Controllo delle nascite
Il piano per il controllo della popolazione globale

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di HLI – Vita umana internazionale.
La nascita della politica demografica del Governo degli Stati Uniti
Il Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti è il più alto organismo decisionale riguardo la politica estera negli Stati Uniti. Il 10 dicembre 1974 ha promulgato un documento segreto intitolato Memorandum di uno Studio sulla Sicurezza Nazionale – 200 (NSSM-200), detto anche Il rapporto Kissinger, dal momento che Henry Kissinger era il Segretario di Stato quando è stato redatto.
Il suo oggetto era «Conseguenze della crescita della popolazione mondiale per la sicurezza degli Stati Uniti e interessi esteri».
Questo documento, pubblicato subito dopo la prima grande conferenza sulla popolazione mondiale a Bucarest, è stato il risultato della collaborazione tra la Central Intelligence Agency o CIA (Agenzia Centrale dei Servizi Segreti), la United States Agency for International Developmento USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale) ed i Dipartimenti di Stato, Difesa e Agricoltura.
Il NSSM-200 è stato reso pubblico quando è stato desegretato ed è stato trasferito negli Archivi Nazionali degli Stati Uniti nel 1990.
Sebbene il governo degli Stati Uniti abbia pubblicato centinaia di prese di posizione riguardo i vari aspetti della sicurezza nazionale dal 1974, il Rapporto Kissinger continua ad essere il documento fondamentale sul controllo demografico pubblicato dal governo degli Stati Uniti. Esso continua a rappresentare la politica ufficiale degli Stati Uniti sul controllo demografico e, di fatto, è ancora disponibile nel sito dell’USAID.
Il NSSM-200 è di cruciale importanza per chi difende la vita in tutto il mondo, perché espone in maniera esaustiva le disgustose e immorali motivazioni ed i metodi del movimento per il controllo demografico.
Possiamo usare questo prezioso documento per mettere a nudo le strategie usate da governi senza scrupoli e da agenzie di «aiuto» che sono usate per piegare le nazioni in via di sviluppo ai loro desideri. Le loro ripetute smentite saranno inutili di fronte a questa prova.
Scopo del Rapporto Kissinger (NSSM-200)
Il principale scopo degli sforzi per il controllo demografico finanziato dagli Stati Uniti è mantenere l’accesso alle risorse minerarie dei Paesi sottosviluppati.
Il Rapporto Kissinger afferma:
«L’economia degli Stati Uniti richiederà un’enorme e sempre maggiore importazione di minerali dall’estero, specialmente dai Paesi sottosviluppati. Questo dato conferisce agli Stati Uniti un maggior interesse per la stabilità politica, economica e sociale dei Paesi esportatori. Dovunque una diminuzione della pressione della popolazione ottenuta attraverso una diminuzione dell’incremento demografico possa consolidare le prospettive di detta stabilità, le politiche demografiche diventano importanti per il reperimento delle risorse e per gli interessi economici degli Stati Uniti».
Il NSSM-200, allo scopo di tutelare gli interessi commerciali degli Stati Uniti, riporta un numero di fattori che possono interrompere il flusso regolare di materie prime dai Paesi meno sviluppati agli Stati Uniti, inclusi numerosi gruppi di giovani antimperialisti, il numero dei quali deve essere limitato dal controllo delle nascite.
Il documento nomina 13 nazioni che dovrebbero essere gli obbiettivi principali degli sforzi del controllo demografico finanziato dal Governo degli Stati Uniti.
Alla voce «Concentrarsi sui Paesi chiave» leggiamo:
«Gli aiuti per la diminuzione della popolazione dovrebbero essere innanzi tutto diretti ai Paesi in via di sviluppo più grandi e in più rapida crescita, dove c’è uno speciale interesse politico e strategico degli Stati Uniti. Questi Paesi sono: India, Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Messico, Indonesia, Brasile, Filippine, Thailandia, Egitto, Turchia, Etiopia e Colombia [sic] …. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti guarderanno alle agenzie multilaterali, specialmente al Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione che ha già progetti in oltre 80 Paesi per incrementare gli aiuti alla popolazione su una base più ampia con maggiori contributi degli Stati Uniti. Questo è auspicabile per gli interessi degli Stati Uniti ed è necessario per la politica delle Nazioni Unite.
