Connettiti con Renovato 21

Militaria

Il vaccino COVID è un progetto del Pentagono: Robert F. Kennedy jr.

Pubblicato

il

Il vaccino sperimentale COVID mRNA è in realtà un progetto del Pentagono e dei militari, secondo Robert F. Kennedy Jr.

 

Il fondatore di Children’s Health Defense Robert F. Kennedy Jr. ha affermato in una recente intervista che, contrariamente alla credenza popolare, i vaccini non sono stati originariamente prodotti dalle aziende farmaceutiche.

 

«C’erano 138 aziende coinvolte nella produzione e distribuzione del vaccino. Sono tutti appaltatori militari. Il Pentagono e la National Security Agency hanno gestito l’intera risposta alla pandemia», ha dichiarato RFK nel programma della bella giornalista indipendente Kim Iversen.

 

 

«Pfizer e Moderna in realtà non possiedono quei vaccini. Ci hanno messo le loro etichette, ma era un progetto del Pentagono», si è spinto a dire l’avvocato Kennedy.

 

Vi sono documenti del governo che potrebbero confermare l’affermazione di Kennedy Jr. Dal Congressional Research Service sul vaccino nel marzo 2021:

 

«Operation Warp Speed ​​(OWS) è una partnership tra agenzie tra il Dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS) e il Dipartimento della difesa (DOD) che coordina gli sforzi federali per accelerare lo sviluppo, l’acquisizione e la distribuzione di contromisure mediche COVID-19. I componenti HHS che collaborano includono i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), i National Institutes of Health (NIH) e la Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA)».

 

Il dirigente della ricerca e sviluppo dei dispositivi medici Sasha Latypova ha spiegato ulteriormente in una conferenza i contratti di difesa utilizzati per produrre e distribuire il vaccino a mRNA COVID-19.

 

Renovatio 21 più di un anno fa dava conto del fatto che la tecnologia vaccinale mRNA proveniva da progetti DARPA, l’enigmatico ente di ricerca e sviluppo del Pentagono.

 

«L’agenzia del Pentagono ha svolto un ruolo significativo nel far progredire la scienza che sta rendendo possibile il ritmo veloce e stabilendo una stella polare per i ricercatori» scriveva il Washington Post nel giugno 2020.

 

La sperimentazione genetico-vaccinale della DARPA è risalente. Nel 2010, gli scienziati avevano testato l’idea usando il DNA con risultati contrastanti. Così si risolsero a provare il fratello a filamento singolo del DNA, l’RNA. In caso di successo, l’RNA potrebbe essere utilizzato per sviluppare sia vaccini che anticorpi, accorciando i tempi di sviluppo da anni a giorni prima degli studi clinici, sosteneva il dottore DARPA.

 

Diveniva chiaro che si era dinanzi ad un approccio universale unico per tutti, per qualsiasi malattia: nel futuro che già si prefigurava, gli scienziati avrebbero avuto bisogno solo del codice genetico di un virus per creare un vaccino. Sull’idea del super-vaccino genico i militari americani sono attivi ancora oggi: come riportato a suo tempo da Renovatio 21, l’esercito americano sta sviluppando il primo vaccino «universale» contro il COVID.

 

Nel 2019, un progetto DARPA finanziato presso la società Moderna con sede nel Massachusetts dimostrò in uno studio clinico di fase 1 che l’RNA poteva effettivamente fornire un anticorpo all’uomo contro la chikungunya, che viene da un virus trasmesso dalle zanzare.

 

Nel 2020 Moderna divenne quindi la prima azienda a partecipare agli studi di Fase 1 con un vaccino contro il COVID utilizzando l’RNA. La società ha iniettato il suo primo test in un essere umano 66 giorni dopo aver ricevuto il codice genetico del virus. Il vaccino sarebbe arrivato lo stesso anno: l’idea della tecnologia genetica militare in grado di vaccinare le truppe in breve tempo era stata quindi trasferita in sede civile – iniettata letteralmente nella vita di miliardi di persone.

 

Come riportato da Renovatio 21, la DARPA è dietro a tecnologie di interfaccia cervello-macchina, eserciti di api clonate, pillole anti-aging per soldatimicrochip vaccinalizanzare OGM,  armate di insetti militarizzati, droghe psicoattive per ridurre gli esseri umani al conformismonanotecnologie e biosensorivaccini autopropaganti e chissà cos’altro di cui non abbiamo contezza.

«Perché la risposta alla pandemia COVID è stata portata avanti dai militari piuttosto che dalle agenzie di sanità pubblica?» chiede Infowars. «La spiegazione più plausibile è che sapessero che il COVID-19 era un’arma biologica del Wuhan Institute of Virology».

 

Per aver riportato una fase del genere – il COVID è un’arma biologicaRenovatio 21 è stata bannata da Facebook. Ora sembra invece a molte persone una delle spiegazioni più lucide.

