Oligarcato
Jeffrey Epstein ha visitato Clinton alla Casa Bianca 17 volte
Nuovi documenti dimostrano come il pedofilo Jeffrey Epstein abbia visitato la Casa Bianca in era Clinton 17 volte. Per tre occasioni è addirittura entrato due volte lo stesso giorno.
«Epstein, morto nel 2019, ha visitato Bill Clinton all’Executive Mansion [sinonimo di «Casa Bianca, ndr]] nel corso di tre anni con il primo invito arrivato appena un mese dopo la sua inaugurazione nel gennaio 1993», riporta il Daily Mail.
«I registri mostrano che il defunto finanziere si è presentato in 14 diversi giorni, facendo anche due visite in un solo giorno in tre diverse occasioni».
«I registri mostrano che il defunto finanziere si è presentato in 14 diversi giorni, facendo anche due visite in un solo giorno in tre diverse occasioni»
I documenti descrivono in dettaglio come Epstein si sarebbe recato specificamente nella famosa West Wing, rendendo quasi certo che avrebbe incontrato il presidente Clinton.
Gli inviti di Epstein sono arrivati per gentile concessione dei «consiglieri e aiutanti più anziani di Clinton», incluso un «Rubin» che potrebbe essere colui in seguito ha servito come Segretario del Tesoro, Robert Rubin.
Il primo testimone del processo a Ghislaine Maxwell, Lawrence Paul Visoski Jr., ha dichiarato durante la testimonianza di questa settimana di aver visto Clinton diverse volte sul famigerato jet privato «Lolita Express» di Epstein.
Le foto emerse nel gennaio 2020 mostravano Clinton in posa con Ghislaine Maxwell e con con Chauntae Davies, una delle giovani ragazze del giro di Epstein. La Davies, ora una delle principali accusatrici, è immortalata mentre massaggia intensamente l’ex presidente democratico Clinton durante un viaggio umanitario con Epstein in Africa nel settembre del 2002.
I registri mostrano che Clinton ha fatto almeno 26 viaggi a bordo del «Lolita Express». Cinque di questi voli sarebbero stati fatti senza il suo Secret Service, la scorta perenne di cui gode ogni presidente ed ex presidente
I registri mostrano che Clinton ha fatto almeno 26 viaggi a bordo del «Lolita Express». Cinque di questi voli sarebbero stati fatti senza il suo Secret Service, la scorta perenne di cui gode ogni presidente ed ex presidente.
Clinton nega di aver mai visitato la famigerata «isola della pedofila» di Epstein, ma il documentario Jeffrey Epstein: Filthy Rich di Netflix include un’intervista con un impiegato di lunga data dell’isola che dice di aver visto l’ex presidente in loco a Saint James.
Ghislaine Maxwell, ora sotto processo, era una dei fortunati invitati alle nozze di Chelsea Clinton, l’unica figlia di Bill e Hillary. Secondo un libro su Epstein e Maxwell intitolato A Convenient Death, Clinton era principalmente interessato a Epstein a causa di Maxwell, con la quale aveva una relazione sessuale.
Maxwell: in molti ora speculano che il ruolo di spia del servizio segreto israeliano fosse passato di padre in figlia.
La Maxwell, cresciuta nell’upper crust britannica, era inoltre l’accesso di Epstein con la famiglia reale britannica, nella persona del principe Andrea.
Ghislaine è una dei dieci figli di Robert Maxwell, editore miliardario inglese di origini boemo-ebraiche, sparito una notte d’improvviso dal suo panfilo (chiamato Lady Ghislaine) dopo essere entrato in disgrazia economica. Secondo alcuni Maxwell lavorava per il Mossad, in particolare si sarebbe occupato di segreti atomici. Al suo funerale, celebrato in Israele, erano presenti diversi ex direttori del servizio segreto dello Stato Ebraico.
In molti ora speculano che il ruolo di spia del servizio segreto israeliano fosse passato di padre in figlia.
Su Epstein emergono, anche se con molta lentezza, dettagli sempre più inquietanti, come l’amicizia, più salda di quanto si credeva inizialmente, del ricco misterioso pedofilo e Bill Gates, il quale ancora balbetta se gli si chiede di Epstein.
L’indecifrabile «suicidio» in carcere di Epstein, su cui una grande maggioranza di americani nutre dubbi, aveva infiammato quanti credono nel cosiddetto «Clinton Body Count», una lista di persone legate a Bill e Hillary morte in circostanze misteriose
L’indecifrabile «suicidio» in carcere di Epstein, su cui una grande maggioranza di americani nutre dubbi, aveva infiammato quanti credono nel cosiddetto «Clinton Body Count», una lista di persone legate a Bill e Hillary morte in circostanze misteriose.
