Spirito
Il COVID, la Messa in latino, il ruolo della donna, la santificazione personale. Lo «scandaloso» discorso cattolico del campione di football Harrison Butker
A distanza di quasi tre settimane, non si sono ancora spente le polemiche attorno al discorso del campione di football Harrison Buttker, dato in occasione dell’inizio dell’anno scolastico del Benedictine College, un’università cattolica ad Atchinson, nello stato americano del Kansas.
Per le sue parole, i media e le voci della sinistra lo hanno ricoperto di accuse tremende. La NFL, la lega nazionale di football americano, ha preso le distanze. America, la rivista dei gesuiti statunitensi, lo ha criticato aspramente. Una petizione su Change.org, che ha totalizzato centinaia di migliaia di firme, ha chiesto alla sua società sportiva di licenziarlo. Il procuratore generale dello Stato del Missouri ha chiesto alla squadra di «assumersi le responsabilità». In ultimo, è arrivato un attacco dall’erede dell’impero di George Soros, il figlio dello speculatore Alex.
Il Butker, classe 1995, è ritenuto uno dei migliori kicker (specifico ruolo del football americano) della storia dello sport. I Kansas City Chief, squadra in cui giuoca dal 2017, hanno vinto il Superbowl 2024. È sposato con la ragazza con cui sta dalle scuole medie. La coppia ha due figli.
Qualcuno, vista la citazione di Escrivá de Balaguer contenuta nel discorso, sta sostenendo che sia vicino all’Opus Dei, tuttavia sembra più concentrato sul rito della Messa antica: da tempo si sapeva che il ragazzo è un cattolico tradizionalista, e serve la messa tridentina come chierichetto ovunque si trovi in trasferta. Secondo quanto si apprende, a provvedere il rito allo sportivo sarebbe la Fraternità San Pietro.
Butker ha parlato apertamente contro il motu proprio bergogliano Traditionis custodes che limita la messa tradizionale, affermando di sentirsi sotto «persecuzione» nella stessa Chiesa come cattolico tradizionalista. Il suo sdegno per il caso della cattedrale di San Patrizio a Nuova York offerta per i funerali blasfemi di un’attivista transgender gli sono costati le ire della comunità LGBT. Parimenti, le femministe lo hanno attaccato per i suoi discorsi su famiglia e maternità.
Il campione è attivo nel campo dell’homeschooling come membro del board della Regina Caeli Academy, una scuola ibrido tra asilo e scuola parentale diffusa in città negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Come attivista antiabortista, ha deciso di indossare una «cravatta pro-life» durante la visita che i Kansas City Chief hanno compiuto alla Casa Bianca del presidente abortista Biden in qualità di campioni del LVII Super Bowl. In particolare, Buttker ha criticato pubblicamente Biden per essersi fatto il segno della croce ad una manifestazione pro-aborto.
Il suo discorso – che si conclude con la frase «Cristo è re», divenuta al centro di tante polemiche in questi mesi in America – è stato tacciato di essere bigotto, reazionario, medievale, omofobo, patriarcale, antisemita.
Renovatio 21 offre al lettore la traduzione integrale, così da potersi fare da sé una propria idea sui suoi contenuti.
Sostieni Renovatio 21
Discorso inaugurale, Benedectine College, Atchinson, Kansas, USA, 11 maggio 2024.
Signore e signori della Classe del 2024: vorrei iniziare congratulandomi con tutti voi per aver raggiunto con successo questo traguardo oggi. Sono sicuro che il vostro diploma di scuola superiore non è stato quello che avevi immaginato e, molto probabilmente, non lo sono stati nemmeno i tuoi primi due anni di college.
Arrivando a questo momento e superando tutte le avversità causate dal COVID, spero che tu abbia imparato l’importante lezione che la sofferenza in questa vita è solo temporanea.
Come gruppo, siete stati testimoni in prima persona di come i cattivi leader che non rimangono sulla propria strada possano avere un impatto negativo sulla società. È attraverso questa lente che voglio fare il punto su come siamo arrivati dove siamo e dove vogliamo andare come cittadini e, sì, come cattolici. Un’ultima cosa prima di iniziare: voglio essere sicuro di ringraziare il presidente Minnis e il consiglio per il loro invito a parlare.
Quando il presidente Minnis mi ha contattato per la prima volta un paio di mesi fa, inizialmente avevo detto di no. Vedete, l’anno scorso ho tenuto il discorso di apertura alla mia alma mater, Georgia Tech, e ho sentito che un discorso di laurea era più che sufficiente, soprattutto per qualcuno che non è un oratore professionista. Ma ovviamente il presidente Minnis ha usato il suo dono di persuasione.
[Risate]
Ha parlato delle numerose sfide che tutti voi avete dovuto affrontare durante il fiasco del COVID e di come vi siete persi così tanti traguardi che il resto di noi anziani davamo per scontati.
Sebbene il COVID possa aver avuto un ruolo importante durante i tuoi anni formativi, non è un caso isolato. Cattive politiche e scarsa leadership hanno avuto un impatto negativo su importanti questioni della vita. Cose come l’aborto, la fecondazione in vitro, la maternità surrogata, l’eutanasia, così come un crescente sostegno a valori culturali degenerati nei media, derivano tutti dalla pervasività del disordine.
La nostra stessa nazione è guidata da un uomo che proclama pubblicamente e con orgoglio la sua fede cattolica, ma allo stesso tempo è abbastanza deluso da farsi il segno della croce durante una manifestazione a favore dell’aborto. È stato così esplicito nel suo sostegno all’omicidio di bambini innocenti che sono sicuro che a molte persone sembra che si possa essere sia cattolici che favorevoli alla scelta.
Non è solo. Dall’uomo dietro il lockdown alle persone che spingono pericolose ideologie di genere sui giovani americani, tutti hanno una cosa evidente in comune. Sono cattolici. Questo è un importante promemoria del fatto che essere cattolico da solo non basta.
Questo è il genere di cose che nella società educata ci viene detto di non sollevare. Sai, le cose difficili e spiacevoli. Ma se vogliamo essere uomini e donne per questo momento storico, dobbiamo smettere di fingere che la «Chiesa del carino» sia una proposta vincente. Dobbiamo sempre parlare e agire con carità, ma non confondere mai la carità con codardia.
Si può dire con certezza che negli ultimi anni mi sono guadagnato la reputazione di poter esprimere la mia opinione. Non mi ero mai immaginato, né desiderato, di avere questo tipo di piattaforma, ma Dio me l’ha data, quindi non ho altra scelta che abbracciarla e predicare verità più dure sull’accettare la propria corsia e rimanerci.
