Geopolitica
Il presidente croato blocca le truppe della missione in Ucraina
Il presidente croato Zoran Milanovic si è rifiutato di inviare truppe al comando NATO per fornire aiuti militari a Kiev, sostenendo che ciò avrebbe trascinato Zagabria in un conflitto diretto con Mosca.
La Croazia è membro del blocco guidato dagli Stati Uniti dal 2009. Il suo governo di destra ha inviato armi ed elicotteri in Ucraina, nonostante le obiezioni del presidente, che è un socialdemocratico.
«Finché sarò presidente e comandante in capo, i soldati, gli ufficiali e i sottufficiali croati non prenderanno parte ad attività che potrebbero trascinare la Croazia in guerra», ha affermato giovedì il Milanovic.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Il presidente croato si è rifiutato di fornire personale al comando NATO Security Assistance and Training for Ukraine (NSATU), che il blocco ha istituito allo scopo di coordinare gli aiuti militari a Kiev. Zagabria avrebbe dovuto inviare una manciata di ufficiali allo staff NSATU di 700 persone a Wiesbaden, in Germania.
Il primo ministro croato Andrej Plenkovic ha accusato il presidente di «isolare ulteriormente la Croazia sulla scena internazionale e di distruggere la sua credibilità come membro della NATO».
Nel frattempo, la NATO ha ricordato a Milanovic che il comando è stato concordato al summit di luglio a Washington e che non avrebbe comportato l’invio di truppe in Ucraina. Il blocco guidato dagli USA ha sostenuto che spendere centinaia di miliardi di dollari per armare, addestrare e rifornire lo sforzo bellico di Kiev non lo rende in realtà parte del conflitto con la Russia.
«Che si tratti di un soldato o di cento, ovunque si trovino, questo sarebbe un supporto diretto del comando a una parte in guerra che non è un membro della NATO, il che è fuori dai limiti degli interessi nazionali croati», ha risposto giovedì Milanovic, affermando che «la Croazia ha l’obbligo di aiutare gli alleati, che è ciò che stiamo facendo. Tutto il resto è essere coinvolti in una guerra, cosa che non permetterò».
Il presidente ha ricordato al blocco che Zagabria ha dimostrato il suo impegno quasi raddoppiando il numero di truppe croate nella forza di frontiera della NATO, da 300 a 520.
«Rispondo solo al popolo croato, non a Washington e Bruxelles», ha detto Milanovic.
In base alla Costituzione croata, Milanovic ha il diritto di vietare lo spiegamento di truppe all’estero. Il governo potrebbe scavalcare il presidente con un voto a maggioranza di due terzi in parlamento, ma la coalizione di governo è sostenuta solo da 78 dei 151 legislatori.
Milanovic ha a lungo criticato la politica della NATO di armare l’Ucraina per combattere contro la Russia, criticando pure il trattamento riservato dall’UE a stati membri come Polonia e Ungheria e arrivando ad accusare Bruxelles di trattare la Croazia come un bambino «ritardato».
Milanovic, che ha assunto la carica presidenziale nel 2020, ha guadagnato notorietà sia nell’UE che nella NATO andando contro la vulgata convenzionale su molte questioni. A giugno, aveva affermato che lo slogan «Slava Ukraini» («gloria all’Ucraina») ripetuto da molti funzionari occidentali non è diverso da quello degli alleati croati dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, che ha denunciato come dannoso per l’immagine della Croazia.
Nel 2023 Milanovic aveva insistito sul fatto che la Croazia non era in guerra con la Russia e aveva criticato la decisione tedesca di inviare carri armati in Ucraina, criticando quindi il trattamento riservato dall’UE a Stati membri come Polonia e Ungheria e ha accusato Bruxelles di trattare la Croazia come un bambino «ritardato». Il presidente croato aveva in seguito dichiarato che la «dichiarazione di guerra» proferita dal ministro tedesco al Consiglio d’Europa costituiva una follia.
A fine 2022 il Milanovic aveva dichiarato che questa era una guerra degli USA condotta sulle spalle degli ucraini. Negli stessi giorni, la Croazia ha rifiutato di aderire alla missione di sostegno UE per l’Ucraina; lo stesso presidente prima della deflagrazione del conflitto aveva accusato Londra per le tensioni che stavano per esplodere in Ucraina.
Aiuta Renovatio 21
Come riportato da Renovatio 21, durante il biennio pandemico il vertice dello Stato croato ne aveva avute anche per i media che spingevano per il vaccino a tutti i costi.
Il 13 ottobre 2023 Milanovic aveva dichiarato «idiota» e inappropriato il fatto che presso il ministero degli Esteri croato sventolasse una bandiera israeliana, sottolineando che le atrocità di Hamas non danno a Israele il diritto di bombardare i civili per vendetta.
