Terrorismo
Il Mali interrompe i rapporti diplomatici con l’Ucraina per l’attacco alla Wagner
Il Mali ha annunciato la rottura dei rapporti diplomatici con l’Ucraina, accusando un alto funzionario di aver ammesso il ruolo di Kiev nella pesante sconfitta di luglio, in cui sono morti decine di mercenari del gruppo russo Wagner e soldati maliani. Lo riporta Al Jazeera.
La notizia arriva dopo che il vicino Burkina Faso ha accusato di Kiev di sostenere il terrorismo nella regione.
I ribelli tuareg del Nord affermano di aver ucciso almeno 84 mercenari e 47 soldati maliani nel corso di tre giorni di combattimenti alla fine del mese scorso nel nord del paese dell’Africa occidentale, in quella che sembra essere la sconfitta più pesante per Wagner da quando è entrata nel conflitto due anni fa.
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Il 29 luglio, Andriy Yusov, portavoce dell’agenzia di intelligence militare ucraina (GUR), aveva dichiarato all’emittente pubblica Suspilne che i ribelli maliani avevano ricevuto «tutte le informazioni di cui avevano bisogno, che hanno permesso [loro] di portare a termine la loro operazione contro i criminali di guerra russi».
Il Mali ha affermato di aver appreso «con profondo shock» delle dichiarazioni e che Yusov ha «ammesso il coinvolgimento dell’Ucraina in un attacco codardo, traditore e barbaro da parte di gruppi terroristici armati che ha causato la morte di membri delle Forze di difesa e di sicurezza maliane».
Il portavoce del governo, il colonnello Abdoulaye Maiga, ha affermato che avrebbe interrotto le relazioni «con effetto immediato».
Il Mali ha anche citato i commenti dell’ambasciatore ucraino in Senegal, Yurii Pyvovarov, convocato dal Senegal sabato a causa di un video pubblicato su Facebook in cui Pyvovarov forniva «un sostegno inequivocabile e incondizionato all’attacco terroristico» in Mali.
Secondo Maiga, le azioni dell’Ucraina hanno violato la sovranità del Mali e hanno costituito un’ingerenza straniera inaccettabile e un sostegno al terrorismo internazionale.
Domenica, il Mali ha annunciato la rottura dei rapporti diplomatici con l’Ucraina, in risposta alle dichiarazioni di Andriy Yusov, portavoce dell’agenzia di Intelligence militare ucraina, secondo cui i ribelli maliani avevano ricevuto le informazioni «necessarie» per condurre l’attacco.
Yusov non ha confermato direttamente il coinvolgimento di Kiev nel conflitto nei commenti pubblicati sul sito web dell’emittente pubblica Suspilne il 29 luglio.
Lunedì l’Ucraina ha negato qualsiasi coinvolgimento nei combattimenti nel nord del Mali che hanno portato alla morte di soldati maliani e combattenti Wagner a luglio, descrivendo la decisione del Mali di interrompere i rapporti diplomatici in seguito all’incidente come «miope e affrettata».
Lunedì il Ministero degli Esteri ucraino ha espresso rammarico per la decisione presa dal governo di transizione del Mali, affermando che è stata presa senza uno studio approfondito dei fatti e delle circostanze dell’incidente.
«L’Ucraina aderisce incondizionatamente alle norme del diritto internazionale, all’inviolabilità della sovranità e all’integrità territoriale degli altri Paesi», si legge in una nota.
Il 25 luglio, nei pressi del confine algerino, in un accampamento militare a Tinzaouatene, sono scoppiati tre giorni di intensi combattimenti.
L’esercito del Mali ha ammesso di aver subito un «gran numero» di morti durante gli scontri, ma non ha diffuso cifre.
Questa settimana, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha ribadito il suo sostegno a Bamako in una telefonata con il suo omologo maliano Abdoulaye Diop.
L’esercito della nazione dell’Africa occidentale ha preso il potere con un colpo di stato nel 2020 e ha dato priorità alla riconquista del paese dai separatisti e dai gruppi intransigenti legati ad al-Qaeda e all’ISIS.
Si sono anche avvicinati alla Russia e il gruppo Wagner è operativo in Mali dalla fine del 2021, sostituendo le truppe francesi e le forze di peacekeeping internazionali.
Si ritiene che il gruppo mercenario abbia circa 1.000 combattenti in Mali, ma è stato anche accusato di aver contribuito a compiere raid e attacchi con droni che hanno ucciso civili.
Le autorità maliane negano le accuse.
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Come riportato da Renovatio 21, due anni fa il Mali aveva accusato i francesi di doppio gioco, cioè – disse il primo ministro Maiga, di addestrare e sostenere gli stessi terroristi che diceva di voler combattere nella regione.
Un’ONG russa all’epoca dichiarò che i media francesi stavano lavorando per coprire i crimini militari di Parigi nel Paese africano.
A fine 2023 il Mali erano riuscito a riconquistare la città settentrionale di Kidal, che era in gran parte sotto il controllo dei separatisti di etnia tuaregga, che i funzionari hanno accusato di aver destabilizzato la regione.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato fa l’antica città maliana di Timbuctù, detta anche «la perla del Sahel» e sito designato come patrimonio dell’umanità UNESCO, sarebbe caduta nelle mani del Gruppo di sostegno dell’Islam e dei musulmani (JNIM), sigla terrorista legata ad Al Qaeda
Lo stesso presidente del Burkina Faso ha dichiarato che vi è nell’area un enorme afflusso di armi «ucraine» che finiscono nelle mani dei terroristi takfiri. Medesime accuse sulle armi fornite all’Ucraina finite a destabilizzare l’Africa fu fatta due anni fa dal presidente nigeriano Muhammadu Buhari.
