Sorveglianza
Il governo tedesco combatterà il «complottismo»
Quei tedeschi che sospettano che i loro parenti o amici siano caduti in preda a teorie cospirative possono ora cercare una guida ufficiale, ha annunciato il ministero degli Interni. Il governo ha lanciato un centro di consultazione nazionale per combattere «bugie e disinformazione».
Noto come Beratungsstelle zu Verschwörungstheorien («Bussola di consulenza sul pensiero complottista»), il servizio è stato lanciato giovedì ed è accessibile online o telefonicamente. Secondo il ministero, mira a fornire «l’aiuto e la consulenza più personalizzati possibili» per coloro che cercano una guida.
Secondo il ministro per gli Affari della famiglia Lisa Paus, il centro offre consulenze e, se necessario, può indirizzare gli individui ad agenzie specializzate, senza specificare quali agenzie saranno coinvolte.
Il ministro degli Interni Nancy Faeser ha affermato che un «dialogo aperto a parità di condizioni» è spesso difficile con individui profondamente immersi in credenze cospirative. La Faeser, nota per le sue proposte di prevenire i pensieri di destra a partire dall’asilo, ha salutato l’iniziativa come «un importante elemento costitutivo nella lotta olistica contro l’estremismo e la disinformazione».
Paus ha descritto le teorie cospirative come «veleno per la nostra democrazia» e un peso per famiglie e colleghi. Il ministero degli Interni ha affermato che queste convinzioni possono portare a ideologie estremiste e incitare alla violenza, evidenziando le cospirazioni antisemite come una delle principali preoccupazioni.
Le autorità tedesche hanno lanciato l’allarme per la presunta ascesa delle teorie del complotto. Questa tendenza è spesso collegata al movimento Querdenker («pensiero laterale»), emerso durante la pandemia COVID opporsi alle misure di lockdown e ad altre politiche governative. Da allora, vari gruppi Querdenker hanno organizzato proteste contro la politica estera della Germania e le forniture di armi a Kiev, iniziate nel 2022 a seguito dell’escalation del conflitto tra Ucraina e Russia.
Alcune fazioni hanno anche chiesto «regionalità, democrazia diretta e limitazione del potere» del governo federale. Funzionari e organi di informazione spesso associano i gruppi Querdenker a teorie cospirative e organizzazioni di estrema destra.
Nel 2021, l’agenzia per la sicurezza interna tedesca (BfV) ha annunciato che avrebbe monitorato attentamente alcuni gruppi Querdenker, sostenendo che avrebbero potuto tentare di «delegittimare» lo Stato e utilizzare legittime proteste per «provocare un’escalation».
Come riportato ripetutamente negli anni pandemici da Renovatio 21, chi protestava in Germania subì una repressione brutale e disumanizzante da parte della Polizei e degli apparati di sicurezza dello Stato tedesco, che calpestò impunemente la Grundgesetz, la Costituzione tedesca, che dichiara al primo articolo la dignità umana come fondamento della Repubblica.
L’annuncio della Bussola anticomplottista è arrivato solo pochi giorni dopo che il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD) si è assicurato il secondo posto alle elezioni parlamentari anticipate, ricevendo il 20,8% dei voti, un aumento significativo rispetto al 10,4% ricevuto nel 2021. Nonostante i guadagni, il partito rimane ostracizzato dagli altri principali partiti politici e viene spesso etichettato come «estrema destra» da funzionari e media.
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Immagine di photoheuristic info via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Sorveglianza
La nuova legge di Berlino consente alla polizia di installare spyware nelle case
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Sorveglianza
Perquisita la casa di un professore tedesco per un tweet che criticava l’ideologia woke
La polizia tedesca ha effettuato un’irruzione nell’abitazione di un docente universitario conservatore a seguito di un tweet critico verso l’ideologia woke.
L’operazione si è svolta giovedì mattina a Berlino, nella casa di Norbert Bolz, noto pubblicista e studioso di media, ex professore di studi sui media presso l’Università Tecnica di Berlino fino al 2018.
L’irruzione rientra in un’indagine sull’uso di simboli di organizzazioni incostituzionali, come previsto dall’articolo 86a del codice penale tedesco.
Il 20 gennaio 2024, Bolz ha pubblicato un post su X, scrivendo: «Ottima traduzione di “woke“: Germania, svegliati! [in tedesco: “Deutschland erwache“]», citando un articolo del quotidiano di sinistra Taz, che aveva usato la stessa espressione nel titolo: «Divieto dell’AfD e petizione Höcke: la Germania si risveglia [in tedesco: “Deutschland erwacht“]».
