Internet
Il sito Internet Movie Database avverte i genitori: lo show Netflix «Cuties» contiene scene «legalmente definibili come pedofilia»

Il «parental warning» del sito IMDB (il più grande database di cinema al mondo, ora di proprietà di Amazon) sul nuovo film di Netflix «Cuties» afferma letteralmente che alcune delle scene del film sono «legalmente definibili come pedofilia».
L’indignazione per il film, che si concentra su quattro ragazze pre-adolescenti che si preparano per una competizione di ballo, è esplosa dopo che il film completo è stato rilasciato ieri sera.
Come riportato da Renovatio 21, già nel trailer vi erano scene in cui le bambine vengono apertamente sessualizzate: secondo la trama, un gruppo di undicenni si prepara ad una competizione di twerking, il ballo che fa vibrare le natiche in modo osceno.
Nessun media mainstream ha riportato il caso, mentre l’indignazione montava in rete al punto di vedere gruppi chiedere il boicottaggio del gigante dell’audiovisivo in streaming. Questa settimana sia la CNN che il New York Times (per la penna della columnist Maureen Dowd) hanno intervistato Reed Hastings, patron di Netflix. Nessuna delle due mega-testate ha pensato di fare anche solo una domanda sullo scandalo di Cuties.
Nessun media mainstream ha riportato il caso, mentre l’indignazione montava in rete al punto di vedere gruppi chiedere il boicottaggio del gigante dell’audiovisivo in streaming. Questa settimana sia la CNN che il New York Times (per la penna della columnist Maureen Dowd) hanno intervistato Reed Hastings, patron di Netflix. Nessuna delle due mega-testate ha pensato di fare anche solo una domanda sullo scandalo di Cuties.
Una delle ballerine alza il top corto per mostrare completamente il suo seno nudo. Questo è legalmente definito come pedofilia e può essere estremamente angosciante per molti spettatori»
«Avviso dei genitori: durante una delle tante scene di danza altamente sessualizzate ed erotiche che sfruttano e oggettivizzano di proposito numerose ragazze minorenni vestite in modo succinto, una delle ballerine alza il top corto per mostrare completamente il suo seno nudo. Questo è legalmente definito come pedofilia e può essere estremamente angosciante per molti spettatori», afferma il testo sul sito web di IMDB .
Come riportato da Summit News, il sito quindi elenca quindi numerosi altri esempi di come le bambine nel film vengono sessualizzate.
«Trigger Warning: una ragazza di 11 anni guarda un video musicale rap femminile in cui le donne nude recitano attraverso la danza sia atti sessuali eterosessuali che lesbici. Un gruppo di danza femminile di 11 anni imita quindi questi movimenti sessuali su se stessi e l’uno sull’altro mentre la telecamera ingrandisce le parti del loro corpo mentre si contorcono eroticamente. Questo può essere molto angosciante per molti spettatori».
«Nudità del seno femminile di un minore durante una scena di danza erotica e riprese ravvicinate lunghe ed eccessive di seni, glutei e inguine allargate di ragazze di 11 anni vestite in modo succinto durante numerose routine di danza sessualizzate».
«Nudità del seno femminile di un minore durante una scena di danza erotica e riprese ravvicinate lunghe ed eccessive di seni, glutei e inguine allargate di ragazze di 11 anni vestite in modo succinto durante numerose routine di danza sessualizzate».
«Un paio di pantaloni di pelle stretti su una bambina di 11 anni vengono tirati giù con la forza nel mezzo di una zuffa; la telecamera guarda le mutandine scoperte».
I media, riporta Summit News, hanno risposto alla polemica incolpando gli «esponenti di destra» di essere «arrabbiati», per un film che è in realtà una «bella» storia di «formazione».
«Un paio di pantaloni di pelle stretti su una bambina di 11 anni vengono tirati giù con la forza nel mezzo di una zuffa; la telecamera guarda le mutandine scoperte».