Secondo il Rapporto Kissinger, gli elementi per lo sviluppo dei programmi del controllo demografico possono includere la legalizzazione dell’aborto, incentivi economici per i Paesi affinché essi aumentino il loro tasso di aborto, sterilizzazione e uso degli anticoncezionali, indottrinamento dei giovani, e obbligo del controllo demografico e altre forme di coercizione, come negare gli aiuti in caso di calamità e gli aiuti alimentari a quei Paesi sottosviluppati che non abbiano elaborato programmi per il controllo demografico.
Quest’ultima strategia – la forza e la coercizione applicate ai paesi in via di sviluppo – è attualmente usata dal cartello del controllo demografico per incrementare non solo l’aborto, la sterilizzazione e il controllo delle nascite, ma altri mali come l’omosessualità e il transessualismo.
Ci sono decine di esempi di questo tipo di palese ingiustizia, tra i quali:
- Quando la Nigeria si è rifiutata di legalizzare la contraccezione e l’omosessualità, gli Stati Uniti hanno ritirato gli aiuti finanziari e militari che le avrebbero permesso di combattere il gruppo terroristico islamico Boko Harem, che ha ucciso e rapito decine di migliaia di persone in quella Nazione. (1)
- Quando l’Ecuador si è rifiutato di legalizzare l’aborto, le Nazioni Unite hanno negato ogni aiuto per combattere il COVID-19, condannando a morte molti altri Ecuadoriani. (2)
- Quando i pro-vita Kenioti hanno raccolto prove inconfutabili che Marie Stopes International, una delle più grandi agenzie abortiste del mondo, stava praticando aborti illegali e pericolosi su vasta scala, Marie Stopes International ha chiesto che fossero messi a tacere o incarcerati. (3)
- Il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione ha interrotto gli aiuti alimentari e di altro tipo a milioni di yemeniti affamati perché la nazione si è rifiutata di legalizzare l’aborto. (4)
- Quando lo Zambia ha rifiutato di legalizzare la sodomia, gli Stati Uniti hanno ritirato gli aiuti esteri tanto necessari per aiutare ad alleviare il tasso nazionale di infezione da HIV all’11% e per prendersi cura dei 250.000 orfani causati dall’AIDS. (5)
- Il Programma Congiunto delle Nazioni Unite per l’AIDS (UNAIDS) ha minacciato di ritirare tutti i suoi aiuti dall’isola caraibica di Santa Lucia a meno che non approvasse un linguaggio a sostegno dell’aborto e dell’omosessualità in una dichiarazione politica sull’HIV/AIDS. (6)
Il potente cartello del controllo della popolazione non si impegna affatto nella carità – invece, impiega liberamente la violenza e la prepotenza per imporre la sua volontà.
Il Rapporto Kissinger dichiara apertamente che gli Stati Uniti devono occultare le proprie attività di controllo demografico ed evitare accuse di imperialismo, spingendo le Nazioni Unite e varie organizzazioni non governative o ONG – in particolare Pathfinder Fund, International Planned Parenthood Foundation (IPPF) e il Population Council – a svolgere il loro lavoro sporco.
Il dottor Alan Guttmacher, uno dei più noti e attivi esperti di eliminazione della popolazione di tutti i tempi, ha descritto questa strategia:
«La mia sensazione è che dobbiamo fare tutto il possibile e coinvolgere le Nazioni Unite…. Se hai intenzione di contenere la popolazione, è di fondamentale importante non farlo fare dallo “yankee maledetto”, ma dall’ONU. Perché il fatto è che allora non è considerato genocidio. Se gli Stati Uniti vanno dall’uomo nero o dall’uomo giallo e gli dicono “diminuisci il tuo tasso di riproduzione”, veniamo immediatamente sospettati di avere secondi fini per mantenere l’uomo bianco a dominare il mondo. Se si può inviare una forza con i colori dell’ONU, è una leva molto migliore». (7)
Violazioni di massa dei diritti umani
Il NSSM-200 ha direttamente e inevitabilmente incoraggiato atrocità su vasta scala in decine di Nazioni del mondo. Di seguito sono riportati solo quattro tra gli innumerevoli esempi.
Cina
Per molti anni, il governo degli Stati Uniti ha finanziato il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA). Nell’aprile 2017, l’amministrazione Trump ha finalmente messo fine al finanziamento dell’UNFPA.