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La frase «Deutschland erwache» (La Germania si risveglia) era un verso dello «Sturmlied», inno del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori. Sebbene Bolz l’abbia utilizzata in modo sarcastico e citando il giornale di sinistra, la Procura ha deciso di emettere un mandato di perquisizione per la sua abitazione, indagandolo per l’uso di un’espressione legata a un’organizzazione vietata, il Partito Nazista.
Bolz, noto commentatore politico con oltre 91.000 follower su X e frequente ospite di talk show, è stato difeso dal suo avvocato, Joachim Steinhöfel, esperto di diritto dei media. In una dichiarazione ad Apollo News, Steinhöfel ha criticato l’irruzione: «Siamo di fronte a una preoccupante perdita di controllo del sistema giudiziario penale, che sembra aver coinvolto anche l’Ufficio federale di polizia criminale. Quando un rinomato studioso come il professor Bolz subisce una perquisizione domiciliare per un tweet chiaramente ironico, c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro Stato di diritto».
«Non è accettabile che le autorità non riescano più a distinguere tra propaganda criminale ed espressione legittima di opinioni», ha aggiunto.
Bolz ha espresso il suo turbamento in una dichiarazione al sito Nius: «Di solito scrivo e parlo di questo mondo. È spaventoso quando questa realtà bussa improvvisamente alla tua porta. Non sono scioccato, perché me lo aspettavo. Ma constatare che la situazione è esattamente come descritta dalle analisi critiche è inquietante sotto ogni punto di vista».
Le autorità tedesche sono note per effettuare perquisizioni domiciliari a causa di post online, soprattutto se in contrasto con l’ortodossia della sinistra dominante.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso, la polizia ha fatto irruzione nella casa di un anziano per aver condiviso un meme che definiva «idiota» l’allora vice-cancelliere dei Verdi tedeschi.
Quattro mesi fa si sono avuto raid della polizia alle sei del mattino in tutta la Germania per prendere di mira centinaia di individui sospettati di aver insultato i politici o di aver diffuso «odio e incitamento» online. L’azione massiva, condotta dall’Ufficio federale di polizia criminale (BKA), utilizzava il nuovo articolo 188 del Codice penale per colpire gli individui accusati di razzismo e incitamento all’odio.
«Quando la polizia è alla porta, ogni colpevole si rende conto che i crimini d’odio hanno delle conseguenze», ha scritto su X il ministro degli Interni Nancy Faeser, vantandosi delle retate. La Faeser nota per la sua volontà di introdurre programmi contro l’«estremismo di destra» fra i bambini dell’asilo.
Mesi fa un tribunale distrettuale tedesco ha condannato il caporedattore della rivista conservatrice Deutschland-Kurier a sette mesi di carcere per aver diffamato l’allora ministro degli Interni Faeser – proprio quella dei corsi contro l’estremismo di destra per i bambini di tre anni nei kindergarten – con quello che era chiaramente un meme satirico.
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La repressione più dura si abbatte in Germania da anni, prendendo di mira soprattutto AfD, perseguitata dagli stessi servizi di sicurezza della Budesrepubblica. Infatti, i servizi di sicurezza interna tedeschi BfV hanno messo sotto sorveglianza il loro stesso ex capo, Hans-Georg Maaßen.
L’ondata di perquisizioni segue il divieto di Compact Magazine, una testata sovranista dove erano pure apparsi saggi del segretario di Stato USA Marco Rubio sui limiti dell’ordine mondiale del dopoguerra, e la sua cancellazione da internet. Questa settimana, un tribunale federale di primo grado ha stabilito che il divieto non era costituzionale e costituiva una violazione della libertà di stampa, infliggendo un duro colpo al Ministero dell’Interno federale.
Come riportato da Renovatio 21, la Germania è il Paese dove mesi fa un cittadino è stato multato per aver criticato giudice che ha solo multato un immigrato per lo stupro di una 15enne: al cittadino tedesco è stata comminata una multa doppia rispetto a quella dell’immigrato stupratore.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso un tribunale di Amburgo ha condannato un uomo a tre anni di galera per aver giustificato l’«aggressione russa» all’Ucraina su Telegram.
Come riportato da Renovatio 21, il caso più avanzato di repressione di libertà di parola pare essere la Gran Bretagna, dove almeno 12 mila persone all’anno sono messe in galere per frasi sui social. In Albione si è arrivati a condannare persino chi prega con la mente.
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Sorveglianza
Il nuovo presidente della Bolivia vuole la blockchain per combattere la corruzione
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