Come membri della Chiesa fondata da Gesù Cristo, è nostro dovere e, in ultima analisi, privilegio essere autenticamente e senza remore cattolici. Non sbagliatevi, anche all’interno della Chiesa, le persone negli ambienti cattolici educati cercheranno di persuadervi a rimanere in silenzio.
C’era anche un film pluripremiato intitolato Silence, realizzato da un compagno cattolico, in cui uno dei personaggi principali, un prete gesuita, abbandona la Chiesa, e quando muore come un apostata viene visto impugnare un crocifisso, silenzioso e sconosciuto a chiunque se non a Dio. [Si tratta del film di Martin Scorsese Silence (2016), pellicola basata sul romanzo di Shusaku Endo sulle missioni cattoliche e le conseguenti persecuzioni in Giappone nel XVII secolo, ndt]
Come ha detto un amico del Benedictine College, Sua Eccellenza il Vescovo Robert Barron, nella sua recensione del film, era esattamente ciò che l’élite culturale vuole vedere nel cristianesimo: privato, nascosto e innocuo.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
La nostra fede cattolica è sempre stata una controcultura.
Nostro Signore, insieme a innumerevoli seguaci, furono tutti messi a morte per aver aderito ai suoi insegnamenti. Il mondo intorno a noi dice che dovremmo tenere per noi le nostre convinzioni ogni volta che vanno contro la tirannia della diversità, dell’equità e dell’inclusione.
Abbiamo paura di dire la verità, perché ora, purtroppo, la verità è in minoranza. Il Congresso ha appena approvato un disegno di legge in cui affermare qualcosa di così elementare come l’insegnamento biblico su chi ha ucciso Gesù potrebbe farti finire in prigione. [Il riferimento è al disegno di legge sull’antisemitismo alla Camera USA che metterebbe de facto al bando il Nuovo Testamento, ndr]
Ma non sbagliatevi, prima ancora di tentare di risolvere uno qualsiasi dei problemi che affliggono la società, dobbiamo mettere ordine in casa nostra, e ciò inizia dai nostri leader.
I vescovi e i sacerdoti nominati da Dio come nostri padri spirituali devono essere giustamente ordinati. Oggi non ho abbastanza tempo per elencare tutte le storie di preti e vescovi che fuorviano i loro greggi, ma nessuno di noi può più incolpare l’ignoranza e limitarsi a proclamare ciecamente che «questo è ciò che ha detto il Padre». Perché purtroppo, molti preti a cui cerchiamo la leadership sono gli stessi che danno priorità ai loro hobby o anche alle foto con i loro cani e agli abiti coordinati per l’elenco parrocchiale.
È facile per noi laici e donne pensare che per essere santi dobbiamo essere attivi nella nostra parrocchia e cercare di sistemarla. Sì, dovremmo assolutamente essere coinvolti nel sostegno alle nostre parrocchie, ma non possiamo essere la fonte a cui i nostri parroci possono appoggiarsi per risolvere i loro problemi. Proprio come guardiamo al rapporto tra un padre e suo figlio, così dovremmo guardare anche al rapporto tra un sacerdote e il suo popolo. Non sarebbe appropriato per me chiedere sempre aiuto a mio figlio quando è mio compito come suo padre guidarlo.
San Josemaría Escrivá afferma che i sacerdoti sono ordinati per servire e non devono cedere alla tentazione di imitare i laici, ma essere sacerdoti fino in fondo.
Tragicamente, tanti preti attribuiscono gran parte della loro felicità all’adulazione che ricevono dai loro parrocchiani e, nel cercare questo, abbassano la guardia e diventano eccessivamente familiari. Questa familiarità indebita si rivelerà ogni volta problematica, perché, come dice la ragazza del mio compagno di squadra, la familiarità genera disprezzo.
[Risata]
San Josemaría continua dicendo che alcuni vogliono vedere il sacerdote come un uomo qualunque. Non è così. Vogliono trovare nel sacerdote quelle virtù proprie di ogni cristiano, anzi di ogni uomo d’onore: la comprensione, la giustizia, la vita di lavoro – lavoro sacerdotale, in questo caso – e le buone maniere.
Non è prudente, come laici, consumarci nel diventare teologi dilettanti per poter decifrare questo o quell’insegnamento teologico – a meno che, ovviamente, non siate laureati in teologia. Dobbiamo concentrarci intenzionalmente sul nostro stato di vita e sulla nostra vocazione. E per la maggior parte di noi, si tratta di uomini e donne sposati. Tuttavia, abbiamo così tante grandi risorse a portata di mano che non ci vuole molto per trovare insegnamenti tradizionali e senza tempo che non siano stati riformulati in modo ambiguo per i nostri tempi. E poi ci sono ancora tanti sacerdoti buoni e santi, e sta a noi cercarli.
Il caos del mondo si riflette purtroppo nel caos delle nostre parrocchie e, purtroppo, anche delle nostre cattedrali. Come abbiamo visto durante la pandemia, troppi vescovi non erano affatto leader.
Erano motivati dalla paura, paura di essere denunciati, paura di essere rimossi, paura di essere antipatici. Hanno dimostrato con le loro azioni, intenzionali o meno, che i sacramenti in realtà non contano.
Per questo motivo innumerevoli persone sono morte sole, senza accesso ai sacramenti, ed è una tragedia che non dobbiamo mai dimenticare. Come cattolici, possiamo guardare a tanti esempi di pastori eroici che hanno dato la vita per la loro gente e, in definitiva, per la Chiesa.
Non possiamo accettare la menzogna secondo cui le cose che abbiamo vissuto durante il COVID erano appropriate. Nel corso dei secoli ci sono state grandi guerre, grandi carestie e sì, anche grandi malattie, tutto ciò comportava un livello di letalità e pericolo. Ma in ognuno di questi esempi, i leader della Chiesa si sono affidati alla loro vocazione e si sono assicurati che il loro popolo ricevesse i sacramenti.
Aiuta Renovatio 21
Grandi santi come San Damiano di Molokai, che conosceva i pericoli del suo ministero, rimasero per 11 anni come guida spirituale nei lebbrosari delle Hawaii. Il suo eroismo è visto oggi come qualcosa di separato e unico, quando idealmente non dovrebbe essere affatto unico. Perché come un padre ama suo figlio, così anche il pastore deve amare i suoi figli spirituali.
Ciò vale ancora di più per i nostri vescovi, questi uomini che sono gli apostoli di oggi. I nostri vescovi una volta avevano folle adoranti di persone che baciavano i loro anelli e ascoltavano ogni loro parola, ma ora si relegano a una posizione di esistenza irrilevante. Ora, quando un vescovo di una diocesi o tutta la conferenza episcopale pubblica un documento importante su questo o quello argomento, nessuno si prende nemmeno un momento per leggerlo, tanto meno per seguirlo.