Perché?
Uno dei principali obiettivi del denaro dell’UNFPA è la Repubblica Popolare Cinese (RPC). Il Dipartimento di Stato ha motivato il cambiamento di politica con il fatto che l’agenzia «sostiene, o partecipa alla gestione di un programma di aborto forzato o di sterilizzazione non volontaria» in Cina.
Mentre l’UNFPA lo nega, secondo i suoi stessi documenti, l’UNFPA ha donato più di 100 milioni di dollari al programma cinese di controllo demografico, ha finanziato un complesso informatico da 12 milioni di dollari specificamente per monitorarlo, ha fornito le competenze tecniche e il personale che ha addestrato migliaia di funzionari cinesi per il controllo demografico, e ha riconosciuto alla Cina un premio delle Nazioni Unite per il «più eccellente programma di controllo demografico».
Chi non ha familiarità con gli innumerevoli crimini perpetrati nell’ambito di questo programma potrebbe leggere il materiale dal 2015 ad oggi disponibile ai link dell’U.S. Congressional Hearing on China e del Population Research Institute come prova.
Come afferma l’articolo del Population Research Institute, «sono stati abortiti più bambini con la politica del figlio unico che l’intera popolazione degli Stati Uniti».
Perù
Nel periodo compreso tra il 1995 e il 1997, quasi un quarto di milione di donne peruviane sono state sterilizzate, come parte del programma per raggiungere gli obbiettivi di pianificazione familiare del presidente Alberto Fujimori.
Sebbene questa campagna sia stata chiamata «Campagna di Contraccezione Chirurgica Volontaria» molti di questi procedimenti sono stati evidentemente forzati.
Infatti, le donne che avevano figli malnutriti, inseriti nei programmi governativi per l’alimentazione, sono state minacciate della privazione degli aiuti alimentari se si fossero rifiutate di farsi sterilizzare, e altre sono state rapite dalle loro famiglie e sterilizzate contro la loro volontà.
Uganda
L’Uganda è divenuto il primo paese africano a far diminuire il tasso di adulti sieropositivi dal 21% nel 1991 a circa il 6% nel 2004 con una diminuzione del 70%.
Il Paese ha portato a termine questa stupefacente azione scoraggiando l’uso del preservativo e cambiando le abitudini della popolazione.
I gruppi che promuovono il controllo demografico non possono permettere che questo successo interferisca con la loro inflessibile linea politica, così hanno attaccato violentemente il programma del Presidente Yoweri Museveni.
Timothy Wirth, presidente della United Nations Foundation (Fondazione delle Nazioni Unite), ha definito questo programma, così efficace, una «palese negligenza verso l’umanità».
La United States Agency for International Development o USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale), il Population Services International (Servizi Internazionali per la Popolazione), CARE International (CURA Internazionale), e altri stanno promuovendo massicciamente l’uso del preservativo in Uganda.
Il tasso di infezione da HIV è aumentato di oltre il 7%, cosa che Edward Greene, già ricercatore alla Harvard School of Public Health, attribuisce a comportamenti più a rischio e a una minore paura dell’HIV non più visto come una condanna a morte.
Recentemente, il tasso di infezione da HIV degli adulti Ugandesi è sceso al 6,2%.
Tuttavia, il tasso iniziale dell’Uganda molto positivo è forse l’esempio più eclatante di come l’ideologia del controllo demografico prevalga sui programmi scientifici di prevenzione dell’HIV provati sul campo.
India
Nel 2014 c’è stata una rinnovata attenzione internazionale sulla prosecuzione del programma dell’India di sterilizzazione forzata dopo che decine di donne sono state uccise e molte altre hanno subito danni a causa di interventi eseguiti con modalità da catena di montaggio in condizioni grottescamente non igieniche.
Come ha osservato il ginecologo Josas Koninoor:
«Il 95% delle nostre clienti appartengono alla classe molto povera. Sono colpevoli di aver partorito quattro o cinque volte. Dato che non possono ricordarsi di prendere la pillola ogni giorno, i contraccettivi a lunga durata per loro sono molto meglio … Per ottenere un buon risultato c’è sempre un prezzo da pagare. Se due o tre donne muoiono – qual è il problema? La popolazione si ridurrà». (8)
La sterilizzazione femminile è ancora il principale metodo di «contraccezione» in India. Secondo il New York Times, come nel 2016, ogni anno sono ancora effettuate quattro milioni di legature delle tube.
