Politica
Il Cremlino commenta le «strane» elezioni in Romania
Il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha definito «strane» le recenti elezioni presidenziali in Romania, in cui il vincitore dichiarato si è assicurato la vittoria in assenza del favorito.
Domenica, il candidato pro-UE Nicusor Dan ha sconfitto l’euroscettico George Simion al ballottaggio, assicurandosi la presidenza rumena con un margine di appena una cifra.
La ripetizione delle elezioni è stata ordinata dopo che la Corte Costituzionale rumena ha annullato i risultati delle elezioni di novembre, in cui il candidato indipendente Calin Georgescu, critico nei confronti dell’UE e della NATO, si era classificato primo con il 23%. Le autorità hanno citato «irregolarità» nella sua campagna, insieme a rapporti di intelligence che presumono l’interferenza russa – accuse che Mosca ha smentito.
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Parlando ai giornalisti lunedì, Peskov ha definito le elezioni «come minimo, strane», notando che il candidato con le maggiori possibilità era stato «forzatamente» rimosso dalla corsa «senza molti sforzi per fornire giustificazioni».
«Ma in assenza di un favorito del genere, il vincitore è chi vince. Questa è la realtà con cui abbiamo a che fare», ha aggiunto.
Interrogato sulle affermazioni del fondatore di Telegram, Pavel Durov, secondo cui le autorità di un paese dell’UE gli avrebbero chiesto di «mettere a tacere i conservatori in Romania» prima delle elezioni, Peskov ha affermato che l’UE ha una lunga storia di intromissioni negli affari interni di altri stati.
«Il fatto che Paesi europei come Francia, Regno Unito e Germania interferiscano negli affari interni di altri stati non è una novità», ha affermato. «Si tratta solo di frammenti che occasionalmente vengono alla luce. Credetemi, i casi sono certamente molti più di quanti ne sappiamo».
Durov ha dichiarato domenica di aver respinto la richiesta di un governo dell’Europa occidentale di rimuovere i canali Telegram rumeni prima del ballottaggio presidenziale del Paese, sostenendo che «non si può ‘combattere l’interferenza elettorale’ interferendo con le elezioni».
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Le autorità francesi hanno poi ammesso di essere state oggetto dell’accusa, ma hanno negato di aver avanzato la richiesta. In un post successivo, l’imprenditore tecnologico di origine russa ha indicato Nicolas Lerner, capo dell’agenzia di intelligence interna francese (DGSI), come il funzionario che lo aveva contattato.
Dopo il ballottaggio, il Ministero degli Esteri rumeno ha accusato la Russia di interferire nelle elezioni, senza tuttavia fornire prove a sostegno di tale affermazione.
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha respinto l’accusa, affermando che le elezioni rumene difficilmente possono essere descritte come tali, e ha esortato Bucarest a non sporcare le nazioni straniere con il suo «pasticcio elettorale».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
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Politica
Il presidente romeno fischiato per il sostegno all’Ucraina
Il presidente rumeno Nicusor Dan è stato contestato per il suo sostegno all’Ucraina durante un evento commemorativo tenutosi venerdì.
Decine di manifestanti hanno espresso il loro dissenso quando Dan è giunto al Teatro Nazionale di Iasi per partecipare a una celebrazione storica, come riportato dall’emittente locale Digi24.
Un video mostra Dan scendere dall’auto e salutare i manifestanti, che gridavano «Vergogna!» e «Vai in Ucraina!».
🇷🇴 ROMANIAN PRESIDENT NICUSOR DAN BOOED!
People shouted “Shame,” “Traitor,” “Go to Ukraine.” pic.twitter.com/b0LuAALd91
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 24, 2025
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Secondo il quanto riportato, le proteste sono continuate anche dopo l’evento, al momento dell’uscita del presidente dal teatro.
Come riportato da Renovatio 21i, Dan, politico favorevole all’UE, è salito al potere quest’anno dopo una controversa ripetizione delle elezioni, in seguito all’annullamento della vittoria iniziale del candidato conservatore Calin Georgescu, critico esplicito della NATO e delle forniture di armi occidentali all’Ucraina. Georgescu è stato successivamente escluso dalla competizione elettorale e affronta accuse di aver pianificato un colpo di Stato, tanto da essere arrestato.
Georgescu, che ha sempre avuto il favore di migliaia e migliaia di manifestanti pronti a scendere in piazza, ha definito la UE «una dittatura». Di contro, Bruxelles ha rifiutato di commentare l’esclusione del candidato dalle elezioni rumene. A inizio anno Georgescu aveva chiesto aiuto al presidente americano Donaldo Trump.
Georgescu aveva definito Zelens’kyj come un «semi-dittatore», accusando quindi la NATO di voler utilizzare la Romania come «porta della guerra».
Il CEO di Telegram Pavel Durov aveva parlato di pressioni su di lui da parte della Francia per influenzare le elezioni presidenziali in Romania.
Il Dan ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina. La Romania ha già destinato 487 milioni di euro a Kiev, principalmente in aiuti militari, dall’intensificarsi del conflitto nel 2022, secondo i dati del Kiel Institute tedesco.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni.
Politica
I detenuti minacciano Sarkozy e giurano vendetta vera per Gheddafi
A viral video shows a prisoner confronting Nicolas Sarkozy, saying, “We’ll avenge Gaddafi. Give back the billions.” The former French president, jailed for conspiracy, is accused of taking Libyan money before leading NATO’s 2011 war that killed Gaddafi. pic.twitter.com/KlAISnFVSX
— comra (@comrawire) October 22, 2025
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