Politica
Il Senato del Texas approva il porto di pistola senza autorizzazione

Il 5 maggio il Senato del Texas ha approvato un disegno di legge che consentirebbe ai propri cittadini ritenuti idonei, di età superiore a 21 anni, di portare una pistola nella fondina, apertamente o nascosta, senza alcun permesso, noto anche come trasporto costituzionale.
Il Senato a guida repubblicana, dopo un lungo dibattito, ha approvato questa legge con una votazione di con un voto di 18 a 13.
La legge ora tornerà alla Camera dove si discuteranno gli emendamenti per poi risolvere le differenze tra le versioni redatte dai due rami del Parlamento. La Camera aveva approvato il provvedimento a metà aprile.
Il Senato del Texas ha approvato un disegno di legge che consentirebbe ai propri cittadini ritenuti idonei, di età superiore a 21 anni, di portare una pistola nella fondina, apertamente o nascosta, senza alcun permesso, noto anche come trasporto costituzionale
Il governatore Greg Abbott aveva già espresso il suo favore a tale misura e che è disposto a firmarlo, come ha riferito a Rick Roberts di WBAP, la scorsa settimana.
«Una volta che il Senato lo approverà, la Camera e il Senato si riuniranno e risolveranno le eventuali differenze e, una volta sulla mia scrivania, lo firmerò», ha dichiarato il governatore Abbott.
Secondo l’attuale legge del Texas, i residenti sono tenuti ad avere un permesso per portare con sé una pistola. Per ottenere questo permesso, i candidati devono completare una formazione in aula, superare un esame scritto, inviare le impronte digitali e superare una dimostrazione di competenza.
I repubblicani affermano che la proposta di legge aiuterà a rimuovere alcune barriere per i cittadini texano che vogliono portarsi appresso una pistola e poter così risparmiare tempo e denaro.
Il senatore Charles Schwertner ha già difeso il disegno di legge in una riunione della commissione in seguito all’approvazione del provvedimento da parte della Camera.
«In questo momento, abbiamo la licenza per trasportare ed è un ostacolo per alcuni individui avvalersi del loro diritto costituzionale di detenere e portare armi, e penso che questo ostacolo debba essere rimosso. Questo è ciò che prevede questo disegno di legge»
«In questo momento, abbiamo la licenza per trasportare – la LTC – ed è un ostacolo per alcuni individui avvalersi del loro diritto costituzionale di detenere e portare armi, e penso che questo ostacolo debba essere rimosso. Questo è ciò che prevede questo disegno di legge», ha dichiarato il senatore.
Gli oppositori della legge, compresi i Democratici di Stato, hanno espresso preoccupazione per il fatto che il disegno di legge proposto consentirebbe alle persone di ottenere una pistola senza un’adeguata formazione o controlli riguardo a eventuali precedenti penali. Alcuni membri delle forze dell’ordine hanno anche espresso qualche preoccupazione al riguardo.
Il vicegovernatore Dan Patrick, che in precedenza aveva espresso preoccupazione per il fatto che al Senato mancassero i voti per approvare il provvedimento, il 5 maggio ha rilasciato una dichiarazione positiva riguardo questa nuova legge:
«Sono orgoglioso che il Senato del Texas abbia approvato oggi la House Bill 1927, il Constitutional Carry Bill, che afferma il diritto di ogni texano all’autodifesa e il forte sostegno del nostro stato al nostro diritto del secondo emendamento di portare armi. Nel Lone Star State, la Costituzione è il nostro permesso di portare con sé», ha detto Patrick .
La NRA (National Rifle Association, la principale associazione per le armi in USA) aveva precedentemente espresso sostegno alla misura, affermando in una dichiarazione che «è tempo che il Texas si unisca agli altri 20 stati che hanno legalizzato questa opzione di protezione personale».
Una volta di più, consentiteci di dire: «We love Texas». Sempre ricordando: «Dont’ mess with Texas».
Il mese scorso, il governatore del Tennessee, Bill Lee, ha convertito in legge il trasporto di armi senza permesso.
Una volta di più, consentiteci di dire: «We love Texas».
Sempre ricordando: «Dont’ mess with Texas».
Immagine di Lucio Eastman via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Politica
Orban dice che l’UE potrebbe andare al «collasso» e chiede accordi con Mosca

