Necrocultura
La foto post-operazione della principessa Caterina di Galles è stata «manipolata»: le agenzie stampa la ritirano
Diverse agenzie fotografiche, tra cui Reuters e Associated Press, hanno deciso di ritirare la foto della principessa Caterina del Galles appena diffusa, temendo che possa essere stata «manipolata». Lo riporta l’emittente britannica Sky News, che sottolinea come l’immagine pubblicata da Kensington Palace rappresenti il primo ritratto ufficiale della principessa di Galles dopo l’intervento chirurgico all’addome avvenuto a gennaio.
Lo scatto, diffuso in occasione della festa della mamma, mostra Kate in compagnia dei suoi tre figli: il principe Giorgio, la principessa Carlotta e il principe Luigi.
L’immagine è stata inizialmente condivisa da diverse agenzie fotografiche, ma in serata almeno due di esse hanno deciso di ritirarla, chiedendo ai media di eliminarla dai propri sistemi e archivi.
Thank you for your kind wishes and continued support over the last two months.
Wishing everyone a Happy Mother's Day. C
???? The Prince of Wales, 2024 pic.twitter.com/6DywGBpLLQ
— The Prince and Princess of Wales (@KensingtonRoyal) March 10, 2024
Press agencies roast the photo of Catherine, Princess of Wales, formerly known as Kate Middleton, with a KILL NOTIFICATION, saying it has been manipulated. pic.twitter.com/1MT4oYEh9U
— David Kurten (@davidkurten) March 11, 2024
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Associated Press ha anche aggiornato il proprio sito web, avvertendo giornalisti ed emittenti che l’immagine è stata rimossa e la didascalia aggiornata afferma: «dopo un esame più attento, sembra che la fonte abbia manipolato l’immagine in modo non conforme agli standard fotografici di AP. La foto presenta un’irregolarità nell’allineamento della mano sinistra della principessa Charlotte».
Come noto, l’Intelligenza Artificiale, oramai in grado di creare foto perfettamente fotorealistiche, ha qualche problema nel gestire la riproduzione delle mani umane. Quello che paiono suggerire alcuni è che i volti nella foto sarebbero stati photoshoppati sopra un’altra immagine di partenza, forse generata al computer.
Kensington Palace ha rifiutato di commentare la situazione, riporta Sky News. La foto era stata inviata alle agenzie con la spiegazione che era stata scattata dal Principe William all’inizio della settimana.
Speculazioni di ogni tipo si sono susseguite in queste settimane da quando si era diffusa prima la notizia che la principessa si sarebbe sottoposta ad una chirurgia addominale non specificata, e poi il clamore per il fatto che Caterina non era più stata vista in pubblico.
La scorsa settimana era apparsa sui social una foto che l’avrebbero mostrata in macchina, tuttavia ora molti osservatori ipotizzano che anche quella potrebbe essere fasulla.
It is rather odd that that the car in yesterday's picture of Catherine, Princess of Wales, otherwise known as Kate Middleton, has 6 wheels – 2 of which seem discombobulated. pic.twitter.com/4Co4cbOiu8
— David Kurten (@davidkurten) March 5, 2024
So in only few days Kate moved from this to that ?
WHO IS THAT WOMAN IN THE CAR ? #WhereIsKate @KensingtonRoyal #AbolishTheMonarchy pic.twitter.com/gZdnUAMdRB— Prince Max (@MrMaximilan) March 10, 2024
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La notizia arriva dopo che re Carlo, suo suocero, ha annunziato di avere il cancro. Il controverso sovrano britannico ha deciso di rendere pubblica la sua diagnosi per evitare «speculazione» e per aumentare la consapevolezza sul cancro «per tutti coloro che in tutto il mondo» sono colpiti dalla malattia, ha aggiunto il palazzo. Durante la pandemia, nel 2020, si era diffusa la voce che su padre, il principe Filippo di Edimburgo (fondatore del WWF e uomo che voleva reincarnarsi in un virus per sterminare quanti più esseri umani possibile), fosse in realtà morto da tempo senza che ne fosse data comunicazione al popolo dei sudditi. Il Duca di Edimburgo, secondo quanto riportato ufficialmente, sarebbe morto quasi centenario nel castello di Windsor nell’aprile 2021.
