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La Cina attacca il G7: si è trasformato in uno strumento dell’egemonia globale USA

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Il gruppo G7 non rappresenta la comunità internazionale e si sta gradualmente trasformando in uno strumento che garantisce l’egemonia globale degli Stati Uniti e dei paesi occidentali, ha detto lunedì il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian.

 

«Il G7 ha abbandonato da tempo il suo intento iniziale di coordinare e stabilizzare l’ambiente economico internazionale e ora diventa sempre più uno strumento politico per garantire l’egemonia globale degli Stati Uniti e dell’Occidente», ha detto Lin in un briefing, aggiungendo che il blocco può non rappresentano più la comunità globale poiché rappresentano solo il 10% della popolazione mondiale e la quota dei suoi paesi nell’economia globale è in continua diminuzione.

 

Commentando la dichiarazione finale del vertice del G7 in Puglia, il portavoce ha affermato che ciò manipola le questioni legate alla Cina e deturpa il Paese. Ha anche detto che il documento è pieno di bugie e arroganza e non ha alcuna base fattuale.

 

«Il G7 afferma di voler sostenere la pace nel mondo, ma promuove comunque la definizione di confini basati su ideologie e valori. Inoltre, promuove una falsa narrativa sulla rivalità tra democrazia e autoritarismo e utilizza piccoli club per provocare il confronto tra i blocchi», ha affermato Lin, aggiungendo che le azioni del blocco vanno contro le tendenze globali di sviluppo pacifico.

 

Dal 13 al 15 giugno si è svolto in Puglia il vertice dei leader del G7. Nella dichiarazione successiva al vertice, il blocco ha promesso di «adottare misure» contro la Cina e altri Paesi che sostengono finanziariamente la «macchina da guerra» russa.

 

Come riportato da Renovatio 21, la NATO – gruppo di fatto parallelo al G7 – per bocca del suo segretario Jens Stoltenberg aveva dichiarato la Cina come il futuro nemico principale dell’Alleanza Atlantica in quanto minaccia alla sua sicurezza e ai suoi valori, qualsiasi cosa queste parole significhino.

 

La Cina ha ricambiato attaccando apertis verbis la NATO come fonte delle tensioni in Kosovo e mostrando insofferenza per l’inclusione di Giappone e Corea del Sud nella Difesa Cibernetica NATO.

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Immagine di Remko Tanis via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0

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