No. Oggi i nostri pastori sono molto più preoccupati di tenere le porte aperte alla cancelleria che di dire ad alta voce le cose difficili. Sembra che l’unica volta che senti i tuoi vescovi sia quando è il momento dell’appello annuale, mentre abbiamo bisogno che i nostri vescovi si facciano sentire riguardo agli insegnamenti della Chiesa, mettendo da parte il proprio conforto personale e abbracciando la loro croce. I nostri vescovi non sono politici ma pastori, quindi invece di adattarsi al mondo andando avanti per andare d’accordo, anche loro devono rimanere nella loro corsia e guidare.
Dico tutto questo non con rabbia, poiché otteniamo i leader che meritiamo. Ma questo mi fa riflettere sul restare nella mia corsia e concentrarmi sulla mia vocazione e su come posso essere un padre e un marito migliore e vivere nel mondo ma non farne parte. Concentrarmi sulla mia vocazione mentre prego e digiuno per questi uomini farà di più per la Chiesa che lamentarmi dei suoi leader.
Poiché sembra esserci così tanta confusione da parte dei nostri leader, è necessario che ci siano esempi concreti a cui le persone possano guardare in luoghi come Benedictine, un piccolo college del Kansas costruito su un promontorio sopra il fiume Missouri, che sta mostrando al mondo come un sistema ordinato, come l’esistenza incentrata su Cristo è la ricetta per il successo.
Non è necessario guardare oltre gli esempi presenti in questo campus, dove negli ultimi 20 anni le iscrizioni sono raddoppiate, la costruzione e la rivitalizzazione sono una parte costante della vita e le persone, gli studenti, i docenti e il personale prosperano. Ciò non è avvenuto per caso. In un movimento deliberato per abbracciare i valori cattolici tradizionali, Benedictine è passata dall’essere semplicemente un’altra scuola di arti liberali senza nulla che la distingua a un fiorente faro di luce e un promemoria per tutti noi che quando si abbraccia la tradizione, il successo – mondano e spirituale – sarà seguire.
Sono certo che i giornalisti dell’AP non avrebbero potuto immaginare che il loro tentativo di rimproverare e mettere in imbarazzo luoghi e persone come quelli qui al Benedictine non sarebbe stato accolto con rabbia, ma invece con eccitazione e orgoglio. Non il tipo di orgoglio del peccato mortale a cui è dedicato un mese intero, ma il vero orgoglio incentrato su Dio che coopera con lo Spirito Santo per glorificarlo. Leggendo quell’articolo ormai condiviso in tutto il mondo, vediamo che nell’abbandono completo di sé e nel rivolgersi a Cristo si trova la felicità. Proprio qui, in una piccola città del Kansas, troviamo molti laici stimolanti che usano i loro talenti.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Il presidente Minnis, il dottor [Andrew] Swafford e il dottor [Jared] Zimmerer sono alcuni grandi esempi proprio qui in questo campus che manterranno la luce di Cristo accesa per le generazioni a venire. Essere rinchiuso nella tua vocazione e rimanere nella tua corsia sarà il modo più sicuro per trovare la vera felicità e pace in questa vita.
È essenziale che ci concentriamo sul nostro stato di vita, sia esso come laico, sacerdote o religioso. Signore e signori della classe del 2024, siete seduti ai margini del resto della vostra vita. Ognuno di voi ha il potenziale per lasciare un’eredità che trascende voi stessi e quest’era dell’esistenza umana. Nelle piccole vie, vivendo la vostra vocazione, farete sì che la Chiesa di Dio continui e che il mondo sia illuminato dal vostro esempio.
Per le donne presenti oggi, congratulazioni per il risultato straordinario. Dovreste essere orgogliosi di tutto ciò che avete ottenuto fino a questo punto nelle vostre giovani vite. Voglio parlarvi brevemente direttamente perché penso che siate a voi donne che vi sono state raccontate le bugie più diaboliche. Quante di voi sono sedute qui adesso sul punto di attraversare questa fase e stanno pensando a tutte le promozioni e i titoli che otterrete nella vostra carriera? Alcune di voi potrebbero continuare a condurre una carriera di successo nel mondo, ma oserei immaginare che la maggior parte di voi sia più entusiasta del proprio matrimonio e dei figli che metterà al mondo.
Posso dirvi che la mia bellissima moglie Isabelle sarebbe la prima a dire che la sua vita è veramente iniziata quando ha iniziato a vivere la sua vocazione di moglie e di madre. Oggi sono sul palco e posso essere l’uomo che sono perché ho una moglie che si appoggia alla sua vocazione. Sono più che fortunato con i tanti talenti che Dio mi ha dato, ma non si può sopravvalutare il fatto che tutto il mio successo è reso possibile perché una ragazza che ho incontrato durante le lezioni di musica alle scuole medie si è convertita alla fede, è diventata mia moglie e abbracciare uno dei titoli più importanti in assoluto: casalinga.
[Applausi della durata di 18 secondi]
È l’educatrice primaria dei nostri figli. È lei che mi garantisce che non permetto mai che il football o i miei affari diventino una distrazione da quelli di mio marito e padre. Lei è la persona che mi conosce meglio nel profondo, ed è attraverso il nostro matrimonio che, se Dio vuole, otterremo entrambi la salvezza.
Vi dico tutto questo perché ho visto in prima persona quanto può essere più felice qualcuno quando ignora il rumore esterno e si avvicina sempre di più alla volontà di Dio nella sua vita. Il sogno di Isabelle di avere una carriera potrebbe non essersi avverato, ma se le chiedessi oggi se ha qualche rimpianto per la sua decisione, riderebbe ad alta voce, senza esitazione, e direbbe: «Diamine, no».
Essendo un uomo che riceve molti elogi e a cui è stata data una piattaforma per parlare a un pubblico come questo oggi, prego di usare sempre la mia voce per Dio e non per me stesso. Tutto ciò che ti dico non proviene da un luogo di saggezza, ma piuttosto da un luogo di esperienza. Spero che queste parole vengano viste come quelle di un uomo, non molto più vecchio di te, che ritiene imperativo che questa classe, questa generazione e questo momento della nostra società smettano di fingere che le cose che vediamo intorno a noi siano reali. normale.
Le idee eterodosse abbondano anche negli ambienti cattolici. Ma siamo onesti, non c’è niente di buono nel giocare a fare Dio con l’avere figli, che si tratti del tuo numero ideale o del momento perfetto per concepire. Non importa come la si interpreti, non c’è nulla di naturale nel controllo delle nascite cattolico.
È solo negli ultimi anni che sono stato incoraggiato a parlare in modo più audace e diretto perché, come ho detto prima, mi sono appoggiato alla mia vocazione di marito e padre e di uomo.
