Gender
Kiev organizzerà una parata del gay pride

La capitale ucraina Kiev ospiterà una parata del gay pride a giugno, ha annunciato una ONG locale in un post su Facebook. Lo riporta il sito governativo russo RT.
Si tratterà della prima volta che tale sfilata LGBT si svolgerà in città dall’inizio del conflitto tra Mosca e Kiev.
Il gruppo «KyivPride» – un’organizzazione che promuove i diritti LGBTQ in Ucraina – ha fornito pochi dettagli sulla parata a parte il fatto che si svolgerà il 16 giugno durante il mese internazionale del Pride. Hanno chiamato l’evento la «Marcia per l’uguaglianza» e hanno detto che «avrebbe avuto luogo sicuramente». Gli organizzatori hanno inoltre promesso di garantire che avverrà «nel modo più sicuro possibile», pur ammettendo di essere consapevoli dei «rischi e delle sfide» posti dalle ostilità in corso.
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Sono stati promessi ulteriori aggiornamenti sul luogo esatto e sulla tempistica dell’evento, ma nessuno è stato pubblicato in più di tre settimane da quando è stato fatto l’annuncio iniziale il 3 maggio.
L’ultima parata dell’orgoglio LGBT a Kiev si era tenuta nel 2021. Dopo l’inizio del conflitto tra Ucraina e Russia, l’evento è stato «ospitato» due volte dalla città britannica di Liverpool, dove gli organizzatori locali hanno ripetutamente affermato che avrebbero organizzato l’evento «in nome» della capitale ucraina.
Come riportato da Renovatio 21, si è poi avuto il caso del gay pride di Dublino, che in segno di solidarietà verso Kiev ha aggiunto alla bandiera arcobaleno i colori dell’Ucraina.
Il movimento omotransessualista in Ucraina ha cercato di assumere un ruolo più importante nella società ucraina nel conflitto in corso con la Russia. I suoi sostenitori avevano sostenuto che la diffusione della comunità LGBT nel paese danneggerebbe in qualche modo Mosca.
Nel 2022, la Russia ha messo fuori legge la «propaganda LGBT». Il presidente della Duma di Stato Vjacheslav Volodin disse all’epoca che il divieto avrebbe protetto «i nostri figli e il futuro del Paese dall’oscurità diffusa dagli Stati Uniti e dagli Stati europei». Nel 2024, Mosca ha aggiunto anche il «movimento LGBT» alla sua lista dei terroristi.
I gruppi LGBTQ hanno anche ripetutamente cercato di dimostrare i loro legami con le forze di Kiev che combattono contro la Russia. Lunedì, lo stesso gruppo «KyivPride» che ha annunciato la parata ha anche lanciato una campagna di raccolta fondi cercando di raccogliere 4 milioni di grivna (91.117 euro) per cinque organizzazioni che forniscono vari tipi di droni all’esercito ucraino. «Incoraggiamo tutti gli LGBTQ+ e i loro alleati a unirsi» alla campagna, avrebbe affermato il gruppo, secondo quanto riporta da Russia Today.
L’iniziativa sembra ricevere sostegno anche dai sostenitori occidentali di Kiev. L’anno scorso, la Corte Europea dei Diritti dell’uomo (CEDU) ha condannato l’Ucraina a risarcire i danni a una coppia gay dopo diversi tentativi falliti di registrare il loro matrimonio nel Paese. La corte ha ritenuto che Kiev violasse i loro diritti, anche se i matrimoni tra persone dello stesso sesso rimangono illegali in Ucraina.
Nel 2023, l’ex vice ministro della Cultura Inna Sovsun ha presentato una legislazione per riconoscere le unioni civili tra persone dello stesso sesso, citando le esigenze dei soldati LGBT che combattono contro la Russia, i quali sono nei pensieri anche del deputato britannico transessuale Jamie Wallis, che ai burloni telefonici Vovan e Lexus (il duo che scherzò anche la Meloni) parlò della necessità di fornire «preservativi, lubrificanti, attrezzature per la pulizia, cose del genere» ai militari gay impegnati al fronte..
Ad ogni modo, l’iniziativa sulle unioni omofile è stata bloccata poiché il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha insistito sul fatto che non erano possibili cambiamenti costituzionali durante la guerra.
Lo stesso partito, Golos’ («Voce») aveva poi proposto di revocare il divieto contro la produzione di pornografia, affermando che ciò comporterebbe maggiori entrate fiscali per Kiev.
Due anni fa, a conflitto iniziato, vi fu una petizione ad Odessa per erigere una statua ad un attore porno gay statunitense in sostituzione a quella dell’imperatrice Caterina II di Russia, fondatrice della città sul Mar Nero.
Le stranezze sono continuate quando l’anno scorso emerse che l’esercito ucraino aveva nominato come portavoce per la lingua inglese Sarah Ashton-Cirillo, un transessuale americano. Ashton-Cirillo ha rapidamente attirato l’attenzione dei media dicendo che i russi non sono esseri umani e minacciando i giornalisti, costringendo la CNN a cambiare uno dei loro servizi per dire «combattenti stranieri occidentali» invece di «mercenari».
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Il Cirillo, che ora parrebbe essere tornato a vestire i panni di un maschio, si fece notare anche per i suoi attacchi allo scrittore cileno-americano Gonzalo Lira, poi arrestato a Kharkov e riarrestato mentre cercava di varcare il confine per chiedere asilo politico in Ungheria, infine trovato morto in carcere. A inizio anno la Russia lo ha messo nella sua lista dei «terroristi».
Come riportato da Renovatio 21, l’Ucraina è teatro di grotteschi episodi come quello del soldato transessuale picchiato da un ragazzo, il quale poi viene portato a scusarsi dichiarando, non prima di aver detto che è nipote di un SS, che «le donne trans sono donne».
⚡️‼️ This is just too good, the guy who beat up a transgender in Lviv yesterday made an EPIC apology
He says he is the grandson of a Waffen SS Galicia scout and has right-wing tendencies that got the best of him
You can’t make this up, Ukraine is a gem pic.twitter.com/Y1VZd4M4dk
— What the media hides. (@narrative_hole) August 17, 2023
«Ripetilo, per favore: le donne transgender sono donne» chiede il transgender.
«Le donne transgender sono donne» ripete il giovane nipote di SS.
«Brava ragazza. Brava» dice il transessuale al ragazzo.
Per la destra ucraina la rieducazione arcobaleno è partita già molto prima che arrivino UE e NATO.
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Immagine del gay pride di Liverpool2023; screenshot da YouTube
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Papa Leone XIV nomina un arcivescovo pro-LGBT a ruoli chiave in Vaticano

