Cina
In Cina è crisi immobiliare e dei mutui

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di Asianews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Gli acquirenti di case non vogliono pagare i mutui per i progetti abitativi incompiuti. Le autorità esortano le banche a offrire prestiti ai costruttori per terminare le abitazioni. Pericoli anche per il sistema bancario: un mix che minaccia la leadership comunista.
I problemi debitori dei costruttori immobiliari cinesi sono emersi da quando, l’anno scorso è scoppiata la crisi del colosso China Evergrande.
Dopo la corsa agli sportelli bancari nell’Henan, i costruttori insolventi hanno scatenato un’ondata di proteste a livello nazionale: di fronte a edifici incompiuti e a consegne ritardate senza un termine certo, gli acquirenti di case annunciano di sospendere il pagamento del mutuo.
La tendenza si sta diffondendo in tutto il Paese e ha costretto le autorità di regolamentazione a chiedere alle banche di aumentare i prestiti ai costruttori.
Sono i compratori di oltre trecento progetti abitativi in 91 città della Cina ad aver deciso di boicottare il pagamento dei mutui, minacciando così di estendere la crisi immobiliare al sistema bancario. Gli acquirenti di case si sono scagliati contro i progetti abitativi incompiuti che coinvolgono le principali compagnie immobiliari cinesi, come Evergrande e Greenland.
Il maggior numero di progetti abitativi incompiuti si ha nell’Henan, dove questo mese le autorità hanno represso le proteste delle vittime.
Secondo quanto riferito da diversi media, per smorzare le potenziali proteste le autorità locali hanno manipolato il «codice sanitario» del sistema di tracciamento COVID degli acquirenti di case ancora incompiute. L’amministrazione provinciale ha applicato questa tecnica anche ai correntisti delle banche locali in crisi che volevano ritirare i propri depositi.
Secondo l’attuale normativa cinese sul settore immobiliare, quando i costruttori indebitati non sono in grado di terminare i progetti, gli acquirenti di case sono ancora obbligati a pagare il mutuo. Analisti osservano che le turbolenze del settore immobiliare si ripercuotono sulla classe media e minacciano la stabilità sociale, in quanto gli acquirenti di case scendono in strada e smettono di rimborsare i prestiti.
Il 14 luglio a Xi’an (Shaanxi) centinaia di acquirenti di case hanno protestato davanti alla sede locale della Commissione di controllo delle banche e delle assicurazioni. Le autorità hanno censurato la protesta sui social network e sui media nazionali. Le banche e le autorità di regolamentazione sono accusate dai manifestanti di non aver vigilato sui costruttori.
Secondo la Banca mondiale, nel 2021 gli investimenti immobiliari in Cina hanno coperto il 13% del PIL. Se si considera l’indotto, la percentuale raggiunge il 30%.
Le famiglie cinesi di solito concentrano tutti gli sforzi sull’acquisto della casa. Un’indagine della Banca centrale cinese mostra che il 70% dei beni delle famiglie cinesi è costituito da immobili, mentre il mutuo è la componente principale dei loro debiti.
Con la stagnazione economica e l’ossessione per l’alto tasso di disoccupazione, la fiducia dei cinesi nel mercato immobiliare e bancario si sta sgretolando. L’idea di rifiutarsi di pagare il mutuo sta crescendo come una valanga e tali discussioni sono diventate un argomento sensibile sui social network.
Per gli analisti finanziari, gli edifici incompiuti e le corse agli sportelli hanno scatenato rare proteste che potrebbero rappresentare una sfida prima del 20° Congresso del Partito comunista cinese il prossimo autunno, quando il leader supremo Xi Jinping dovrebbe ottenere il suo terzo mandato.
Chi si rifiuta di restituire i prestiti sarà inserito nella lista nera del sistema di credito sociale. Agli «insolventi» potrebbe essere negato l’accesso ai servizi bancari e vietato prendere treni o aerei ad alta velocità. Gli esperti sostengono che gli acquirenti di case hanno pagato i risparmi di tutta la loro vita e scelgono il «default» perché non hanno altre opzioni.