La polizia sequestrò nella cassaforte del palazzo di Epstein a New York un bizzarro quadro che ritraeva Bill Clinton vestito da donna con i tacchi a spillo.
Non solo Clinton amava accompagnarsi con l’oscuro molestatore di ragazzine Jeffrey Epstein. Come riportato da Renovatio 21, anche Bill Gates lo ha frequentato a lungo. Gates ed Epstein, qualcuno ha ipotizzato, hanno in comune la passione per l’eugenetica.
Oligarcato
Papa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
Papa Leone XIV è pronto a compiere un gesto senza precedenti in occasione della visita ufficiale di re Carlo III la prossima settimana.
Leone XIII nominerà Carlo, capo della Chiesa d’Inghilterra, «confratello reale» di San Paolo fuori le Mura, una delle quattro basiliche papali. A tal proposito, a Carlo sarà concesso l’uso di una cattedra speciale e permanente.
Carlo III pregherà inoltre insieme al papa nella Cappella Sistina, durante un «servizio ecumenico» pubblico.
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«Segnerà un momento significativo nelle relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa d’Inghilterra, di cui Sua Maestà è il Governatore Supremo, riconoscendo il lavoro ecumenico intrapreso e riflettendo il tema dell’anno giubilare di camminare insieme come “Pellegrini della speranza”», ha dichiarato un portavoce di Buckingham Palace.
Secondo l’agenzia Reuters, i due avranno anche un incontro privato per discutere di «sostenibilità climatica».
Il re britannico, ora onorato dalla chiesa cattolica, siede sul trono che dal XVI secolo, dopo lo scisma del re pazzo e malvagio Enrico VIII, perseguitò in maniera cruenta i cattolici, giustiziando e scorticando fedeli e preti (con la loro pelle hanno rivestiti libri ancora oggi in bella mostra) obbligandoli alla clandestinità.
Uno degli eroi di questa catastrofe fu Guido Fawkes, il cattolico che tentò di far saltare Westminister (l’ultimo uomo che vi è entrato con intenzioni sincere, dice una nota battuta circolante nella politica british) per rinstaurarvi un potere cattolico. Fawkes, tradito, fu catturato e torturato, squartato in parti che furono mandate ai quattro angoli del regno, nonostante egli avesse accettato le condizione del re inglese.
Ancora oggi la tradizione vuole che in Inghilterra si brucino le effigi di Fawkes ogni 5 novembre. Per quelle che crediamo essere ragioni di Stato non diverse da quelle che hanno portato al presente e osceno sviluppo, il simbolo di Fawkes non è stato abbracciato dai cattolici, ma dalla teppa pseudo-anarchica, solo, tuttavia, perché rielaborato dal fumettista Alan Moore nella celebrata graphic novel poi divenuta film V per Vendetta.
Non si tratta, tuttavia, solo di storia di secoli fa: a scandalizzare il cattolico dovrebbe essere l’appartenenza della stirpe Windsor alla Cultura della Morte, quella che sostiene – passandosi il compito geneticamente, da Filippo a Carlo a Guglielmo ed Enrico – la riduzione della popolazione e quindi l’astio verso l’essere umano.
Dietro alla facciata ecologista, senza neanche tanto grattare, gli Windsor (che in realtà non sono britannici e non si chiamano Coburgo Gotha: Windsor è il nome di un paesino inglese che suonava bene per il rebranding del loro casato tedesco) si rivelano arconti della Necrocultura – sono una famiglia della morte. Chiedete ad Alfie Evans, a Charlie Gard, a tantissimi di cui non conosceremo mai il nome.
La storia del Carlo, come universalmente noto, ma per qualche ragione non considerato, non è stata limpidissima, dalla morte Diana ai milioni presi dalla famiglia Bin Laden in buste di plastica. Un anno fa emerse che nel 1983 l’allora principe di Galles aveva ricevuto un premio da un veterano nazista, una laurea ad honorem presso l’università dell’Alberta, in Canada.
Andrebbero anche ricordati l’amicizia, e le donazioni milionarie, che a Carlo fece il misterioso petroliere americano (per qualcuno spia KGB) Armand Hammer: quando nel 1988 la piattaforma petrolifera marina Piper Alpha della Occidental Petroleum collassò nelle fiamme a 200 miglia da Aberdeen uccidendo 160 persone, il futuro re si precipitò a difendere Hammer, che se la cavò alla grande. Sulla questione della dinastia degli Hammer, miliardari ebrei americani di origini russe a cui fu permesso per qualche motivo di restare vicini al Cremlino, andrebbe scritto un articolo a parte, specie dopo le accuse, sulle quali oltre ai presunti stupri i giornali hanno pure fatto aleggiare lo spettro di perversioni cannibalistiche, del nipote divo di Hollywood Armie Hammer.