La concomitanza dell’annuncio di Carlo III con l’intervento e la sparizione della principessa Caterina ha gettato benzina sul fuoco delle voci riguardo la salute dei regnanti.
Il mondo antivaccinista, molto nutrito in Gran Bretagna, freme suggerendo che potrebbe trattarsi di una reazione avversa al vaccino, come quello che chiamano «turbocancro». Molti, tuttavia, nella più totale sfiducia per i vertici, dubitano che i membri delle élite si siano vaccinati per davvero.
Tale idea non tiene conto della storia del fanatismo vaccinista della famiglia reale britannica, che registrò perfino un principino morto per reazione avversa.
I reali britannici infatti non si tirarono indietro soprattutto quando arrivarono le prime forme di vaccinazione, allora detta «variolazione», o «inoculazione». Il principe Alfredo di Gran Bretagna (1780–1782), quattordicesimo figlio nonché nono e più giovane figlio maschio di re Giorgio III e della sua regina consorte, Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, nel 1782 si ammalò dopo la sua procedura di inoculazione contro il vaiolo.
La regina Carlotta, la madre del piccolo Alfredo, fu una sostenitrice per tutta la vita dell’inoculazione e fece sottoporre i figli reali alla procedura. La variolazione divenne popolare in Gran Bretagna quando le figlie del re Giorgio II, allora principe di Galles, si sottoposero alla procedura nel 1721.
Nel 1782, il principe Alfredo fu vaccinato contro il vaiolo. L’inoculazione ha avuto un effetto negativo sulla salute del principe. Il viso e le palpebre di Alfred soffrivano di eruzioni causate dall’inoculazione e anche il suo petto era in pessime condizioni. All’inizio di luglio di quell’anno, sembrava che Alfredo stava iniziando a riprendersi ma, più tardi quel mese, le sue condizioni peggiorarono al punto che non era in grado di camminare.
I medici riuniti per discutere della salute del principe conclusero che al ragazzo restavano solo poche settimane di vita. Dopo aver sofferto attacchi di febbre e continui problemi al petto, il principe Alfredo morì tra le quattro e le cinque del pomeriggio del 20 agosto, a Lower Lodge, Windsor Great Park, un mese prima del suo secondo compleanno.
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Gli Windsor, vero nome Sassonia Coburgo-Gotha, rappresentano uni dei più alti esempi di famiglia della Necrocultura globale. Chiedete pure ad Alfie Evans.
L’abbraccio che eseguono sulle pratiche di mediche oscure e mortifere vanno oltre quello che si può immaginare. Secondo il libro The Queen Mother: The Untold Story, la cosiddetta Regina madre si sarebbe sottoposta ad una forma prototipale di inseminazione artificiale. Sua altezza, si dice, non amava i rapporti sessuali. Elisabetta II, quindi, sarebbe nata così.
Come riportato da Renovatio 21, re Giorgio V, il nonno di Elisabetta, fu di fatto eutanatizzato dal suo medico di corte, Lord Bertrand Dawson, grande sostenitore della dolce morte: ebbene sì, la Necrocultura regna sul Regno britannico al punto che si infligge l’eutanasia perfino al re.
Per la principessa Caterina, e per il popolo che con lei ha sognato vedendo una commoner arrivare ad un passo dall’essere regina, non c’è da stare tranquilli.
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Immagine screenshot da YouTube
Necrocultura
La generazione perduta nel suo egoismo
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Necrocultura
«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
Vale la pena di riprendere le parole dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, che ha scritto su X un testo indicando i veri temi dietro all’assegnazione di una cattedra permanente nella basilica papale a Re Carlo III d’Inghilterra, capo de facto della Chiesa anglicana.
«L’incontro tra il capo della chiesa sinodale e il capo della chiesa d’Inghilterra avrà come punto culminante una preghiera ecumenica per la cura del Creato nella Cappella Sistina, all’insegna della retorica ambientalista del “grido della terra” e della “conversione ecologica”» scrive monsignore.
«Le due autorità supreme delle proprie rispettive “chiese” si riconoscono entrambe nell’ideologia ambiententalista e neomalthusiana del World Economic Forum e dell’Agenda 2030, ed è su questa nuova religione che è impostato il dialogo tra sinodali e anglicani».
L’incontro tra il capo della chiesa sinodale e il capo della chiesa d’Inghilterra avrà come punto culminante una preghiera ecumenica per la cura del Creato nella Cappella Sistina, all’insegna della retorica ambientalista del “grido della terra” e della “conversione ecologica”.… pic.twitter.com/9gBObOg2h9
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) October 21, 2025
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«A confermare la sua continuità con l’ecumenismo conciliare, Leone offrirà a Carlo un “seggio” (con la targa “Ut unum sint”) nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, già teatro dell’indizione del Vaticano II e da allora tempio dell’ecumenismo indifferentista conciliare e sinodale».
«La Fede Cattolica è la grande assente, e non a caso: sarebbe imbarazzante per Leone ricordare i Martiri cattolici massacrati dal monarca poligamo, a cominciare da John Fisher e Thomas More. Immaginate Papa Clemente VII che offre uno scranno in una Basilica Papale a Enrico VIII…» conclude Viganò, ricordando la storica nequizia anticristiana della malvagia monarchia britannica.
Proprio così: il re britannico, ora celebrato dalla Chiesa cattolica, occupa un trono che, dal XVI secolo, dopo lo scisma provocato dal crudele Enrico VIII, ha perseguitato ferocemente i cattolici, giustiziando e scorticando fedeli e sacerdoti (con la loro pelle sono stati rilegati libri ancora oggi esposti) e costringendoli alla clandestinità.
Vogliamo nominare uno degli eroi di questo disastro storico e metastorico: Guido Fawkes, il cattolico che tentò di far esplodere Westminster (definito, secondo una nota battuta della politica britannica, «l’ultimo uomo entrato lì con buone intenzioni») per restaurare un governo cattolico. Tradito, Fawkes fu catturato, torturato e squartato, con le sue parti inviate ai quattro angoli del regno, nonostante avesse accettato le condizioni del re.
Ancora oggi, ogni 5 novembre, in Inghilterra si bruciano le effigi di Fawkes – un re-enactement chiarissimo del rogo dei cattolici. Per ragioni che sembrano legate a logiche dello Stato Vaticano non dissimili a quelle attuali, il simbolo di Fawkes non è stato adottato dai cattolici, ma da gruppi pseudo-anarchici, grazie alla rielaborazione del fumettista Alan Moore nella celebre graphic novel, poi film di discreto successo, V per Vendetta.
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Tuttavia, non si tratta solo di storia antica: ciò che dovrebbe indignare i cattolici è l’appartenenza della dinastia Windsor alla «Cultura della Morte», che promuove – tramandata di generazione in generazione, da Filippo a Carlo, a Guglielmo (che predica la lotta alle famiglie numerose) ed Enrico (che andà all’ONU a criticare la sentenza della Corte Suprema USA che defederalizzava l’aborto) – la riduzione della popolazione e un’avversione verso l’umanità.
L’arcivescovo ricorda la connessione di ambientalismo e malthusianesimo, che sono cifre ideologiche tramandate geneticamente nella famiglia reale inglese. Malthus, come Darwin, sono stati creati dal potere di Albione per giustificare la violenza sfruttatrice usata dall’Impero britannico sul mondo: se gli uomini sono animali, e sono pure troppi, tanto vale procedere con la massima crudeltà possibile. Le carestie genocide in Irlanda e in India sono figlie di questo pensiero, di questa volontà di dominio satanico sul mondo.
