Internet
La compagna di Durov diche che l’arresto in Francia le ha procurato un aborto spontaneo

La fidanzata del co-fondatore di Telegram Pavel Durov ha affermato di aver perso il suo bambino non ancora nato a causa dello stress subito in seguito all’arresto del magnate russo della tecnologia.
Yulia Vavilova, influencer di 24 anni, è stata brevemente trattenuta insieme a Durov in Francia a fine agosto e in seguito convocata per essere interrogata. In un post su Telegram pubblicato domenica, ha anche affermato di essere stata vittima di abusi online.
Durov è stato arrestato dopo essere atterrato a Parigi a fine agosto e accusato di molteplici reati che vanno dal rifiuto di collaborare con le autorità all’amministrazione di una piattaforma online presumibilmente utilizzata da criminali organizzati. È stato poi rilasciato su cauzione ma gli è stato vietato di lasciare il paese mentre il suo caso era in corso.
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«Il dottore ha detto che il cuore del bambino non batteva più», ha scritto la Vavilova nel post. Ha affermato di aver scoperto di essere incinta circa un giorno dopo l’arresto del CEO di Telegram a Parigi. Inizialmente è stata trattenuta insieme a Durov, ma ha detto di essere stata rilasciata lo stesso giorno.
Successivamente, la polizia francese l’ha convocata per un interrogatorio più tardi quel giorno, ma lei non si è presentata perché il suo medico le aveva sconsigliato di farlo, ha detto l’influencer. Ha dovuto comunque sopportare quella che ha definito una sessione di interrogatorio di tre-quattro ore quattro settimane dopo, secondo il suo post.
Secondo la Vavilova, si è concentrata sulla sua «salute fisica e mentale» per il mese successivo nonostante lo stress legato all’arresto di Durov. L’emittente francese TF1 ha riferito che il miliardario trentanovenne potrebbe affrontare fino a 20 anni di prigione. La Vavilova ha anche affermato di aver affrontato un’ondata di odio online.
«I blogger mi hanno incolpato dell’arresto di Pavel, diffondendo teorie cospirative. Lo stress era indescrivibile. È subentrato un attacco di panico. Tutto è arrivato in una volta: l’arresto di Pavel, le bugie e l’odio rivolto a me».
Come riportato da Renovatio 21, alcuni erano arrivati a dire persino che la ragazza fosse una spia al soldo di un altro Paese.
«Sarebbe stato facile arrendersi o impazzire, ma abbiamo accolto questa nuova realtà in mezzo all’incertezza», ha affermato.
All’inizio di ottobre, il suo medico le ha detto che aveva perso il suo bambino. «È difficile descrivere il dolore. Ci eravamo ormai abituati all’idea. Era la decima settimana», ha detto Vavilova, aggiungendo che, sebbene lei e Durov «riuscissero a gestire così tanto in una volta», era «troppo per il piccolo».
Lo stesso Durov ha confermato la storia sul suo canale Telegram, aggiungendo di essere stato informato della gravidanza della sua ragazza dal suo avvocato durante un interrogatorio della polizia. «Ho scoperto che mentre ero via, la pressione su Julia era folle», ha scritto il miliardario. «Julia è rimasta forte. Ma, a differenza mia, non era abituata all’ostilità».
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Il CEO di Telegram aveva precedentemente criticato le autorità francesi per quello che aveva definito un «approccio fuorviante». «Nessun innovatore creerà mai nuovi strumenti se sa di poter essere ritenuto personalmente responsabile per un potenziale abuso di tali strumenti», aveva affermato all’inizio di settembre dopo il suo rilascio su cauzione di 5 milioni di euro.
Durov non aveva mai pubblicamente riconosciuto Vavilova come sua fidanzata prima. La coppia era riapparsa in pubblico a Parigi un mese fa.
Il fondatore di Telegram, che ha passaporti russo, francese, degli Emirati Arabi Uniti e di St. Kitts e Nevis, afferma di aver generato oltre 100 bambini tramite donazione di sperma.
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Immagine da Telegram
Civiltà
Charlie Kirk e la barbarie social

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Cina
La Cina presenta il primo chip 6G al mondo

I ricercatori cinesi hanno presentato il primo chip 6G al mondo, in grado di aumentare la velocità di connessione nelle aree remote fino a 5.000 volte rispetto al livello attuale. Lo riporta il giornale di Hong Kong South China Morning Post (SCMP).
La tecnologia 6G si prevede possa ridurre il divario digitale tra aree rurali e urbane. Sviluppato da ricercatori dell’Università di Pechino e della City University di Hong Kong, il chip 6G «all-frequency» potrebbe offrire velocità internet mobile oltre i 100 gigabit al secondo su tutto lo spettro wireless, incluse le frequenze usate nelle zone remote, rendendo l’accesso a internet ad alta velocità più disponibile nelle regioni meno connesse e permettendo, ad esempio, di scaricare un film 8K da 50 GB in pochi secondi.
Tuttavia, le tecnologie 5G e 6G suscitano preoccupazioni. Critiche riguardano i possibili rischi per la salute dovuti alle radiazioni elettromagnetiche, soprattutto con le alte frequenze del 6G, oltre a vulnerabilità agli attacchi informatici a causa dell’aumento dei dispositivi connessi. L’espansione delle infrastrutture potrebbe inoltre avere un impatto ambientale e accentuare le disuguaglianze, lasciando indietro le aree rurali. Si temono anche un incremento della sorveglianza e problemi legati alla privacy dei dati con l’aumento della connettività.
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Le tecnologie wireless come il 5G operano su gamme di frequenza limitate. Il nuovo chip 6G, invece, copre l’intero spettro (da 0,5 GHz a 115 GHz) in un design compatto di 11 mm x 1,7 mm, eliminando la necessità di più sistemi per gestire diverse frequenze. Questo permette al chip di funzionare in modo efficiente su bande sia basse che alte, supportando applicazioni ad alta intensità e migliorando la copertura in aree rurali o remote.
«Le bande ad alta frequenza come le onde millimetriche e i terahertz offrono una larghezza di banda estremamente ampia e una latenza estremamente bassa, rendendole adatte ad applicazioni come la realtà virtuale e le procedure chirurgiche», ha dichiarato al China Science Daily il professor Wang Xingjun dell’Università di Pechino.
I ricercatori stanno sviluppando moduli plug-and-play per diversi dispositivi, come smartphone e droni, che potrebbero facilitare l’integrazione del nuovo chip nelle tecnologie di uso quotidiano.
La Cina pare accelerare per una primazia tecnologica non solo nelle telecomunicazioni – con il caso di Huawei, e relativi incidenti diplomatici internazionali, e sospetti anche in Italia – ma in genere nel settore tecnologico, dove si assiste ai consistenti sforzi per l’IA, visibili nell’ascesa di DeepSeek, un’Intelligenza Artificiale realizzata nel Dragone che non abbisogna di chip particolarmente performanti.
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Internet
Metriche pubblicitarie di e-commerce artificialmente gonfiate, afferma un ex dipendente Meta

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