Questo programma continua ad essere finanziato dagli Stati Uniti e da altri governi e fondazioni occidentali. Attualmente non ci sono piani per fermare le sterilizzazioni, ma il governo indiano sta introducendo contraccettivi iniettabili gratuiti, che avranno anch’essi importanti conseguenze negative sulla salute delle donne.
Il profilo della strategia del controllo demografico nel NSSM-200
Il NSSM-200 traccia esplicitamente la strategia dettagliata attraverso la quale il governo degli Stati Uniti promuove prepotentemente il controllo demografico nelle Nazioni in via di sviluppo per poter regolare (o aver un miglior accesso a) le risorse naturali di questi Paesi.
Il seguente schema mostra gli elementi di questo piano, documentato con citazioni autentiche tratte dal NSSM-200:
1. Gli Stati Uniti hanno bisogno di un ampio accesso alle risorse minerarie delle Nazioni sottosviluppate (si veda la citazione sopra).
2. Il regolare flusso di risorse verso gli Stati Uniti potrebbe essere messo a repentaglio dall’iniziativa dei governi dei Paesi più sottosviluppati, dagli scioperi, dal sabotaggio, da disordini civili, che sono molto più probabili se è presente la pressione demografica: «questi tipi di frustrazioni sono molto meno probabili in condizioni di crescita della popolazione lenta o nulla».
3. I giovani sono molto più propensi a lottare contro l’imperialismo e le altre strutture di potere mondiale, così il loro numero dovrebbe essere tenuto il più basso possibile: «questi giovani possono essere più facilmente persuasi ad attaccare le istituzioni legali del governo o i beni immobili delle multinazionali “appartenenti al sistema” e “imperialiste”, o altre organizzazioni, spesso straniere, accusate di influire sui propri problemi».
4. Pertanto, gli Stati Uniti devono impegnarsi nel controllo demografico insieme ai capi più importanti dei Paesi sottosviluppati, anche aggirando la volontà delle loro popolazioni: «gli Stati Uniti dovrebbero incoraggiare i capi dei Paesi sottosviluppati a prendere l’iniziativa per far progredire la pianificazione familiare e la stabilità della popolazione entrambe all’interno di organizzazioni multilaterali e attraverso contatti bilaterali con altri Paesi sottosviluppati».
5. I punti cruciali per l’aumento del controllo demografico includono:
- L’identificazione dei principali obbiettivi: «questi Paesi sono: India, Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Messico, Indonesia, Brasile, Filippine, Tailandia, Egitto, Turchia, Etiopia e Colombia».
- Dare appoggio e aiuto al maggior numero possibile di organizzazioni per il controllo demografico in questo progetto mondiale, per deviare le critiche e le accuse di imperialismo: «gli Stati Uniti guarderanno alle agenzie multilaterali, in particolar modo al Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione che ha già progetti in oltre 80 Paesi per incrementare l’assistenza alle popolazioni su una base più ampia con gli accresciuti contributi degli Stati Uniti».
- Il riconoscimento che «nessun paese ha ridotto la crescita della sua popolazione senza ricorrere all’aborto».
- Ideare programmi con incentivi finanziari rivolti ai Paesi affinché incrementino le loro percentuali di aborti, sterilizzazioni e uso di anticoncezionali: «pagare le donne nei Paesi sottosviluppati affinché abortiscano come metodo di pianificazione familiare (…) Analogamente, ci sono stati in India alcuni esperimenti, controversi ma di notevole successo, nei quali gli incentivi finanziari, insieme ad altre motivazioni indotte, sono stati usati per far accettare a un grande numero di uomini la vasectomia».
- Concentrare l’attenzione sull’«indottrinamento» (espressione del NSSM-200) dei bambini dei Paesi sottosviluppati attraverso la propaganda antinatalista: «senza diminuire in nessun modo gli sforzi per raggiungere gli adulti, l’evidente maggior punto di interesse dovrebbe essere quello di cambiare i comportamenti della prossima generazione, o ragazzi che ora frequentano la scuola elementare o sono più giovani».
