Politica
La nomina di Trump al Tesoro è un ugonotto ex manager di Soros gay «sposato» con figli nati dall’utero in affitto
Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha scelto un ugonotto gay «sposato» ex responsabile degli investimenti di Giorgio Soros per guidare il Dipartimento del Tesoro. Scott Bessent, che ha raccolto fondi per i democratici durante il suo periodo con il finanziere liberale, ora sostiene l’agenda America First di Trump, ha affermato il presidente in arrivo.
Venerdì Trump ha annunciato la nomina del manager di hedge fund Bessent, insieme a una serie di altre nomine al governo, tra cui la rappresentante repubblicana Lori Chavez-DeRemer per la carica di Segretario del Lavoro e l’ex star del football americano e deputato dello stato del Texas Scott Turner per la carica di Segretario per l’edilizia abitativa e lo sviluppo urbano.
«Scott è da tempo un convinto sostenitore dell’America First Agenda», ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social. «Alla vigilia del 250° anniversario del nostro grande Paese, mi aiuterà a inaugurare una nuova età dell’oro per gli Stati Uniti, mentre rafforziamo la nostra posizione di principale economia mondiale, centro di innovazione e imprenditorialità, destinazione per il capitale, mantenendo sempre e senza dubbio il dollaro statunitense come valuta di riserva del mondo».
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In qualità di Segretario del Tesoro, Bessent avrà influenza sulla politica finanziaria e fiscale degli Stati Uniti, sul debito pubblico e sulle sanzioni.
Bessent è il fondatore di Key Square Group, una società di investimenti globale, creata nel 2015 con asset per 4,5 miliardi di dollari, di cui due miliardi, secondo quanto riportato, provenienti direttamente da Soros.
In passato l’uomo aveva lavorato direttamente come Chief Investment Office con lo speculatore internazionale Giorgio Soros, distruttore della lira italiana (e della sterlina, e del ringgit malese), secondo alcuni sobillatore di «rivoluzioni colorate» in tutto il mondo tramite il suo braccio filantrocapitalistico Open Society Foundations. Soros è noto negli ultimi anni per essere acerrimo avversario di Trump. Il figlio Alex Soros, che pare averne preso il posto, non è da meno.
Durante gli anni Novanta il Bessent ha lavorato come responsabile degli investimenti di Soros Fund Management e ha guidato l’ufficio di Londra del fondo quando Soros ha guadagnato più di un miliardo di dollari scommettendo sul crollo della sterlina britannica nel 1992.
Il Bessent ha organizzato una raccolta fondi per il candidato democratico alla presidenza Al Gore nel 2000, lo stesso anno in cui ha lasciato la Soros Fund Management. Da allora ha fatto donazioni a Barack Obama e Hillary Clinton, ma negli ultimi anni ha abbandonato il suo sostegno al Partito Democratico ed è diventato un entusiasta sostenitore del tipo di economia protezionistica portato avanti da Trump.
Nel 2016, Bessent ha donato 1 milione di dollari al comitato inaugurale presidenziale di Trump del 2017. All’inizio di quest’anno, ha raccolto diversi milioni di dollari per Trump, prima di unirsi alla campagna del repubblicano come consulente economico.
Il mese scorso, Bessent ha dichiarato al Financial Times di sostenere la politica di Trump di utilizzare i dazi per correggere gli squilibri commerciali con le nazioni straniere, ma prevede che i dazi generali del 20% su tutte le importazioni proposti da Trump saranno «annacquati» durante i negoziati con i leader stranieri.
La scelta avrebbe scontetato Elon Musk, che avrebbe preferito la nomina di Howard Lutnick, ex CEO del gruppo finanziario Cantor Fitzgerald.
Secondo quanto riportato dai giornali, il Bessent sarebbe omosessuale: se confermato sarebbe il primo LGBT a guidare il Tesoro USA, ha scritto la rivista omotransessualista The Advocate. Secondo il New York Times, il Bessent «è stato un convinto sostenitore dei diritti degli omosessuali e dell’uguaglianza matrimoniale», a significare il suo sostegno per la legalizzazione delle nozze fra individui dello stesso sesso.
È riportato che il Bessent sarebbe sposato con John Freeman, un procuratore di Nuova York, e la coppia, che vive in una storica villa della Carolina del Sud, avrebbe due figli nati con l’utero in affitto.
Nel 2015, Bessent ha dichiarato alla rivista Yale Alumni Magazine, rivista degli ex allievi dell’élitistica università: «Se mi avessero detto nel 1984, quando ci siamo laureati, e la gente stava morendo di AIDS, che 30 anni dopo mi sarei sposato legalmente e avremmo avuto due figli tramite maternità surrogata, non ci avrei creduto».
