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I Paesi Bassi confermano la consegna degli F-16 a Kiev

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Il ministro della Difesa olandese Ruben Brekelmans ha confermato che il primo lotto di caccia F-16 promesso a Kiev dai Paesi Bassi è stato consegnato.

 

Brekelmans ha visitato Kiev e Kharkov domenica, dove ha svelato nuovi dettagli sugli aiuti militari del suo paese all’Ucraina. Membro della cosiddetta «coalizione F-16», i Paesi Bassi hanno promesso di donare 24 aerei di fabbricazione statunitense all’aeronautica militare ucraina più di un anno fa, sebbene non sia stata fornita una tempistica precisa.

 

«Per la prima volta posso annunciare ufficialmente che i primi F-16 olandesi sono stati consegnati all’Ucraina», ha scritto il ministro della Difesa su X.

 


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Ha aggiunto che Amsterdam investirà 400 milioni di euro nello sviluppo di droni ad alta tecnologia per l’esercito ucraino.

 

«Ciò riguarda tutti i tipi di droni avanzati che possono essere utilizzati per la ricognizione, la difesa e l’attacco. Soprattutto in aria, ma anche sulla terraferma e in mare», ha affermato in una dichiarazione pubblicata domenica sul sito web del ministero della Difesa neerlandese.

 

Brekelmans ha sottolineato l’importanza dei droni nella guerra moderna e ha osservato che lo sviluppo dei sistemi dei droni sta procedendo «alla velocità della luce».

 

«Non possiamo permetterci il lusso di prenderci molto tempo; si tratta di fare velocità. Procurarsi prototipi, testarli rapidamente e aumentare rapidamente la produzione», ha affermato.

 

Circa la metà del denaro sarà spesa nei Paesi Bassi, mentre il resto sarà suddiviso tra l’Ucraina e altri stati, ha detto Brekelmans alla Reuters durante il suo viaggio.

 

I funzionari di Kiev insistono sul fatto che gli F-16 sono necessari per equilibrare le capacità aeree e per contrastare i raid aerei dalla Russia. L’Ucraina si sarebbe anche lamentata del ritmo dell’addestramento dei suoi piloti negli Stati Uniti. Kiev ha perso il suo primo F-16 durante una missione di combattimento ad agosto.

 

I Paesi Bassi hanno fornito all’Ucraina oltre 3,76 miliardi di euro di aiuti militari dal 2022. All’inizio di quest’anno, Amsterdam ha annunciato che avrebbe assemblato un sistema missilistico di difesa aerea Patriot per l’Ucraina. Tuttavia, le autorità hanno fatto fatica a reperire pezzi di ricambio da altri paesi, ha detto Brekelmans a Reuters.

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Il trasferimento degli F-16 dall’Aia a Kiev era stato annunciato da tempo. Come noto, il nuovo segretario NATO è l’ex premier olandese Rutte, che ha subito dichiarato il suo supporto totale per l’Ucraina.

 

Geert Wilders, vincitore delle ultime elezioni neerlandesi, aveva tuttavia dichiarato che nessun aiuto sarebbe andato all’Ucraina fino a che l’Olanda non fosse stata in grado di difendersi.

 

Come riportato da Renovatio 21, un mese fa l’Ucraina ha perso il primo F-16, tra accuse che l’abbattimento sarebbe stato causato da un missile Patriot, cioè da fuoco amico.

 

Due mesi fa F-16 sono stati filmati sopra il cielo di Odessa.

 

A marzo Vladimir Putin aveva detto che la Russia distruggerà gli aerei da combattimento F-16 di fabbricazione statunitense che alla fine arriveranno in Ucraina, proprio come ha fatto con altri equipaggiamenti occidentali.

 

L’anno scorso Robert F. Kennedy jr. ha definito gli F-16 all’ucraina «un disastro per l’umanità»

 

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
 

 

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L’esercito russo dice di aver circondato oltre 10 mila soldati ucraini

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Circa 10.000 militari ucraini sono stati accerchiati dalle truppe russe nelle zone di Kupjansk e Krasnoarmeysk, ha dichiarato domenica il presidente Vladimir Putin in occasione di una visita a un centro di comando dell’esercito russo.   Secondo il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, Putin ha incontrato il capo di stato maggiore ValerijGerasimov e alti ufficiali militari, ricevendo aggiornamenti sulla situazione lungo il fronte.   «Sono stati segnalati circa 5.000 soldati ucraini circondati nella direzione di Kupyansk e intorno a 5.500 in quella di Krasnoarmeysk», ha precisato Peskov.   Kupyansk è una località nella regione di Kharkov, in Ucraina, situata a circa 100 km a est del capoluogo. Krasnoarmeysk, invece, si trova nella Repubblica Popolare di Donetsk, al momento sotto il controllo delle forze ucraine.