Sostieni Renovatio 21
Ai signori qui presenti oggi: parte di ciò che affligge la nostra società è questa bugia che vi è stata raccontata secondo cui gli uomini non sono necessari in casa o nelle nostre comunità.
Come uomini, stabiliamo il tono della cultura e, quando questo è assente, si instaurano disordine, disfunzione e caos. Questa assenza di uomini in casa è ciò che gioca un ruolo importante nella violenza che vediamo in tutta la nazione. Altri Paesi non hanno quasi gli stessi tassi di padri assenti che troviamo qui negli Stati Uniti, e una correlazione potrebbe essere fatta anche nei loro tassi di violenza drasticamente più bassi.
Siate senza remore nella tua mascolinità, lottando contro l’evirazione culturale degli uomini. Fate cose difficili. Non accontentatevi mai di ciò che è facile. Potreste avere un talento che non necessariamente ti piace, ma se glorifica Dio, forse dovresti appoggiarti a quello piuttosto che a qualcosa che potreste ritenere più adatto a voi. Parlo per esperienza da introverso che ora si ritrova a fare l’oratore pubblico amatoriale e l’imprenditore, qualcosa che non avrei mai pensato di fare quando ho conseguito la laurea in ingegneria industriale.
La strada da percorrere è luminosa. Le cose stanno cambiando. La società sta cambiando. E le persone, giovani e meno giovani, abbracciano la tradizione. Non solo è stata la mia vocazione ad aiutare me e le persone a me più vicine, ma, cosa che non sorprende molti di voi, dovrebbe essere il mio schietto abbraccio alla Messa tradizionale in latino.
Sono stato molto esplicito nel mio amore e devozione per la Messa tradizionale in latino e la sua necessità per le nostre vite. Ma quello che penso venga frainteso è che le persone che frequentano la Messa tradizionale in latino lo fanno per orgoglio o preferenza. Posso parlare per esperienza personale, ma per la maggior parte delle persone che ho incontrato in queste comunità questo semplicemente non è vero.
Non frequento la Messa tradizionale in latino perché penso di essere migliore degli altri, o per gli odori e le campane, e nemmeno per l’amore per il latino. Frequento la Messa tradizionale in latino perché credo che, proprio come il Dio dell’Antico Testamento era piuttosto particolare nel modo in cui voleva essere adorato, lo stesso vale per noi oggi.
È attraverso Messa tradizionale in latino che ho incontrato l’ordine e ho iniziato a perseguirlo nella mia vita. A parte la stessa Messa tradizionale in latino, troppe delle nostre sacre tradizioni sono state relegate a cose del passato, quando nella mia parrocchia si rispettano ancora cose come i giorni della brace, i giorni in cui digiuniamo e preghiamo per le vocazioni e per i nostri sacerdoti.
La Messa tradizionale in latino è così essenziale che sfiderei ciascuno di voi a scegliere un posto dove trasferirsi dove sia facilmente disponibile.
Molte persone si lamentano della parrocchia o della comunità, ma non dovremmo sacrificare la Messa per la comunità. Do la priorità alla Messa tradizionale in latino anche se la parrocchia non è bella, il sacerdote non è eccezionale o la comunità non è straordinaria.
Vado ancora alla Messa tradizionale in latino perché credo che il santo sacrificio della Messa sia più importante di ogni altra cosa. Dico questo sapendo benissimo che quando ognuno di voi riaccenderà la propria conoscenza e adesione a molte delle più grandi tradizioni della chiesa, vedrete quanto più colorata e viva la vostra vita può e dovrebbe essere.
Mentre vi allontanate da questo luogo ed entri nel mondo, sappiate che dovrete affrontare molte sfide. Purtroppo, sono sicuro che molti di voi conoscono le innumerevoli storie di membri bravi e attivi di questa comunità che, dopo la laurea e dopo essersi allontanati dalla bolla benedettina, hanno finito per andare a vivere con il loro ragazzo o ragazza prima del matrimonio. Alcuni addirittura lasciano la Chiesa e abbandonano Dio. È sempre straziante ascoltare queste storie e c’è il desiderio di sapere cosa è successo e cosa è andato storto.
Ciò che dovete ricordare è che la vita consiste nel fare bene le piccole cose, prepararsi per il successo e circondarsi di persone che ti spingono continuamente a essere la versione migliore di te. Lo dico sempre: il ferro affila il ferro. È un ottimo promemoria del fatto che coloro che ci sono più vicini dovrebbero renderci migliori.
Se uscite con qualcuno che non condivide nemmeno la vostra fede, come puoi aspettarti che quella persona vi aiuti a diventare un santi? Se il vostro gruppo di amici è pieno di persone che pensano solo a quello che farete il prossimo fine settimana e non sono disposte ad avere quelle conversazioni difficili, come possono aiutarvi ad affinarti?
Mentre vi preparate per entrare nel mondo del lavoro, è estremamente importante pensare realmente ai luoghi in cui vi trasferirete. Chi è il vescovo? Che tipo di parrocchie ci sono? Offrono la Messa tradizionale in latino e hanno sacerdoti che abbracciano la loro vocazione sacerdotale? Il costo della vita non deve essere l’unico arbitro delle vostre scelte, perché una vita senza Dio non è affatto una vita, e il costo della salvezza vale più di qualsiasi carriera.
Sono entusiasta per il futuro e prego che qualcosa che ho detto risuoni mentre passate al prossimo capitolo della vostra vita.
Non abbiate mai paura di professare la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, perché questa è la Chiesa istituita da Gesù Cristo, attraverso la quale riceviamo la grazia santificante.
So che il mio messaggio di oggi è stato un po’ meno banale di quanto ci si aspetta da questi discorsi, ma credo che questo pubblico e questa sede siano il posto migliore per parlare apertamente e onestamente di chi siamo e dove tutti vogliamo andare, il che è Paradiso.
Ringrazio Dio per il Benedictine College e per l’esempio che fornisce al mondo. Ringrazio Dio per uomini come il presidente Minnis, che stanno facendo la loro parte per il Regno.
Venite a scoprire che potete avere un college autenticamente cattolico e un fiorente programma di football.
[Risate e applausi]
Non confondetevi: state entrando in territorio di missione in un mondo post-Dio, ma siete stati creati per questo. E con Dio al vostro fianco e una costante ricerca della virtù nella vostra vocazione, anche voi potete essere santi.
Cristo è Re.
Verso le altezze.
Harrison Butker
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Pensiero
Mons. Viganò: dissonanza cognitiva e rivelazione del metodo, il colpo da maestro di Satana
Ex fructibus igitur eorum cognoscetis eos.
