Geopolitica
La Corea del Nord lancia il suo primo missile balistico intercontinentale a combustibile solido
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2023/04/kim-missile.jpg)
La Repubblica Popolare Democratica di Corea ha lanciato un missile balistico intercontinentale Hwasong-18 da vicino a Pyongyang, che ha volato per circa 1.000 km ed è caduto nelle acque a est della penisola coreana.
Si tratta del dodicesimo test missilistico segnalato dall’inizio dell’anno. L’ICBM sperimentale è stato sparato durante le più grandi esercitazioni militari statunitensi e sudcoreane vicino alla penisola di Corea.
Il nuovo missile ha tre stadi, proprio come l’americano Minuteman III, l’ultima bomba atomica degli Stati Uniti.
Pyongyang Times: "On April 13, a powerful entity symbolic of the ceaseless development of the strategic force of the Democratic People's Republic of Korea notified the world of its emergence. A new-type ICBM, Hwasong-18 solid-fuel intercontinental ballistic missile…" pic.twitter.com/hIwM5VoEFo
— COMBATE |🇵🇷 (@upholdreality) April 14, 2023
Al fuoco di prova hanno partecipato il leader Kim Jong-un e sua figlia. Secondo l’agenzia di stampa statale nordcoreana KCNA, gli Hwasong-18 «fungono da potente mezzo di attacco strategico di maggiore efficienza militare».
North Korea has released footage that shows the launch of the Hwasong-18 solid-fuel ICBM.
It was cold-launched from a TEL canister.
This is a big leap in capabilities for NK. pic.twitter.com/KjvrBaMBjm
— Global: Military-Info (@Global_Mil_Info) April 14, 2023
Pyongyang ha accusato Washington di aver creato una «versione asiatica della NATO» e ritiene che le armi nucleari siano l’unico modo affidabile per scoraggiare l’aggressione occidentale. I missili balistici intercontinentali a combustibile solido rafforzano la deterrenza strategica nordcoreana consentendo a Pyongyang di ispirare «estrema angoscia e paura» nei suoi avversari, come ha affermato Kim Jong-un.
La Corea del Nord aveva iniziato il suo programma nucleare alla fine della Guerra Fredda con missili a combustibile liquido più facili da padroneggiare. Il fatto che il paese sia stato in grado di lanciare il suo primo missile balistico intercontinentale a propellente solido implica che il programma missilistico di Kim stia progredendo.
⚡️First images of yesterday's Hwasong-18 launch. North Korean claims the rocket is solid fueled. pic.twitter.com/qfZa7vCODO
— War Monitor (@WarMonitors) April 13, 2023
Gli ICBM basati sulla tecnologia a combustibile liquido dovranno essere sottoposti a un processo di rifornimento di un’ora presso il sito di lancio, dando all’avversario il tempo di rilevare ed eliminare il missile.
Il lancio di missili balistici intercontinentali a propellente solido può invece essere avviato in pochi minuti poiché il missile può essere alimentato durante la produzione.
Come riportato da Renovatio 21, in settimana Pyongyang aveva condotto un ulteriore test della sua nuova arma in grado di provocare tsunami radioattivi.
La Corea del Nord ha effettuato decine di test sulle armi negli ultimi mesi, inclusi diversi lanci di missili balistici intercontinentali (ICBM), come dimostrazione per gli Stati Uniti e i suoi alleati regionali. Mentre i funzionari americani hanno denunciato tali test come provocatori e dannosi per la stabilità nell’Asia-Pacifico, la Corea del Nord ha insistito sul suo diritto di far progredire le sue capacità militari e afferma che il suo arsenale nucleare è solo a scopo difensivo.
Frizioni tra le due Coree si erano registrate quando tre mesi fa un drone di Pyongyang era sconfinato a Sud ed era stato abbattuto da caccia sudcoreani. Il nuovo presidente sudcoreano non ha fatto mistero di voler entrare in una NATO globale, alla quale di fatto ha già parzialmente aderito per quanto concerne le armi cibernetiche.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa i nordcoreani avevano fatto sapere di aver lanciato un missile balistico da un sottomarino. Nelle stesse settimane, hanno sostenuto di aver testato un missile ipersonico.
Immagine KCNA da Twitter
Geopolitica
Nathan Sharansky responsabile occulto della Diplomazia pubblica israeliana
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Secondo un’inchiesta di Haaretz e del Guardian, le audizioni del Congresso degli Stati Uniti sull’antisemitismo, che si celerebbe dietro il sostegno al popolo palestinese nei campus, sarebbero un’operazione dell’Institute for the study of global antisemitism and policy (ISGASP), associazione quasi interamente finanziata dal governo israeliano.
La campagna è stata sostenuta in particolare dal National Black Empowerment Council (NBEC) e, per quanto riguarda la rimozione dei messaggi filopalestinesi da TikTok e Meta, da CyberWell.
