Geopolitica
Israele esegue raid aerei anche in Libano

Israele ha dichiarato di aver iniziato una «serie di attacchi» in Libano, una mossa che probabilmente aumenterà i timori di un grave scontro militare tra i vicini, dopo mesi di violenza transfrontaliera.
L’esercito israeliano non ha immediatamente fornito ulteriori dettagli sugli attacchi aerei, avvenuti poche ore dopo che almeno una persona era stata uccisa e altre sette erano rimaste ferite in un attacco missilistico lanciato dal Libano.
I filmati che circolano sui social media sembrano mostrare aree nel sud del Libano danneggiate dagli attacchi, incluso il Governatorato di Nabatieh, più in profondità nel territorio libanese rispetto a molti attacchi precedenti.
After losing the 1948 & 1967 wars with Israel, Palestinians flooded into Christian Lebanon. They became a majority & used the south as a launch pad to attack Israel, branded as Hezbollah.
Their incursions & bombings have been met with retaliation from the Israeli Air Force. pic.twitter.com/dB6Wps3mGF
— David Atherton (@DaveAtherton20) February 15, 2024
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Hezbollah, il gruppo militante libanese che ha avuto scontri a fuoco quasi quotidiani con le forze israeliane dall’inizio della guerra a Gaza quattro mesi fa, non ha immediatamente rivendicato la responsabilità degli attacchi missilistici di mercoledì.
Martedì, il segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah ha detto che i razzi lanciati dal territorio libanese finiranno “quando l’attacco a Gaza finirà e ci sarà un cessate il fuoco” tra i suoi alleati palestinesi e Israele.
Se lo Stato Ebraico «ampliasse il confronto, noi faremo lo stesso», ha dichiarato Nasrallah in un comunicato televisivo.
Gli attacchi aerei di mercoledì in Libano arrivano nel contesto degli avvertimenti dei leader globali di un conflitto allargato tra Israele e Hezbollah. Negli ultimi mesi, decine di migliaia di persone sono state evacuate da entrambi i lati della frontiera israelo-libanese a causa di ondate di fuoco oltre confine.
Almeno 243 persone, per lo più combattenti di Hezbollah ma anche 30 civili, sono state uccise dagli attacchi israeliani in Libano dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre che ha infiammato le tensioni regionali, ha detto l’AFP.
Secondo i dati ufficiali sono stati uccisi anche nove soldati israeliani e sei civili.
Hezbollah, sostenuto dall’Iran, è generalmente considerato una forza combattente più potente di Hamas, pur essendo una delle fazioni politiche più influenti in Libano. Secondo la leadership del gruppo, Hezbollah conta circa 100.000 combattenti tra le sue fila, una cifra che supera l’esercito ufficiale dello stato libanese.
Secondo il canale TV libanese Al-Mayadeen, una madre e i suoi due figli sono stati uccisi dagli attacchi aerei nella città di Souaneh.
Come riportato da Renovatio 21, Israele negli scorsi giorni ha eseguito ulteriori raid aerei in Siria.
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Immagine di Israel Defense Forces via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic
Geopolitica
Attacco israeliano in Qatar. La condanna di Trump