Mt 7, 20
Premessa
La crisi nella Chiesa è di natura teologica, non canonica. Non solo: questa non è una crisi tra le tante, ma la crisi dell’Autorità, perché è appunto l’Autorità ad essere oggetto di un sovvertimento che fino a sessant’anni fa non era nemmeno immaginabile in seno alla Chiesa Cattolica. Se infatti l’Autorità, quando è esercitata per il bene, è certamente lo strumento più idoneo ad assicurare il buon governo dell’istituzione che presiede, così essa si può mutare in uno strumento altrettanto efficace per distruggerla, nel momento in cui chi la ricopre rescinde il proprio vincolo di obbedienza verso Dio, che dell’Autorità è supremo garante (1).
Questo hanno fatto i Giacobini nel 1789, questo hanno ripetuto i fautori della rivoluzione conciliare nel 1965: appropriarsi illegittimamente dell’Autorità per costringere i sudditi ad accettare di obbedire a ordini iniqui, finalizzati ad un piano eversivo. E tanto i Giacobini quanto i Modernisti si sono avvalsi non solo della collaborazione attiva dei propri complici e dell’inazione dei codardi, ma anche del consenso di coloro che obbedivano in buona fede e da una massa progressivamente indotta ad accettare in nome dell’obbedienza qualsiasi cambiamento (2).
L’idealizzazione dell’autorità
Nelle scorse settimane «conservatori» come Riccardo Cascioli, Luisella Scrosati, Daniele Trabucco e Giovanni Zanone hanno sostenuto che laici e chierici, dinanzi alla crisi della Gerarchia cattolica, non dovrebbero adottare forme di resistenza nei confronti di cattivi Superiori; né dovrebbero mettere in discussione la loro Autorità, dal momento che essa promana direttamente da Nostro Signore.
Costoro affermano che l’indegnità di un vescovo o del papa non inficia la legittimità della loro autorità, ma questo può essere vero nel caso di un’indegnità personale che non coinvolge l’esercizio dell’autorità stessa. L’autorità, tuttavia non può essere esercitata legittimamente al di fuori dei confini che le sono dati né tantomeno contro i propri fini o contro la volontà del divino Legislatore. Un vescovo che coopera consapevolmente ad uno scopo iniquo con atti di governo, inficia la legittimità di quegli atti e la sua stessa autorità, proprio perché sono posti in fraudem legis.(3)
La visione idealista e sconnessa dalla realtà degli Autori citati, secondo la quale l’Autorità non perderebbe la propria legittimità nemmeno quando i suoi ordini sono volti al male, rende evidente il cortocircuito logico tra la realtà di papi e vescovi eretici – formali o materiali, poco importa: è comunque una cosa inaudita – e la teoria di un’Autorità immune dall’eresia e dalle cattive intenzioni di chi ricopre quell’Autorità.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Una crisi sistemica
Chi si ostina a giudicare i singoli fatti prescindendo dall’evidente coerenza che li lega tra loro e dal quadro complessivo che se ne evince, falsifica la realtà dandone una rappresentazione ingannevole. Questa è una crisi che dura da sessant’anni, sempre nella medesima direzione, sempre con la connivenza dell’Autorità, sempre contraddicendo gli stessi articoli di Fede e sostenendo i medesimi errori già condannati.
I responsabili di questa crisi sono tutti accomunati dalla volontà eversiva di appropriarsi e mantenere il potere per raggiungere gli scopi che si prefiggono. E a riprova che deep state e deep church agiscono di concerto, basti vedere come gli artefici di questa sovversione in campo ecclesiastico agiscono specularmente ai loro omologhi nella sfera civile, giungendo a mutuarne il lessico e le tecniche di manipolazione di massa. L’evidenza dei risultati disastrosi ottenuti dai papi e dai vescovi conciliari non li ha indotti a tornare sui propri passi e a riparare al danno compiuto, ma al contrario li vediamo proseguire ostinatamente sulla medesima linea, confermando dolo e premeditazione, ossia la mens rea. (4)
Ci troviamo in una situazione di gravissimo conflitto istituzionale, dal quale emerge che la maggior parte dei vescovi costituiti in Autorità – senza alcuna ombra di dubbio – agisce con l’intenzione determinata e volontaria di commettere atti illeciti contro il bene della Chiesa e delle anime, nella consapevolezza delle loro conseguenze.
Se in costoro non vi fosse intenzione di compiere il male – se, cioè, essi fossero in buona fede – non si ostinerebbero a ripetere i medesimi errori, nel perseguimento dei medesimi risultati. Né cercherebbero con ogni mezzo di indurre fedeli e sacerdoti a rinnegare ciò che la Santa Chiesa ha insegnato per secoli, facendo loro abbracciare quanto essa condannava e puniva con le pene più severe.
L’accettazione della frode
Abbiamo dunque una Gerarchia composta da vescovi e papi traditori che pretende dai propri fedeli non solo il silenzio inerte dinanzi ai peggiori scandali dei suoi membri, ma anche l’entusiastica accettazione e condivisione di questo tradimento, secondo quel principio esoterico che il satanista Aleister Crowley aveva così riassunto agli inizi del Novecento: «Il male deve nascondersi alla luce del sole, poiché le regole dell’universo impongono che chi viene ingannato acconsenta al proprio inganno».
Questo è il modus operandi del demonio e dei suoi servi, che troviamo confermato dalla narrazione delle tentazioni cui Satana sottopone Nostro Signore nel deserto: «Tutto questo io ti darò – dice il Maligno a Cristo – se prostrato mi adorerai» (Mt 4, 9). Nel pretendere di essere adorato come Dio, Satana chiede anzitutto l’accettazione della frode, ossia della premessa – Tutto questo io ti darò – che è assolutamente falsa, in quanto Satana non può cedere ciò che non gli appartiene. Se per assurdo Nostro Signore si fosse prostrato a Satana adorandolo, Egli non avrebbe avuto da lui nemmeno un granello di polvere del deserto e questo baratto si sarebbe rivelato una frode.
er questo il Signore gli risponde «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto» (ibid., 10). Con queste parole Nostro Signore svela l’identità del tentatore e i suoi inganni. Anche nell’Eden, tentando Eva, il Serpente aveva prospettato ai Progenitori di diventare sicut dii (Gen 3, 5).
Essi sapevano benissimo che Satana non sarebbe stato in grado di renderli come dèi e che avrebbero dovuto rispondere a Dio della loro orgogliosa disobbedienza, ma nonostante questo hanno consentito alla menzogna del Maligno come se fosse vera, rendendosi responsabili del sovvertimento di Bene e Male e agendo come se Dio non fosse onnipotente e in grado di punirli. È questa, in definitiva, la ὕβρις, la superbia che spinge l’uomo a sfidare Dio scegliendo di compiere il peccato, che ha come conseguenza la νέμεσις, ossia la punizione inevitabile che colpisce chi ha violato l’ordine divino oltrepassando i limiti imposti da Dio.