- Ideare e promuovere programmi di propaganda e corsi scolastici di educazione sessuale mirati a convincere le coppie ad avere famiglie meno numerose, senza riguardo per considerazioni sociali e culturali: «i campi seguenti sembrano contenere promettenti possibilità nel far diminuire la fertilità e sono discussi nelle seguenti sezioni (…) concentrandosi sull’educazione e l’indottrinamento delle prossime generazioni di ragazzi sul fatto che sia preferibile una famiglia composta da poche persone».
- Indagare sull’opportunità dell’«obbligatorietà» (espressione del NSSM-200) dei programmi del controllo demografico: «la conclusione di questa panoramica è che l’obbligatorietà dei programmi può essere necessaria e che ora dovremmo considerare questa possibilità».
- Considerare altre forme di coercizione, come negare le sovvenzioni in caso di catastrofe e gli aiuti alimentari qualora i Paesi sottosviluppati non abbiano realizzato programmi mirati per il controllo demografico: «su quali basi questi aiuti alimentari dovrebbero essere elargiti? Il cibo dovrebbe essere considerato come uno strumento di potere nazionale? Saremo costretti a scegliere chi possiamo ragionevolmente aiutare, e se così fosse, gli sforzi di un popolo potrebbero essere un criterio per questi aiuti?»
Durante il processo di attuazione di questi progetti, gli Stati Uniti devono nascondere i propri scopi e camuffare i loro programmi come filantropici, usando gli eufemismi tanto amati da tutti gli attivisti della cultura della morte:
«Esiste anche il pericolo che alcuni capi dei Paesi sottosviluppati percepiscano le pressioni dei Paesi sviluppati per la pianificazione familiare come una forma di imperialismo economico o razziale; ciò potrebbe creare un serio contraccolpo (…) Gli Stati Uniti possono cercare di minimizzare le accuse di motivazioni imperialiste dietro il loro appoggio alle attività di controllo demografico, affermando ripetutamente che tale appoggio deriva da alcune preoccupazioni che riguardano:
- Il diritto della singola coppia di scegliere liberamente e responsabilmente il numero e l’intervallo temporale tra i figli e di avere le informazioni, la possibilità e i mezzi per farlo; e
- Lo sviluppo fondamentale sociale ed economico dei Paesi poveri nei quali la rapida crescita della popolazione è sia la causa concorrente che la conseguenza della povertà diffusa».
È necessario un controllo demografico governativo?
C’è una crescente consapevolezza che «l’esplosione demografica» sia finita o, in realtà, che non ci sia mai stata.
Quando il terrore demografico cominciò, alla fine degli anni Sessanta, la popolazione mondiale stava crescendo ad un tasso di più del 2% all’anno. Ora sta crescendo a meno dell’1% all’anno, e questo tasso dovrebbe continuare a diminuire a causa delle continue attività di controllo demografico.
Il Rapporto Kissinger ha predetto che la popolazione mondiale si sarebbe assestata da circa 10 fino a 13 miliardi di persone, mentre alcuni demografi hanno predetto che la popolazione mondiale si sarebbe gonfiata fino a 22 miliardi di persone. Ora si stima che entro il 2100 la popolazione si stabilizzerà a circa 11 miliardi, anche se molte stime affidabili individuano il picco della popolazione a un numero molto inferiore.
L’applicazione mondiale delle strategie raccomandate nel Rapporto Kissinger ha prodotto una diminuzione così veloce nei tassi di crescita demografica da causare già gravi problemi economici e sociali in Europa, nell’ex Unione Sovietica, in Giappone, a Singapore e ad Hong Kong.
Molte Nazioni in via di sviluppo stanno invecchiando anche più rapidamente di quelle del mondo industrializzato, cosa che è presagio di problemi anche più gravi per le loro economie relativamente sottosviluppate. I Paesi sviluppati hanno avuto l’opportunità di diventare ricchi prima di diventare vecchi; se una Nazione invecchia prima non diventerà mai ricca.
Fin dall’inizio, l’idea di una «bomba demografica» è stato un falso allarme indotto da motivi ideologici e costruito su misura per autorizzare le Nazioni ricche a rapinare le risorse delle Nazioni povere. La reazione causata dal controllo demografico nei Paesi sottosviluppati ha prodotto frutti assolutamente non positivi nei suoi decenni di sviluppo.