L’UE è sull’orlo del collasso e non sopravvivrà oltre il prossimo decennio senza una «revisione strutturale fondamentale» e un distacco dal conflitto ucraino, ha avvertito il primo ministro ungherese Viktor Orban.
Intervenendo domenica al picnic civico annuale a Kotcse, Orban ha affermato che l’UE non è riuscita a realizzare la sua ambizione fondante di diventare una potenza globale e non è in grado di gestire le sfide attuali a causa dell’assenza di una politica fiscale comune. Ha descritto l’Unione come entrata in una fase di «disintegrazione caotica e costosa» e ha avvertito che il bilancio UE 2028-2035 «potrebbe essere l’ultimo se non cambia nulla».
«L’UE è attualmente sull’orlo del collasso ed è entrata in uno stato di frammentazione. E se continua così… passerà alla storia come il deprimente risultato finale di un esperimento un tempo nobile», ha dichiarato Orban, proponendo di trasformare l’UE in «cerchi concentrici».
Sostieni Renovatio 21
L’anello esterno includerebbe i paesi che cooperano in materia di sicurezza militare ed energetica, il secondo cerchio comprenderebbe i membri del mercato comune, il terzo quelli che condividono una moneta, mentre il più interno includerebbe i membri che cercano un allineamento politico più profondo. Secondo Orbán, questo amplierebbe la cooperazione senza limitare lo sviluppo.
«Ciò significa che siamo sulla stessa macchina, abbiamo un cambio, ma vogliamo muoverci a ritmi diversi… Se riusciamo a passare a questo sistema, la grande idea della cooperazione europea… potrebbe sopravvivere», ha affermato.
Orban ha accusato Brusselle di fare eccessivo affidamento sul debito comune e di usare il conflitto in Ucraina come pretesto per proseguire con questa politica. Finché durerà il conflitto, l’UE rimarrà una «anatra zoppa», dipendente dagli Stati Uniti per la sicurezza e incapace di agire in modo indipendente in ambito economico, ha affermato.
Il premier magiaro ha anche suggerito che, invece di «fare lobbying a Washington», l’UE dovrebbe «andare a Mosca» per perseguire un accordo di sicurezza con la Russia, seguito da un accordo economico.
Il primo ministro di Budapest non è il solo a nutrire queste preoccupazioni. Gli analisti del Fondo Monetario Internazionale e di altre istituzioni hanno lanciato l’allarme: l’UE rischia la stagnazione e persino il collasso a causa di sfide strutturali, crescita debole, scarsi investimenti, elevati costi energetici e tensioni geopolitiche.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Il passo indietro di Ishiba: nuovo capitolo nella lunga crisi del centro-destra giapponese

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Il governo francese collassa

Il governo francese è collassato dopo che il Primo Ministro François Bayrou ha perso un cruciale voto di fiducia in Parlamento lunedì. Bayrou è il secondo primo ministro consecutivo sotto Emmanuel Macron a essere destituito, precipitando la Francia in una crisi politica ed economica.
Per approvare una mozione di sfiducia all’Assemblea Nazionale servono almeno 288 voti. Quella di lunedì ne ha ottenuti 364, con il Nuovo Fronte Popolare di sinistra e il Raggruppamento Nazionale di destra coalizzati per superare lo stallo sul bilancio di austerità di Bayrou.
Dopo aver resistito a otto mozioni di sfiducia, Bayrou ha convocato questo voto per ottenere supporto alle sue proposte, che prevedevano tagli per circa 44 miliardi di euro per ridurre il debito francese in vista del bilancio di ottobre.
Sostieni Renovatio 21
Bayrou, che aveva definito il debito pubblico un «pericolo mortale», sembra aver accettato la sconfitta. Domenica, ha criticato aspramente i partiti rivali, che, pur «odiandosi a vicenda», si sono uniti per far cadere il governo.
Bayrou è il secondo primo ministro deposto dopo Michel Barnier, rimosso a dicembre dopo soli tre mesi, e il sesto sotto Macron dal 2017.
La caduta di Bayrou lascia Macron di fronte a un dilemma: nominare un Primo Ministro socialista, cedendo il controllo della politica interna, o indire elezioni anticipate, che i sondaggi indicano favorirebbero il Rassemblement National di Marine Le Pen.
Con la popolarità di Macron al minimo storico, entrambe le opzioni potrebbero indebolire ulteriormente la sua presidenza. Gli analisti temono che una perdita di fiducia dei mercati nella gestione del deficit e del debito francese possa portare a una crisi simile a quella vissuta dal Regno Unito sotto Liz Truss, il cui governo durò meno della via di un cavolo prima della marcescenza.
Il malcontento verso Macron è in crescita: un recente sondaggio di Le Figaro rivela che quasi l’80% dei francesi non ha più fiducia in lui.
Come riportato da Renovatio 21, migliaia di persone hanno protestato a Parigi nel fine settimana, chiedendo le dimissioni di Macron con slogan come «Fermiamo Macron» e «Frexit».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia pubblicata secondo indicazioni
-
Spirito2 settimane fa
Vescovo messicano «concelebra» la messa con una «sacerdotessa» lesbica anglicana «sposata» che ha ricevuto l’Eucaristia
-
Armi biologiche1 settimana fa
I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio
-
Spirito1 settimana fa
Leone punisca l’omoeresia: mons. Viganò sull’udienza papale concessa a padre Martin
-
Vaccini7 giorni fa
Vaccino COVID, mentre Reuters faceva «fact-cheking sulla «disinformazione» il suo CEO faceva anche parte del CdA di Pfizer
-
Spirito1 settimana fa
Don Giussani, errori ed misteri di Comunione e Liberazione. Una vecchia intervista con Don Ennio Innocenti
-
Gender2 settimane fa
Transessuale fa strage in chiesa in una scuola cattolica: nichilismo, psicofarmaci o possessione demoniaca?
-
Salute2 settimane fa
I malori della 35ª settimana 2025
-
Geopolitica2 settimane fa
Mosca conferma attacchi missilistici ipersonici contro l’Ucraina