Misteri
Il mentore di Jeffrey Epstein trovato morto in un appartamento
Steven Hoffenberg, uomo considerato mentore di Jeffrey Epstein, è stato trovato morto in un appartamento a Derby, nel Connecticut, venerdì mattina. Lo riportano media locali.
La polizia non è stata in grado di identificare il corpo inizialmente a causa dell’estrema decomposizione nel corso di almeno sette giorni. La causa della morte non è stata resa nota, ma i rapporti dell’autopsia non indicherebbero segni di trauma.
L’allarme sarebbe arrivato da un investigatore privato che lavora per una donna identificata come vittima sessuale di Epstein. L’uomo, non essendo riuscito a contattare Hoffenberg per cinque giorni ha chiamato la polizia lo scorso martedì richiedendo un controllo presso la multifamiliare.
Come riporta Zerohedge, «ciò suggerisce che Hoffenberg fosse effettivamente in contatto con una delle presunte vittime di Epstein per un lungo periodo di tempo prima della sua morte». Ciò apre interrogativi inaspettati nella storia di traffico pedofilo ad altissimo livello, che pare non spegnersi nemmeno a tre anni dalla morte di Epstein.
Hoffenberg era stato condannato a 20 anni di carcere nel 1997 per il suo coinvolgimento in una truffa finanziaria, un cosiddetto schema Ponzi, che derubò migliaia di investitori per un totale 460 milioni di dollari.
L’Hoffenberg aveva sempre affermato che Epstein era il vero artefice del piano, tuttavia Epstein mai è stato accusato, e in galera ci finì il socio Hoffenberg.
Il Dipartimento di Giustizia USA è da tempo in possesso della lista dei clienti di Epstein. Le richieste per la sua pubblicazione sono oramai diventate dei meme condivisi in rete perfino da Elom Musk.
Only thing more remarkable than DOJ not leaking the list is that no one in the media cares. Doesn’t that seem odd? pic.twitter.com/JEK4TErABB
— Elon Musk (@elonmusk) June 4, 2022
Ghislaine Maxwell, l’associata di Epstein recentemente catturata e condannata per il giro di prostituzione e molestie di ragazzine adolescenti, è forse l’unica persona in grado di confermare la lista dei clienti, che sicuramente contiene nomi di VIP notissimi, della politica, della finanza, dell’industria, dello spettacolo: lo sappiamo perché già sono clamorosi i nomi, dal Bill Clinton ai magnati degli Hedge Fund, presenti sull’isola di St. James piccolo, il regno pedofilo di Epstein.
La Maxwell è ancora viva, nonostante le tante battute che circolano su un suo «suicidio» in carcere sullo stile di quello di Epstein, morto con le telecamere stranamente spente per malfunzionamento.
A chi si chiede quale sia il segreto della Maxwell, che è riuscita quantomeno a resistere fino a questo punto, possiamo tentare di fornire qualche risposta.
La prima ce la ha data lei stessa: quando era latitante, si è fatta fotografare nel dehors di un caffè a Los Angeles mentre leggeva un voluminoso libro sulle spie CIA morte.
La seconda, riguarda il padre di Ghislaine, il magnate mediatico, poi finito in disgrazia, Robert Maxwell, all’anagrafe boema Ján Ludvík Hyman Binyamin Hoch, che secondo il giornalista d’inchiesta Seymour Hersh avrebbe lavorato come spia atomica per Israele. Al suo funerale, celebrati non a Londra ma a Gerusalemme, oltre a Ghislaine e agli altri nove figli c’era una quantità mai vista di vertici del Mossad – almeno sei capi del servizio segreto israeliano erano convenuti per dare l’estremo saluto a quello che per la stampa europea era il «Berlusconi inglese».
Quel giorno il primo ministro israeliano Yitzhak Shamir lo elogiò dichiarando: «ha fatto di più per Israele di quanto si possa dire oggi».
Era il 1991. Ora, 31 anni dopo, il valore di quel che ha fatto Maxwell senior protegge ancora la sua prole? Oppure quello che faceva Ghislaine lo faceva per la medesima committenza?
Sono solo ipotesi.
Di certo c’è solo che Ghislaine Maxwell potrebbe parlare e fare i nomi, ma rimane viva, nonostante la leggenda metropolitana, che va fortissima negli ambienti del complottismo trumpiano, del «Clinton Body Count», una lista che raccoglierebbe tutte le morti sospette avvenute attorno a Bill e Hillary Clinton.
È emerso di recente il giudice che ha firmato il mandato di perquisizione contro Trump difendeva in tribunale, come avvocato, l’entourage di Epstein.
È inutile nascondere che intorno alla storia di Epstein continua a morire una quantità di gente.
Sei mesi fa il socio francese di Epstein Jean-Luc Brunel è stato trovato impiccato nella sua cella in un carcere in Francia.
Tre mesi fa, Mark Middleton, ex consigliere di Bill Clinton, è strato trovato impiccato con un colpo di fucile al petto. Secondo il Daily Mail, organizzato almeno 7 delle 17 visite che Epstein fece alla Casa Bianca sotto Clinton, volando lui stesso più volte sul Lolita Express.
Intanto, rimane imbarazzante e inquietante il modo in cui Bill Gates, che frequentò il pedofilo ben dopo la sua condanna in tribunale negli anni 2000, cerca di distanziarsi dalla sua frequentazione con l’enigmatico miliardario pedofilo. Di cosa parlavano i due? Renovatio 21 ha provato a fare qualche ipotesi…
Misteri
Il fondatore di Telegram: le accuse delle Owens alla Francia sono plausibili
Le accuse secondo cui il governo francese potrebbe essere coinvolto nell’omicidio dell’attivista conservatore statunitense Charlie Kirk sono «del tutto plausibili», ha dichiarato Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram.