Per non parlare dell’amicizia persona con Jimmy Savile, il popolare DJ e conduttore TV britannico che, secondo accuse emerse appena dopo la sua morte nel 2011 ma che circolavano come voci da decenni, avrebbe abusato in istituti scolastici e manicomiali di cui era donatore di qualcosa come 400 ragazzine.
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Un momento in cui la malvagità della corona britannica è emerso è stato quando nel maggio 2024 è stato presentato in pompa magna il ritratto ufficiale del re, un’immagine che sembra uscita dall’inferno, composta da un artista noto per aver praticato in passato collage con riviste pornografiche.
«You can Stick your Royal Family Up Your Arse», «puoi ficcarti la famiglia reale su per il» aveva cantato la curva del Celtic, la squadra della comunità cattolica della città di Glasgow, al momento dell’incoronazione di Carlo.
Sì: gli ultras scozzesi, oggi, possono essere più cattolici del papa.
Nel frattempo, l’odierno malvagio re britannico a Roma riceve il plauso pure dei parlamentari italiani.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Oligarcato
Il principe Andrea rinuncia ai titoli a causa dello scandalo Epstein
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Oligarcato
Fico: Boris Johnson ha tratto profitto dal conflitto in Ucraina
L’ex primo ministro britannico Boris Johnson aveva interessi economici nel prolungamento del conflitto in Ucraina, ha sostenuto il primo ministro slovacco Robert Fico.
Parlando giovedì al parlamento slovacco, Fico ha citato recenti articoli della stampa britannica che collegano Johnson all’imprenditore Christopher Harborne, attivo nella produzione di armi. Harborne avrebbe donato 1 milione di sterline (1,15 milioni di euro) a Johnson dopo la fine del suo mandato nel 2022 e lo avrebbe accompagnato in almeno una visita a Kiev nel 2023.
Fico ha indicato questo caso come esempio di ciò che ha definito corruzione e speculazione bellica tra i politici occidentali, collegandolo al ruolo di Johnson nell’ostacolare un accordo di pace tra Russia e Ucraina negoziato in Turchia nelle prime fasi del conflitto.
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«Boris Johnson si è battuto per prolungare la guerra. Poi ha ricevuto un milione di sterline da un produttore di armi», ha dichiarato Fico. «Non voleva porre fine al conflitto perché sapeva di avere un amico che gli avrebbe dato denaro e, in cambio, lo avrebbe aiutato con le armi in Ucraina».
Il leader slovacco ha aggiunto che «molte persone hanno tratto enormi profitti» dal conflitto, mentre gli ucraini «sono stati e continuano a essere le principali vittime di questa guerra».
Fico ha anche fatto riferimento all’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, fervente sostenitore dell’intervento NATO in Libia nel 2011. A settembre, Sarkozy è stato condannato a cinque anni di carcere per finanziamento illecito della campagna elettorale, legato a donazioni ricevute dal leader libico Muammar Gheddafi, deposto e ucciso durante l’intervento NATO.
Il primo ministro di Bratislava ha espresso a lungo critiche verso l’approccio occidentale al conflitto ucraino, opponendosi alla continua fornitura di armi a Kiev, una politica fortemente appoggiata da Johnson.
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«Molti Paesi occidentali vogliono davvero che questa guerra continui», ha detto giorni fa Fico, che a dicembre 2024 aveva preoconizzato che «gli ucraini saranno traditi» dai Paesi occidentali e Kiev «perderà territorio», forse fino a un terzo del totale, e «non sarà invitata nella NATO».
Come riportato da Renovatio 21, settimane fa Fico aveva aspramente criticato il presidente americano Joe Biden dichiarando che muovere le restrizioni all’uso da parte dell’Ucraina di missili a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti contro obiettivi in territorio russo è insensato e controproducente. «Si tratta di un’escalation di tensioni senza precedenti», ha affermato Fico, definendola un tentativo di influenzare negativamente le politiche del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e di «frustrare e ritardare» qualsiasi colloquio di pace.
Dopo l’attentato subito, assicurando che la Slovacchia avrebbe posto il veto sull’entrata di Kiev nell’Alleanza Atlantica, Fico aveva detto che «l’adesione dell’Ucraina alla NATO significa una Terza Guerra Mondiale garantita».
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Immagine di Number 10 via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
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