Il crollo di Evergrande ha già mostrato le ricadute: gli istituti di credito hanno sofferto per i crediti inesigibili; sono scoppiate sporadiche proteste di clienti e acquirenti di case; i lavoratori edili non sono stati pagati e i fornitori sono falliti.
Secondo un rapporto di Bloomberg, almeno 24 grandi società immobiliari cinesi sono sull’orlo del collasso. Il mercato del settore sta attraversando un periodo di stanca. Le statistiche ufficiali mostrano che le vendite residenziali sono diminuite del 31,8% su base annua nella prima metà del 2022.
A fine 2021, l’area totale degli edifici incompiuti in 24 grandi città era di 25 milioni di metri quadrati, pari al 10% della superficie edificabile venduta. L’autorità di regolamentazione bancaria ha esortato gli istituti di credito a offrire prestiti ai costruttori. Secondo Bloomberg, le autorità potrebbero consentire agli acquirenti di case di ritardare il pagamento del mutuo senza danneggiare il loro credito sociale per stabilizzare il mercato.
Gli analisti sottolineano che le misure temporanee di stimolo al settore immobiliare sono state adottate per garantire la stabilità sociale ed economica prima del 20° Congresso del Partito. Il rischio sistematico è ancora incombente se il malcontento continuerà a crescere e sempre più persone scendono in strada a protestare.ì
Il gioco del prendere in prestito e costruire è giunto al capolinea.
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Cina
«Inarrestabile»: Xi svela la triade nucleare in una parata militare che sfida l’Occidente. A suo fianco Putin e Kim

La grande parata militare del leader cinese Xi Jinping in piazza Tian’anmen, che ha segnato la fine della Seconda Guerra Mondiale e a cui hanno partecipato leader mondiali, in particolare i cosiddetti «paria» delle attuali relazioni internazionali, il presidente russo Vladimir Putin e il nordcoreano Kim Jong-un, non ha deluso le aspettative, anzi ha suscitato una rapida risposta da parte del presidente Trump.
Il leader cinese Xi Jinping ha dichiarato che l’ascesa della Cina è «inarrestabile» e ha mostrato oltre 10.000 soldati in marcia in perfetta sincronia insieme a centinaia di armi avanzate.
In particolare, Xi ha anche mostrato per la prima volta la forza nucleare terrestre, marittima e aerea dell’Esercito Popolare di Liberazione – una triade completa e letale.
I must say, the Chinese parade really lacks diversity! pic.twitter.com/lO47to5i7L
— The_Real_Fly (@The_Real_Fly) September 3, 2025
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La parata è stata un’occasione per mostrare al mondo che la modernizzazione del più grande esercito permanente al mondo è in pieno svolgimento e per evidenziare i legami sempre più stretti – forse persino una «relazione speciale» – tra la Cina e le altre potenze nucleari, Russia e Corea del Nord.
Nel suo discorso inaugurale, Xi Jinping ha dichiarato: «L’umanità si trova nuovamente a un bivio, dovendo scegliere tra pace o guerra, dialogo o conflitto, cooperazione vantaggiosa per tutti o giochi a somma zero».
Riguardo alla triade nucleare completa, questa comprende il missile a lungo raggio lanciato da aerei JingLei-1, il missile intercontinentale lanciato da sottomarini JuLang-3, il missile balistico intercontinentale terrestre DongFeng-61 e una nuova variante del missile balistico intercontinentale terrestre DongFeng-31, come riportato da Xinhua News.
La Cina ha potenziato il suo arsenale nucleare, svelando nuove capacità, tra cui missili balistici intercontinentali di ultima generazione come il DF-5C, il DF-61 e il JL-3, quest’ultimo lanciato da sottomarini.
Questo completa la triade nucleare cinese, con missili nucleari dispiegabili da aria, terra e mare, rafforzando la capacità di un secondo attacco. In particolare, il JL-3 può colpire il territorio continentale degli Stati Uniti, consentendo a Pechino di minacciare obiettivi strategici in un eventuale conflitto.