Sostieni Renovatio 21
La «Rivelazione del Metodo»
Lo storico ed esperto di ingegneria sociale Michael A. Hoffman ha affrontato il medesimo tema da una prospettiva differente, identificando un’élite nascosta che usa tecniche di manipolazione per controllare le masse. Essa non vuole solo conquistare il potere, ma intende condurre una guerra psicologica che trasforma la realtà in un rituale magico, alchemico (e in questo coincide con le parole di Crowley).
Questa élite non nasconde più tutto, ma rivela deliberatamente parti del suo piano (da qui la Rivelazione del Metodo), come atto di umiliazione dei sudditi e di affermazione della propria supremazia. Gli studi di psicologia sociale confermano che questo gioco crudele per soggiogare e dominare le vittime serve a provocare la dissonanza cognitiva, ossia quello stato di disagio psicologico che si verifica quando ci troviamo dinanzi a due affermazioni o fatti in conflitto tra loro, come ad esempio è avvenuto quando le autorità sanitarie sostenevano, mentendo, che il siero genico sperimentale fosse «sicuro ed efficace» ma allo stesso tempo chiedevano lo scudo penale per i medici inoculatori; o quando abbiamo sentito affermare da Jorge Bergoglio che «Dio non è cattolico».
Questa dissonanza cognitiva, questa percezione di una contradictio in terminis è voluta, perché ci demoralizza (siamo consapevoli della nostra impotenza), perché ci induce ad un consenso implicito (un consenso passivo, come dire: «Ti mostro cosa faccio, e tu non fai nulla, quindi acconsenti») e infine perché ci porta all’accettazione di un potere dispotico (anche se esso sbeffeggia le masse, rafforzando su di noi il proprio controllo psicologico).(5)
La «dissonanza cognitiva» e il «gaslighting» dei conservatori
Non ci deve dunque stupire se queste tecniche di manipolazione di massa sono usate anche nella sfera ecclesiastica, allo scopo di provocare la stessa dissonanza cognitiva nei fedeli, la stessa demoralizzazione, lo stesso consenso estorto, la medesima accettazione dell’autorità che ostenta la contraddizione ma pretende obbedienza. Pensiamo al paradosso di Leone che dichiara la libertà religiosa un diritto umano sulla base del Vaticano II e allo stesso tempo canonizza il Beato Bartolo Longo, che nei suoi scritti condanna l’indifferentismo religioso e il concetto di libertà religiosa (6); o che presiede incontri ecumenici con gli islamici, ma canonizza il Beato Ignazio Choukrallah Maloyan, vescovo armeno martirizzato dai maomettani per essersi rifiutato di apostatare la vera Fede.
Non ci deve stupire nemmeno che la Nuova Bussola si comporti esattamente come previsto in questi casi dai manuali di psicologia sociale, negando ostinatamente la contraddizione ancorché evidente, in un’operazione di vero e proprio gaslighting (7): «Ciò che hai visto non è mai successo».
Anche il ricorso a video o immagini generate dall’AI diventa strumento di destabilizzazione, perché queste contribuiscono a erodere la base sensibile della conoscenza della realtà, rendendo impossibile distinguere il vero dal falso e di fatto cancellando la nozione stessa di «reale» mediante la sua sostituzione con il «verosimile».
L’apparenza prende così il posto della sostanza, solo perché essendo veicolata dall’immagine che appare sul cellulare o sul computer noi non sappiamo se ciò che ci sembra vero lo è davvero o lo sembra soltanto. Come non vedere in questo nuovo fenomeno un attacco con cui Satana sfida con i suoi artifici teatrali e con i suoi effetti speciali la verità di Dio che è simplex, senza pieghe?
Questi sono test di massa per mettere alla prova la devozione alla religione sinodale, esattamente come in ambito civile avviene con la religiones anitaria o la religione green. E non è diverso chiedere al fedele di accettare la messa protestantizzata di Paolo VI se vuole avere il permesso di assistere alla Messa tridentina, che del Novus Ordo è l’antitesi.
Anche la «scomunica» che Jorge Bergoglio mi ha inflitto palesa una enorme contraddizione: da un lato io sono stato dichiarato scismatico per aver denunciato gli stessi errori che tutti i Papi fino a Pio XII incluso hanno condannato; dall’altro i veri eretici e scismatici sono ammessi alla communicatio in sacris con chi mi condanna, senza alcuna conseguenza canonica. Il messaggio è chiaro: «Possiamo mostrarti la contraddizione tra le nostre parole e le nostre azioni, e tu non farai nulla. Accetterai sia la menzogna che la prova di essa».
Ogni assurdità accettata indebolisce la capacità di discernimento dei fedeli e del Clero, per poter responsabilmente obbedire ai propri Pastori. Se la nostra Fede non è forte e convinta, questo ci porta ad una forma di apatia verso ogni nuova provocazione. È una forma di umiliazione rituale che funziona non più attraverso la segretezza, ma attraverso una sfacciata ostentazione, specialmente quando l’obbedienza all’Autorità che imparte ordini abusivi e addirittura criminali è richiesta come un sacrificio della propria razionalità, come un’immolazione della volontà mediante un concetto pervertito di autorità e di obbedienza.
Se l’Autorità della Gerarchia, fino ai suoi massimi vertici, si rende responsabile di questa manipolazione psicologica dei fedeli finalizzata a perpetuare il proprio potere per demolire la Chiesa, a chi dovrebbero rivolgersi, sacerdoti e laici, per veder condannati i colpevoli di tanto tradimento? A quegli stessi eretici manipolatori, incistati a Roma e in tutti gli organi e le istituzioni della Chiesa Cattolica?
Non stupisce che troppe vocazioni sacerdotali si perdano e che molti fedeli si rassegnino o abbandonino la pratica religiosa. È il risultato voluto e pianificato di questo crudele stillicidio.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Il «colpo da maestro» di Satana
Il demonio vuole ottenere la nostra adesione al male non per inganno, ma portandoci ad accettare la menzogna con la quale egli definisce bene il male, e ad accettare la finzione mediante la quale ci presenta il bene come un male. Il colpo da maestro di Satana consiste in questo: nell’ottenere da noi un assenso irrazionale, pur dinanzi all’evidenza della frode e del sovvertimento che riconosciamo per tali ma che, in un atto di folle annientamento suicida, accettiamo come se fossero verità divinamente rivelate. Per il Cattolico la Fede non è mai irrazionale: rationabile sit obsequium vestrum, dice San Paolo (Rom 12, 1), perché Dio è autore della Fede e della ragione, e non vi può essere contraddizione nella Verità.