 

 

Continua a leggere

Militaria

Parlamentare statunitense spinge per il ritiro dalla NATO

Pubblicato

il

Da

Un parlamentare repubblicano USA ha presentato un disegno di legge per ritirare gli Stati Uniti dalla NATO, sostenendo che il blocco è una «reliquia della Guerra Fredda» che prosciuga «trilioni» di dollari dai contribuenti americani.

 

Il deputato del Kentucky Thomas Massie ha presentato la legge martedì, affermando che il blocco militare è stato creato per contrastare l’ormai scomparsa Unione Sovietica e che il denaro dei contribuenti sarebbe stato speso meglio altrove.

 

«Dovremmo ritirarci dalla NATO e usare quei soldi per difendere il nostro paese, non i Paesi socialisti… La partecipazione degli Stati Uniti è costata ai contribuenti migliaia di miliardi di dollari e continua a mettere a rischio il coinvolgimento degli Stati Uniti in guerre straniere… L’America non dovrebbe essere la coperta di sicurezza del mondo, soprattutto quando i paesi ricchi si rifiutano di pagare per la propria difesa», ha affermato il Massie.

 

Se approvata, la legge ordinerebbe al governo degli Stati Uniti di notificare formalmente alla NATO la sua intenzione di porre fine alla sua adesione e di interrompere l’utilizzo di fondi americani per i bilanci condivisi del blocco.

Aiuta Renovatio 21

La mossa riecheggia una spinta simile avanzata quest’anno dal senatore repubblicano Mike Lee dello Utah, che ha presentato una proposta di legge sostenendo che l’adesione degli Stati Uniti alla NATO non riflette più le esigenze strategiche dell’America. La sua proposta, tuttavia, si è arenata in commissione, e l’iniziativa di Massie probabilmente incontrerà le stesse difficoltà in un Congresso che ha ripetutamente espresso un sostegno bipartisan alla permanenza nell’Unione.

 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e diversi suoi alleati repubblicani sostengono da tempo che Washington spende molto più del dovuto e hanno criticato i governi dell’UE per la carenza di fondi per la difesa. Trump ad un certo punto ha avvertito che gli Stati Uniti potrebbero scegliere di non difendere i membri «delinquent» (cioè, non adempienti riguardo agli impegni e ai pagamenti) in caso di un potenziale attacco.

 

Con l’intensificarsi della pressione di Trump sul blocco, quest’anno i membri della NATO hanno concordato di aumentare gradualmente la spesa per la difesa al 5% del PIL, ben al di sopra della vecchia soglia del 2%. Questa spinta arriva mentre i membri europei della NATO, in particolare, hanno cercato di dipingere la Russia come una «minaccia», con media e funzionari occidentali che affermano che Mosca potrebbe lanciare un attacco in piena regola al blocco entro diversi anni.

 

Il Massie è un libertario sulla scia di Ron e Rand Paul, con particolare attenzione al debito. Molto inviso a Trump, che lo vuole «primariare» (cioè farlo gareggiare per la nomination repubblicana nel suo distretto), ha guadagnato molta popolarità con il suo racconto delle pressioni dell’AIPAC (la lobby israeliana operante a Washingtone) su tutti i rappresentanti e senatori, che sono seguiti da almeno uno o due agenti AIPAC ciascuno. Il Massie vive in una casa autosufficiente che si è costruito da sé ed è stato molto attivo nella riapertura del caso Epstein, guadagnadosi ulteriori strali da Trump.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

Continua a leggere

Droni

Soldati francesi attaccano droni attorno ad una base di sottomarini nucleari

Pubblicato

il

Da

Venerdì è emersa una seria violazione della sicurezza aerea presso un’installazione militare francese, mentre i rappresentanti europei stanno mettendo in evidenza i pericoli della «guerra ibrida» orchestrata dalla Russia, che di recente ha puntato su numerose incursioni «misteriose» di droni nello spazio aereo dell’UE, soprattutto vicino a obiettivi critici come gli scali aeroportuali.   I fanti di marina francesi hanno ingaggiato cinque droni sconosciuti che avevano forzato la zona proibita sopra una fondamentale base per sottomarini nucleari giovedì sera, secondo fonti militari riportate da EuroNews. Un alto funzionario ha tuttavia precisato che si è trattato di un «jammer» attivo, non di proiettili veri e propri.   Intorno alle 19:30 ora locale, i sensori radar presso la base navale di Île Longue, in Bretagna – quartier generale della flotta transalpina di sottomarini balistici armati di testate atomiche –, hanno captato l’ingresso di apparecchi non autorizzati nell’area ad altissima sicurezza.   Il reggimento di fanteria marittima deputato alla difesa del complesso ha prontamente attivato i protocolli anti-droni, aprendo il fuoco con più raffiche contro gli intrusi per neutralizzarli e abbatterli.

