Ambiente
La presidente della Lega delle donne cattoliche svizzere divinizza la terra
Renovatio 21 pubblica questo articolo di FSSPX.Attualità. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
La SKF, la Lega svizzera delle donne cattoliche, conta 120.000 membri, 17 associazioni cantonali e 600 associazioni locali. È la più grande associazione capogruppo confessionale per le donne in Svizzera. La SKF si impegna per i diritti di tutte le donne nella società, nella chiesa, negli affari e nella politica. Riceve una sovvenzione dalla Conferenza episcopale svizzera (CES).
La sua presidente, Simone Curau-Aepli, ha recentemente rilasciato un’intervista al sito kath.ch, in vista della legge sul clima che sarà votata in Svizzera il 18 giugno. Le sue convinzioni sulla «Madre Terra» ricordano l’enciclica Laudato si’, ma sono lontane dalla fede cattolica.
La Curau-Aepli esprime innanzitutto l’urgenza di una legge sul clima per la Svizzera. Questo impegno per il clima «è, afferma, parte della nostra identità come SKF. Nella nostra carta, la conservazione del creato è uno dei nostri principi di azione».
«Preservare il creato», spiega, «non è compreso da tutti. Coloro che non sono vicini alle tradizioni religiose considerano la creazione come il processo mitico di produzione del mondo. D’altra parte, per creazione intendiamo tutto ciò che si crea ed è sempre creato: la natura, l’ambiente».
La presidente della SKF spiega poi la relazione tra la questione climatica e la fede. Mette in chiaro che sta dando la sua opinione personale. «Penso che sia essenziale che noi cristiani troviamo un’altra comprensione della creazione».
«Uno dei motivi per cui il nostro mondo e il nostro clima si trovano in questo stato problematico è perché nominiamo il divino solo in cielo – Gesù, che si è fatto uomo, e lo Spirito Santo, che non è in un luogo – e adoriamo questo. Ma abbiamo dimenticato la Madre Terra nella nostra tradizione».
La Curau-Aepli continua: «purtroppo è vero. Conoscete qualche preghiera o rituale che onori questo dio [forse dovremmo scrivere “Dio”?] che è la Madre Terra? Eppure, ci sono sempre stati profeti cristiani – come Hildegard von Bingen, Francesco d’Assisi o Dorothee Sölle – che hanno incontrato Dio direttamente nella natura e che l’hanno invocata come divina. Ma non sono riusciti a introdurla nella dottrina».
Il giornalista allora chiede spiegazioni. Per nulla in difficoltà, l’improvvisata teologa risponde: «sono convinta che è perché noi cristiani intendiamo la Terra come qualcosa di creato, ma non qualcosa di divino in sé, che abbiamo pensato finora di poter semplicemente usare e sfruttare la Terra – secondo i nostri bisogni o la nostra avidità».
«Penso che la Terra sarebbe in uno stato molto migliore se riconoscessimo la Madre Terra come la fonte divina da cui siamo stati creati. E a cui torniamo. Ci comporteremmo in modo più rispettoso nei confronti della Terra».
Dopo tale dichiarazione, la Curau-Aepli aggiunge: “Siamo un’associazione basata sulla fede e prendiamo posizione su questioni attuali per conto dei nostri membri. Così facendo, difendiamo anche posizioni che divergono da quelle della Chiesa ufficiale, per esempio su questioni di bioetica. Sul tema del clima, invece, siamo – ne sono certa – d’accordo con molte persone ai vertici della Chiesa».
Una manifesta eresia panteista
Nessuna sorpresa. Queste elucubrazioni non sono nuove, il panteismo le ha professate in varie forme e in vari tempi dell’umanità, e si è un po’ infiltrato anche tra certi teologi dell’Ottocento, provocando innanzitutto la reazione di Pio IX nel suo Syllabus.
Il Concilio Vaticano I intervenne a sua volta nella costituzione dogmatica De fide catholica del 24 aprile 1870 al cap. I, a cui vanno aggiunti i canoni 3, 4 e 5 che recano espliciti anatemi. Il Canone 4 recita così: «Anatema per chiunque dica che le cose finite, siano esse corporee o spirituali (…) sono emanate dalla sostanza divina», cosa che la presidente Curau-Aepli dice in modo equivalente.
Infatti dire che la Terra è divina, e che è «la fonte divina da cui siamo stati creati», è affermare una vera divinità della terra, in qualunque modo questa divinità sia concepita. Dire che ci vogliono preghiere per onorare la Terra è un altro modo per affermarlo.
La presidente della Lega svizzera delle donne cattoliche è quindi chiaramente caduta in un’eresia delle più grossolane. Senza conoscerne l’esatto pensiero – probabilmente molto confuso – le sue parole esprimono una dottrina condannata.