#Qatar / #Palestine / #Israel 🇶🇦🇵🇸🇮🇱: Israeli Air Forces carried out air strikes to assassinate Senior officials of #HAMAS in the city of #Doha.
Reportedly HAMAS negotiation team was targeted with Air-To-Surface Missiles while discussing the ceasefire in the capital of Qatar. pic.twitter.com/WdWuqY6rXq — War Noir (@war_noir) September 9, 2025
🚨🇮🇱🇶🇦🇵🇸 BREAKING: ISRAEL just AIRSTRIKED Hamas’s negotiation team in DOHA, QATAR pic.twitter.com/cTdA5fT4gP
— Jackson Hinkle 🇺🇸 (@jacksonhinklle) September 9, 2025
BREAKING:
Israeli fighter jets struck Qatar’s capital, Doha. An Israeli airstrike in Doha killed Hamas leader in Gaza, Khalil al-Hayya, and three senior members of the group’s leadership, Al Arabiya reports, citing sources. Al Hadath states those in the targeted building… pic.twitter.com/03rwdUbvZ5 — Visegrád 24 (@visegrad24) September 9, 2025
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NEW: Qatar reserves the right to retaliate for the Israeli attack against Doha, Qatari PM says
“We’ve reached a decisive moment; There should be retaliation from the whole region” pic.twitter.com/dKHnqEHNqN — Ragıp Soylu (@ragipsoylu) September 9, 2025
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Nel suo post Trump ha affermato che il bombardamento israeliano all’interno di «una nazione sovrana e stretto alleato degli Stati Uniti» non ha «favorito gli obiettivi di Israele o dell’America». «Considero il Qatar un forte alleato e amico degli Stati Uniti e mi dispiace molto per il luogo dell’attacco», ha scritto, sottolineando che l’attacco è stato «una decisione presa dal primo ministro Netanyahu, non una decisione presa da me». Trump ha affermato che, non appena informato dell’operazione, ha incaricato l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff di avvertire i funzionari del Qatar, ma ha osservato che l’allerta è arrivata «troppo tardi per fermare l’attacco». Il presidente ha affermato che eliminare Hamas era un «obiettivo degno», ma ha espresso la speranza che «questo sfortunato incidente possa servire come un’opportunità per la PACE». Da allora Trump ha parlato con Netanyahu, che gli ha detto di voler fare la pace, e con i leader del Qatar, che ha ringraziato per il loro sostegno e ha assicurato che «una cosa del genere non accadrà più sul loro territorio». La Casa Bianca ha definito l’attacco un incidente «sfortunato». Trump ha dichiarato di aver incaricato il Segretario di Stato Marco Rubio di finalizzare un accordo di cooperazione per la difesa con il Qatar, designato come «importante alleato non NATO».( @realDonaldTrump – Truth Social Post ) ( Donald J. Trump – Sep 09, 2025, 4:20 PM ET )
This morning, the Trump Administration was notified by the United States Military that Israel was attacking Hamas which, very unfortunately, was located in a section of Doha, the Capital of… pic.twitter.com/axQSlL46gW — Fan Donald J. Trump 🇺🇸 TRUTH POSTS (@TruthTrumpPosts) September 9, 2025
“The president views Qatar as a strong ally and friend of the United States and feels very badly about the location of this attack.”
White House press sec. Karoline Leavitt read a statement after Israel’s strike on Hamas leadership in Doha. https://t.co/X3EkiIHoZ7 pic.twitter.com/OdDyR4QcgF — ABC News (@ABC) September 9, 2025
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Geopolitica
Lavrov: la Russia non ha voglia di vendetta

La Russia non ha intenzione di vendicarsi dei paesi occidentali che hanno interrotto i rapporti e fatto pressioni su Mosca a causa del conflitto in Ucraina, ha affermato il ministro degli Esteri Sergej Lavrov.
Intervenendo lunedì all’Istituto statale di relazioni internazionali di Mosca, Lavrov ha sottolineato che la Russia non intende «vendicarsi o sfogare la propria rabbia» sulle aziende che hanno deciso di sostenere i governi occidentali nel loro tentativo di sostenere Kiev e imporre sanzioni economiche a Mosca, aggiungendo che l’ostilità è generalmente «una cattiva consigliera».
«Quando i nostri ex partner occidentali torneranno in sé… non li respingeremo. Ma… terremo conto che, essendo fuggiti su ordine dei loro leader politici, si sono dimostrati inaffidabili», ha affermato il ministro.
Secondo Lavrov, qualsiasi futuro accesso al mercato dipenderà anche dalla possibilità che le aziende rappresentino un rischio per i settori vitali per l’economia e la sicurezza della Russia.
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Il ministro ha sottolineato che la Russia è aperta alla cooperazione e non ha alcuna intenzione di isolarsi. «Viviamo su un piccolo pianeta. Costruire i muri di Berlino è stato in stile occidentale… Non vogliamo costruire alcun muro», ha affermato, riferendosi al simbolo della Guerra Fredda che ha diviso la capitale tedesca dal 1961 al 1989.
«Vogliamo lavorare onestamente e se i nostri partner sono pronti a fare lo stesso sulla base dell’uguaglianza e del rispetto reciproco, siamo aperti al dialogo con tutti», ha affermato, indicando il vertice in Alaska tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense, Donald Trump, come esempio di impegno costruttivo.
Il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha dichiarato sabato che le aziende occidentali sarebbero state benvenute se non avessero sostenuto l’esercito ucraino e avessero rispettato gli obblighi nei confronti dello Stato e del personale russo, tra cui il pagamento degli stipendi dovuti.
Questo mese Putin ha anche respinto l’isolazionismo, sottolineando che la Russia vorrebbe evitare di chiudersi in un «guscio nazionale», poiché ciò danneggerebbe la competitività. «Non abbiamo mai respinto o espulso nessuno. Chi vuole rientrare è il benvenuto», ha aggiunto.
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Geopolitica
Museo dell’Olocausto ritira post perché leggibile come filo-Gaza

Speechless. No words for this. pic.twitter.com/pc3GRui6G4
— Ryan Grim (@ryangrim) September 6, 2025
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