L’ISGASP è presieduto da Natan Sharansky e guidato dal generale di brigata Sima VakninGill.
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Secondo Réseau Voltaire l’ISGASP non ha solo lo scopo di diffondere la propaganda israeliana nel mondo, ma anche di addottrinare i cittadini israeliani. Ad esempio, una delle sue ricerche è stata usata per giustificare l’adozione da parte della Knesset della legge che proibisce a chiunque di contestare il resoconto ufficiale degli avvenimenti del 7 ottobre 2023, pena cinque anni di reclusione (Cf. 0375).
Il presidente dell’ISGASP (e di One Jerusalem, associazione per Gerusalemme l’ucraino-statunitense israeliano) è Natan Sharansky, ex dissidente sovietico decorato da Ronald Reagan e diventato in seguito ministro di Ariel Sharon e di Benjamin Netanyahu, particolarmente attivo oggi anche sul fronte ucraino.
Come spiega Thierry Meyssan, «Sharansky è nato a Donetsk (URSS). È discepolo di Ze’ev Jabotinsky, nato a Kherson. Nel 1921 Jabotinsky si alleò con il nazionalista integralista Simon Petliura contro i bolscevichi. Quando ne venne a conoscenza, l’Organizzazione Sionista Mondiale gli ritirò l’incarico di amministratore e lo espulse perché Petliura era stato un virulento antisemita e aveva organizzato imponenti massacri di ebrei».
Sharansky divenne molto noto negli USA come esempio di refusenik, ossia di dissidente sovietico a cui veniva negata la possibilità di emigrare, in ispecie nello Stato Ebraico. Il suo libro autobiografico Fear No Evil, in cui raccontava la sua esperienza nelle carceri dell’URSS, ebbe molta eco a Washington.
Nel 1995, Sharansky e Yoel Edelstein (un altro eminente refusenik ebreo ucraino finito nel Likud) fondarono il partito Yisrael BaAliyah (un gioco di parole, poiché «aliya» significa sia emigrazione ebraica in Israele che «ascesa», quindi il nome del partito significa «(Popolo di) Israele immigrato (nello Stato di Israele)», così come «Israele in ascesa»), promuovendo l’assorbimento degli ebrei sovietici nella società israeliana.
Il partito vinse sette seggi alla Knesset nel 1996 e 6 seggi nelle elezioni legislative israeliane del 1999, ottenendo due incarichi ministeriali, ma ha lasciato il governo l’11 luglio 2000 in risposta ai suggerimenti secondo cui i negoziati del primo ministro Ehud Barak con i palestinesi avrebbero portato a una divisione di Gerusalemme. Dopo la vittoria di Ariel Sharon alle elezioni speciali per la carica di Primo Ministro nel 2001, il partito si unì al suo nuovo governo e gli furono nuovamente assegnati due incarichi ministeriali.
Dal marzo 2003 al maggio 2005 Sharansky è stato ministro senza portafoglio di Israele, responsabile degli affari sociali e della diaspora ebraica di Gerusalemme. In base a questa posizione, Sharansky presiedette un comitato segreto che approvò la confisca delle proprietà di Gerusalemme Est dei palestinesi della Cisgiordania. Questa decisione è stata revocata dopo le proteste della sinistra israeliana e della comunità internazionale.
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In precedenza lo Sharansky aveva servito come vice primo ministro israeliano, ministro dell’edilizia abitativa e delle costruzioni dal marzo 2001, ministro degli interni israeliano (luglio 1999 – si è dimesso nel luglio 2000), ministro dell’industria e del commercio (1996-1999).
Si è dimesso dal governo nell’aprile 2005 per protestare contro i piani di ritiro degli insediamenti israeliani dalla Striscia di Gaza e dal nord della Cisgiordania.
È stato rieletto alla Knesset nel marzo 2006 come membro del partito Likud, per poi dimettersi il 20 novembre 2006.
Nel febbraio 2022, Sharansky ha invitato il governo israeliano ad assumere «una chiara posizione morale» contro la decisione del presidente russo Vladimir Putin di invadere l’Ucraina. Ha definito l’invasione russa dell’Ucraina la più grande minaccia per il mondo libero dalla seconda guerra mondiale e ha affermato che Israele deve schierarsi fermamente dalla parte del popolo ucraino.
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Immagine di Mark Neyman / Government Press Office of Israel via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Geopolitica
«Pace attraverso la forza» anche nucleare: presentata la politica estera del candidato Donald Trump
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Geopolitica
La Corea del Nord lancia un missile con una «testata super-grande»
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/missile-nordcorea-0407.jpg)
La Corea del Nord ha testato un missile balistico che trasportava una testata pesante, ha dichiarato martedì la Korean Central News Agency (KCNA), agenzia di stampa statale. Tuttavia, i funzionari sudcoreani ritengono che Pyongyang abbia sparato due proiettili, il che suggerisce che uno dei lanci potrebbe essere andato storto.
