Geopolitica
Israele progetta di invadere il Libano
L’esercito israeliano ha sviluppato piani per invadere il vicino Libano con l’intento di respingere il gruppo militante sciita Hezbollah, che ha lanciato attacchi transfrontalieri contro Israele nelle ultime settimane. Lo riportano le testate The Times e Newsweek, citando il portavoce Jonathan Conricus le Forze di difesa israeliane (IDF).
Vi sono stati recentemente scontri a fuoco tra Israele e Hezbollah dallo scoppio dell’ultimo conflitto israelo-palestinese in ottobre, quando i combattenti di Hamas a Gaza hanno lanciato un assalto a sorpresa sui territori israeliani. Quell’attacco provocò la morte di circa 1.200 persone e vide il rapimento di oltre 200 ostaggi. Secondo i funzionari sanitari locali, da allora la spietata campagna di bombardamenti israeliani su Gaza ha ucciso più di 18.700 persone.
Il gruppo militante libanese Hezbollah si è espresso a sostegno di Hamas. Tuttavia, il leader del gruppo, Hassan Nasrallah, ha affermato che non lanceranno una grande offensiva contro Israele a meno che non venga provocato o Hamas sia sull’orlo della sconfitta.
Tuttavia, secondo il Times, l’IDF ha deciso che non può accettare l’incombente minaccia rappresentata da Hezbollah e ha sviluppato un piano per invadere il Libano meridionale per spingere il gruppo militante a nord, verso il fiume Litani.
Israele è preoccupato che Hezbollah possa potenzialmente lanciare un attacco stile 7 ottobre nel nord di Israele, secondo un alto ufficiale dell’IDF che ha parlato con il Times. La dottrina israeliana è, quindi, quella di «portare la guerra dall’altra parte», ha detto.
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L’IDF «ha approvato i piani e definito i programmi per essere pronti», ha affermato Conricus, secondo il documento.
Newsweek ha riferito in modo simile che Cornicus ha detto ai giornalisti che, sebbene esista «una finestra di opportunità per la pace», le forze israeliane sono «preparate» a garantire la sicurezza dei cittadini israeliani. «Proprio come stiamo ora smantellando Hamas a Gaza e assicurandoci che non ci sia una minaccia militare contro gli israeliani che vivono nel sud di Israele, faremo la stessa cosa, se necessario, contro Hezbollah» avrebbe detto il portavoce.
Il mese scorso, in un’intervista al quotidiano spagnolo El Mundo, il vice segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, aveva affermato che attaccare le posizioni americane nell’Asia occidentale è «essenziale» per fermare lo sterminio di massa dei palestinesi a Gaza.
Come riportato da Renovatio 21, gli USA a inizio conflitto avevano avvertito Israele che una guerra su due fronti sarebbe catastrofica. Di contro, lo Stato Ebraico aveva minacciato Hezbollah di «distruzione senza precedenti» e l’Iran suo sponsor di essere «cancellato dalla faccia della Terra».
Secondo il rappresentante di Hamas a Beirut, Ahmed Abdul Hadi, Hezbollah intensificherà il suo coinvolgimento nel conflitto tra Israele e Hamas solo se la fazione palestinese sarà completamente eliminata a Gaza, aveva dichiarato alla rete statunitense NBC la scorsa settimana.
Il governo israeliano non ha ancora commentato pubblicamente la possibilità di lanciare un’offensiva militare. Tuttavia, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che Beirut si trasformerebbe «in Gaza» se Hezbollah iniziasse una guerra totale contro l’IDF.
Immagine di Israel Defense Forces via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Geopolitica
Orban: i funzionari dell’UE «violano la legge»
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha accusato i funzionari dell’UE di «violazione sistematica della legge» per il loro piano di privare gli Stati membri del diritto di veto sul congelamento degli asset russi.
Venerdì pomeriggio la Commissione Europea ha votato una proposta per attivare l’articolo 122 dei trattati UE, una clausola di emergenza che permette di adottare decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità. Tale misura consentirebbe all’Unione di mantenere indefinitamente il blocco dei beni sovrani russi e di destinare i profitti o gli interessi generati a sostegno dell’Ucraina, anche in presenza di opposizioni da parte di singoli Stati membri.
«Con la procedura di oggi, i burocrati di Bruxelles aboliscono con un solo tratto di penna l’obbligo di unanimità, un atto palesemente illegale», ha scritto Orban su X venerdì. «Lo stato di diritto nell’Unione Europea sta giungendo al termine e i leader europei si pongono al di sopra delle regole. Anziché garantire il rispetto dei trattati UE, la Commissione Europea viola sistematicamente il diritto europeo».
Orban ha denunciato che i «burocrati» e i guerrafondai dell’UE stanno spingendo per «protrarre la guerra in Ucraina, un conflitto che è chiaramente impossibile vincere».
Today, the Brusselians are crossing the Rubicon. At noon, a written vote will take place that will cause irreparable damage to the Union.
The subject of the vote is the frozen Russian assets, on which the EU member states have so far voted every 6 months and adopted a unanimous…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 12, 2025
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«Con questo passo, lo stato di diritto nell’UE viene sostituito dal governo dei burocrati. In altre parole, si è instaurata una dittatura di Bruxelles», ha aggiunto. «L’Ungheria protesta contro questa decisione e farà tutto il possibile per ripristinare un ordine legittimo».
Dopo l’escalation del conflitto ucraino nel 2022, i partner occidentali di Kiev hanno congelato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, la maggior parte dei quali depositati presso Euroclear a Bruxelles. Nelle ultime settimane è scoppiata una forte controversia tra i Paesi europei favorevoli all’utilizzo di tali fondi come garanzia per un «prestito di riparazione» a Kiev e quelli contrari, che invocano rischi legali e finanziari.
L’attivazione della clausola di emergenza per un congelamento a tempo indeterminato toglierebbe a Stati oppositori come l’Ungheria la possibilità di veto sul rinnovo semestrale. Secondo il piano, il blocco rimarrebbe in vigore fino al pagamento da parte della Russia delle riparazioni post-conflitto all’Ucraina e fino a quando l’UE non riterrà cessata «una minaccia immediata» ai propri interessi economici derivante da possibili ritorsioni legali.
Mosca ha condannato come illegittimo qualsiasi tentativo di appropriazione dei suoi beni. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha dichiarato questa settimana che la Russia reagirà a ogni espropriazione, aggiungendo che «derubare» il Paese rappresenta l’ultima carta rimasta ai sostenitori europei dell’Ucraina per continuare a finanziare Kiev nel conflitto con Mosca.
L’Ungheria si oppone da tempo a ulteriori aiuti a Kiev: Orban li ha paragonati al «mandare un’altra cassa di vodka a un alcolizzato». Budapest non è tuttavia isolata: anche il Belgio, che custodisce la maggior parte dei fondi, ha criticato duramente il piano, con il primo ministro Bart De Wever che lo ha definito «equivalente a rubare» denaro russo.
I capi di Stato e di governo dell’UE voteranno la proposta al vertice della prossima settimana.
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Immagine di Manfred Weber via Flickr con licenza CC BY-NC-SA 2.0
Geopolitica
Trump fa pressione su Zelens’kyj affinché ceda terreni alla Russia
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