⚡️BREAKING
China unveils its full Nuclear Capability for the first time
Some missiles have a range of 15000 km pic.twitter.com/izKfMTuOdP
— Iran Observer (@IranObserver0) September 3, 2025
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I media statali cinesi hanno definito queste armi come il «jolly» strategico della Cina, evidenziandone il ruolo cruciale nella protezione della sovranità, della sicurezza e dell’orgoglio nazionale, nonché come elemento centrale della strategia di deterrenza del Paese.
Durante la parata sono stati mostrati sistemi laser per la difesa aerea, tra cui un grande laser che, secondo la televisione di stato, sarà utilizzato su navi da guerra, insieme a una versione terrestre. Sono stati presentati inoltre per la prima volta due grandi droni sottomarini, le cui immagini hanno rivelato dimensioni impressionanti rispetto ai soldati nelle vicinanze.
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L’arrivo di Kim Jong Un a Pechino ha rivelato la presenza di due membri della sua famiglia: la sorella Kim Yo-jong, una delle sue più fidate consigliere, e una giovane ragazza, presumibilmente la figlia Kim Ju Ae, la cui partecipazione ha suscitato speculazioni su una possibile futura successione.
Gli eventi di mercoledì hanno offerto l’inedita immagine di tre leader, definiti dalla stampa occidentale mainstream come «l’asse del rivolgimento», intenti a supervisionare l’esibizione di armamenti nucleari.
Il missile balistico intercontinentale DF-5C, composto da tre sezioni trasportate su tre veicoli, può portare fino a 12 testate nucleari e ha una portata di 13.000-20.000 km, sufficiente per colpire qualsiasi bersaglio globale.
Riguardo alle relazioni tra Stati Uniti e Cina, la tempistica di questi eventi è significativa, poiché la Casa Bianca ha recentemente annunciato che il presidente Trump potrebbe visitare la regione entro fine ottobre ed è disponibile a incontrare Xi Jinping. Tra i temi principali ci sono un possibile accordo sui dazi, la potenziale vendita di TikTok negli Stati Uniti e l’influenza di Pechino su Putin per quanto riguarda il futuro della guerra in Ucraina, in particolare la possibilità di un cessate il fuoco o di una risoluzione più ampia.
In un momento della parata cinese, Xi e Putin hanno discusso di come i trapianti di organi e altri progressi scientifici potrebbero permettere alle persone di vivere fino a 150 anni in questo secolo.
Quite a hot mic moment on CCTV in Beijing today as Putin and Xi, both 72 years old, are caught casually talking about living to 150 and maybe forever thanks to organ transplants. (As picked up by Bloomberg.) pic.twitter.com/kC4VTRaobq
— Yaroslav Trofimov (@yarotrof) September 3, 2025
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«Pace attraverso la forza» sembra essere il messaggio di Xi in questa parata, per usare un’espressione che in realtà è usata da tempo dai leader americani. In piazza Tian’anmen, nel frattempo, sono sfilati missili ipersonici anti-nave, un chiaro messaggio in direzione di Taiwan, dove incrociano sempre, nelle cicliche provocazioni, portaerei e navi da guerra USA.
China’s hypersonic anti-ship missiles, including YingJi-19, YingJi-17 and YingJi-20, passed through Tian’anmen Square in Wednesday’s V-Day parade. The formation also included YingJi-15 missile. pic.twitter.com/oyZKJQD47t
— China Xinhua News (@XHNews) September 3, 2025
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Riguardo a Kim Jong Un, è evidente che si è fortemente allineato con la Russia nel conflitto in Ucraina, inviando oltre 10.000 soldati nordcoreani a sostegno dello sforzo bellico – con circa 2.000 di loro rimpatriati da cadaveri– evidenziando un’alleanza sempre più stretta tra Mosca e Pyongyang. Xi Jinping, invece, non si è impegnato a tal punto in questa alleanza e probabilmente non desidera farne parte.
