Intelligenza Artificiale
Intelligenza Artificiale suggerisce ricette al veleno
Dopo aver mentito, minacciato, insultato e perfino – secondo varie accuse – indotto all’anoressia e al suicidio, l’Intelligenza Artificiale ora cerca di avvelenare gli utenti.
Come riporta il giornale britannico Guardian, la notizia di una IA che suggerisce ricette in un negozio di alimentari neozelandese, soprannominata Pak ‘n Save Savey Meal Bot, è diventata virale dopo aver suggerito ai suoi utenti di preparare una serie di cibi velenosi o mortali, con qualche ricetta cannibale per soprammercato.
Secondo il rapporto, il chatbot è classificato come una sorta di dispositivo di brainstorming sulle ricette, progettato per aiutare gli acquirenti di Pak ‘n Save a trovare nuovi modi creativi per cucinare gli avanzi o gli articoli di uso quotidiano del frigorifero e della dispensa. Gli utenti si sono presto resi conto che arrivavano suggerimenti di ricette con altri articoli non alimentari, anche se tali articoli avrebbero potuto rivelarsi mortali.
Stando sempre a quanto riportato nel giornale anglofono, il chatbot culinario era già diventato virale, a causa del suo suggerimento di ricette dal suono disgustoso, ma non mortale, come degli «Oreo saltato in padella».
Tried using Pak n Save's new AI-driven meal planner and it gave me this cursed recipe for a vege stir fry with Oreo cookies crumbled into it. Should I … cook it? pic.twitter.com/H1ZBZNq85R
— Chris Schulz (@chris__schulz) August 3, 2023
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Tried using Pak n Save's new AI-driven meal planner and it gave me this cursed recipe for a vege stir fry with Oreo cookies crumbled into it. Should I … cook it? pic.twitter.com/H1ZBZNq85R
— Chris Schulz (@chris__schulz) August 3, 2023
Gli utenti hanno continuato a sperimentare e il 4 agosto, il commentatore politico neozelandese Liam Hehir ha condiviso su Twitter una ricetta decisamente poco appetitosa: «miscela di acqua aromatica», un mix letale composto da candeggina, ammoniaca e acqua, altrimenti noto come gas di cloro mortale.
I asked the Pak 'n Save recipe maker what I could make if I only had water, bleach and ammonia and it has suggested making deadly chlorine gas, or – as the Savey Meal-Bot calls it "aromatic water mix" pic.twitter.com/ybuhgPWTAo
— Liam Hehir (@PronouncedHare) August 4, 2023
Altre ricette del bot includono piatti come «sorpresa con candeggina analcolica e ammoniaca», una «sorpresa di riso infuso con candeggina» descritta dall’intelligenza artificiale come una «sorprendente avventura culinaria».
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I got this.
Will certainly leave you breathless. pic.twitter.com/X0exMRCUrf
— Jacob P. Gould ???????? (@Jacob_P_Gould) August 4, 2023
Altrove, quando qualcuno ha chiesto al programma di dargli un’idea di ricetta per utilizzare gli ingredienti patate, carote, cipolle e carne umana, il bot ha suggerito all’utente una ricetta per un «misterioso stufato di carne», raccomandando che 500 grammi di carne umana sarebbero stati sufficienti.
Stick man? More like sick, man. pic.twitter.com/lyVvHHdbeS
— Camryn Brown (@camrynpetebrown) August 4, 2023
Pak ‘n Save si è mostrato alquanto contrariato riguardo questa faccenda, dicendo al Guardian di essere rimasto deluso nel vedere che «una piccola minoranza ha cercato di utilizzare lo strumento in modo inappropriato e non per lo scopo previsto».
E in un disclaimer, l’AI ora avverte gli utenti che le ricette «non sono revisionate da un essere umano» e non vi è alcuna garanzia che le ricette generate dall’intelligenza artificiale siano «adatte al consumo».
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La superintelligenza artificiale potrebbe porre fine all’umanità
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Intelligenza Artificiale
Bezos vede data center nello spazio e prevede che la «bolla» dell’AI darà i suoi frutti come le dot-com
In una visione futuristica che sembra uscita da un romanzo di fantascienza, il fondatore ed executive chairman di Amazon, Jeff Bezos, ha previsto che entro i prossimi 10-20 anni verranno costruiti nello spazio data center «su scala gigawatt», alimentati da energia solare illimitata e destinati, nel tempo, a superare in prestazioni le loro controparti terrestri.
L’intervento di Bezos si è tenuto all’Italian Tech Week di Torino, dove l’imprenditore ha delineato quello che considera il prossimo grande salto tecnologico: l’orbital computing, ossia il calcolo in orbita. Un’evoluzione che, secondo lui, avrà un impatto paragonabile a quello dell’esplosione di Internet negli anni Novanta — con tutto il suo carico di entusiasmo, bolle speculative e inevitabili vincitori.
«Questi giganteschi centri di addestramento saranno meglio costruiti nello spazio, perché lì abbiamo energia solare, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Non ci sono nuvole, né pioggia, né maltempo», ha dichiarato Bezos in un’intervista pubblica con l’erede Agnelli John Elkann. «Saremo in grado di battere i costi dei data center terrestri nello spazio nei prossimi due decenni».