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Immagine di U.S. Army Southern Army via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
Terrorismo
Jihadisti francesi attaccano le forze governative siriane
⚡️🇸🇾🇫🇷 | Les combattants de la Sécurité générale sont clairement visibles à proximité du camp des Français.
Les djihadistes français ont affirmé leur intention de se défendre, déclarant que le public sera témoin de “la trahison d’al-Jolani” envers ses propres combattants. Il… https://t.co/Va8CVwUEPz pic.twitter.com/TeMioj0Ar3 — Syria News (@SyriaNewsFr) October 21, 2025
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Terrorismo
Episodio di terrorismo a Belgrado
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha descritto la sparatoria di mercoledì vicino all’Assemblea nazionale di Belgrado come un «terribile attacco terroristico». Un uomo di 70 anni avrebbe aperto il fuoco nella capitale serba e dato fuoco a una tenda.
L’autore, identificato come Vladan Andelkovic, è stato arrestato. Secondo i resoconti, ha ferito un uomo di 57 anni, Milan Bogdanovic, sparandogli e ha poi incendiato una tenda dei sostenitori del presidente Vucić davanti all’Assemblea nazionale. Kurir ha riportato che il sospettato ha anche gettato munizioni tra le fiamme.
La vittima, colpita alla coscia, non ha subito ferite gravi. I vigili del fuoco hanno domato l’incendio, mentre la polizia ha isolato l’area e avviato un’indagine.
🚨New footage of the fire in front of the Serbian Parliament building in Belgrade. pic.twitter.com/LVZLtPxn9Q
— Mario ZNA (@MarioBojic) October 22, 2025
💥 Shooting at the Serbian Parliament building in Belgrade!
A 70-year-old man opened fire, injuring a random passerby in the thigh. Afterwards, he set fire to a tent of supporters of President Aleksandar Vučić and threw a handful of bullets into the flames.
The injured… pic.twitter.com/FIilYQEMeb
— NEXTA (@nexta_tv) October 22, 2025
#BREAKING #Serbia A fire broke out in the tent camp near the Serbian Parliament in Belgrade.
One person has been hospitalized. Shortly before the fire, sounds resembling gunshots were heard, Serbian state media reports.
Video footage shows an individual being apprehended. pic.twitter.com/LQu6QzZzD3
— The National Independent (@NationalIndNews) October 22, 2025
🇷🇸 Serbian police have arrested the terrorist who carried out the shooting near the parliament building in Belgrade.
The attacker claimed he carried out the assault because he was “annoyed by the tents.” He reportedly expected to be killed by the police. pic.twitter.com/DBqJDAY8pn
— Visegrád 24 (@visegrad24) October 22, 2025
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In un discorso televisivo, Vucic ha condannato l’episodio come un «attacco terroristico contro persone e proprietà», dichiarando che il sospettato aveva acquistato benzina per appiccare intenzionalmente il fuoco alla tenda, con l’obiettivo di seminare paura. Vučić ha mostrato un video in cui Andelkovic afferma di aver agito con intenti suicidi: «L’occupazione del centro città mi infastidisce. Ho dato fuoco alla tenda con la benzina», si sente nella registrazione.
«Volevo che mi uccideste perché non posso più vivere», ha aggiunto l’uomo.
Tuttavia, Vucic ha suggerito che l’uomo potrebbe aver «finto di essere pazzo», sottolineando che il suo passato nelle forze di sicurezza indica una piena consapevolezza delle sue azioni. «Questa persona e i suoi eventuali complici saranno puniti severamente», ha promesso.
Il presidente ha poi invitato a evitare reazioni impulsive: «Ho visto la rabbia causata da questo episodio, alcuni oppositori dei bloccanti vogliono radunarsi, ma chiedo loro di non farlo. La vendetta non porta a nulla di buono. Non deve esserci vendetta, e metto in guardia tutti dal cercarla».
Immagine screenshot da Twitter
Terrorismo
Preparavano un altro attentato a Trump?
USSS spotted a suspicious stand near the AF1 zone in Palm Beach. The FBI is investigating. pic.twitter.com/nMCoVP9mKB
— FBI Director Kash Patel (@FBIDirectorKash) October 19, 2025
Tuttavia, il capo delle comunicazioni dell’USSS, Anthony Guglielmi, ha precisato che gli agenti hanno scoperto la postazione giovedì 16 ottobre durante i «preparativi di sicurezza avanzati» per l’arrivo di Trump a Palm Beach. «Non ci sono state ripercussioni sui movimenti e nessuna persona era presente o coinvolta nel luogo», ha dichiarato Guglielmi a Fox News. «Sebbene non possiamo fornire dettagli sugli oggetti specifici o sul loro scopo, questo incidente evidenzia l’importanza delle nostre misure di sicurezza a più livelli», ha aggiunto. SOSTIENI RENOVATIO 21The hunting stand had a direct line of sight to AF1. The FBI took down the stand, which has been taken to an FBI lab. pic.twitter.com/dpXINTTKpK
— X22 Report (@X22Report) October 20, 2025
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