Infatti, le ideologie e i piani di controllo demografico rendono sempre più difficile la risposta all’incipiente grave crisi che si sta delineando sotto forma di una disastrosa «implosione demografica» mondiale. È tempo di cominciare ad esortare le famiglie ad avere più bambini, non meno, se vogliamo evitare una catastrofe demografica mondiale.
Il primo passo per un così radicale cambiamento nella politica consiste, senza dubbio, nel cambiare la nostra visione del mondo e i nostri valori. Per poter fare ciò, dobbiamo rifiutare i vecchi modi di pensare e i mezzi superati di ottenere i nostri obbiettivi.
Il NSSM-200 rappresenta il peggior aspetto dell’ingerenza delle Nazioni «avanzate» nei più delicati affari delle Nazioni meno sviluppate. Esso è il simbolo, come nessun altro documento, del volto degli «americani cattivi». Esso si arroga il diritto di violare le più preziose libertà e l’autonomia della persona attraverso programmi coercitivi di pianificazione familiare.
Il Rapporto Kissinger sostiene di preoccuparsi per i diritti o il benessere degli individui o delle Nazioni, ma è stato concepito a partire dal concetto imperialista che gli Stati Uniti hanno il «diritto» ad avere accesso illimitato alle risorse naturali delle Nazioni in via di sviluppo.
Gli Stati Uniti e le altre Nazioni del mondo sviluppato, come anche le ONG ideologicamente orientate al controllo demografico, dovrebbero sostenere e guidare l’autentico sviluppo economico che permetterebbe alla popolazione di ogni singola Nazione di impiegare le proprie risorse a proprio vantaggio, quindi tendendo verso uno sviluppo dei diritti umani mondiali e di economie più prospere per tutti.
Nessuna relazione umana è più stretta e più intima di quella che c’è all’interno della famiglia.
Il mondo «sviluppato» ha speso più di 160 miliardi di dollari dal 1990 per cercare di controllare il numero dei figli nati nelle famiglie nei Paesi in via di sviluppo attraverso la generale imposizione di aborto, sterilizzazione e controllo delle nascite, dissimulati dietro espressioni come «servizi di pianificazione familiare» e «salute riproduttiva».
Purtroppo, possiamo solo immaginare cosa sarebbe potuto succedere se queste risorse fossero state investite in infrastrutture sanitarie ed educative, e nella ricerca dedicata a trovare strategie pacifiche per il passaggio da Nazioni con un governo corrotto a tribunali e settori di servizi pubblici veramente rappresentativi e responsabili.
I bambini non sono un ostacolo allo sviluppo, sono la speranza per il futuro di qualsiasi società. Le persone non sono il problema – sono la soluzione.
Brian Clowes
NOTE
1) Diane Montagna, «US Won’t Help Fight Boko Haram Until Nigeria Accepts Homosexuality, Birth Control, Bishop Says», Aleteia, 17 febbraio, 2015.
2) Micaiah Bilger, «UN Refuses to Send Coronavirus Funds to Pro-Life Nation Unless It Legalizes Abortions», LifeNews.com, 18 maggio, 2020.
3) Dorothy Cummings McLean, «Global Abortion Business Wants Kenyan Court to Ban Pro-Lifer from Mentioning Its Name», LifeSite Daily News, 17 marzo, 2021.
4) Micaiah Bilger, «Feminists Block Program to Send Food to Starving People Because Abortion Isn’t Included», LifeNews.com, 13 luglio, 2020.
5) Stefano Gennarini, J.D., «US Ambassador Threatens to Pull Foreign Aid Unless Zambia Embraces Sodomy», LifeSite Daily News, 13 dicembre, 2019.
6) Pete Baklinski, «UNAIDS Threatened to End Aid if We Fought Abortion and Gay Language in Document: Former St. Lucia Delegate», LifeSite Daily News, 21 maggio, 2015.
6) William Stump, «Dr. Guttmacher — Still Optimistic about the Population Problem», Baltimore Magazine, febbraio 1970 (volume 63, numero 2), pagg. 25 e da 50 a 53. Il dottor Alan Guttmacher parla a un simposio all’University of California Medical Center. «Doctor Blames His Profession for Delays on Family Planning» The New York Times, 16 gennaio, 1966.
8) Il ginecologo del Bangladesh dott. Josas Koninoor, citato in «Norplant, The Five-Year Needle», Issues in Reproductive Engineering, volume 3, numero 3, pagg. da 221 a 228.