È purtroppo verosimile che tali peregrinazioni siano germogliate su un terreno a cui molto deve l’enciclica Laudato si’, e che il seme sia stato gettato nel Sinodo sull’Amazzonia. Questo seme ci è ben noto: porta il nome di Pachamama.
(…)
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Ambiente
Studi sui metodi per testare le sostanze chimiche della pillola abortiva nelle riserve idriche
I funzionari governativi USA stanno valutando se sia possibile sviluppare metodi per rilevare le sostanze chimiche contenute nella pillola abortiva nelle riserve idriche degli Stati Uniti, in seguito all’iniziativa del gruppo Students for Life. Lo riporta LifeSite.
Quest’estate, i funzionari dell’Agenzia per la Protezione Ambientale americana (EPA) hanno incaricato gli scienziati di determinare se fosse possibile sviluppare metodi per rilevare tracce di pillole abortive nelle acque reflue. Sebbene al momento non esistano metodi approvati dall’EPA, è possibile svilupparne di nuovi, hanno recentemente dichiarato al New York Times due fonti anonime.
La divulgazione fa seguito alla richiesta di 25 membri repubblicani del Congresso USA che hanno chiesto all’EPA di indagare sulla questione.
«Esistono metodi approvati dall’EPA per rilevare il mifepristone e i suoi metaboliti attivi nelle riserve idriche?», chiedevano i deputati in una lettera del 18 giugno. «In caso contrario, quali risorse sono necessarie per sviluppare questi metodi di analisi?»
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I legislatori hanno osservato che il mifepristone è un «potente bloccante del progesterone» che altera l’equilibrio ormonale e potrebbe «potenzialmente interferire con la fertilità di una persona, indipendentemente dal sesso».
Dopo l’annullamento della sentenza Roe v. Wade, Students for Life aveva rilanciato una campagna per indagare sulle tracce di pillole abortive e sui resti fetali nelle acque reflue. Il gruppo ha affermato che il mifepristone e i resti fetali potrebbero potenzialmente danneggiare gli esseri umani, gli animali e l’ambiente.
Nel novembre 2022, i dipendenti di Students for Life si sono lamentati del fatto che le agenzie governative non controllassero le acque reflue per individuare eventuali sostanze chimiche contenute nelle pillole abortive e hanno deciso di assumere i propri «studenti investigatori» per analizzare l’acqua.
La campagna era fallita sotto l’amministrazione Biden. Nella primavera del 2024, undici membri del Congresso, tra cui il senatore Marco Rubio della Florida, attuale Segretario di Stato, scrissero all’EPA chiedendo in che modo il crescente uso di pillole abortive potesse influire sull’approvvigionamento idrico.
Secondo due funzionari, l’EPA ha scoperto di non aver condotto alcuna ricerca precedente sull’argomento, ma non ha avviato alcuna nuova indagine correlata.
Kristan Hawkins, presidente di Students for Life, ha annunciato venerdì: «tre presidenti democratici hanno promosso in modo sconsiderato l’uso della pillola abortiva chimica. Ora l’EPA sta finalmente indagando sull’inquinamento causato dalla pillola abortiva».
«Ogni anno oltre 50 tonnellate di sangue e tessuti contaminati chimicamente finiscono nei nostri corsi d’acqua», ha continuato su X. «Spetta al presidente Trump e al suo team ripulire questo disastro».
A giugno un rapporto pubblicato da Liberty Counsel Action indicava che più di 40 tonnellate di resti di feti abortiti e sottoprodotti della pillola abortiva sono infiltrati nelle riserve idriche americane.
«Come altri farmaci noti per causare effetti avversi sul nostro ecosistema, il mifepristone forma metaboliti attivi», spiega il rapporto di 86 pagine. «Questi metaboliti possono mantenere gli effetti terapeutici del mifepristone anche dopo essere stati escreti dagli esseri umani e contaminati dagli impianti di trattamento delle acque reflue (WWTP), la maggior parte dei quali non è progettata per rimuoverli».
Non si tratta della prima volta che vengono lanciati gli allarmi sull’inquinamento dei fiumi da parte della pillola abortiva RU486, detta anche «pesticida umano».
Come riportato da Renovatio 21, le acque di tutto il mondo sono inquinate da fortemente dalla pillola anticoncenzionale, un potente steroide usato dalle donne per rendersi sterili, che viene escreto con l’orina con effetto devastante sui fiumi e sulla fauna ittica. In particolare, vi è l’idea che la pillola starebbe facendo diventare i pesci transessuali.
Danni non dissimili sono stati rilevati per gli psicofarmaci, con studi sui pesci di fiume resi «codardi e nervosi».
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Nonostante i ripetuti allarmi sul danno ambientale dalla pillola, le amministrazioni di tutto il mondo – votate, in teoria, all’ecologia e alla Dea Gaia – continuano con programmi devastatori, come quello approvato lo scorso anno a Nuova York di distribuire ai topi della metropoli sostanze anticoncezionali. A ben guardare, non si trova un solo ambientalista a parlare di questa sconvolgente forma di inquinamento, ben più tremenda di quello delle auto a combustibile fossile.
