Geopolitica
Il colonnello Macgregor: siamo sulla soglia della guerra totale
Il colonnello in pensione dell’esercito USA Douglas Macgregor avverte che la stupidità del presidente Joe Biden sta avvicinando il mondo alla terza guerra mondiale.
«Siamo sull’orlo della guerra totale», ha detto Macgregor su Twitter il 19 ottobre, collegandosi a un’intervista fatta al giudice Andrew Napolitano quello stesso giorno. «Se gli israeliani marciano verso Gaza non riusciranno a sradicare le migliaia di combattenti di Hamas presenti lì. L’arsenale di razzi e missili nella regione è enorme. Il resto della regione è pronto alla guerra. Non è solo l’Iran».
We are on the threshold of total war.
If the Israeli's march into Gaza they will fail to root out the thousands of Hamas fighters there.
The arsenal of rockets and missiles in the region is enormous.
The rest of the region is prepared to go to war..
It's not just a Iran.… pic.twitter.com/Q0KEOutX6E
— Douglas Macgregor (@DougAMacgregor) October 19, 2023
«Prima di tutto, le armi sono cambiate», ha detto Macgregor, secondo un estratto pubblicato separatamente da Napolitano. «L’arsenale di razzi e missili nella regione è enorme. Le persone citano cifre nell’ordine di 130.000 razzi e missili solo da parte di Hezbollah. Non abbiamo nemmeno bisogno di menzionare altri nella regione, quel tipo di arsenale è sufficiente di per sé a distruggere gran parte di Israele».
In precedenza, in un’intervista su Real America del 20 ottobre, Macgregor – l’uomo che guidò le forze americane nell’ultima battaglia di tank del XX secolo nella prima guerra d’Iraq – aveva analogamente avvertito che il conflitto sarebbe sfociato in una guerra più ampia.
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DOUGLAS MACGREGOR: "The [Middle East] is armed to the teeth."
"No one is gonna sit still and watch the Israeli's pulverize Gaza, and drive the population into the desert."
"Israel is on the path of suicide in this war."
"Military power is not the answer."
"We don't want a… pic.twitter.com/1CsbEQeDF4
— Our Country Our Choice (@OCOCReport) October 20, 2023
«La regione non è più quella di 20, 30, 40 anni fa. La regione è armata fino ai denti», ha detto.
I filmati degli attacchi contro civili e bambini vengono guardati come falchi da tutti nella regione, ha aggiunto Macgregor, dicendo che «nessuno starà fermo a guardare gli israeliani polverizzare Gaza e spingere la popolazione nel deserto… È nostro obbligo farlo. salvare Israele da se stesso. Israele è sulla via del suicidio in questa guerra».
Per quanto riguarda la via d’uscita, Macgregor ha affermato che «il potere militare non è la risposta» e che «è meglio negoziare e porre fine a questa cosa».
Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa il colonnello aveva dichiarato che la guerra in arrivo «cambierà il mondo».
«Può darsi che la rabbia e il disgusto del mondo musulmano per la distruzione di Gaza e della sua popolazione provochino alla fine una guerra più ampia che potrebbe coinvolgere l’Iran e persino la Turchia. L’Egitto non sarà in grado di restare fuori. La Giordania potrebbe crollare sotto la pressione dei disordini interni. Insomma, il mondo potrebbe cambiare radicalmente» aveva scritto MacGregor su Twitter.
Il disastro ha ovviamente ramificazioni che toccano il conflitto ucraino.
«Sarei molto sorpreso se Benjamin Netanyahu e la sua amministrazione non se ne andassero nelle prossime settimane. Gli israeliani hanno spedito in Ucraina enormi quantità di munizioni di artiglieria da 155 mm su richiesta degli Stati Uniti. Zelens’kyj ha stretto una sorta di rapporto con gli israeliani e quel rapporto potrebbe averli distratti dal vigilare sui loro confini».
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Immagine di Israel Defense Forces via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Economia
I mercati argentini salgono dopo la vittoria elettorale di Milei, che ringrazia il presidente Trump
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«Grazie, Presidente Trump, per la fiducia accordata al popolo argentino. Lei è un grande amico della Repubblica Argentina. Le nostre nazioni non avrebbero mai dovuto smettere di essere alleate. I nostri popoli vogliono vivere in libertà. Contate su di me per lottare per la civiltà occidentale, che è riuscita a far uscire dalla povertà oltre il 90% della popolazione mondiale».Gracias Presidente @realDonaldTrump por confiar en el pueblo argentino. Usted es un gran amigo de la República Argentina. Nuestras Naciones nunca debieron dejar de ser aliadas. Nuestros pueblos quieren vivir en libertad. Cuente conmigo para dar la batalla por la civilización… pic.twitter.com/G4APcYIA2i
— Javier Milei (@JMilei) October 27, 2025
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Geopolitica
Sudan, le Forze di Supporto Rapido rivendicano la cattura del quartier generale dell’esercito
Le Forze di Supporto Rapido (RSF), milizia paramilitare sudanese, hanno annunciato di aver assunto il controllo del quartier generale dell’esercito nella città di Al-Fashir, devastata dal conflitto.
