Politica
Il ministero degli esteri russo deride Giggino di Maio: la diplomazia non è «viaggi vuoti per assaggiare piatti esotici»
Di Maio assaggiatore di piatti esotici. È questa l’immagine che dipinge nelle menti dei lettori la diplomazia russa.
Il ragazzo parlamentare di Pomigliano d’Arco, ora ministro degli Esteri della Repubblica italiana, aveva fatto sapere in Senato che «non possono esserci nuovi incontri bilaterali con i vertici russi finché non ci saranno segnali di allentamento della tensione».
Non è chiaro quindi a cosa servono i tavoli diplomatici durante le crisi: in teoria proprio quelli portano al calo della tensione e alla risoluzione delle questioni.
La diplomazia quindi russa ha reagito in fretta.
Ecco che il ministero di Sergej Viktorovič Lavrov definisce quella del partenopeo «una strana idea di diplomazia».
«La diplomazia è stata inventata solo per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala».
Infine una stoccata, probabilmente su misura per l’ex steward dello stadio San Paolo: «i partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia come professione». Il riferimento tuttavia potrebbe essere a Mario Draghi, che era atteso in visita ufficiale da Putin a Mosca, ma ha in queste ore rinunziato al viaggio.
Lavrov è rispettato (e temuto) in tutta la diplomazia mondiale per la sua grande esperienza, per la sua fermezza, per il rispetto delle regole, per il portamento impeccabile.
Di Maio era stato a Mosca lo scorso 17 febbraio, cioè la settimana scorsa. Il risultato è quello che è. Non è noto se il riferimento del ministero russo ai «viaggi vuoti» e agli assaggi di «piatti esotici ai ricevimenti di gala» siano riferiti a qualcosa di osservato la scorsa settimana nell’incontro moscovita.
Ad ogi modo, nonostante la visita, ecco ora l’appunto degli Esteri russi sulla diplomazia dei piatti esotici del fortunato giovane esponente pentastellato.
Di Di Maio, in effetti, ricordiamo certi episodi gastronomici, anche di rilevanza diplomatica, come quando ingollò una fetta di pizza a favore di camera per siglare una «pace» con l’ambasciatore francese.
Di recente, sempre in tema alimentare, ha fatto discutere la sua foto, con dichiarazioni annesse di reciproca stima e fedeltà, di un pubblicizzato pranzo al ristorante con il capo dei Servizi segreti italiani, Elisabetta Belloni, già diplomatica e Segretario generale del Ministero degli affari esteri – vertice massimo dei funzionari della diplomazia italiana.
Immagine di МИД России via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)
Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.
Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.
Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.
Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».
Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».
Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
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— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
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Politica
Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini
Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.
L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».
I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.
Brutalny atak na Ukraińców w Słupsku?
Świadkowie relacjonują, że 17.11.2025 r. w pobliżu szkoły „Budowlanka” kilku starszych chłopaków miało brutalnie pobić ukraińskich nastolatków, krzycząc w ich kierunku obraźliwe hasła. Atak przerwała dopiero kobieta wzywająca policję #słupsk pic.twitter.com/GigFwc4tYv
— Aktualny Spotted Słupsk (@ASpottedSlupsk) November 30, 2025
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La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.
A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.
L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.
L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.
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Immagine screenshot da Twitter
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