Bessent appartiene alla Chiesa ugonotta, una setta franco-protestante ancora viva in America dove gli ugonotti si erano rifugiati a seguito della revoca dell’Editto di Nantes del 1685, che i suoi antenati contribuirono a costruire nel 1680 a Charleston, nella Carolina del Sud.
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Putin offre a Zelens’kyj un accordo sulle elezioni
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Politica
Il primo ministro finlandese si scusa per i post razzisti dei parlamentari della coalizione
Il primo ministro finlandese Petteri Orpo ha presentato le sue scuse ai cittadini di Cina, Giappone e Corea del Sud in seguito alle foto pubblicate da alcuni parlamentari, inclusi esponenti della sua coalizione di governo, in cui si ritraevano tirando gli angoli degli occhi per simulare tratti asiatici.
La polemica è scoppiata a novembre, quando la ventiduenne Sarah Dzafce, incoronata Miss Finlandia, è stata privata del titolo dopo la diffusione di un’immagine in cui appariva mentre compiva lo stesso gesto, considerato da molti una derisione nei confronti delle persone asiatiche. I detrattori della decisione hanno ritenuto la sanzione eccessiva e hanno reagito condividendo foto analoghe in segno di solidarietà.
Tra quanti hanno postato tali selfie vi erano deputati del Partito dei Veri Finlandesi (PS), tra cui Kaisa Garedew, Juho Eerola e Sebastian Tynkkynen.
Hey Human Rights Ambassador Katja Pehrman, are there human rights of Asian people in Finland? I don’t think so!https://t.co/k8ia6pzU1Y pic.twitter.com/lAKocl7L6q
— 🇯🇵Sachi ダーウィンAus.🇦🇺 (@sachihirayama) December 13, 2025
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L’Orpo guida un esecutivo di coalizione a quattro partiti, nel quale i Veri Finlandesi detengono dieci ministeri, inclusa la vicepresidenza del governo. In una dichiarazione resa pubblica mercoledì attraverso le ambasciate finlandesi in Cina, Giappone e Corea del Sud, Orpo ha precisato che tali post «non riflettono i valori di uguaglianza e inclusione della Finlandia», aggiungendo che il suo governo «prende sul serio il razzismo ed è impegnato a combattere il problema».
Il Partito dei Veri Finlandesi (Perussuomalaiset, PS)è una formazione politica nazionalista, populista di destra ed euroscettica, fondata nel 1995 come erede del Partito Rurale Finlandese. La sua piattaforma politica si basa su valori patriottici e cristiani-sociali, con enfasi sulla difesa dell’identità nazionale, della sovranità finlandese e del benessere dei cittadini autoctoni.
Al centro del programma vi è una forte opposizione all’immigrazione di massa, specialmente da Paesi non europei, vista come minaccia alla cultura e al sistema welfare. Il partito propone restrizioni severe: priorità ai finlandesi per servizi sociali e sanitari, rifiuto del multiculturalismo forzato e protezione delle tradizioni cristiane, come feste natalizie e inni scolastici tradizionali, contro quella che definisce «propaganda ideologica».
Sul piano economico, i Veri Finlandesi sostengono un welfare chauvinista: stato sociale robusto ma riservato principalmente ai cittadini finlandesi, con tasse moderate usate per benefici nazionali. Criticano il neoliberismo elitario e promuovono imprenditorialità, innovazione e tecnologie pulite, ma in modo sostenibile per l’economia e l’arredo quotidiano, senza misure climatiche «isteriche» che penalizzino classi medie e rurali.
Riguardo all’UE, il partito è critico verso l’integrazione eccessiva: difende la sovranità nazionale, oppone trasferimenti di potere a Bruxelles e vede l’Europa come casa dei popoli europei, con enfasi su civiltà occidentale e cristiana. Pur eurorealisti, non propongono uscita immediata ma riforme profonde.
I Veri Finlandesi si presentano come difensori del quivis de populo comune contro élite mondialiste, immigrazione e burocrazia UE, combinando nazionalismo, conservatorismo sociale e elementi di giustizia sociale. Dal 2023 fanno parte del governo di coalizione, influenzando politiche su immigrazione e finanze.
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Politica
Il Cile vira a destra: eletto il cattolico Kast
🚨 BREAKING: THOUSANDS of right-wing Chileans have SURGED to the streets celebrating tonight’s landslide victory of Jose Kast over the Communist candidate in the presidential election.
Socialism is being kicked out of power. NATIONALISM! POPULISM! It is rising, EVERYWHERE! pic.twitter.com/INQ9yJAJHP — Eric Daugherty (@EricLDaugh) December 15, 2025
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— Javier Milei (@JMilei) December 14, 2025
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🚨BREAKING: Thousands of Chileans flood the streets to celebrate the win of pro-Trump populist Jose Antonio Kast Rist
Chile has defeated communism today. pic.twitter.com/czSBu8IJOQ — Inevitable West (@Inevitablewest) December 15, 2025
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