Droga
Immagini dell’Ecuador piegata dai narcoterroristi. Trasmissione TV presa in ostaggio
Il presidente ecuadoriano Daniel Noboa ha dichiarato martedì lo stato di «conflitto armato interno» dopo che uomini armati hanno fatto irruzione in una stazione televisiva e attaccato gli agenti di polizia in tutto il Paese.
Le forze di sicurezza sono state dispiegate nella più grande città dell’Ecuador, Guayaquil, dove uomini armati mascherati hanno invaso la sede di TC Television, interrompendo una trasmissione in diretta.
Da allora più di una dozzina di aggressori sono stati arrestati e tutti gli ostaggi sono stati liberati, secondo il capo della polizia nazionale Cesar Augusto Zapata Correa.
El operativo policial en @tctelevision dejó 13 aprehendidos, armas, explosivos y otros indicios.
Se liberaron a los rehenes y se puso a buen recaudo a los trabajadores.
Los causantes serán puestos ante la justicia para que sean sancionados por los actos terroristas. pic.twitter.com/9KEXWvDfzZ
— GraD. César Augusto Zapata Correa (@CmdtPoliciaEc) January 9, 2024
I video pubblicati sui social media mostrano uomini armati per le strade di Guayaquil. Una persona è stata filmata con in mano quello che sembra essere un bazooka.
BREAKING:
⚡ ???????? The chaos in Ecuador continues. Shootings and murders everywhere in the cities.https://t.co/BDF18qvsMS pic.twitter.com/VGusHZOVwB
— Megatron (@Megatron_ron) January 10, 2024
CHAOS IN ECUADOR: A criminal is captured carrying a bazooka in the middle of a public street in Guayaquil. pic.twitter.com/u2EpxjAM5c
— ???????????? ???????????????????????????? ℂ???????????????????????????? (@sospunjab) January 9, 2024
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Almeno sette agenti di polizia sono stati rapiti in tre città, ha detto martedì la Polizia nazionale. Secondo quanto riferito, anche diverse guardie carcerarie sarebbero state prese in ostaggio.
Un video non verificato mostra agenti di sicurezza sorvegliati da uomini incappucciati e mascherati, armati di coltelli. Video estremamente espliciti che circolano online mostrano membri di bande che uccidono almeno due agenti di polizia
Multiple hostages already taken at Ecuador University and TV station – 2nd drug trafficking gang member escapes from prison as police and military begin attempts to stop the chaos in Ecuador pic.twitter.com/1zThepW3RL
— RoamingRN (@roaming_rn) January 9, 2024
Un video pubblicato martedì sui social media mostra uno degli agenti prigionieri che legge un messaggio indirizzato al presidente, mentre una pistola gli viene puntata alla testa.
«Avete dichiarato guerra, otterrete la guerra», ha detto l’ufficiale. «Avete dichiarato lo stato di emergenza. Dichiariamo che la polizia, i civili e i soldati sono il bottino di guerra».
BREAKING: POLICE OFFICIALS ARE BEING KIDNAPPED AND THREATENED WITH GUNS AND KNIVES BY THE CARTEL IN ECUADOR pic.twitter.com/7bAvwbKOtn
— Sulaiman Ahmed (@ShaykhSulaiman) January 9, 2024
Ieri vi sono state segnalazioni non verificate di criminali che imperversavano nell’Università di Guayaquil. Molti studenti sono fuggiti dall’edificio principale in preda al panico e alcuni si sono barricati nel campus. L’ipotesi di un rapimento di massa di universitari riporta alla mente immani tragedie già viste con i cartelli messicani. L’università ha successivamente rilasciato una dichiarazione in cui negava che fosse avvenuto un attacco.
NOW: Ecuador is in total chaos as armed gangs have reportedly stormed the University of Guayaquil, attempting to kidnap students.
pic.twitter.com/5IiK9P5ICk— Antonio Sabato Jr (@AntonioSabatoJr) January 9, 2024
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Il vicino meridionale dell’Ecuador, il Perù, ha ordinato a un’unità speciale di polizia di rafforzare il confine a causa dello scoppio della violenza.
Il Noboa è un erede di un casato di produttori di banane che ha vinto le elezioni presidenziali di ottobre con la promessa di combattere la criminalità violenta.
Lunedì aveva dichiarato lo stato di emergenza, dopo che i famigerati capibanda Adolfo «Fito» Macias e Fabricio Colon sono fuggiti durante una serie di rivolte carcerarie iniziate domenica in sei province del Paese. Le autorità hanno attribuito la violenza alla criminalità organizzata legata ai cartelli della droga in Colombia e Messico.
Il presidente ha dichiarato un conflitto armato interno e ha identificato diverse bande del paese come organizzazioni terroristiche e «attori belligeranti non statali» ordinando all’esercito dell’Ecuador di effettuare operazioni per «neutralizzare questi gruppi». Lo stato di emergenza contro quelli che ha definito «narcoterroristi» durerà 60 giorni.
In un ulteriore sviluppo spettacolare del conflitto, ieri inoltre una troupe televisiva in Ecuador è stata presa in ostaggio da aggressori mascherati che hanno fatto irruzione nello studio della stazione durante una trasmissione, agitando pistole ed esplosivi mentre un presentatore implorava aiuto.