Satana, al contrario, essendo menzognero e padre della menzogna (Gv 8, 44) non può non dissimulare i propri inganni con la frode, per i quali pretende da noi non un’adesione razionale, ma un consenso superstizioso, un atto di fede al contrario, nel quale l’assenso dell’intelletto a errori e eresie evidenti è motivato non dall’autorità di un Dio verace, ma dall’usurpazione di quell’autorità da parte di una creatura ribelle, bugiarda e che sappiamo che ci vuole ingannare e perdere.
Satana vuole che abdichiamo alla ragione e allo stesso sensus fidei, trasformando l’atto di fede in una folle apostasia.
L’assolutizzazione dell’obbedienza
Assolutizzare l’obbedienza, scardinandola dalla necessaria coerenza che essa presuppone tra tutti i soggetti del corpo gerarchico in cui essa viene esercitata,[8] significa consegnare nelle mani dell’autorità vicaria della Gerarchia un potere che il supremo Legislatore non le ha mai concesso, ossia la facoltà di poter legittimamente legiferare contro la volontà del Legislatore stesso e in danno dei fedeli.
Qui non stiamo parlando di ordini incidentalmente sbagliati, o di singoli vescovi che abusano della propria autorità in un contesto ecclesiale in cui la Virtù è incoraggiata e il peccato condannato e punito. Qui stiamo parlando di un intero sistema gerarchico che è riuscito – nella Chiesa Cattolica come nella cosa pubblica – ad impossessarsi del potere, ottenendo riconoscimento e obbedienza dai sottoposti mediante l’uso di mezzi coercitivi.
Non solo: l’assolutizzazione dell’obbedienza nei riguardi dell’autorità finisce anche con l’essere deresponsabilizzante: un comodo alibi offerto ai tanti, troppi don Abbondio in veste filettata o in clergyman, ben attenti a non dispiacere ad alcuno, ad «evitare polarizzazioni» – secondo l’auspicio di Leone – a beneficiare dei favori del potente che si conosce come iniquo ma a cui si presta ossequio per viltà o interesse.
Aiuta Renovatio 21
Conclusione
La Sacra Scrittura, i Padri, i mistici e la stessa Vergine Maria a Fatima ci hanno messi in guardia su un’apostasia che la Chiesa dovrà affrontare negli ultimi tempi. Come possiamo pensare che questa apostasia si concretizzi, se non attraverso falsi pastori al posto di buoni pastori, e di pseudocristi e falsi profeti al posto di Cristo e dei Profeti? Come potrebbero gli eletti essere tratti in inganno dagli eretici e dagli scismatici (Mt 24, 24), se non nel momento in cui questi ricoprono ruoli d’autorità nella Chiesa? Ma la Chiesa è indefettibile, ripetono alcuni con petulanza.
E lo è davvero: nonostante la stragrande maggioranza dei suoi vescovi infierisca su di essa e agisca di concerto con nemici di Cristo. La Chiesa Cattolica è indefettibile nel senso che essa non può mai venir meno nella sua missione di custodire e trasmettere la Verità rivelata da Dio, né può cadere in errore definitivo nella sua Fede e nella sua Morale. E questo di fatto non accade nemmeno quando una Gerarchia eretica e corrotta cerca di oscurare o di sfigurare il sacro Deposito della Fede. Non dimentichiamo che la Chiesa non è solo quella militante su questa terra (hic) e oggi (nunc), ma è anche quella penitente in Purgatorio e trionfante in Paradiso.
La sua compagine celeste è garanzia di quell’indefettibilità che il suo divino Fondatore le ha promesso e che lo Spirito Santo le assicura. E se la chiesa conciliare-sinodale che oggi si presenta come militante contraddice quella di ieri, spezzando la continuità e l’unità nella Professione dell’unica Fede che la rende una e apostolica anche nel fluire del tempo e non solo nella sua diffusione nello spazio, essa non è più la stessa Chiesa.
Per questo il Signore non manca di suscitare una vox clamantis in deserto che rompa il muro di silenzio e di complicità dei congiurati: mi riferisco ai “dottori degli ultimi tempi” cui accenna Augustin Lémann (9) nel suo saggio L’Anticristo. Sono i nuovi Sant’Atanasio imprigionati, esiliati, perseguitati ma infine risarciti dalla Giustizia divina con la proclamazione della loro santità. Ecco come il grande Vescovo di Alessandria e Dottore della Chiesa si rivolge ai fedeli durante la grande eresia ariana (10):
Che Dio vi consoli! (…) Quello che rattrista (…) è il fatto che gli altri hanno occupato le chiese con violenza, mentre in questo periodo voi vi trovate fuori. È un dato di fatto che hanno la sede, ma voi avete la Fede apostolica. Possono occupare le nostre chiese, ma sono al di fuori della vera Fede. Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la Fede abita in voi. Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la Fede? La vera Fede, ovviamente. Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta – quella che mantiene la sede o chi osserva la Fede? È vero, gli edifici sono buoni, quando vi è predicata la Fede apostolica; essi sono santi, se tutto vi si svolge in modo santo… Voi siete quelli che sono felici, voi che rimanete dentro la Chiesa per la vostra Fede, che mantenete salda nei fondamenti come sono giunti fino a voi dalla Tradizione apostolica, e se qualche esecrabile gelosamente cerca di scuoterla in varie occasioni, non ha successo. Essi sono quelli che si sono staccati da essa nella crisi attuale. Nessuno, mai, prevarrà contro la vostra Fede, amati fratelli, e noi crediamo che Dio ci farà restituire un giorno le nostre chiese. Quanto più i violenti cercano di occupare i luoghi di culto, tanto più essi si separano dalla Chiesa. Essi sostengono che rappresentano la Chiesa, ma in realtà sono quelli che ne sono a loro volta espulsi e vanno fuori strada. Anche se i Cattolici fedeli alla Tradizione sono ridotti a una manciata, sono loro che sono la vera Chiesa di Gesù Cristo.
L’accusa ricorrente che tanto i Conservatori e i Sinodali rivolgono a chi rimane saldo nella Fede e denuncia i loro errori è di volersi creare una propria chiesa, separandosi con lo scisma dalla Chiesa Cattolica, visibile e gerarchica, di cui essi si sono però impossessati con un vero e proprio golpe e nella quale pretendono di esercitare una legittima Autorità per gli scopi opposti a quelli che Nostro Signore le ha affidato.
Ma non sono stati forse costoro, con i loro errori condannati da tutti i Papi preconciliari, a crearsi una chiesa parallela che contraddice il Magistero immutabile e sovverte il Papato? Come può un’autorità ribelle a Cristo Capo del Corpo Mistico pretendere di esercitare l’Autorità di Cristo per contraddire la Sua Parola?
Come può chi si è separato dalla comunione ecclesiale con la vera Chiesa Cattolica Apostolica Romana accusare di scisma chi le rimane fedele?
