Geopolitica
Il Sudafrica al collasso: disordini, razzie e caos nelle principali città
Le manifestazioni in corso contro l’arresto dell’ex leader sudafricano Jacob Zuma hanno messo sottosopra Johannesburg, con le truppe dell’esercito chiamate a fermare il saccheggio diffuso. Il caos ha portato a numerosi morti.
I punti vendita al dettaglio in diverse aree della più grande città del Sud Africa sono stati invasi e devastati dalla folla che si è riversata nei quartieri più poveri della città lunedì.
Secondo quanto riferito, il botttino dei saccheggiatori va dai televisori ai forni a microonde.
Le manifestazioni in corso contro l’arresto dell’ex leader sudafricano Jacob Zuma hanno messo sottosopra Johannesburg, con le truppe dell’esercito chiamate a fermare il saccheggio diffuso. Il caos ha portato a numerosi morti
Secondo altri resoconti dei media locali, in alcune aree sono stati saccheggiati anche negozi di abbigliamento, negozi di liquori e farmacie.
Anche le strade sono state bloccate con pneumatici in fiamme mentre la polizia ha cercato di contenere i disordini. Una clip pubblicata sui social media mostrava un’auto data alle fiamme che bloccava una strada.
Mamelodi, Pretoria@KFCSA Mamelodi is on fire.#Mamelodi #SAShutdown #gautengshutdown pic.twitter.com/4IJK8ErN8x
— Mamelodi Beacon (@MamelodiBeacon) July 12, 2021
Anche le strade sono state bloccate con pneumatici in fiamme mentre la polizia ha cercato di contenere i disordini. Una clip pubblicata sui social media mostrava un’auto data alle fiamme che bloccava una strada.
Looting in Mandeni. Police are trying to stop what they are able to, but most of the stock here has already been taken. #SAShutdown #eNCA pic.twitter.com/WNSJah1xp0
— Dasen Thathiah (@DasenThathiah) July 12, 2021
#ShutdownKZN A truck carrying luxury cars was also torched during the #ShutdownKZN protests on the N3, Mooi River toll plaza. Former President @PresJGZuma‘s supporters want him freed from prison. #eNCA pic.twitter.com/wRHHKcm5nU
— Siphamandla Goge (@SiphamandlaGoge) July 10, 2021
Il filmato pubblicato dall’agenzia video di RT Ruptly mostra personale di sicurezza pesantemente armato che osserva l’orgia di distruzione nella città. La polizia armata di fucili e individui non identificati che trasportano quelli che sembrano fucili d’assalto sono stati filmati mentre pattugliavano i negozi saccheggiati. Merce e detriti possono essere visti sparpagliare i pavimenti mentre le forze di sicurezza si muovono attraverso uno dei centri commerciali presi di mira.
Almeno 72 persone sono state uccise e più di 1.234 arrestate durante «atti di violenza pubblica raramente visti nella storia della nostra democrazia»
Secondo una stima di qualche giorno fa, almeno 72 persone sono state uccise e più di 1.234 arrestate durante «atti di violenza pubblica raramente visti nella storia della nostra democrazia», ha detto il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa in un discorso televisivo trasmesso alla nazione lunedì sera. Le autorità hanno recuperato almeno due corpi che sembravano avere ferite da arma da fuoco.
Parts of the Phoenix community have taken up arms amid #ShutdownSA. At least 5 people accused of looting are dead. Several cars torched. Armed residents, who forced us to leave, say they are “just protecting their families.”
Extremely volatile situation. Stay away. #eNCA pic.twitter.com/ID7zOjZn1V
— Dasen Thathiah (@DasenThathiah) July 12, 2021
La scorsa settimana il Sudafrica è precipitato in disordini interni quando Zuma ha iniziato a scontare una pena detentiva di 15 mesi per oltraggio alla corte, a seguito del suo rifiuto di fornire testimonianza agli investigatori che indagavano sulle accuse di corruzione durante il suo mandato di presidente
La scorsa settimana il Sudafrica è precipitato in disordini interni quando Zuma ha iniziato a scontare una pena detentiva di 15 mesi per oltraggio alla corte, a seguito del suo rifiuto di fornire testimonianza agli investigatori che indagavano sulle accuse di corruzione durante il suo mandato di presidente. Zuma, noto per arrivare agli incontri internazionali come il G20 con tutte e cinque le mogli, è stato un leader controverso. Ad un processo per stupro in cui era imputato, ammise di aver fatto sesso con l’accusatrice, sapendo che era positiva all’HIV, ma disse anche che nell’ordine di limitare il rischio di trasmissione del virus fece una bella doccia dopo il rapporto. Alla fine del processo fu assolto perché la Corte stabilì che Zuma, allora capo del potente partito ANC (quello di Mandela), aveva avuto con la ragazza una relazione consensuale.
Da allora il vignettista Zapiro, uno dei principali cartoonist sudafricani, lo ritrae con una doccia piantata in testa.
Nonostante scandali come questo, e tanti altri riguardanti la corruzione, è rilevante il fatto che solo ora i giudici stiano procedendo contro lo Zuma.
This was two days ago it happened live on tv ???? #PhoenixMassacre pic.twitter.com/E2jKCdLF51
— MtakaBusi (@nomthie_h) July 15, 2021
La situazione in Sudafrica è critica da molti anni per via del razzismo anti-bianco che sta montando nel Paese, con infami violenze compiute soprattutto ad indirizzo dei contadini bianchi nelle loro fattorie isolate, ma non solo
Renovatio 21 ha ricevuto da lettori residenti in Africa alcuni video che dimostrerebbero che alle razzie avrebbe partecipato anche la polizia. Facebook sta censurando questi video indicandoli come fake news.
