Sorveglianza
La polizia tedesca perquisirà le case in segreto: i Verdi difendono la legge
Secondo una bozza di proposta di riforma visionata da Der Spiegel e RND, l’Ufficio federale tedesco della polizia criminale (BKA) potrebbe presto essere autorizzato a entrare segretamente nelle abitazioni e a perquisirle.
Secondo il documento, la polizia avrebbe anche il potere di installare spyware sui computer o sugli smartphone dei sospettati, oltre a condurre perquisizioni segrete nelle loro case. Questi poteri verrebbero presumibilmente utilizzati solo in circostanze eccezionali.
Il ministero dell’Interno ha difeso l’iniziativa, sostenendo che il BKA svolge un ruolo centrale nel contrastare le minacce terroristiche internazionali. Un portavoce ha rifiutato di discutere i dettagli della proposta, che è ancora in una fase molto iniziale, ma ha detto a Der Spiegel mercoledì che le agenzie di sicurezza devono avere i poteri necessari per contrastare efficacemente le minacce in evoluzione.
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I critici hanno espresso preoccupazioni sul fatto che interventi di così vasta portata potrebbero minare lo stato di diritto, poiché l’inviolabilità del domicilio è sancita dall’articolo 13 della Costituzione tedesca – a meno che non vi sia una «minaccia imminente», l’attuale processo di perquisizione richiede un mandato dell’ufficio del pubblico ministero, mentre la polizia deve informare la persona di sospetti specifici e dello scopo della perquisizione.
Il Partito Liberale Democratico non supporta la «Stasi 2.0», ha detto il membro del Bundestag Manuel Hoferlin, riferendosi al famigerato, onnipervasibo, infallibile servizio di sicurezza dello Stato della Germania dell’Est. Pur riconoscendo la necessità di «strumenti investigativi adeguati e potenti», ha osservato che la segretezza che circonda le perquisizioni era molto preoccupante.
Anche l’Associazione Tedesca dei Giornalisti (DJV) si è espressa fermamente contro i piani, con il presidente federale Mika Beuster che ha avvertito che giornalisti e informatori potrebbero essere colpiti da intrusioni segrete che ricordano i metodi utilizzati dagli «stati di polizia».
Nel frattempo, il vicepresidente dei Verdi al Bundestag, Konstantin von Notz, ha difeso i piani, sostenendo che in questi «tempi seri» il BKA ha bisogno di moderni poteri e risorse investigative.
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Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato un tribunale di Amburgo ha condannato un uomo del posto a tre anni di reclusione, ritenendolo colpevole di aver giustificato «l’aggressione russa» contro l’Ucraina e di possedere un’arma illegale.
L’amministrazione tedesca negli scorsi anni ha provveduto all’allargamento del concetto di «estremismo» da parte delle istituzioni tedesche, che così possono attuare maggiore sorveglianza e vera e propria repressione, addirittura in forma preventiva, come suggeriscono alcuni episodi recenti di arresti piuttosto incongrui.
L’Ufficio federale tedesco per la protezione della costituzione (Bundesamt für Verfassungsschutz, di solito detto BfV), che funge da servizio di Intelligence interno del Paese, ha classificato l’ala giovanile del partito AfD, Junge Alternative für Deutschland (JA), come «un movimento estremista di destra».
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso era emerso che il ministro dell’Interno del land tedesco della Turingia voleva ritirare le licenze di armi dai membri di Alternative fuer Deutschland (AfD), un partito politico che detiene 81 seggi nel parlamento tedesco e 9 seggi nel parlamento europeo.
Come riportato da Renovatio 21, nei mesi della pandemia la Germania ha apertamente valutato la possibilità di chiudere Telegram, unico social che – di origine russa con server negli Emirati – pareva non censurare le opinioni degli utenti come invece facevano tutte le altre piattaforme.
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Immagine di valakirka via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
Sorveglianza
La nuova legge di Berlino consente alla polizia di installare spyware nelle case
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Sorveglianza
Perquisita la casa di un professore tedesco per un tweet che criticava l’ideologia woke
La polizia tedesca ha effettuato un’irruzione nell’abitazione di un docente universitario conservatore a seguito di un tweet critico verso l’ideologia woke.
L’operazione si è svolta giovedì mattina a Berlino, nella casa di Norbert Bolz, noto pubblicista e studioso di media, ex professore di studi sui media presso l’Università Tecnica di Berlino fino al 2018.
L’irruzione rientra in un’indagine sull’uso di simboli di organizzazioni incostituzionali, come previsto dall’articolo 86a del codice penale tedesco.