Vogliamo ricordare, in questo sens, il padre di Carlo, il principe Filippo, tra i fondatori del WWF e frequentatore di antiche edizioni delle conferenze Bilderberg, il quale si espresse in estrema chiarezza quando dichiarò di volersi reincarnare in un patogeno di modo da uccidere milioni di persone, eliminando quanta più popolazione possibile per il bene dell’ambiente. Un’idea portata avanti strenuamente dal Carlo, che con il Cambiamento Climatico pare avere pure qualche lucroso affare.
Dietro la facciata ecologista, gli Windsor (che non sono britannici e non si chiamano Coburgo Gotha: Windsor è il nome di un villaggio inglese scelto per il rebranding del loro casato germanico, ad usum del popolino anglofono) si rivelano diacronici sostenitori di quella che su Renovatio 21 chiamiamo Necrocultura: una vera e propria Famiglia della Morte. Basta pensare ai casi di Alfie Evans, Charlie Gard, Indi Gregory e molti altri di cui non sapremo mai il nome. Cosa fecero i reale per salvare questi bambini, anche quando le questioni divennero internazionali (con tanto del tentativo, a pensarci bene davvero grottesco, della Repubblica Italiana di dare la cittadinanza ad Alfie per farlo espatriare e poterlo curare).
I bambini, il popolo tutto, per il malvagio potere britannico possono essere sacrificati nell’utilitarismo più mostruoso e assassino del «bestinterest». Del resto, l’utilitarismo è un’altra invenzione filosofica degli inglesi, realizzata sempre all’altezza della sanguinaria conquista imperiale. Il pensiero di Geremia Bentham, come quello di Malthus e più tardi di Darwin, a questo serviva: a disumanizzare il mondo e a rendere possibili sacrifici di minoranze, e persino maggioranza, nel nome del principio del massimo godimento distribuito a certuni dallo Stato. Il sistema sanitario del Regno, con il boost dei giudici della Corona trucidatori di bambini, è improntato a questa logica assassina e genocida.
La storia di Carlo, come noto ma spesso ignorato, non è priva di ombre: dalla controversa morte della principessa Diana ai milioni ricevuti dalla famiglia Bin Laden in buste di plastica. Un anno fa è emerso che nel 1983 l’allora principe di Galles aveva accettato un premio da un veterano nazista, una laurea honoris causa presso l’Università dell’Alberta, in Canada, dove, oramai sappiamo abbondano i rifugiati ucronazisti.
Del resto, una certa passione per la svastica eravi tra gli Windsor, se pensiamo ad Edoardo VIII e alla sua simpatia per Adolfo Hitler, che, secondo gli storici, una volta conquistata la Gran Bretagna aveva in programma di ripiazzarlo sul trono come un Quisling incoronato.
La missione del casato della Necrocultura va oltre, e rivela pagine storiche dense per quanto dimenticate: dalle proto-vaccinazioni dei reali con i relativi danni, all’uccisione del re per eutanasia di re Giorgio (bisnonno di Carlo), dai sospetti di fecondazione artificiale ante-litteram da cui sarebbe nata Elisabetta, all’ambientalismo stragista di Filippo (che, tenetelo sempre a mente, ha fondato il WWF, organizzazione ora proibita in Russia…), dai discorsi di Guglielmo figlio di Carlo sulla sovrappopolazione, agli attacchi contro gli USA che defederalizzano l’aborto fatti da principe Enrico dallo scranno ONU… la lista è pressoché infinita, e davanti a tutto questo cadono le illazioni su Jack lo Squartore.
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Del re Carlo, tanto a lungo «principe» in prima linea per la successione, vanno ricordate anche l’amicizia e le donazioni milionarie di Armand Hammer, enigmatico petroliere americano (per alcuni spia del KGB): quando nel 1988 la piattaforma petrolifera Piper Alpha della Occidental Petroleum esplose a 200 miglia da Aberdeen, causando 160 morti, il futuro re si affrettò a difendere Hammer, che ne uscì indenne. La dinastia Hammer, miliardari ebrei americani di origini russe, vicini al Cremlino per motivi poco chiari, meriterebbe un’indagine a parte, soprattutto dopo le accuse contro il nipote, la star di Hollywood Armie Hammer, che includono presunti stupri e insinuazioni su perversioni cannibalistiche.
