Gender
Il nuotatore transessuale Lia Thomas escluso dalle Olimpiadi femminili
Il nuotatore transessuale Lia Thomas ha perso una sfida legale per competere negli eventi olimpici di nuoto femminile. Lo riporta Yahoo Sports.
Riferendosi a Thomas che usa pronomi femminili, Yahoo Sports riferisce che «il panel del CAS [Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, ndr] ha scoperto che “per il momento” lei non è idonea a competere in competizioni d’élite attraverso World Aquatics o USA Swimming, quindi la politica non si applica a lei».
La notizia ha esaltato la nuotatrice americana Riley Gaines, che da anni combatte l’inclusione dei maschi nelle gare femminili. Lei stessa ha dovuto perdere con Thomas, passato dall’essere quasi al 500° piazzamento nel nuoto maschile al 1° posto il quello femminile una volta dichiaratosi «donna», pur non essendo operato (con imbarazzo totale delle atlete in spogliatoio) e continuando, secondo quanto riportato, a frequentare persone di sesso biologico femminile.
La Riley, che negli anni ha subito proteste vandaliche e violente da parte degli attivisti trans, ha condiviso un collegamento alla storia, scrivendo «Grandi notizie! Lia Thomas non potrà competere nella categoria femminile alle Olimpiadi o in qualsiasi altra competizione d’élite».
Gaines ha aggiunto che si tratta di «una vittoria per le donne e le ragazze di tutto il mondo».
Great news! Lia Thomas won’t be able to compete in women’s category at the Olympics or any other elite competition.
He has just lost his legal battle in Court of Arbitration for Sport ruling.
This is a victory for women and girls everywherehttps://t.co/fEZc47K0FA
— Riley Gaines (@Riley_Gaines_) June 12, 2024
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Gaines ha anche esortato la lega di atletica universitaria statunitense NCAA a «privarlo di ogni premio, titolo e record che ha rubato a un’atleta meritevole».
Now the @ncaa needs to strip him of every award, title, and record he stole from a deserving female athlete https://t.co/9aku4sFgxk
— Riley Gaines (@Riley_Gaines_) June 12, 2024
Poco più sotto Tristan Tate, personalità internet fratello del più noto Andrew, commenta che ora bisognerebbe rintracciare tutte coloro che sono arrivate quarte a causa dei podi raggiunti dal Thomas ed assegnare loro medaglia, denari e borse di studio perse.
Thomas aveva presentato ricorso alla Corte arbitrale dello sport in Svizzera per annullare le norme emanate nel 2022 che vietano ai maschi trans che si identificano di competere in eventi di nuoto femminile a meno che non abbiano effettuato la transizione prima dei 12 anni.
La Gaines ha deciso di difendere i diritti delle donne nello sport come sua missione dopo la sua esperienza nel 2022 di essere stata costretta a condividere lo spogliatoio con Thomas, che all’epoca aveva ancora genitali maschili completi, e a competere contro di lui.
In una gara, Gaines ha pareggiato esattamente per il primo posto con Thomas, ma gli organizzatori le hanno detto che avrebbero consegnato il trofeo a Thomas per ottenere punti segnale di virtù.
Thomas ha continuato a rivendicare il titolo NCAA nell’evento femminile di 500 yard stile libero, battendo due vincitrici della medaglia d’argento olimpica al secondo e terzo posto. A marzo, sedici atlete, tra cui Gaines, hanno intentato una causa contro la NCAA in merito alla continua partecipazione di concorrenti transgender nei rispettivi sport negli Stati Uniti.
La causa accusa la NCAA di aver fatto un «allontanamento radicale dal significato originale del Titolo IX» (una legge dei diritti civili che proibisce la discriminazione basata sul sesso in qualsiasi scuola o altro programma educativo che riceve finanziamenti dal governo federale, ndr) e di essere colpevole di discriminazione basata sul sesso.
Diversi sport a livello olimpico e mondiale hanno bandito gli atleti trans dalle categorie femminili. Se la causa dovesse avere successo, ciò potrebbe accadere a livello nazionale.
Donald Trump – che già tre anni fa si era scagliato contro lo sport transgender – ha promesso di ribaltare la recente riscrittura del Titolo IX da parte di Joe Biden per includere la protezione delle persone transgender, definendo «folle» che una politica originariamente promulgata per proteggere donne e ragazze possa ora essere utilizzata per consentire ai maschi biologici di entrare negli spogliatoi delle donne e competere negli sport femminili.
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Nel 2022, in un discorso divenuto virale, Trump ha proposto di diventare «il più grande allenatore di basket femminile della storia» qualora potesse convincere il campione dei Los Angeles Lakers LeBron James a scendere in campo per lui.
Secondo il sito SheWon.org, i transessuali avrebbero vinto centinaia di titoli negli sport femminili. La pagine web mostra centinaia di nomi di atlete superate in gara da transessuali in ben 29 discipline sportive: ci sono ciclismo, atletica, sollevamento pesi, nuoto, canottaggio, corsa campestre, golf, sci alpino, sci nordico, skateboard, surf, biliardo, perfino il poker.
Oltre all’ovvio vantaggio che un maschio biologico ha chiaramente sulle donne in sport come il nuoto o il sollevamento pesi, i principali esperti medici concordano sul fatto che gli atleti transgender hanno un vantaggio ingiusto rispetto alle donne biologiche anche dopo essersi sottoposti a una terapia di soppressione del testosterone.