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
Il Canonico Augustin Lémann, ebreo francese, si convertì al Cattolicesimo insieme al fratello Joseph. Divenuti amici di Pio IX, furono entrambi consultori del Concilio Vaticano I.
10) Sant’Atanasio, Epistolæ festales, Lettera XXIX, in: Coll. Selecta SS. Eccl. Patrum, a cura di Caillaud e Guillon, vol. 32, pagg. 411-412.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Spirito
«Umiliazione della Chiesa dinanzi a un eretico concubinario globalista»: Mons. Viganò sulla preghiera congiunta del re britannico col papa
Monsignor Viganò ha scritto su X un commento sulla cerimonia avvenuta in Cappella Sistina, dove papa Leone ha pregato – in lingua inglese – con il re britannico Carlo III.
«Migliaia di Martiri massacrati dalla furia anticattolica di Enrico VIII, Edoardo VI, Elisabetta I, Giacomo I, Carlo I e Carlo II si staranno chiedendo – increduli – come sia possibile che l’odierno successore di Clemente VII comunichi in sacris con il capo della chiesa d’Inghilterra (anch’egli divorziato e risposato come il sanguinario Tudor) e dei laici eretici vestiti da Prelati» scrive monsignore.
«E Carlo III, oltre ad essere eretico come Enrico VIII», dice Viganò, è pure «neomalthusiano e apertamente schierato con l’élite del Nuovo Ordine Mondiale».
Migliaia di Martiri massacrati dalla furia anticattolica di Enrico VIII, Edoardo VI, Elisabetta I, Giacomo I, Carlo I e Carlo II si staranno chiedendo – increduli – come sia possibile che l’odierno successore di Clemente VII comunichi in sacris con il capo della chiesa… pic.twitter.com/cugRJvginQ
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) October 23, 2025
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
«Se quella di Clemente VII era la Chiesa Cattolica, che chiesa è quella di Leone, che con parole e azioni sconfessa e tradisce tutto il Magistero dei Papi fino a Pio XII e calpesta la testimonianza eroica dei Cattolici inglesi durante la persecuzione anglicana?» si chiede il prelato lombardo.
«La preghiera ecumenico-ambientalista nella Cappella Sistina sancisce l’abdicazione del papato Romano e l’umiliazione della Chiesa Cattolica dinanzi a un eretico concubinario (….) globalista, che mantiene il titolo di Defensor Fidei mentre si prostra all’Islam e celebra le feste maomettane».
«Queste aberrazioni ci fanno pensare che gli ultimi tempi siano ormai prossimi e che l’apostasia nella Chiesa annunciata dalla Vergine Maria Fatima sia ormai già iniziata».
Aiuta Renovatio 21
Come possibile osservare nel video diffuso dal portale mediatico della Santa Sede, in Cappella Sistina per il pontefice e il sovrano di Albione sono stati apparecchiati «troni» identici e simmetrici, a chiara negazione del primato del papa e di Santa Romana Chiesa.
Notevole anche, al minuto 25:25, una sorta di cenno che assomiglia ad un inchino che Prevost rivolte al re britannico e alla consorte.
Delle misfatte di Carlo, da principe e da re, con la sua dinastia di signori della Necrocultura, nei giorni scorsi Renovatio 21 ha pubblicato diverso materiale.
Lo schiaffo alla tradizione cattolica, e alla sua gloriosa storia di martiri massacrati dagli orrendi predecessori del Carlo – in primis, il santo filosofo Tommaso Moro (1478-1535), torturato e giustiziato a Tower Hill dinanzi alle sue figlie – è evidente e dolorosissimo, rivoltante.
La riprova l’avremo tra qualche giorno, quando, come ogni 5 novembre, in Inghilterra bruceranno, come da tradizioni, le effigi di Guido Fawkes (1570-1606), chiaro richiamo all’estirpazione dei cattolici.
Fawkes, attivista cattolico al centro della cosiddetta «congiura delle polveri» («gunpowder plot»), che tentò di far esplodere Westminster piazzando sotto le fondamenta del Parlamento 36 barili di polvere da sparo (definito, secondo una nota battuta della politica britannica, «l’ultimo uomo entrato lì con buone intenzioni») nella notte tra il 4 e il 5 novembre 1605 per eliminare re Giacomo I e gran parte della corrotta aristocrazia di Albione e quindi restaurare in Anglia un governo cattolico.
Tradito, Fawkes fu catturato, torturato e squartato, con le sue parti inviate ai quattro angoli del regno, nonostante avesse accettato le condizioni del re.
Non fu il solo a subire la crudeltà anticattolica della Corona di Albione: il gesuita Henry Garnet (1555-1606) impiccato nella piazza davanti alla Cattedrale di Saint Paul nella capitale, non aveva partecipato alla congiura delle polveri, ma era il confessore di alcuni cospiratori, e rispettò il sigillo del sacramento non rivelando il nome dei congiurati. La sua pelle fu usata per rilegare il libro con il verbale del suo progresso, una sorta di usanza britannica tipica dell’epoca infame.
Per il fenomeno esiste un termine specifico, «bibliopegia antropodermica», che sta a significare la rilegatura di libri con pelle umana.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Seguirono decenni, secoli, di persecuzione furiosa, dove di fatto la corona britannica portò avanti un genocidio confessionale.
La chiesa postconciliare, con Wojtyla, ha iniziato a chiedere «scusa» per quantità di fenomeni nei quali era estranea, o era nel giusto.
Ora, ci chiediamo: la corona di Albione ha mai chiesto scusa per qualcosa? Non diciamo solo ai cattolici: agli irlandesi e agli indiani, per le infami carestie, ai cinesi, per l’orrore dell‘oppio e delle guerre per spacciarlo, agli italiani, per aver creato, con guerre sanguinarie, la catastrofe dell’Italia unita finanziando i Savoia, Garibaldi e Mazzini?
Il tradimento di Enrico VIII ha portato a ramificazioni geostoriche immani e sanguinarie. Quando un re britannico se ne renderà conto e chiederà perdono?
Quanto, prima di riavere sul trono di Bretagna un re legittimo e cattolico?
Fino a che vi saranno papi del genere, i tempi della restaurazione necessaria della Verità a Londra rimangono incalcolabili.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da YouTube
Spirito
Quarant’anni fa, l’arcivescovo Lefebvre diceva la verità
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Misteri2 settimane faLa verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-



Pensiero6 giorni faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Spirito2 settimane faMons. Viganò: «non c’è paradiso per i codardi!»
-



Sanità1 settimana faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura4 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Salute1 settimana faI malori della 42ª settimana 2025
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Oligarcato5 giorni faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale









