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La dama di Epstein adotta la «fede ebraica del defunto padre» e riceve benefici in carcere

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Ghislaine Maxwell, la «dama» di Jeffrey Esptein, è stata «ricompensata con cibo migliore e più tempo libero» dopo aver «adottato la fede ebraica del suo defunto padre dietro le sbarre» con l’aiuto di un’organizzazione del movimento Chabad-Lubavitch, riporta il giornale britannico The Sun.

 

La Maxwell – che secondo la giustizia ha aiutato il finanziere Jeffrey Epstein ad abusare sessualmente di ragazze adolescenti – ha registrato la sua religione all’arrivo in prigione.

 

Ora riceve cibo kosher, che è più costoso, ha accesso a un rabbino ed è esentata dal lavorare per 25 ore dal tramonto il venerdì per osservare il sabato. Può anche prendersi una pausa dalle faccende carcerarie durante le festività ebraiche. Maxwell, 61 anni, ha diritto anche al vino o al succo d’uva associati e allo spezzare il pane.

 

I dettagli sono stati rivelati dalla giornalista Silja JA Talvi, che indaga sulle condizioni delle carceri.

 

Talvi ha detto al Sun che la Maxwell è stata contattato in prigione da un’organizzazione di prigionieri per i diritti civili chiamata Reaching Out, con sede a New York, che aiuta specificamente i prigionieri ebrei e ha informato Ghislaine tramite un altro detenuto che ci sarebbero stati.

 

Un portavoce dell’organizzazione avrebbe dichiarato al giornale britannico che la «Maxwell è in contatto con la nostra organizzazione (…) Abbiamo e continueremo a soddisfare le sue esigenze».

 

Il sito web di Reaching Out to Jewish Prisoners, «La reclusione non è mai stata accettata dalla Torah come forma legittima di penalizzazione». Discutendo di delitti e castighi nelle scritture dell’ebraismo, il sito scrive che «tra tutti questi vari tipi di punizione menzionati nella Torah non troviamo la pena dell’incarcerazione. Che strano!»

Nella pagina del sito intitolata «La visione della Torah sui prigionieri ebrei» possiamo leggere che «la reclusione non è mai stata accettata dalla Torah come una forma legittima di penalizzazione» è scritto che «la vita nella diaspora è una forma di incarcerazione, perché non possiamo servire D-o come desideriamo. Dobbiamo affinare e riformare l’esilio – la riabilitazione.

 

«Il Lubavitcher Rebbe [Menachem Mendel Schneerson (1902-1994), settimo e ultimo rabbino del movimento Chabad-Lubavitch., ndr] insegna che in modo semplice e chiaro, non c’è alcuna fonte nella Torah per la prigione come punizione»

 

Chabad-Lubavitch è una corrente dell’ebraismo chassidico, cioè una tipo di ebraismo ortodosso sorto in Polonia nel XVIII secolo ad opera del cabalista taumaturgo Baal Shem Tov. I Lubavitcher, riconoscibili per barba e cappello, hanno radici nella Bielorussia del Settecento ma hanno eletto a loro base durante il XX secolo Crown Heights, un quartiere di Brooklyn, Nuova York.

 

L’organizzazione subì l’attenzione internazionale all’altezza dell’attacco terrorista di Bombay del novembre 2008, dove fu coinvolto il Centro Assistenziale Chabad, con il rabbino e sua moglie sono stati assassinati insieme ad altri.

 

Ghislaine Maxwell è una delle figlie del magnate dei media inglese Robert Maxwell, che aveva cambiato nome nascondendo le sue origini ebraico-carpatiche: vero nome Ján Ludvík Hyman Binyamin Hoch, nato a Slatinske Doly in Rutenia (ora Ucraina) in una famiglia povera e numerosa che praticava l’ebraismo ortodosso e parlava solo yiddish.

 

Il padre della Maxwell, che aveva altri 10 figli, altresì sospettato di essere stato una spia atomica israeliana.  Una sua appartenenza al Mossad è stata più volte messa sul piatto da giornalisti come il premio Pulitzer Seymour Hersh, che ne parlò alla presentazione di un suo libro sull’atomica di Tel Aviv, The Samson Option: secondo le sue ricerche, fu Maxwell ad avvisare gli israeliani delle intenzioni del fisico nucleare Vanunu, poi rapito a Roma nel 1986 e sparito per molti anni.

 

Maxwell senior pare essere stato dietro a diversi altri intrighi nucleari israeliani, così come – la cosa ha prodotto varie inchieste anche a livello politico – pare sia stato tramite Maxwell che la Cecoslovacchia armò Israele contrabbandando i velivoli necessari alla supremazia aerea per la guerra arabo-israeliana del 1948. Il ruolo di agente israeliano di altissimo livello ricoperto da Maxwell è descritto anche nel libro del 2003 Robert Maxwell, Israel’s Superspy.

 

L’uomo finì in disgrazia, con disastri finanziari nel suo gruppo editoriale e accuse di frode verso i suoi stessi dipendenti. Scomparve una notte nell’oceano al largo delle Canarie mentre si trovava sul suo panfilo, il Lady Ghislaine. Al suo funerale, in Israele, parteciparono i massimi vertici della politica e diversi ex direttori del Mossad. Alcuni ritengono che il testimone possa essere passato alla figlia preferita, Ghislaine.

 

Ghislaine è stata latitante per mesi. Durante la latitanza era uscita una sua foto dal dehors di un fast food a Los Angeles, che la ritraeva mentre leggeva un libro sulle spie della CIA morte. Nella foto, la donna guardava l’obiettivo.

 

 

 

 

 

Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

 

 

 

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