare l’ormai scomparsa Unione Sovietica e che il denaro dei contribuenti sarebbe stato speso meglio altrove.
«Dovremmo ritirarci dalla NATO e usare quei soldi per difendere il nostro paese, non i Paesi socialisti… La partecipazione degli Stati Uniti è costata ai contribuenti migliaia di miliardi di dollari e continua a mettere a rischio il coinvolgimento degli Stati Uniti in guerre straniere… L’America non dovrebbe essere la coperta di sicurezza del mondo, soprattutto quando i paesi ricchi si rifiutano di pagare per la propria difesa», ha affermato il Massie.
Se approvata, la legge ordinerebbe al governo degli Stati Uniti di notificare formalmente alla NATO la sua intenzione di porre fine alla sua adesione e di interrompere l’utilizzo di fondi americani per i bilanci condivisi del blocco.
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La mossa riecheggia una spinta simile avanzata quest’anno dal senatore repubblicano Mike Lee dello Utah, che ha presentato una proposta di legge sostenendo che l’adesione degli Stati Uniti alla NATO non riflette più le esigenze strategiche dell’America. La sua proposta, tuttavia, si è arenata in commissione, e l’iniziativa di Massie probabilmente incontrerà le stesse difficoltà in un Congresso che ha ripetutamente espresso un sostegno bipartisan alla permanenza nell’Unione.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e diversi suoi alleati repubblicani sostengono da tempo che Washington spende molto più del dovuto e hanno criticato i governi dell’UE per la carenza di fondi per la difesa. Trump ad un certo punto ha avvertito che gli Stati Uniti potrebbero scegliere di non difendere i membri «delinquent» (cioè, non adempienti riguardo agli impegni e ai pagamenti) in caso di un potenziale attacco.
Con l’intensificarsi della pressione di Trump sul blocco, quest’anno i membri della NATO hanno concordato di aumentare gradualmente la spesa per la difesa al 5% del PIL, ben al di sopra della vecchia soglia del 2%. Questa spinta arriva mentre i membri europei della NATO, in particolare, hanno cercato di dipingere la Russia come una «minaccia», con media e funzionari occidentali che affermano che Mosca potrebbe lanciare un attacco in piena regola al blocco entro diversi anni.
Il Massie è un libertario sulla scia di Ron e Rand Paul, con particolare attenzione al debito. Molto inviso a Trump, che lo vuole «primariare» (cioè farlo gareggiare per la nomination repubblicana nel suo distretto), ha guadagnato molta popolarità con il suo racconto delle pressioni dell’AIPAC (la lobby israeliana operante a Washingtone) su tutti i rappresentanti e senatori, che sono seguiti da almeno uno o due agenti AIPAC ciascuno. Il Massie vive in una casa autosufficiente che si è costruito da sé ed è stato molto attivo nella riapertura del caso Epstein, guadagnadosi ulteriori strali da Trump.
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Droni
Soldati francesi attaccano droni attorno ad una base di sottomarini nucleari
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Militaria
Il disegno di legge sulla coscrizione avanza nel Parlamento tedesco
Il Parlamento tedesco ha presentato un disegno di legge per passare in Germania a un modello di coscrizione volontaria e iniziare i controlli fisici obbligatori per tutti i cittadini maschi che raggiungono la maggiore età. Lo riporta Defense News.
In base alla nuova legislazione, le forze armate della Bundeswehr saranno legalmente vincolate al loro obiettivo di aumentare il numero di personale attivo e riservisti fino a un totale di 470.000 soldati, di cui 270.000 in servizio attivo entro il 2035
Il 5 dicembre, la Bundeswehr ha dichiarato di avere circa 184.330 effettivi attivi, con un aumento dell’1,5%, ovvero 2.750 soldati, rispetto all’anno precedente.
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Attualmente non ci sono piani per la coscrizione obbligatoria, ha dichiarato la Bundeswehr in una dichiarazione dopo l’approvazione del disegno di legge. «Se ciò non bastasse, non avremo altra scelta che introdurre la coscrizione parziale», ha dichiarato il ministro della Difesa Boris Pistorius a margine del voto parlamentare.
Il disegno di legge include una disposizione per il servizio militare obbligatorio in base alle necessità, ma richiederebbe un ulteriore voto parlamentare per l’attivazione. Mentre i legislatori votavano, si sono verificate proteste contro la nuova misura in diverse città tedesche, tra cui la capitale Berlino.
Contemporaneamente, si è verificato uno sciopero parziale degli studenti contro la coscrizione obbligatoria. L’ampliamento della Bundeswehr è diventato una necessità, a causa «della situazione di minaccia e dei piani della NATO», hanno affermato i militari. «In caso di una situazione di difesa, che vogliamo prevenire a tutti i costi, lo Stato deve sapere chi è pronto ad agire», ha affermato Pistorius. «Questo Paese, questa democrazia, se lo merita».
Come riportato da Renovatio 21, il cancelliere Friedrich Merz ha dichiarato due mesi fa che la Germania «è già in conflitto» con la Russia. Secondo stime del capo del servizio medico della Bundeswehr, in caso di conflitto con la Russia si prevede la cifra di 1000 feriti al giorno.
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Come riportato da Renovatio 21, mentre la polizei reprime e picchia quanti protestano contro la rimilitarizzazione, la leva militare obbligatoria sta tornando in Germania sotto forme grottesche come la lotteria della naja (definita dalla deputata Sajra Wagenknecht come il «casinò della guerra»), con strategie per utilizzare gli adolescenti per colmare la mancanze di reclute.
Molti altri Paesi europei stanno tornando alla naja più o meno obbligatoria. Negli ultimi giorni il presidente francese Emmanuel Macron si appresta a lanciare un nuovo programma di servizio militare volontario. Come riportato da Renovatio 21, il generale Fabien Mandon negli scorsi giorni ha destato scalpore dichiarando che il popolo francese dovrebbe essere pronto a «perdere i propri figli».
La Polonia ha introdotto un servizio base volontario e retribuito; la Germania ha approvato un modello che potrebbe evolvere in coscrizione selettiva se i volontari calassero (con una grottesca lotteria annessa); i Paesi Bassi dibattono sul ritorno della leva obbligatoria. Lettonia e Croazia l’hanno già ripristinata, mentre la Danimarca l’ha estesa alle donne. Il Belgio ha invitato due settimane fa 149.000 adolescenti al servizio volontario. La Svezia vuole innalzare l’età minima per il richiamo militare a 70 anni.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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