Mentre terminiamo questo articolo, un colpo di scena: pare che IMDB, che pure è della concorrenza Amazon, abbia coperto lo scandalo, facendo sparire i commenti di condanna del film.
even @IMDb is running cover for @netflix‘s “CUTIES” by watering down the parental warnings.
the parental guide BEFORE (left) vs. AFTER (right)
BEFORE link: https://t.co/un0wLrHmHX
AFTER link: https://t.co/oMBTlCu6gu pic.twitter.com/sfNzCxBPjy
— Siraj Hashmi (@SirajAHashmi) September 10, 2020
Resistere alla potenza della Cultura della Morte nell’era di Internet può sembrare davvero impossibile. Teniamo duro: per quanto cerchino di sommergere la Verità, essa sempre troverà il modo di tornare alla luce.
Immagine screenshot dal film Cuties
Cina
La Cina presenta il primo chip 6G al mondo

I ricercatori cinesi hanno presentato il primo chip 6G al mondo, in grado di aumentare la velocità di connessione nelle aree remote fino a 5.000 volte rispetto al livello attuale. Lo riporta il giornale di Hong Kong South China Morning Post (SCMP).
La tecnologia 6G si prevede possa ridurre il divario digitale tra aree rurali e urbane. Sviluppato da ricercatori dell’Università di Pechino e della City University di Hong Kong, il chip 6G «all-frequency» potrebbe offrire velocità internet mobile oltre i 100 gigabit al secondo su tutto lo spettro wireless, incluse le frequenze usate nelle zone remote, rendendo l’accesso a internet ad alta velocità più disponibile nelle regioni meno connesse e permettendo, ad esempio, di scaricare un film 8K da 50 GB in pochi secondi.
Tuttavia, le tecnologie 5G e 6G suscitano preoccupazioni. Critiche riguardano i possibili rischi per la salute dovuti alle radiazioni elettromagnetiche, soprattutto con le alte frequenze del 6G, oltre a vulnerabilità agli attacchi informatici a causa dell’aumento dei dispositivi connessi. L’espansione delle infrastrutture potrebbe inoltre avere un impatto ambientale e accentuare le disuguaglianze, lasciando indietro le aree rurali. Si temono anche un incremento della sorveglianza e problemi legati alla privacy dei dati con l’aumento della connettività.
Iscriviti al canale Telegram
Le tecnologie wireless come il 5G operano su gamme di frequenza limitate. Il nuovo chip 6G, invece, copre l’intero spettro (da 0,5 GHz a 115 GHz) in un design compatto di 11 mm x 1,7 mm, eliminando la necessità di più sistemi per gestire diverse frequenze. Questo permette al chip di funzionare in modo efficiente su bande sia basse che alte, supportando applicazioni ad alta intensità e migliorando la copertura in aree rurali o remote.
«Le bande ad alta frequenza come le onde millimetriche e i terahertz offrono una larghezza di banda estremamente ampia e una latenza estremamente bassa, rendendole adatte ad applicazioni come la realtà virtuale e le procedure chirurgiche», ha dichiarato al China Science Daily il professor Wang Xingjun dell’Università di Pechino.
I ricercatori stanno sviluppando moduli plug-and-play per diversi dispositivi, come smartphone e droni, che potrebbero facilitare l’integrazione del nuovo chip nelle tecnologie di uso quotidiano.
La Cina pare accelerare per una primazia tecnologica non solo nelle telecomunicazioni – con il caso di Huawei, e relativi incidenti diplomatici internazionali, e sospetti anche in Italia – ma in genere nel settore tecnologico, dove si assiste ai consistenti sforzi per l’IA, visibili nell’ascesa di DeepSeek, un’Intelligenza Artificiale realizzata nel Dragone che non abbisogna di chip particolarmente performanti.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Internet
Metriche pubblicitarie di e-commerce artificialmente gonfiate, afferma un ex dipendente Meta

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Intelligenza Artificiale
Facebook spenderà milioni per sostenere i candidati pro-IA

Il colosso tecnologico Meta-Facebook lancerà un super-PAC incentrato sulla California per sostenere i candidati a livello statale favorevoli a una regolamentazione tecnologica più flessibile, in particolare per quanto riguarda l’intelligenza artificiale.