Il 20 gennaio 2024, Bolz ha pubblicato un post su X, scrivendo: «Ottima traduzione di “woke“: Germania, svegliati! [in tedesco: “Deutschland erwache“]», citando un articolo del quotidiano di sinistra Taz, che aveva usato la stessa espressione nel titolo: «Divieto dell’AfD e petizione Höcke: la Germania si risveglia [in tedesco: “Deutschland erwacht“]».
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La frase «Deutschland erwache» (La Germania si risveglia) era un verso dello «Sturmlied», inno del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori. Sebbene Bolz l’abbia utilizzata in modo sarcastico e citando il giornale di sinistra, la Procura ha deciso di emettere un mandato di perquisizione per la sua abitazione, indagandolo per l’uso di un’espressione legata a un’organizzazione vietata, il Partito Nazista.
Bolz, noto commentatore politico con oltre 91.000 follower su X e frequente ospite di talk show, è stato difeso dal suo avvocato, Joachim Steinhöfel, esperto di diritto dei media. In una dichiarazione ad Apollo News, Steinhöfel ha criticato l’irruzione: «Siamo di fronte a una preoccupante perdita di controllo del sistema giudiziario penale, che sembra aver coinvolto anche l’Ufficio federale di polizia criminale. Quando un rinomato studioso come il professor Bolz subisce una perquisizione domiciliare per un tweet chiaramente ironico, c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro Stato di diritto».
«Non è accettabile che le autorità non riescano più a distinguere tra propaganda criminale ed espressione legittima di opinioni», ha aggiunto.
Bolz ha espresso il suo turbamento in una dichiarazione al sito Nius: «Di solito scrivo e parlo di questo mondo. È spaventoso quando questa realtà bussa improvvisamente alla tua porta. Non sono scioccato, perché me lo aspettavo. Ma constatare che la situazione è esattamente come descritta dalle analisi critiche è inquietante sotto ogni punto di vista».
Le autorità tedesche sono note per effettuare perquisizioni domiciliari a causa di post online, soprattutto se in contrasto con l’ortodossia della sinistra dominante.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso, la polizia ha fatto irruzione nella casa di un anziano per aver condiviso un meme che definiva «idiota» l’allora vice-cancelliere dei Verdi tedeschi.
Quattro mesi fa si sono avuto raid della polizia alle sei del mattino in tutta la Germania per prendere di mira centinaia di individui sospettati di aver insultato i politici o di aver diffuso «odio e incitamento» online. L’azione massiva, condotta dall’Ufficio federale di polizia criminale (BKA), utilizzava il nuovo articolo 188 del Codice penale per colpire gli individui accusati di razzismo e incitamento all’odio.
«Quando la polizia è alla porta, ogni colpevole si rende conto che i crimini d’odio hanno delle conseguenze», ha scritto su X il ministro degli Interni Nancy Faeser, vantandosi delle retate. La Faeser nota per la sua volontà di introdurre programmi contro l’«estremismo di destra» fra i bambini dell’asilo.
Mesi fa un tribunale distrettuale tedesco ha condannato il caporedattore della rivista conservatrice Deutschland-Kurier a sette mesi di carcere per aver diffamato l’allora ministro degli Interni Faeser – proprio quella dei corsi contro l’estremismo di destra per i bambini di tre anni nei kindergarten – con quello che era chiaramente un meme satirico.
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La repressione più dura si abbatte in Germania da anni, prendendo di mira soprattutto AfD, perseguitata dagli stessi servizi di sicurezza della Budesrepubblica. Infatti, i servizi di sicurezza interna tedeschi BfV hanno messo sotto sorveglianza il loro stesso ex capo, Hans-Georg Maaßen.
L’ondata di perquisizioni segue il divieto di Compact Magazine, una testata sovranista dove erano pure apparsi saggi del segretario di Stato USA Marco Rubio sui limiti dell’ordine mondiale del dopoguerra, e la sua cancellazione da internet. Questa settimana, un tribunale federale di primo grado ha stabilito che il divieto non era costituzionale e costituiva una violazione della libertà di stampa, infliggendo un duro colpo al Ministero dell’Interno federale.
Come riportato da Renovatio 21, la Germania è il Paese dove mesi fa un cittadino è stato multato per aver criticato giudice che ha solo multato un immigrato per lo stupro di una 15enne: al cittadino tedesco è stata comminata una multa doppia rispetto a quella dell’immigrato stupratore.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso un tribunale di Amburgo ha condannato un uomo a tre anni di galera per aver giustificato l’«aggressione russa» all’Ucraina su Telegram.
Come riportato da Renovatio 21, il caso più avanzato di repressione di libertà di parola pare essere la Gran Bretagna, dove almeno 12 mila persone all’anno sono messe in galere per frasi sui social. In Albione si è arrivati a condannare persino chi prega con la mente.
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Sorveglianza
Il nuovo presidente della Bolivia vuole la blockchain per combattere la corruzione
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