Come riportato da Renovatio 21, la situazione in Sudafrica è critica da molti anni per via del razzismo anti-bianco che sta montando nel Paese, con infami violenze compiute soprattutto ad indirizzo dei contadini bianchi nelle loro fattorie isolate, ma non solo.
Alcune forze politiche stanno abbracciando apertamente l’idea di espropriare i bianchi delle loro terre e, nel caso, eliminarli. L’idea del genocidio bianco viene rivendicata apertamente in manifestazioni dei neri
Alcune forze politiche stanno abbracciando apertamente l’idea di espropriare i bianchi delle loro terre e, nel caso, eliminarli. L’idea del genocidio bianco viene rivendicata apertamente in manifestazioni dei neri.
Il collasso sociale è oramai una realtà in molti Paesi di tutto il mondo, dallo Swaziland ad Haiti, passando per le proteste in Francia e l’enorme punto di domanda degli USA, dove lo stesso presidente senile ha parlato apertis verbis di situazione da guerra civile.
Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo
L’attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso in un attentato, aveva dichiarato di essere minacciato di morte ogni giorno per le sue posizioni critiche, in particolare contro il sostegno finanziario degli Stati Uniti al conflitto ucraino. Si dice che almeno una minaccia di omicidio, attribuita a un portavoce ucraino, potrebbe essere stata diretta personalmente a lui.
Nel 2023, il Centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha accusato Kirk di promuovere la «propaganda russa». Nel 2024, un sito ucraino aveva incluso Kirk e la sua organizzazione, Turning Point USA, in una lista nera comprendente 386 individui e 76 gruppi americani contrari al finanziamento dell’Ucraina.
Il transessuale americano Sarah Ashton-Cirillo, già responsabile della comunicazione in lingua inglese per le Forze di Difesa Territoriali ucraine, aveva dichiarato di voler «dare la caccia» a quelli che aveva definito «propagandisti del Cremlino», annunciando un imminente attacco contro una figura vicina al presidente russo Vladimir Putin.
Aveva in seguito minacciato anche giornalisti americani, e dichiarato che «i russi non sono esseri umani».
.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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«Proveranno a uccidere Steve Bannon, Tucker Carlson o forse me?» si era chiesto Kirk, citando altre note figure conservatrici dei media americani.
«Noi non siamo burattini di Putin né propagandisti russi, eppure il New York Times ci etichetta così, Twitter ci etichetta così», aveva affermato Kirk nel suo programma. «E quella persona, finanziata dal Tesoro degli Stati Uniti, dichiara: vi troveremo e vi uccideremo».
La questione se il governo degli Stati Uniti stesse finanziando Ashton-Cirillo è diventata oggetto di dibattito pubblico dopo che la sua dichiarazione è diventata virale, interessando anche l’allora senatore dell’Ohio JD Vance, oggi vicepresidente USA. Il transessuale statunitense fu quindi prontamente rimosso dalle forze armate ucraine.
Kirk è stato un critico costante dello Zelens’kyj, descrivendolo come «un bambino ingrato e capriccioso», un «go-go dancer» che non merita nemmeno un dollaro delle tasse americane e «un burattino della CIA che ha guidato il suo popolo verso un massacro inutile».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Geopolitica
Mosca critica Israele per l’attacco al Qatar
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Geopolitica
«Li prenderemo la prossima volta» Israele non esclude un altro attacco al Qatar
Israele è determinato a uccidere i leader di Hamas ovunque risiedano e continuerà i suoi sforzi finché non saranno tutti morti, ha dichiarato martedì a Fox News l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Yechiel Leiter.
In precedenza, attacchi aerei israeliani hanno colpito un edificio residenziale a Doha, in Qatar, prendendo di mira alti esponenti dell’ala politica di Hamas. Il gruppo ha affermato che i suoi funzionari sono sopravvissuti, mentre l’attacco è stato criticato dalla Casa Bianca e condannato dal Qatar.
«Se non li abbiamo presi questa volta, li prenderemo la prossima volta», ha detto il Leiter.
L’ambasciatore ha descritto Hamas come «nemico della civiltà occidentale» e ha sostenuto che le azioni di Israele stavano rimodellando il Medio Oriente in modi che gli Stati «moderati» comprendevano e apprezzavano. «In questo momento, potremmo essere oggetto di qualche critica. Se ne faranno una ragione», ha detto riferendosi ai Paesi arabi.
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che, sebbene smantellare Hamas sia un obiettivo legittimo, colpire un alleato degli Stati Uniti mina gli interessi sia americani che israeliani.
Leiter ha osservato che Israele «non ha mai avuto un amico migliore alla Casa Bianca» e che Washington e lo Stato Ebraico sono rimaste unite nel perseguire la distruzione del gruppo militante.
Il Qatar, che ospita funzionari di Hamas nell’ambito del suo ruolo di mediatore, ha dichiarato che tra le sei persone uccise nell’attacco israeliano c’era anche un agente di sicurezza del Qatar.
L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, ha denunciato l’attacco come un «crimine atroce» e un «atto di aggressione», mentre il ministero degli Esteri di Doha ha accusato Israele di «terrorismo di Stato».
Israele ha promesso di dare la caccia ai leader di Hamas, ritenuti responsabili del mortale attacco dell’ottobre 2023, lanciato da Gaza verso il sud di Israele. L’ambasciatore ha giurato che i responsabili «non sopravviveranno», ovunque si trovino.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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