«Altre bandiere non hanno posto in Croazia, se non in circostanze strettamente regolamentate», ha detto il presidente, aggiungendo che avrebbe abbassato gli stendardi della NATO e dell’UE – a cui la Croazia ha aderito rispettivamente nel 2009 e nel 2013 – «leggermente» sotto la bandiera nazionale nel suo ufficio, «solo per dimostrare che la bandiera croata è un gradino sopra di loro».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Agência Senado via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Geopolitica
Trump annulla l’incontro a Budapest con Putin
Economia
Il governo olandese sequestra il produttore di chip cinese Nexperia, la Cina risponde con un divieto di esportazione
Il governo dei Paesi Bassi ha preso il controllo di Nexperia, un’azienda di semiconduttori di proprietà cinese con sede in Olanda, in risposta alle pressioni degli Stati Uniti, segnando un’importante escalation nella competizione occidentale con Pechino per il controllo delle catene di approvvigionamento tecnologiche avanzate.
Nexperia, specializzata nella produzione di semiconduttori di vecchia generazione per automobili ed elettronica di consumo, dà lavoro a migliaia di persone in Europa, Stati Uniti e Asia ed è stata acquisita da Wingtech nel 2013. Il 30 settembre, le autorità olandesi hanno comunicato che le decisioni su Nexperia sarebbero passate sotto l’autorità del ministro dell’Economia Vincent Karremans.
Questa mossa è seguita all’inasprimento delle restrizioni commerciali da parte di Washington contro Wingtech, la casa madre di Nexperia, già inclusa nella lista nera commerciale statunitense. Documenti giudiziari hanno rivelato che a giugno funzionari americani avevano ammonito il governo olandese sul rischio di ulteriori sanzioni se Nexperia non avesse sostituito il suo amministratore delegato cinese, Zhang Xuezheng.
In risposta, il ministero del Commercio cinese ha vietato l’esportazione di alcuni prodotti dalle filiali cinesi di Nexperia. Pechino ha condannato l’intervento olandese, attribuendolo alle pressioni USA. Un editoriale del quotidiano il lingua inglese del Partito Comunista Cinese Global Times ha dichiarato: «Questo non è l’agire di una nazione che rispetta lo stato di diritto, ma di un governo che usa la legge come uno strumento da applicare o scartare in base a convenienze politiche».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
«La Cina non chiede ai Paesi Bassi di prendere parte a una competizione geopolitica, ma di rispettare i valori che dichiarano di sostenere: stato di diritto, concorrenza equa e protezione della proprietà legalmente acquisita» ha aggiunto l’house organ anglofono del PCC.
L’anno scorso era emerso che le fabbriche di semiconduttori con tecnologia avanzata olandese presenti a Taiwan potrebbero essere spente da remoto nel caso di invasione dell’isola da parte di Pechino. In particolare si tratterebbe delle fabbriche del colosso Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), che impiega tecnologie ultraviolette di estrema precisione (chiamate in gergo EUV) fornite da un’azienda olandese, la ASML. Tali macchine, grandi come un autobus e dal costo di circa 217 milioni di dollari cadauna. utilizzano onde luminose ad alta frequenza per stampare i chip più avanzati al mondo.
Secondo quando riportato da Bloomberg, in caso di invasione da parte della Repubblica Popolare Cinese, gli EUV di ASML nelle fabbriche TSMC potrebbero essere resi inutilizzabili.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa l’Intelligence olandese accusa la Cina di cyber spionaggio dopo che fu segnalata la compromissione di 20.000 sistemi di sicurezza informatica Fortinet Fortigate in tutto il mondo.
Immagine di Raimond Spekking via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY-SA 4.0
Geopolitica
Banca francese dichiarata complice di genocidio
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Misteri2 settimane faLa verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-



Pensiero4 giorni faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Cancro2 settimane faProteine spike da vaccino COVID trovate nelle cellule tumorali di una donna
-



Vaccini2 settimane fa«Scienza spazzatura» dietro le affermazioni secondo cui i vaccini anti-COVID hanno salvato milioni di persone
-



Spirito2 settimane faMons. Viganò: «non c’è paradiso per i codardi!»
-



Salute2 settimane faI malori della 41ª settimana 2025
-



Sanità6 giorni faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Autismo1 settimana faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?