Articolo previamente apparso su HLI.org e tradotto su Vita Umana Internazionale, ripubblicato per gentile concessione.
Controllo delle nascite
Elon Musk: «remigrazione unica via» per affrontare la crisi migratoria britannica. Poi predice: «l’Europa sta morendo»

Elon Musk ha chiesto una «remigrazione» in risposta alla crisi migratoria in Gran Bretagna, affermando in precedenza che l’Europa «morirà» se i tassi di natalità non aumenteranno.
Il 1° settembre, Musk ha scritto: «La reimmigrazione è l’unica via» in risposta a un post X di Steve Laws, un politico del partito di destra britannico Homeland Party.
Sebbene Musk si sia già espresso contro l’immigrazione di massa incontrollata nei paesi occidentali, l’uso del termine «remigrazione», ovvero il rimpatrio dei migranti nei loro paesi d’origine, ha un notevole significato politico.
Remigration is the only way https://t.co/HB4sxLGKl0
— Elon Musk (@elonmusk) September 1, 2025
Sostieni Renovatio 21
La remigrazione è un concetto diffuso da organizzazioni patriottiche in tutta Europa, come il movimento identitario, considerate di «estrema destra» dai media mainstream e spesso sotto sorveglianza dei servizi segreti. Questi gruppi sostengono che le élite globaliste stiano deliberatamente sfruttando la migrazione di massa, in combinazione con i bassi tassi di natalità, per sostituire le popolazioni autoctone europee con stranieri.
L’uso del termine da parte di Musk potrebbe contribuire a rendere il concetto accettabile tra i conservatori tradizionali e fasce più ampie dell’opinione pubblica, aumentando potenzialmente le possibilità di deportazioni di massa di immigrati clandestini in Europa.
Il post originale di Steve Laws sui social media diceva: «Andate ovunque nel Regno Unito e guardatevi intorno. Vedrete stranieri ovunque. È davvero disgustoso il danno che è stato arrecato alla nostra nazione e al nostro popolo. Dobbiamo fermare l’immigrazione e avviare la reimmigrazione prima ancora di poter iniziare a invertire il danno che è stato fatto».
Go anywhere in the UK and look around, you’ll just see foreigners everywhere.
It’s truly sickening the damage that has been done to our nation and our people.
We have to stop immigration and start remigration before we can even begin to reverse the damage that has been done.
— Steve Laws (@Steve_Laws_) August 31, 2025
L’appello di Musk alla remigrazione giunge nel bel mezzo delle massicce proteste anti-immigrazione che hanno travolto il Regno Unito nelle ultime settimane.
Il governo di sinistra guidato dal premier Keir Starmer ha fatto ricorso a un uso eccessivo della forza nel tentativo di mettere a tacere i critici dell’immigrazione di massa. Il caso di Lucy Connolly , una madre che ha trascorso più di un anno in prigione per un tweet, ha fatto notizia a livello internazionale.
Come riportato da Renovatio 21, Musk in passato è arrivato a predire una «guerra civile in Europa» causata dall’immigrazione.
Due giorni prima, Musk aveva nuovamente lanciato l’allarme sui bassi tassi di natalità e sul declino della popolazione autoctona in Europa.
«Se il tasso di natalità non torna almeno al tasso di sostituzione, l’Europa scomparirà», ha affermato usando l’espressione «die out» traducibile come «morirà esaurendosi». Il tweet era in risposta a un post del senatore statunitense Mike Lee, che metteva in guardia dal crollo della popolazione in Iscozia.
Unless the birth rate at least gets back to replacement rate, Europe will die out https://t.co/0COU5Zj9QM
— Elon Musk (@elonmusk) August 30, 2025
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In passato Musk ha parlato più volte dell’imminente catastrofe del crollo demografico e ha esortato gli europei ad avere «famiglie numerose». Lui stesso ha più di una dozzina di figli noti, la maggior parte dei quali prodotti con la provetta, come quelli portati in udienza da papa Francesco. Il primogenito di Musk, Dakota, è morto per SIDS, la morte in culla.