La capitale del Darfur settentrionale è sotto assedio da parte delle milizie da oltre un anno, con le Nazioni Unite che denunciano attacchi sistematici contro i civili, inclusi l’uccisione e la mutilazione di oltre 1.000 bambini.
Domenica, un portavoce delle RSF ha dichiarato in un comunicato che il gruppo ha conquistato completamente il comando della Sesta Divisione di Fanteria delle Forze Armate Sudanesi (SAF) dopo «battaglie eroiche caratterizzate da operazioni mirate e assedi strategici».
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«La liberazione… segna una svolta cruciale nelle battaglie condotte dalle nostre valorose forze. Traccia le basi per un nuovo Stato a cui tutti i sudanesi contribuiranno», ha affermato il rappresentante delle RSF.
Si ritiene che il quartier generale della Sesta Divisione di fanteria fosse l’ultima roccaforte dell’esercito nel Darfur, dove i combattimenti tra SAF e RSF infuriano da oltre due anni.
Da quando ha assediato Al-Fashir nell’aprile 2024, le RSF sono state accusate di attacchi indiscriminati contro i civili, con droni e artiglieria. Secondo le Nazioni Unite, circa 260.000 civili, di cui 130.000 bambini, sono intrappolati in condizioni disperate, isolati dagli aiuti umanitari nella città.
Secondo organizzazioni per i diritti umani, all’inizio di questo mese almeno 20 persone sono state uccise in attacchi contro una moschea e l’ospedale saudita, l’ultima struttura medica operativa di Al-Fashir, dopo l’uccisione di circa 100 civili a settembre.
Domenica, Tom Fletcher, coordinatore degli aiuti d’emergenza delle Nazioni Unite, si è detto «profondamente allarmato» dalla situazione ad Al-Fashir, chiedendo un cessate il fuoco immediato in tutto il Sudan. Il Fletcher sottolineato che i combattenti continuano ad avanzare in città, bloccando le vie di fuga e lasciando i civili intrappolati, affamati e terrorizzati.
Il conflitto tra l’esercito e le RSF, scoppiato a Khartoum nell’aprile 2023, ha generato quella che l’ONU considera una delle peggiori crisi umanitarie al mondo.
L’esercito non ha ancora commentato la presunta perdita del quartier generale di Al-Fashir, ma il suo comandante, Abdel Fattah Al-Burhan, ha discusso con l’ambasciatore turco Fatih Yildiz di questioni come gli sforzi per revocare l’assedio alla capitale della regione, secondo una nota ufficiale.
Come riportato da Renovatio 21, il comandante delle Forze di supporto rapido (RSF) paramilitari sudanesi, Mohamed Hamdan Dagalo, ha prestato giuramento come capo di un governo rivale del Sudan.
Come riportato da Renovatio 21, la RSF aveva annunciato un «governo di pace e unità» parallelo ancora lo scorso febbraio.
Le stragi nel Paese non si contano. Due mesi fa si era consumato un orribile massacro a seguito di un attacco aereo ad un mercato. Settimane fa c’era stato un attacco ad un ospedale.
Come riportato da Renovatio 21, a fine 2024 le fazioni rivali sudanesi avevano interrotto i negoziati.
Il conflitto ha casato già 15 mila morti e 33 mila feriti. Le Nazioni Unite hanno descritto la situazione umanitaria in Sudan come una delle crisi più gravi al mondo. Mesi fa la direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (WFP), Cindy McCain, aveva avvertito che la guerra di 11 mesi «rischia di innescare la più grande crisi alimentare del mondo».
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Gli USA sono stati accusati l’estate scorsa di aver sabotato gli sforzi dell’Egitto per portare la pace in Sudan.
Le tensioni in Sudan hanno portato perfino all’attacco all’ambasciata saudita a Karthoum, mentre l’OMS ha parlato di «enorme rischio biologico» riguardo ad un attacco ad un biolaboratorio sudanese.
Come riportato da Renovatio 21, il generale Abdel Fattah al-Burhan, leader de facto e capo dell’esercito della nazione africana dilaniata dalla guerra, due mesi fa è stato oggetto di un tentato assassinio via drone.
Il Paese è stato svuotato dei suoi seminaristi.
La Russia nel frattempo fa ha annunziato l’apertura di una base navale in Sudan.
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Immagine di Coordenação-Geral de Observação da Terra/INPE via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Geopolitica
Lavrov: falchi europei minano i negoziati tra Russia e Stati Uniti
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