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La drag queen «LaWhore Vagistan» insegnerà etnografia queer ad Harvard

Procede il piano della prestigiosa università di Harvard di accogliere un professore drag queen in visita per insegnare corsi sull’etnografia queer e sull’influenza culturale di un longevo reality show drag nonostante l’opposizione dell’amministrazione Trump all’«ideologia woke».
L’ateneo della Ivy League è attualmente coinvolto in una disputa legale con l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, che mira a tagliare miliardi di finanziamenti federali per diverse ragioni.
L’invito a Kareem Khubchandani – professore associato alla Tufts University e performer drag con il nome d’arte «LaWhore Vagistan» – è stato annunciato a luglio ed è stato riportato questa settimana dal New York Post e altri media.
Harvard hires drag queen named ‘LaWhore Vagistan’ as visiting professor https://t.co/2vL0LziK6T pic.twitter.com/YkNA4cA11f
— New York Post (@nypost) October 2, 2025
When it comes to LaWhore Vagistan at Harvard I’m not even outraged — its hilarious https://t.co/1uhKxaUuUX pic.twitter.com/5XJKr7DqQH
— NY Post Opinion (@NYPostOpinion) October 2, 2025
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Il Khubchandani, la cui ricerca e attivismo si concentrano sulla vita queer, terrà corsi sull’etnografia queer in autunno e un corso su RuPaul’s Drag Race (una trasmissione condotto da un famoso trans americano) nella primavera del 2026.
Secondo il New York Post, Khubchandani ha reso il suo personaggio drag «parte essenziale del proprio approccio didattico». In alcune interviste, il professore ha spiegato che «LaWhore» (in inglese «la puttana») è un gioco di parole audace sul nome della città pakistana di Lahore, mentre «Vagistan» richiama un fantomatico Paese del’Asia meridionale improntato sui genitali femminili.
Il personaggio, ovviamente, è protagonista di TEDx.
In un articolo del 2022 intitolato «L’esperimento sessuale nelle Ivy League», la rivista National Interest ha citato Khubchandani come esempio di accademici che starebbero trasformando le università americane in «vivai di fondamentalisti di genere», sostenendo che agli studenti viene proposta una «terminologia in continua espansione per l’orientamento sessuale» e che sono spinti verso l’attivismo «senza sviluppare un senso di umiltà intellettuale».
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Immagine screenshot da YouTube
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Svizzero preferisce il carcere alla multa per un post «transfobico»

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For context, he said that after people die, if you dug them up 200 years later, they’d identify as their actual sex based on their skeletons.
For that, he’s going to jail. Europe: Bastion of freedom and reason. https://t.co/Q2OL6lWkNs — Bonchie (@bonchieredstate) September 27, 2025
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