La maggior parte dei Paesi europei ha tassi di natalità inferiori a 1,5, mentre alcuni paesi (come la Spagna) hanno appena 1,1 figli per donna. Per mantenere la popolazione, è necessario la cosiddetta soglia di sostituzione, ossia tasso di natalità di circa 2,1 per ogni femmina.
In Italia Il tasso di fecondità ha toccato un minimo storico nel 2024, con 1,18 figli per donna, secondo i dati provvisori dell’ISTAT. Tale cifra rappresenta un calo rispetto agli anni precedenti già ben al di sotto della soglia di sostituzione, evidenziando il continuo trend di denatalità del Paese.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Crollo demografico in Francia

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Bioetica
Feticidi femminili in uno Stato indiano: 910 bambine ogni mille maschi nati, cresce di nuovo l’aborto selettivo

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Nel 2024 lo Stato dell’India settentrionale ha fatto registrare il peggiore rapporto alla nascita dal 2016. Pascoal Carvalho: «Feticidi femminili praticati clandestinamente». Una campagna promossa da Modi nel 2015 ha frenato solo temporaneamente la tendenza.
«Il radicato pregiudizio di genere dell’India nei confronti delle bambine permane». Lo afferma ad AsiaNews il dott. Pascoal Carvalho, già membro della Pontificia Accademia per la Vita, istituita da san Giovanni Paolo II nel 1994, a commento di nuovi allarmanti dati che giungono dallo Stato settentrionale dell’Haryana, uno tra quelli economicamente più avanzati in India, sul numero di femmine per mille maschi alla nascita. Nel 2024 lo stato dell’Haryana ha registrato il più basso rapporto in otto anni, con 910 bambine ogni 1000 bambini nati (nel 2023 erano state 916).
Il rapporto tra i sessi biologici alla nascita rappresenta un indicatore fondamentale dell’uguaglianza di genere ed è ricavato dai dati raccolti dai Servizi di registrazione civile (CRS), che monitorano l’andamento statistico delle morti e delle nascite. Secondo i dati provvisori preparati dalle autorità sanitarie statali per il 2024, lo scorso anno sono nati 516.402 bambini, di cui 270.354 (52,35% del totale) erano maschi e 246.048 (47,64%) femmine. Ciò indica che il numero di bambine è stato inferiore di 24.306 rispetto a quello dei bambini nei dodici mesi in questione.
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«La diminuzione del rapporto tra i sessi potrebbe indicare che le bambine vengono uccise nel grembo materno. La pratica del feticidio femminile, in contrasto con la legislazione che vieta i test di determinazione del sesso e gli aborti selettivi, viene praticata clandestinamente», ha sottolineato Carvalho, commentando i dati. «La Chiesa cattolica in India sottolinea instancabilmente il valore e la dignità della vita umana», ha aggiunto. La stessa Pontificia accademia per la vita ha come fine del suo servizio la difesa e la promozione del valore della vita umana e della dignità della persona, ma «i pregiudizi della società nei confronti delle bambine continuano, nonostante i progressi».
Secondo i dati, il numero massimo di nascite (57.961) in Haryana nel 2024 è avvenuto nel distretto di Nuh, uno dei più arretrati del Paese. Tuttavia, il rapporto alla nascita a Nuh, pari a 928, è tra i migliori nei 22 distretti dello Stato, dietro solo a Yamunanagar (936) e Sirsa (936). Gurgaon ha registrato 45.344 nascite nel 2024, ma con un rapporto di soli 899. Gurgaon è uno dei distretti con un rapporto tra i sessi biologici inferiore a 900. Con un rapporto simile (899) è anche Faridabad, con 48.777 nascite nel 2024.
Per arginare il calo del rapporto tra i sessi biologici in Haryana, il primo ministro Narendra Modi ha avviato nel 2015 la campagna Beti Bachao, Beti Padhao («Salva le figlie, educa le figlie»), per affrontare tutte le questioni correlate all’emancipazione delle donne nell’arco dell’intero ciclo di vita. L’indice dello Stato era migliorato dopo la campagna e aveva toccato quota 923 nel 2019. Ma dal 2020 ha ricominciato a diminuire, tendenza che è continuata fino ad oggi.
«La Chiesa è stata molto attiva nel dare potere alle donne attraverso l’istruzione, l’assistenza legale, l’assistenza sanitaria, lo sviluppo sostenibile per educare la madre a proteggere la vita della bambina», conclude Carvalho.
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