Ad ogni modo, come Renovatio 21 ripeterà sempre, l’inquinamento più spiritualmente e materialmente distruttore è quello dei feti che con l’aborto chimico vengono espulsi nel water e spediti via sciacquone direttamente nelle fogne, dove verranno divorati da topi, pesci, insetti, anfibi e altri animali del sottosuolo.
Su questo non solo non si trovano ambientalisti a protestare: mancano, completamente, anche i cattolici.
Come riportato da Renovatio 21, l’OMS poche settimane fa ha aggiunto la pillola figlicida alla lista dei «medicinali essenziali». Il segretario della Salute USA Robert Kennedy jr. aveva promesso una «revisione completa» del farmaco di morte (gli sarebbe stato chiesto dallo stesso Trump) ma negli scorsi giorni esso è stato approvato dall’ente regolatore FDA.
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Ambiente
Donna afferma che il datacenter AI di Zuckerberg le ha inquinato l’acqua del rubinetto
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Ambiente
Cringe vaticano ai limiti: papa benedice un pezzo di ghiaccio tra Schwarzenegger e hawaiani a caso
In un momento di grottesco vaticano spinto, papa Leone XIV ha benedetto un blocco di ghiaccio durante una conferenza sui «cambiamenti climatici» ospitata dalla Santa Sede. Uno spettacolo che di gatto tocca vette di cringe conciliare mai viste.
La conferenza tenutasi in questi giorni a Castel Gandolfo ha nome «Raising Hope for Climate Justice» – in inglese nel testo anche italiano diffuso dal Sacro Palazzo. In effetti, l’intera conferenza, tenutasi in Italia, è stata svolta nella lingua globalista per antonomasia, il latino del mondo neoliberale, cioè la lingua inglese.
L’evento, trasmesso in diretta streaminga, è stato caratterizzato da una «Benedizione delle Acque», iniziata con papa Leone che ha posato silenziosamente la mano su un blocco di ghiaccio. È stato detto che il blocco di ghiaccio sia venuto dalla Groenlandia, ma non è noto quanta energia a combustibile fossile sia stata impiegata, inquinando il mondo, per far giungere il pezzone sino a Roma senza che si sciogliesse.
.@Pontifex blesses a block of ice at Vatican CLIMATE CHANGE event. pic.twitter.com/gk9J2OVmVf
— Sign of the Cross (@CatholicSOTC) October 1, 2025
NEW: Pope Leo XIV blesses a block of ice before a blue tarp is rolled out and waved by people, including Arnold Schwarzenegger, at the Raising Hope for Climate Justice conference.
“We will raise hope by demanding that leaders act with courage, not delay.”
“Will you join with… pic.twitter.com/PSVVwTB79V
— Collin Rugg (@CollinRugg) October 1, 2025
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Durante un evento stampa prima della conferenza, è apparso d’improvviso l’ex culturista cinque volte Mister Olympia, superdivo hollywoodiano d governatore della California Arnoldo Schwarzenegger, il quale ha invitato tutti i cattolici del mondo a «diventare crociati per l’ambiente». Lo Schwarzenegger si era convertito ai temi climatici ai tempi della campagna elettorale per restare in sella come governatore della California – Stato largamente a tendenza democratica – e lui stesso afferma nel suo documentario autobiografico su Netflix che a dargli una mano in questo senso fu Robert F. Kennedy jr., suo parente, visto il matrimonio che Arnoldo ha contratto con Maria Shriver (un altro ramo del casato, ma assolutamente centrale per quella che è la supposta famiglia reale USA, dove ha appeso il cappello un’altra cosa che ad Arnoldo è riuscita nella vita).
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Oltre a Terminator, accanto al papa ad una certa sono apparsi anche degli hawaiani a caso, che si sono prodotti in un momento musicale pachamamesco. Presentato come i «Pacific Artist for Climate Justice», i figuri, in pantalocini, camicia hawaiana, collanone e ukulele d’ordinanza, hanno avuto l’onore di introdurre musicalmente l’ingresso del papa.
Una schiera di cardinali presenti in prima fila si sono prestati al gioco, dandosi da fare con coreografici teli e cose bellissime così.
Tutto questo mentre un altro americano, il presidente USA Donaldo Trump, va all’ONU è parla della «truffa del Cambiamento climatico», e beccandosi da certuni i giustissimi, sacri 92 minuti di applausi.
Lo spettacolo offerto dall’ostinazione della chiesa climatista è persino più imbarazzante di quelli, blasfemi e occultistici, a cui ci aveva abituato Bergoglio. È innegabile come Leone stia aggiungendo, per quanto possa sembrare impossibile, una quota ulteriore di cringio post-conciliare al disastro dell’ultima papato.
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Immagine screenshot da YouTube
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