Here’s some of the very fine people Kamala was talking about coming to our border. They took over a news station in Ecuador. I’m sure they’ll be on the way to our border in no time! pic.twitter.com/eEfzs9lIua
— ????????Travis???????? (@Travis_in_Flint) January 10, 2024
BREAKING: CARTEL MEMBERS HAVE SURRENDERED TO POLICE AND SOME HOSTAGES HAVE BEEN RESCUED IN ECUADOR pic.twitter.com/RKiLxaIUc7
— Sulaiman Ahmed (@ShaykhSulaiman) January 9, 2024
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Il portavoce presidenziale Roberto Izurieta Canova ha poi dichiarato su Twitter che «la stragrande maggioranza» degli ostaggi è stata salvata.
La polizia ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che diversi aggressori sono stati arrestati.
CAPTURADOS
Como resultado de la intervención en @tctelevision #GYE, nuestras unidades policiales hasta el momento logran la aprehensión de varios sujetos e indicios vinculados al ilícito.
Posterior más detalles… pic.twitter.com/tPq7FfaGcM
— Policía Ecuador (@PoliciaEcuador) January 9, 2024
I filmati pubblicati in precedenza sui social media mostrano uomini armati che tengono in ostaggio la troupe televisiva nel quartier generale di TC Television, un’importante stazione televisiva nella più grande città dell’Ecuador, Guayaquil. Si può sentire uno dei prigionieri urlare «non sparate, per favore!»
Decine di membri dello staff di TC TV, in preda al panico, hanno inviato messaggi sui social media chiedendo aiuto e altri si sono nascosti mentre i criminali attaccavano il loro edificio, secondo un articolo del giornale locale El Universo. «Vogliono ucciderci tutti. Aiutateci per favore», diceva uno dei messaggi.
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La polizia nazionale dell’Ecuador ha pubblicato un messaggio su X dicendo che un’unità di forze speciali sarebbe stata schierata per «affrontare questa emergenza».
URGENTE ||
Ante el ingreso de delincuentes a las instalaciones de un medio de comunicación en #GYE, nuestras unidades especializadas se encuentran desplegadas en el lugar para atender esta emergencia.
Noticia en desarrollo… pic.twitter.com/UlfC57wBzY
— Policía Ecuador (@PoliciaEcuador) January 9, 2024
???????????? Video of some of the freed hostages meeting their loved ones ♥️ pic.twitter.com/vJZDrU16be
— Censored Men (@CensoredMen) January 9, 2024
La situazione drammatica dell’Ecuador, sul punto di implodere e divenire un Narco-Stato, pare distante anni luce da quella del Salvador, dove il giovane presidente Bukele ha piegato la criminalità organizzata imprigionando migliaia di affiliati dei cartelli in nuove supercarceri militarizzate.
Il Salvador, che era tra i Paesi più violenti del mondo, ha dato notizia di aver passato 365 giorni senza un omicidio, un record non solo per il Paese ma per il mondo.
Come riportato da Renovatio 21, cinque mesi fa l’Ecuador fu oggetto di una violenta campagna di assassinii politici ad opera dei Narcos: Ferdinando Villavicencio, candidato alle presidenziali programmate per lo scorso agosto, fu ucciso in strada poco dopo aver terminato un comizio nella capitale Quito.
Più o meno nello stesso periodo, la polizia spagnola ha comunicato di aver sequestrato 9,5 tonnellate di cocaina proveniente dall’Ecuador.
Tre mesi fa erano state diffuse le grottesche immagini del funerale di un boss del cartello ecuadoriano sepolto con centinaia di pistole e fucili automatici.
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Immagine screenshot da Twitter
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Olimpionico dello snowboardo accusato di essere un narcotrafficante che ha complottato un omicidio: «un nuovo Pablo Escobar»
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Droga
Panama sequestra 13 tonnellate di cocaina destinate agli Stati Uniti
Il procuratore antidroga di Panama, Julio Villareal, ha definito l’operazione «una delle più grandi mai realizzate nelle nostre acque»: martedì sono state sequestrate 13 tonnellate di cocaina – pari a 11.562 panetti – su un traghetto intercettato a sud-ovest dell’isola di San José. A bordo sono stati arrestati dieci uomini di nazionalità venezuelana, ecuadoriana e nicaraguense; la nave era partita dalla Colombia e diretta verso gli Stati Uniti.
La procura ha pubblicato sui social le foto della droga recuperata, precisando che l’intervento è stato condotto in collaborazione con l’Aeronaval Panama.
Panama, snodo chiave del traffico di cocaina dal Sud America al Nord America (il principale mercato mondiale), nel 2023 aveva già confiscato complessivamente 119 tonnellate di stupefacenti.
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Non si tratta di un caso isolato: solo il mese scorso la Spagna ha sequestrato 6,5 tonnellate di cocaina e arrestato nove persone su una nave al largo delle Canarie, grazie a una segnalazione USA.
Sempre a novembre, la marina pakistana ha intercettato nel Mar Arabico stupefacenti per oltre 972 milioni di dollari, mentre a settembre la marina francese ha confiscato quasi 10 tonnellate di cocaina (valore superiore a 600 milioni di dollari) al largo dell’Africa occidentale.
Nel frattempo, la Guardia costiera statunitense ha annunciato di aver intercettato nell’attuale anno fiscale oltre mezzo milione di libbre di cocaina in alto mare: il quantitativo record nella storia dell’agenzia.
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Immagine del 2014 di pubblico domino CC0 via Wikimedia
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Nuovo studio capovolge tutto ciò che sappiamo sulla dipendenza
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