Secondo KCNA, lunedì l’agenzia missilistica di Pyongyang ha testato con successo un nuovo missile balistico tattico, l’Hwasongpho-11Da-4.5, in grado di «trasportare una testata super-grande da 4,5 tonnellate». L’agenzia ha affermato che il test mirava a «verificare la stabilità del volo e la precisione del colpo alla massima gittata di 500 km e alla minima gittata di 90 km». L’organi di stampa ha detto dove esattamente è avvenuto il lancio.
Pyongyang testerà inoltre lo stesso tipo di missile più avanti in questo mese per verificarne le caratteristiche di volo, la precisione e la potenza esplosiva della testata super-grande a una gittata media di 250 km, si legge nella dichiarazione.
Tuttavia, i funzionari sudcoreani hanno fornito una versione diversa degli eventi. I capi di stato maggiore congiunti (JCS) della Corea del Sud hanno affermato che il Nord ha lanciato due missili con un intervallo di dieci minuti, aggiungendo che il primo ha percorso 600 km mentre il secondo solo 120 km, hanno detto i funzionari.
North Korea just released a video launching a massive ballistic missile. This might force the US navy to stay in the east rather than harass the Houthis.
FYI North Korea doesn’t recognise the state of Israel. pic.twitter.com/ehaQaBPHsA
— Syrian Girl 🇸🇾 (@Partisangirl) December 20, 2023
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Lee Sung-jun, portavoce del JCS, ha osservato che «c’è la possibilità che il secondo missile lanciato abbia avuto un volo anomalo nella fase iniziale». Ciò suggerisce che il proiettile potrebbe essere esploso, ha detto, facendo cadere i detriti verso l’entroterra. Tuttavia, Lee ha sottolineato che un’esplosione rimane solo una teoria e che il Sud continua la sua analisi.
Lo JCS ha affermato che entrambi i missili sono stati lanciati dalla provincia di Hwanghae meridionale della Corea del Nord, nella parte occidentale del Paese, in direzione nord-orientale, a circa 130 km da Pyongyang, il che significa che eventuali detriti del proiettile potrebbero essere caduti non lontano dalla capitale nordcoreana.
La Corea del Nord conduce regolarmente test missilistici, esprimendo al contempo forti preoccupazioni sulle esercitazioni militari che coinvolgono gli Stati Uniti nella penisola coreana e nelle sue vicinanze, il che suggerisce che le mosse potrebbero essere una prova generale per una possibile invasione.
Il mese scorso, Washington e Seul sono state raggiunte da Tokyo per condurre esercitazioni Freedom Edge che coinvolgevano una portaerei americana. Le manovre sono state denunciate da Pyongyang come “un’espressione di forza militare sconsiderata e provocatoria”.
Il recente lancio avviene anche dopo che l’esercito di Seul ha affermato che Pyongyang ha lanciato un missile ipersonico la scorsa settimana, affermando però che il test si è rivelato un apparente fallimento.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa la Corea del Nord ha effettuato un contrattacco nucleare simulato contro obiettivi nemici osservati personalmente dal leader Kim Jong-un. Come parte dell’esercitazione, diversi lanciarazzi multipli «super grandi» hanno lanciato una salva missilistica verso un’isola nel Mar del Giappone.
Come riportato da Renovatio 21, lo scorso settembre la Nordcorea aveva lanciato missili come parte di un’esercitazione per un «attacco nucleare tattico simulato».
In questi mesi Pyongyang non ha mai smesso di parlare di conflitto atomico.
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Come riportato da Renovatio 21, ad agosto il ministro della Difesa nordcoreano, generale Kang Sun-nam in una dichiarazione presentata alla XI Conferenza internazionale sulla sicurezza di Mosca aveva detto che il mondo è a un passo dal conflitto nucleare.
«Ora, la domanda non è se scoppia una guerra nucleare nella penisola coreana, ma chi e quando inizia» ha avvertito il generale Kang.
L’anno passato, durante un ulteriore capitolo dell’escalation, la Corea del Nord aveva lanciato il suo primo missile balistico intercontinentale a combustibile solido.
Come riportato da Renovatio 21, oltre alle armi atomiche, Pyongyang disporrebbe da ben due anni anche, a suo dire, di missili con tecnologia ipersonica, tecnologia che ancora sfugge agli americani.
Ancora più preoccupante, specie per gli USA sono i ripetuti test da parte della Corea del Nord di armi in grado di provocare tsunami radioattivi in grado di affondare la flotta nemica e distruggere basi e città costiere.
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