Un Super PAC è un comitato politico indipendente che può raccogliere e spendere fondi illimitati da individui, aziende e sindacati per sostenere o contrastare i candidati. Non può coordinarsi direttamente con campagne o partiti ed è stato creato dopo le sentenze dei tribunali statunitensi del 2010 che hanno allentato le regole sul finanziamento delle campagne elettorali.
Secondo quanto riferito dalla stampa americano, il gruppo, denominato Mobilizing Economic Transformation Across California, sosterrà i candidati dei partiti democratico e repubblicano che danno priorità all’innovazione dell’intelligenza artificiale rispetto a regole severe.
Secondo la testata Politico, la società madre di Facebook e Instagram prevede di spendere decine di milioni di dollari tramite il PAC, il che potrebbe renderla uno dei maggiori investitori politici dello Stato in vista delle elezioni a governatore del 2026.
L’iniziativa è in linea con l’impegno più ampio di Meta per salvaguardare lo status della California come polo tecnologico, nonostante le preoccupazioni che una supervisione rigorosa possa soffocare l’innovazione.
Sostieni Renovatio 21
«Il contesto normativo di Sacramento potrebbe soffocare l’innovazione, bloccare il progresso dell’Intelligenza Artificiale e mettere a rischio la leadership tecnologica della California», ha affermato Brian Rice, vicepresidente per le politiche pubbliche di Meta. Rice guiderà il PAC insieme a Greg Maurer, un altro dirigente addetto alle politiche pubbliche, in qualità di dirigenti principali, secondo un portavoce dell’azienda.
La California è uno degli Stati più attivi nel promuovere la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale e dei social media, con i funzionari pronti a decidere sulle norme in materia di sicurezza, trasparenza e tutela dei consumatori che potrebbero avere ripercussioni sui prodotti delle aziende tecnologiche.
Questa mossa rispecchia gli sforzi di altri colossi della tecnologia. Aziende come Uber e Airbnb hanno utilizzato strategie politiche basate sui grandi donatori per influenzare le politiche in California.
Questa primavera, Meta ha anche speso oltre 518.000 dollari in attività di lobbying a livello statale per contestare la legislazione sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale, che imporrebbe standard di sicurezza e trasparenza sui grandi modelli di intelligenza artificiale.
Il nuovo super-PAC di Meta si unisce a una crescente ondata di impegno politico nel settore tecnologico. La rete rivale Leading the Future, sostenuta da Andreessen Horowitz (venture capitalist ora attivo nell’amministrazione Trump) e dal presidente di OpenAI Greg Brockman, ne è un esempio e mira a promuovere politiche pro-IA con oltre 100 milioni di dollari di finanziamenti.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Spirito2 settimane fa
Vescovo messicano «concelebra» la messa con una «sacerdotessa» lesbica anglicana «sposata» che ha ricevuto l’Eucaristia
-
Armi biologiche1 settimana fa
I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio
-
Spirito1 settimana fa
Leone punisca l’omoeresia: mons. Viganò sull’udienza papale concessa a padre Martin
-
Vaccini7 giorni fa
Vaccino COVID, mentre Reuters faceva «fact-cheking sulla «disinformazione» il suo CEO faceva anche parte del CdA di Pfizer
-
Spirito2 settimane fa
Don Giussani, errori ed misteri di Comunione e Liberazione. Una vecchia intervista con Don Ennio Innocenti
-
Gender2 settimane fa
Transessuale fa strage in chiesa in una scuola cattolica: nichilismo, psicofarmaci o possessione demoniaca?
-
Salute2 settimane fa
I malori della 35ª settimana 2025
-
Geopolitica2 settimane fa
Mosca conferma attacchi missilistici ipersonici contro l’Ucraina