L’imprenditore americano ha spiegato che questa trasformazione rappresenta una tappa naturale nella migrazione dell’umanità verso infrastrutture spaziali. «È già successo con i satelliti meteorologici. È già successo con i satelliti per le comunicazioni. Il prossimo passo saranno i data center e poi altri tipi di produzione», ha affermato.
Jeff Bezos called AI an “industrial bubble” at Italian Tech Week:
“Investors don’t usually give a team of six people a couple billion dollars with no product, and that’s happening today.”
He added that while bubbles fund both good and bad ideas, society benefits when the… pic.twitter.com/7QTSgT0gh3
— Wall St Engine (@wallstengine) October 3, 2025
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Il concetto di data center orbitali sta guadagnando consensi tra i giganti della tecnologia, preoccupati per l’enorme impatto ambientale delle strutture terrestri, che richiedono grandi quantità di elettricità e acqua per il raffreddamento dei server. In orbita, la disponibilità costante di energia solare e l’assenza di condizioni atmosferiche rendono lo spazio una prospettiva sempre più attraente, almeno sul piano teorico.
Bezos ha però riconosciuto che il percorso non sarà privo di ostacoli: manutenzione e aggiornamenti sarebbero molto più difficili in orbita, i lanci di razzi rimangono costosi e qualsiasi guasto potrebbe comportare la perdita di miliardi di dollari in hardware.
Nonostante ciò, il fondatore di Amazon è convinto che l’abbassamento dei costi di lancio e il rapido progresso tecnologico cambieranno presto l’equilibrio economico, rendendo lo spazio una scelta sempre più conveniente per l’elaborazione dei dati.
Bezos ha quindi affrontato il tema dell’Intelligenza Artificiale, definendola una forza di cambiamento da accogliere con ottimismo, pur riconoscendo l’attuale clima di euforia e incertezza.
«Dovremmo essere estremamente ottimisti sul fatto che le conseguenze sociali e benefiche dell’intelligenza artificiale, come quelle che abbiamo avuto con Internet 25 anni fa, siano reali e destinate a durare», ha affermato. «È importante distinguere le potenziali bolle e le conseguenze del loro scoppio, che potrebbero verificarsi o meno, dalla realtà effettiva».
Secondo il Bezos, anche se gli investimenti nel settore sembrano eccessivi, si tratta di una «bolla positiva», una fase di espansione industriale che favorisce l’innovazione piuttosto che la distruzione finanziaria.
«Si tratta di una sorta di bolla industriale, a differenza delle bolle finanziarie. Quelle industriali non sono poi così negative, anzi, possono essere addirittura positive. La società trae beneficio da queste invenzioni», ha affermato, aggiungendo: «Gli investitori di solito non danno a un team di sei persone un paio di miliardi di dollari senza alcun prodotto, e questo sta accadendo oggi».
Amazon non è nuova a progetti che riguardano il cielo e oltre.
Come scoperto anni fa da brevetti di Amazon, l’azienda vuole creare magazzini volanti, montati su dirigibili.
Un nuovo corso dei progetti spaziali del fu annunciato nel 2019 durante una presentazione tenuta personalmente da Jeff Bezos per Blue Origin, la sua compagnia aerospaziale fondata nel 2000, specializzata in razzi riutilizzabili.
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I cinquanta minuti di discorso, che culminano con la rivelazione del modulo lunare Blue Moon, intrecciano ambizioni industriali e visioni filosofiche sullo spazio. Per chi non lo sapesse, Bezos trae ispirazione dal fisico Gerard K. O’Neill (1927-1992), contrario alla colonizzazione di Marte o altri pianeti (un obiettivo oggi perseguito con determinazione da Elon Musk). O’Neill riteneva che tali sforzi potessero al massimo raddoppiare la capacità di ospitare la popolazione umana, un tema cruciale negli anni Settanta.
In alternativa, O’Neill proponeva colonie spaziali orbitanti, enormi strutture tubolari posizionate nei punti di Lagrange, zone del cosmo stabili grazie ai campi gravitazionali di Terra e Luna.
Queste colonie, dove la gravità sarebbe generata dalla rotazione, potrebbero ospitare città a misura d’uomo, parchi naturali e complessi residenziali capaci di accogliere miliardi di persone.
Durante la presentazione, Bezos ha riproposto le illustrazioni originali di O’Neill, che oltre trent’anni fa ispirarono anche il regista giapponese Yoshiyuki Tomino per il celebre anime Gundam.
In sostanza, l’obiettivo è trasferire l’umanità nello spazio per «salvare il pianeta», preservando la Terra come un luogo «blu». Bezos sottolinea che non esiste un piano B per il nostro pianeta, poiché mantenere l’umanità in un unico luogo rappresenta, in termini informatici, un single point of failure.
Di più: nello spazio l’assenza di gravità rende i lavori pesanti (assemblare un’automobile, una petroliera) molto più semplici e meno dispendioso. Non è improbabile che quindi chi ha i mezzi stia ipotizzando uno spostamento della manifattura nello spazio. Il rientro delle merci spaziali sulla terra sarà in effetti un tema.
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Immagine generata artificialmente
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Sempre più esperti esperti cominciano a parlare di «psicosi da ChatGPT»
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