Come riportato da Renovatio 21, il transessualismo sta divenendo un problema in quantità impressionanti di discipline praticate dalle donne: abbiamo visto casi per il nuoto, la maratona, il ciclismo, la BMX, l’hockey, il sollevamento pesi, il basket…
Come riportato da Renovatio 21, ad aprile 2023 la Gaines era stata aggredita da una torma di attivisti trans inferociti durante un suo evento programmato all’Università di Berkeley.
Problemi si sono avuti anche in sport di combattimento come la boxe, dopo un caso avvenuto ad un torneo nello Stato della Georgia, la Federazione statunitense di jiu-jitsu ha emanato una proibizione di competizione per i transessuali maschi negli eventi femminili.
La federazione mondiale del nuoto, ora chiamata World Acquatics (già FINA) così come la Federazione Mondiale di Atletica leggera (IAFF) hanno stabilito che non possono accedere alle gare femminili individui che hanno passato la pubertà come maschi. Come scritto da Renovatio 21, la regola non farà altro che aumentare il numeri di ragazzini che assumono i bloccanti della crescita sessuale, che di fatto coincidono con i farmaci che si danno agli stupratori per praticare la castrazione chimica.
La federazione del nuoto in agosto aveva creato la categoria «open» per i transessuali che non possono gareggiare contro le donne, salvo poi annullare tutto per mancanza di iscritti. (cioè, iscritte, iscritt*)
Come riportato da Renovatio 21, in uno degli episodi recenti più gustosi, un professore universitario 50enne ha gareggiato contro nuotatrici adolescenti in una competizione a Toronto.
Mentre sempre più record femminili vengono stabiliti da transessuali, si moltiplicano i casi di atlete che si rifiutano ci competere contro transessuali, talvolta per protesta, talvolta temendo per la propria sicurezza.
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Immagine screenshot da YouTube
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La prima donna primo ministro del Giappone si oppone al «matrimonio» omosessuale
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Gender
Il Parlamento austriaco vieta il linguaggio «inclusivo di genere» nelle sue comunicazioni ufficiali
Il presidente del Parlamento austriaco ha vietato l’uso del cosiddetto linguaggio «inclusivo di genere» nelle comunicazioni ufficiali dell’organo legislativo.
Walter Rosenkranz, presidente del Nationalrat (Consiglio nazionale, la Camera bassa del Parlamento austriaco), ha recentemente annunciato che il Parlamento tornerà a utilizzare la forma maschile generica delle parole o, in alternativa, la forma maschile e femminile insieme, come nell’espressione «Gentili signore e signori» («Sehr geehrte Damen und Herren»).
In precedenza, il Parlamento di Vienna aveva adottato una variante ideologica che prevedeva l’inserimento di lettere maiuscole interne, due punti, asterischi o barre all’interno di sostantivi per includere persone di generi diversi, compresi coloro che si identificano come «transgender».
Questo adattamento linguistico, promosso da attivisti di sinistra in molte istituzioni austriache e tedesche, è estraneo alla lingua tedesca scritta. L’Associazione per la Lingua Tedesca ha più volte criticato questo linguaggio «inclusivo di genere», definendolo una «lingua ideologica» che «viola le regole ortografiche vigenti» e cerca di «rieducare» i cittadini. I sondaggi indicano che l’80-90% dei tedeschi rifiuta questo linguaggio ideologico.
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«Come istituzione governativa, dobbiamo rispettare le regole stabilite dal Consiglio per l’ortografia tedesca, l’unica istituzione riconosciuta dal governo», ha dichiarato Rosenkranz al quotidiano austriaco Krone. «Nel 2021, il Parlamento ha anche stabilito una base giuridica nel Piano di promozione delle donne. Voglio che le persone si attengano a questo e non inventino una propria lingua. Perché la vera uguaglianza si ottiene attraverso l’istruzione, le pari opportunità e il rispetto, non con i segni di punteggiatura».
«Il Parlamento è un luogo di democrazia, non di esperimenti linguistici», ha aggiunto. «Torniamo a una lingua che rispecchia lo spirito della Costituzione austriaca: universalmente comprensibile, oggettiva e inclusiva nel senso più autentico».
«Non a caso, il Bundestag tedesco e il Consiglio nazionale svizzero, così come quasi tutti i media stampati, non utilizzano un linguaggio neutro rispetto al genere», ha sottolineato il Presidente del Parlamento.
Le linee guida non si applicano ai discorsi tenuti nel Consiglio nazionale né ai testi presentati dai parlamentari, che, in virtù del loro mandato, sono liberi di redigere i propri documenti come preferiscono.
Rosenkranz, primo Presidente del Consiglio Nazionale austriaco nominato dal Partito della Libertà (FPÖ) è stato eletto dopo che l’FPÖ è diventato il partito più votato alle elezioni nazionali del 2024. Tuttavia, pur avendo ottenuto il maggior numero di voti, l’FPÖ non fa parte della coalizione di governo, poiché non dispone della maggioranza assoluta necessaria e gli altri partiti hanno rifiutato di allearsi con esso.
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Immagine di Gryffindor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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Il transgenderismo è in declino tra i giovani americani: «una moda in declino»
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