Il presidente americano Donaldo J. Trump non ha potuto trattenersi dal commentare le immagini provocatorie.
«Vi prego di porgere i miei più cordiali saluti a Vladimir Putin e Kim Jong-un, mentre cospirate contro gli Stati Uniti d’America» ha scritto il presidente americano.
What a line up! Xi has made a come back that no one could have predicted 5 years ago.
— Smita Prakash (@smitaprakash) September 3, 2025
Trump ha anche sottolineato la sconfitta americana del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, che alla fine ha garantito una pace duratura alla Cina. No, Xi non ha elogiato gli Stati Uniti per questo, ma si è schierato orgogliosamente al fianco dei suoi alleati sanzionati dagli Stati Uniti…
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Cina
La Cina presenta il primo chip 6G al mondo

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Cina
Xi agli Stati SCO: sfidiamo il predominio occidentale

I membri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) dovrebbero continuare a resistere «all’egemonismo e alla politica di potenza» per contribuire a costruire un sistema internazionale più equo, ha affermato lunedì il presidente cinese Xi Jinping aprendo la riunione dei leader del gruppo a Tianjin.
Nel suo discorso programmatico ai leader e ai rappresentanti dei paesi membri e partner, Xi ha invocato quello che ha definito lo «spirito di Shanghai» di «fiducia reciproca, mutuo vantaggio, uguaglianza, consultazione, rispetto per le diverse civiltà e ricerca di uno sviluppo condiviso».
Xi ha elogiato i progressi compiuti dalla SCO dalla sua fondazione nel 2001 e ha delineato nuove priorità, affermando che i membri devono «opporsi alla mentalità da Guerra Fredda, al confronto tra blocchi e alle pratiche intimidatorie», termini spesso usati da Pechino per criticare le politiche statunitensi e occidentali.
«Dovremmo sostenere un mondo multipolare equo e ordinato e una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa e inclusiva, e rendere il sistema di governance globale più giusto ed equo», ha aggiunto lo Xi.
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Il presidente cinese ha inoltre esortato i membri a perseguire una cooperazione vantaggiosa per tutti, nel rispetto delle differenze nazionali, rafforzando gli scambi tra i loro popoli e spingendo per una maggiore efficienza e un processo decisionale basato su prove concrete all’interno della SCO.
La produzione economica collettiva del gruppo regionale ha raggiunto i 30.000 miliardi di dollari, ha osservato Xi, aggiungendo che la sua influenza globale si sta espandendo di conseguenza. I membri stanno lavorando insieme per affrontare sfide come la sicurezza, le questioni ambientali e l’innovazione, ha aggiunto.
Il commercio cumulativo della Cina con i Paesi SCO ha superato i 2,3 trilioni di dollari, ha affermato Xi, evidenziando i progetti nell’ambito della Belt and Road Initiative di Pechino e di altri meccanismi. Ha promesso ulteriori investimenti, anche nell’istruzione e nella formazione di competenze scientifiche e ingegneristiche necessarie per sostenere la crescita futura.
All’incontro ospitato dalla Cina partecipano più di 20 nazioni provenienti da Asia, Europa e Medio Oriente, oltre a rappresentanti delle principali organizzazioni internazionali, tra cui l’ONU e l’ASEAN.
Ha destato interesse in rete l’immagine dove Xi parlava e scherzava con il presidente russo Vladimiro Putin e il premier indiano Narendra Modi.
As Putin, Xi and Modi meet with a genuine sense of good humour and friendship
You can hear the teeth grinding in Brussels, Paris, Berlin and London. pic.twitter.com/tBtWKF2wrF
— Chay Bowes (@BowesChay) September 1, 2025
Si tratta, oltre che di tre Paesi che sommano tra i due e i tre miliardi di persone. Tutte e tre le nazioni sono potenze atomiche, con Mosca ad essere, almeno ufficialmente, il Paese che dispone di più testate al mondo.
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Immagine di Kremlin.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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