L’imprenditore russo ha commentato le rivelazioni della commentatrice Candace Owens, secondo cui l’assassino di Kirk «si è addestrato con la 13ª Brigata della Legione francese, con coinvolgimento multistatale». Il sospettato, il 22enne Tyler James Robinson, è stato formalmente accusato di omicidio aggravato e reati connessi all’uccisione di Kirk e si trova in custodia cautelare senza cauzione, mentre i procuratori valutano di richiedere la pena capitale.
Nello stesso post su X pubblicato venerdì, Owens ha rivelato di essere stata avvertita da un alto funzionario francese che il presidente Emmanuel Macron aveva «autorizzato unità professionali» a eliminarla.
After reviewing everything Charlie Kirk has ever said about Macron’s France, I find Candace’s info about French involvement in his death entirely plausible.
Charlie even called for 300% tariffs on France until the charges against me were dropped: https://t.co/6JLy6PzNqS 🙏 https://t.co/qm6Laz0cfI
— Pavel Durov (@durov) November 23, 2025
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«Dopo aver esaminato tutto ciò che Charlie Kirk ha detto sulla Francia di Macron, trovo le informazioni di Candace sul coinvolgimento francese nella sua morte del tutto plausibili», ha scritto Durov su X domenica, ripubblicando il messaggio di Owens.
Durov, fermato all’aeroporto di Parigi l’anno scorso per presunti reati legati agli utenti di Telegram, ha da tempo accusato le autorità francesi di condurre una «crociata» contro la libertà di espressione. Il miliardario, che detiene la cittadinanza francese, considera il suo arresto per condotte altrui «legalmente e logicamente assurdo».
President Trump should announce plans for a 300% tariff on French wine unless ALL charges are dropped on Pavel Durov immediately.
If Europe is going to imprison CEO’s of platforms where free speech thrives, there should be stiff and painful consequences.
— Charlie Kirk (@charliekirk11) August 25, 2024
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Nel suo post, Durov ha ricordato che Kirk aveva invocato dazi del 300% sulla Francia finché le accuse contro di lui non fossero state archiviate, citando un messaggio in cui l’attivista accusava l’Europa di colpire «i CEO di piattaforme dove prospera la libertà di parola». Tale testo, scritto poco prima che il fondatore di Turning Point USA venisse ucciso a colpi di arma da fuoco in un campus universitario nello Utah il 10 settembre, auspicava «conseguenze dure e dolorose» per la Francia a causa della detenzione di Durov.
Come riportato da Renovatio 21, fondatore di Telegram ha inoltre rivelato che, durante la sua custodia, il capo dei servizi segreti francesi gli aveva chiesto di censurare voci conservatrici in Romania in vista delle controverse elezioni presidenziali, poi annullate dalla Corte Costituzionale. Il mese scorso, Durov ha accusato le autorità francesi di promuovere la sorveglianza in nome della sicurezza pubblica.
Al giovane miliardario, la cui società opera da Dubai, era stato inizialmente vietato di lasciare la Francia durante le indagini, ma il divieto di viaggio è stato completamente revocato all’inizio di questo mese.
Come riportato da Renovatio 21, Durov – che ha ottenuto anni fa la cittadinanza francese – sei mesi fa ha dichiarato che la Francia ha usato i temi del «terrorismo e della «pornografia infantile» per mascherare la sua agenda politica con Telegram.
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Halloween festa di sangue: lista aggiornata dell’orrore
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Misteri
La NASA attiva l’Earth Defense Group per le preoccupazioni alla cometa con possibile tecnologia aliena
Un gruppo di «difesa planetaria», supportato dalla NASA, ha avviato operazioni per determinare l’esatta posizione della cometa 3I/ATLAS dopo aver rilevato un comportamento anomalo dell’oggetto.
La cometa, delle dimensioni di Manhattan e potenzialmente dotata di tecnologia aliena, è stata classificata come minaccia dall’International Asteroid Warning Network (IAWN). Questo network, una coalizione globale di esperti e agenzie coordinata dalla NASA, si occupa di monitorare asteroidi e oggetti vicini alla Terra potenzialmente pericolosi, valutandone i rischi di impatto.
Secondo il New York Post, si tratta della prima volta che un oggetto interstellare viene incluso in una campagna di questo tipo, spingendo il gruppo a perfezionare le proprie capacità e a preparare il mondo a una possibile minaccia spaziale.
Fotografata il 21 luglio dal telescopio spaziale Hubble, 3I/ATLAS presenta caratteristiche atipiche per una cometa, come riportato dal Post. Tra i fenomeni insoliti, spicca un’anti-coda, un getto di particelle diretto verso il Sole, contrariamente al comportamento tipico delle comete. Inoltre, la cometa emette una colonna di quattro grammi di nichel al secondo, senza tracce di ferro, un’anomalia per questi corpi celesti, secondo il Post.
Come riportato da Renovatio 21, astrofisico di Harvard, il dottor Avi Loeb, intervistato dal New York Post, ha notato che il tetracarbonile di nichel è associato a processi industriali umani. In precedenza, Loeb aveva suggerito che l’accelerazione non gravitazionale e la traiettoria anomala dell’oggetto, che lo porta insolitamente vicino a Marte, Giove e Venere, potrebbero indicare che si tratta di una sonda aliena in missione di ricognizione sulla Terra.
Secondo il giornale neoeboraceno, l’IAWN condurrà una «campagna sulle comete» dal 27 novembre 2025 al 27 gennaio 2026 per determinare con precisione la posizione di 3I/ATLAS.
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