Sostieni Renovatio 21

Poiché non è dato sapere se gli UAV siano stati realmente centrati, le unità di sicurezza hanno dispiegato un’ampia perlustrazione sul terreno. Le autorità non hanno ancora verificato se i droni siano stati abbattuti o recuperati.   Sulla base di allusioni generiche da parte di alti gradi francesi, gli apparecchi potrebbero essere stati neutralizzati o deviati mediante interferenze elettroniche, ma i dettagli forniti sono stati scarsi:   La ministra della Difesa Catherine Vautrin ha confermato l’intercettazione di un sorvolo, senza chiarire se siano stati impiegati spari, jammer elettronici o altre contromisure contro gli intrusi aerei. L’identità dei responsabili resta ignota.   «Qualsiasi sorvolo di un sito militare è vietato nel nostro Paese», ha affermato Vautrin. «Voglio elogiare l’intercettazione effettuata dal nostro personale militare presso la base di Île Longue».   Secondo la stampa francese, l’impianto sorge nei pressi di Brest, nella Francia nord-occidentale, ed è custodito da oltre 120 militari marittimi, oltre al contingente di sicurezza della Marina.   Ospita quattro sottomarini balistici nucleari – Le Triomphant, Le Téméraire, Le Vigilant e Le Terrible – e si occupa della manutenzione delle unità che garantiscono il deterrente atomico nazionale. In base alla dottrina ufficiale, almeno un battello nucleare è sempre in missione di ronda.   «Non è stato stabilito alcun collegamento con interferenze straniere», ha dichiarato Frédéric Teillet, procuratore generale di Rennes, citato dall’agenzia AFP, precisandoo che nessun pilota o operatore dei droni è stato fermato o identificato.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine screenshot da YouTube
Continua a leggere

Militaria

Il disegno di legge sulla coscrizione avanza nel Parlamento tedesco

Pubblicato

il

Da

Il Parlamento tedesco ha presentato un disegno di legge per passare in Germania a un modello di coscrizione volontaria e iniziare i controlli fisici obbligatori per tutti i cittadini maschi che raggiungono la maggiore età. Lo riporta Defense News.

 

In base alla nuova legislazione, le forze armate della Bundeswehr saranno legalmente vincolate al loro obiettivo di aumentare il numero di personale attivo e riservisti fino a un totale di 470.000 soldati, di cui 270.000 in servizio attivo entro il 2035

 

Il 5 dicembre, la Bundeswehr ha dichiarato di avere circa 184.330 effettivi attivi, con un aumento dell’1,5%, ovvero 2.750 soldati, rispetto all’anno precedente.

Iscriviti al canale Telegram

Attualmente non ci sono piani per la coscrizione obbligatoria, ha dichiarato la Bundeswehr in una dichiarazione dopo l’approvazione del disegno di legge. «Se ciò non bastasse, non avremo altra scelta che introdurre la coscrizione parziale», ha dichiarato il ministro della Difesa Boris Pistorius a margine del voto parlamentare.

 

Il disegno di legge include una disposizione per il servizio militare obbligatorio in base alle necessità, ma richiederebbe un ulteriore voto parlamentare per l’attivazione. Mentre i legislatori votavano, si sono verificate proteste contro la nuova misura in diverse città tedesche, tra cui la capitale Berlino.

 

Contemporaneamente, si è verificato uno sciopero parziale degli studenti contro la coscrizione obbligatoria. L’ampliamento della Bundeswehr è diventato una necessità, a causa «della situazione di minaccia e dei piani della NATO», hanno affermato i militari. «In caso di una situazione di difesa, che vogliamo prevenire a tutti i costi, lo Stato deve sapere chi è pronto ad agire», ha affermato Pistorius. «Questo Paese, questa democrazia, se lo merita».

 

Come riportato da Renovatio 21, il cancelliere Friedrich Merz ha dichiarato due mesi fa che la Germania «è già in conflitto» con la Russia. Secondo stime del capo del servizio medico della Bundeswehr, in caso di conflitto con la Russia si prevede la cifra di 1000 feriti al giorno.

Aiuta Renovatio 21

Come riportato da Renovatio 21, mentre la polizei reprime e picchia quanti protestano contro la rimilitarizzazione, la leva militare obbligatoria sta tornando in Germania sotto forme grottesche come la lotteria della naja (definita dalla deputata Sajra Wagenknecht come il «casinò della guerra»), con strategie per utilizzare gli adolescenti per colmare la mancanze di reclute.

 

Molti altri Paesi europei stanno tornando alla naja più o meno obbligatoria. Negli ultimi giorni il presidente francese Emmanuel Macron si appresta a lanciare un nuovo programma di servizio militare volontario. Come riportato da Renovatio 21, il generale Fabien Mandon negli scorsi giorni ha destato scalpore dichiarando che il popolo francese dovrebbe essere pronto a «perdere i propri figli».

 

La Polonia ha introdotto un servizio base volontario e retribuito; la Germania ha approvato un modello che potrebbe evolvere in coscrizione selettiva se i volontari calassero (con una grottesca lotteria annessa); i Paesi Bassi dibattono sul ritorno della leva obbligatoria. Lettonia e Croazia l’hanno già ripristinata, mentre la Danimarca l’ha estesa alle donne. Il Belgio ha invitato due settimane fa 149.000 adolescenti al servizio volontario. La Svezia vuole innalzare l’età minima per il richiamo militare a 70 anni.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

 

Continua a leggere

Più popolari