Geopolitica
Il missile della strage del mercato a Donetsk lo ha lanciato l’Ucraina: l’ammissione del New York Times
Il New York Times ha pubblicato un inaspettato dietrofront a sorpresa riguardo al mortale attacco missilistico del 6 settembre sul centro della città ucraina di Kostiantynivka, nell’oblast’ di Donetsk.
Inizialmente tutta la stampa internazionale più importante ha riportato la notizia che si è trattato di un attacco russo che ha ucciso almeno 15 civili e ne ha feriti altri 30. Si è trattato di uno degli attacchi più mortali in un’area civile dall’inizio della guerra, dato che un mercato affollato era stato direttamente colpito.
L’articolo del NYT sottolinea che meno di due ore dopo l’apertura del mercato, «il presidente Volodymyr Zelens’kyj ha incolpato i “terroristi” russi per l’attacco, e molti media hanno seguito l’esempio». Il quotidiano neoeboraceno è stato tra i principali organi di informazione che condividevano acriticamente la versione dei fatti di Zelens’kyj.
Tuttavia il missile proveniva dal lato ucraino, e i reporter del giornale hanno scoperto che si trattava di un missile terra-aria ucraino che ha colpito la trafficata area civile e ha ucciso e ferito decine di persone.
La cosa incredibile è che uno dei video chiave analizzati dal NYT per giungere a questa conclusione è stato in realtà fornito dall’ufficio di Zelens’kyj, che probabilmente è convinto che non vi sia possibilità per nessuno di sfuggire alla narrazione che vuole l’Ucraina innocente, vittima, vincente.
«Le prove raccolte e analizzate dal New York Times, inclusi frammenti di missili, immagini satellitari, resoconti di testimoni e post sui social media, suggeriscono fortemente che l’attacco catastrofico sia stato il risultato di un missile di difesa aerea ucraino errante lanciato da un sistema di lancio Buk» scrive il pezzo di inchiesta. «Ulteriori prove rivelano che pochi minuti prima dell’attacco, l’esercito ucraino ha lanciato due missili terra-aria verso la linea del fronte russa dalla città di Druzhkivka, 10 miglia a nord-ovest di Kostiantynivka».
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I corrispondenti del NYT si trovavano effettivamente a Druzhkivka e hanno riferito di aver sentito i lanci dei missili in partenza alle 14:00, e un giornalista ha addirittura registrato i suoni.
«All’indomani dell’attacco, le autorità ucraine hanno affermato che le forze russe hanno utilizzato un missile lanciato da un sistema di difesa aerea S-300, che la Russia ha utilizzato sia per intercettare aerei che per colpire obiettivi a terra. Ma un missile S-300 trasporta una testata diversa da quella esplosa a Kostiantynivka» scrive l’articolo.
BREAKING: Ukrainian ???????? Air Defense Missile Likely Caused Deadly Market Strike, NYT Investigation Finds
President Zelenskyy had blamed Russia ???????? hours after the strike occurred in Kostiantynivka ???????? pic.twitter.com/QUKrv3mnr4
— Business Basics (@businessbasiics) September 19, 2023
«Le facciate metalliche degli edifici più vicini all’esplosione erano perforate da centinaia di fori quadrati o rettangolari, probabilmente realizzati da oggetti cubici espulsi dal missile (…) Le misurazioni dei fori – e dei frammenti trovati sulla scena – sono coerenti per dimensioni e forma con un’arma in particolare: il missile 9M38, che viene lanciato dal veicolo antiaereo mobile Buk. È noto che l’Ucraina utilizza il sistema Buk, così come la Russia».
Come scrive Zerohedge, la tempistica dell’insolito pezzo del New York Times che attribuisce la colpa alla parte ucraina è interessante, dato che coincide con la presenza del presidente Zelens’kyj negli Stati Uniti, dove ha parlato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e in seguito era atteso alla Casa Bianca.
La situazione richiama da vicino il grave incidente del missile ai confini polacchi, che ha provocato morti, per i quali Kiev ha immediatamente incolpato Mosca sperando che un attacco ad un Paese NATO avrebbe fatto scattare l’articolo 5, cioè fatto scoppiare una guerra tra gli atlantici e la Russia, che corrisponde certamente all’avvio ufficiale di una Terza Guerra Mondiale.
Come ripetuto da Renovatio 21, la Terza Guerra Mondiale è il desiderio più forte di Kiev, che può ritenere di restare in sella solo tramite una guerra totale, magari pure termonucleare.
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La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
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Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.
Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.
Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».
Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.
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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».
«Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.
Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.
Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».
«La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.
Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.
Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
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