Geopolitica
Kissinger nella blacklist ucraina. Con Al Bano e Toto Cotugno
Henry Kissinger come Al Bano.
Il famigerato sito web ucraino Myrotvorets ha inserito nella lista nera Henry Kissinger per «partecipazione all’operazione di informazione speciale della Russia contro l’Ucraina».
Il Kissinger, che ha compiuto 99 anni questa settimana, è accusato di «propaganda, ricatto e violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina» a causa del suo discorso al World Economic Forum di Davos.
In quel discorso Kissinger aveva affermato che «i negoziati devono iniziare nei prossimi due mesi prima che creino sconvolgimenti e tensioni che non saranno facilmente superate. Idealmente, la linea di demarcazione dovrebbe essere un ritorno allo status quo ante».
Myrotvorets, il sito con la blacklist dei presunti nemici di Kiev, è «gestito dall’agenzia di intelligence del governo SBU ed è affiliato al Ministero dell’Interno dell’Ucraina» secondo il Wikipedia italiano.
Il sito avrebbe «connessioni» sia con il servizio segreto ucraino SBU che con il ministero dell’Interno, secondo la pagina Wikipedia in tedesco, e sarebbe «presumibilmente curato» dalla SBU e «promosso» dal consigliere del ministro dell’Interno Anton Harashchenko secondo la pagina Wiki in inglese.
Myrotvorets («costruttore di pace») è noto per la pubblicazione di elenchi di proscrizione. Tra gli altri, nell’aprile 2015 hanno pubblicato gli indirizzi di casa dello scrittore ucraino Oles Buzina e dell’ex parlamentare di Rada Oleg Kalashnikov pochi giorni prima del loro assassinio.
Tra i giornalisti e operatori schedati, figura anche il fotoreporter Andrea Rocchelli, ucciso dall’esercito ucraino nel 2014 mentre documentava la guerra del Donbass.
L’agenzia Interfax riporta che nel marzo 2019 alla lista era stato aggiunto anche Al Bano. «Albano Carrisi è stato aggiunto alla sezione del Purgatorio per aver giustificato apertamente l’aggressione della Russia contro l’Ucraina».
Nel mirino delle liste di proscrizione dei deputati ucraini era finito pure Toto Cutugno, anche lui come il Carrisi (e Pupo, e Celentano, e tantissimi altri…) estremamente popolare in Russia e nei Paesi dell’ex URSS.
Secondo quanto riportato, nella lista nera era finito anche l’ex Pink Floyd Roger Waters, già acceso sostenitore della causa palestinese nonché amante della presentatrice israeliana italofona Rula Jebreal. Lo Waters che avrebbe fatto dichiarazioni non gradite a Kiev, che considera come il musicista britannico abbia «attaccato l’integrità territoriale dell’Ucraina e partecipato a tentativi di legalizzare l’annessione della Crimea alla Russia».
Il buon vecchio Kissinger, tifoso della Juventus e Nobel per la Pace accusato di crimini di guerra da Christopher Hitchens, è insomma in buona compagnia, e non escludiamo che alla festa del 99° compleanno abbiano cantato insieme Al Bano, Waters e Cutugno.
Questa guerra, c’è da ammettere, sta producendo davvero strange bedfellows.
Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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