Non va dimenticata l’amicizia personale con Jimmy Savile, popolare DJ e conduttore britannico che, secondo accuse emerse dopo la sua morte nel 2011 ma già vociferate da decenni, avrebbe abusato di circa 400 ragazze in scuole e istituzioni psichiatriche di cui era benefattore.
Di recente, forse l’episodio che ha messo in luce la maligna natura della corona britannica è stato il ritratto ufficiale del re presentato nel maggio 2024, un’immagine dai toni infernali, realizzata da un artista noto per collage con riviste pornografiche.
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Nel frattempo, l’odierno malvagio re britannico a Roma riceve il plauso pure dei parlamentari italiani.
In un momento di profonda umiliazione per il popolo italiano, nel suo discorsone alle Camere il re rammentò a tutti l’«importanza» del supporto inglese a Garibaldi, che poi andava ospite dagli inglesi. Chi conosce la vera storia dell’Italia unita non può che sorridere, nell’amarezza più profonda: il re sbatte in faccia agli italiani il fatto che, con il Risorgimento (fiancheggiato e ideato dai britannici), la penisola è divenuta uno Stato vassallo di Londra.
Ora, a infeudarsi con l’infernale potere di Albione non vi è solo la Repubblica Italiana, ma persino il papato.
Una conclusione che, per chi conosce la storia del mondo e della tradizione cattolica, può sembrare sconvolgente, e impone meditazioni di grande profondità.
Vogliamo lasciar andare i pensieri ricordando l’affresco sull’abside di Chiesa di San Paolo dentro le Mura– la principale chiesa degli anglicani ed episcopaliani a Roma.

Immagine di Luca Aless via Wikimedia CC BY-SA 3.0
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L’imponente mosaico fu disegnato dal pittore preraffaellita Edward Burne-Jones, e ha tema apocalittico, con Cristo assiso sul trono della Gerusalemme Celeste. È un Cristo imberbe, dai tratti piuttosto femminili. I Santi sotto Nostro signore hanno i volti di mecenati e personaggi legati all’edificazione della chiesa, mentre a destra vi è il gruppo più interessante, quello dei cristiani a cavallo, dove Sant’Andrea ha il volto di Abramo Lincoln, San Patrizio è il generale Ulysses S. Grant, e San Giacmo è… sì, lui, il terrorista massone anticristiano, ladro di cavalli e marito di bambine, epperò tanto utile agli inglesi, Giuseppe Garibaldi.
È la «chiesa militante», secondo gli scismatici di Albione.

Immagine CC0 via Wikimedia
Sì, per loro Garibaldi è un santo. Chi frequenta quella chiesa adora Cristo sotto l’immagine santificata di colui che più di altri combattè il Regno Sociale di Cristo.
C’è, tuttavia, un dettaglio ancora più esplicito: a fianco di Cristo, nel mosaico si vedono delle nicchie dove sono disposti gli angeli. Vediamo qui Uriele che regge il sole, Michele che appare maestoso in armatura, Gabriele reca il giglio dell’Annunciazione, Chemuel, l’angelo del Graal, stringe nella mano sinistra il calice sacro, Zophiel sorregge la luna.
Tuttavia, alla destra del signore, la nicchia è enigmaticamente vuota. Fu un fedele della chiesa, una volta che la visitati anni fa, a spiegarmene il significato.
«Quello è il posto per l’angelo Lucifero» mi disse, quasi compiaciuto di questa teologia sovvertritrice.
Ora, Lucifero, lo sappiamo bene, non è invitato solo nelle chiese anglicane di Roma.
Roberto Dal Bosco
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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