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L’esercito ha comunicato che le unità russe hanno inoltre conquistato un passaggio sul fiume Oskol, interrompendo i movimenti delle truppe ucraine. Al presente, stanno ultimando la liberazione di Yampol, mentre Volchansk, nelle vicinanze, sarebbe stata liberata al 70%.   In totale, 31 battaglioni ucraini risultano accerchiati nelle aree di Krasnoarmeysk e Dimitrov. Peskov ha riferito che Putin ha elogiato le truppe per i successi a Kupyansk e per i risultati ottenuti in altre operazioni di combattimento.   Nel corso dell’incontro, Putin ha disposto l’adozione di iniziative per favorire la capitolazione delle unità ucraine isolate e limitare al massimo le perdite. Ha rilevato che l’esercito russo ha sempre dimostrato clemenza nei confronti dei nemici e ha insistito affinché tale approccio prosegua.   Il presidente russo ha inoltre invitato i comandanti a «fare tutto il possibile» per tutelare la sicurezza dei civili nelle zone accerchiate, che, a suo avviso, le forze ucraine stanno utilizzando come scudi umani.   Putin ha quindi spronato l’esercito a proseguire l’«operazione militare speciale» «in linea con il piano delineato dallo Stato Maggiore», ribadendo che la protezione dei soldati russi debba costituire la priorità assoluta.    

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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) 
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Ex comandante NATO afferma che l’Irlanda unita potrebbe aiutare Russia e Cina

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Un ex comandante della NATO ha messo in guardia sul fatto che l’eventuale unificazione dell’Irlanda potrebbe rappresentare un grave colpo alla sicurezza occidentale, aprendo la strada a un’espansione dell’influenza di Russia e Cina nell’Atlantico settentrionale.

 

Parlando mercoledì durante un briefing per membri del Parlamento e della Camera dei Lord, il contrammiraglio britannico in pensione Chris Parry ha sostenuto che la perdita della posizione del Regno Unito nell’Irlanda del Nord offrirebbe un’importante opportunità strategica a Mosca e Pechino.

 

Il Parry ha evidenziato l’importanza delle acque tra l’Irlanda del Nord e la Scozia per i sottomarini nucleari britannici, definendole «essenziali per il nostro deterrente strategico».

 

«Con un’Irlanda unita, non vi è alcuna garanzia che potremmo schierare i nostri missili balistici», ha dichiarato il contrammiraglio, suggerendo che l’unificazione irlandese potrebbe consentire agli avversari della NATO di minacciare i cavi sottomarini cruciali.

 

«Il Regno Unito deve valutare la minaccia che una Repubblica d’Irlanda neutrale rappresenta per sé stesso. Credo che il modo migliore per sostenere l’Irlanda ora sia incrementare l’attività della NATO e degli Alleati nelle acque della sua zona economica esclusiva», ha affermato l’ex militare.

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Il Parry ha persino proposto che la NATO conduca esercitazioni nelle acque sotto il controllo irlandese «indipendentemente dall’approvazione di Dublino», sottolineando che il blocco deve essere pronto a «contrastare i nostri potenziali avversari nelle acque irlandesi». Ha aggiunto che la Repubblica dovrebbe avvicinarsi a una cooperazione militare più stretta con la NATO e abbandonare la sua neutralità.

 

«Se qualcuno attacca la Gran Bretagna, attaccherà anche l’Irlanda… La neutralità non può più essere vista come un’obiezione di coscienza. Se fai parte del mondo libero, devi essere pronto a difenderlo. La Repubblica deve ridurre le sue vulnerabilità», ha dichiarato.

 

L’Irlanda mantiene una neutralità militare dall’indipendenza nel 1921 e non è membro della NATO, pur collaborando con l’alleanza.

 

L’idea della riunificazione irlandese – l’unione della Repubblica d’Irlanda con l’Irlanda del Nord, parte del Regno Unito – è contemplata dall’Accordo del Venerdì Santo del 1998. Questo accordo ha posto fine a tre decenni di conflitto tra nazionalisti irlandesi e unionisti filo-britannici, istituendo un governo di condivisione del potere a Belfast e stabilendo che lo status dell’Irlanda del Nord può essere modificato solo con il consenso della maggioranza tramite un voto.

 

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Immagine di Mike Weston ABIPP/MOD via Wikimedia pubblicata su licenza Open Government Licence version 1.0

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Zelens’kyj elogia il successo del test del «Flamingo», missile da crociera che può colpire Mosca

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha proclamato il successo del test del Flamingo, un missile-drone con una portata di circa 3.000 km.   Secondo la stampa ucraina il missile da crociera Flamingo FP-5 sarebbe in grado di trasportare una testata nucleare e una carica esplosiva quasi tre volte superiore a quella del Tomahawk statunitense, sebbene con una precisione inferiore.   Le prime versioni di prova del missile sono già state impiegate in combattimento. Secondo fonti ufficiali di Kiev, la produzione di massa inizierà presto, ed entro la metà del 2026 l’Ucraina dovrebbe disporre di un arsenale capace di colpire qualsiasi obiettivo entro 3.000 km in Russia con una testata convenzionale da mezza tonnellata.   Immagini del razzo erano apparse sui social ancora un mese fa.

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Il Flamingo rappresenta il sostituto dei missili da crociera Kh-55, abbandonati dall’Ucraina negli anni ’90 (alcuni dei quali usati dalla Russia contro l’Ucraina nel 2022). Durante lo sviluppo, una copia di prova del missile è stata accidentalmente dipinta di rosa, un problema risolto, ma il soprannome è rimasto, come riferito da Zelens’kyj e dal suo staff.   Con una portata che include facilmente Mosca, un eventuale attacco alla capitale russa con questi missili potrebbe spingere Putin a ordinare rappresaglie più dure su Kiev. Nonostante oltre tre anni di guerra, l’esercito russo non ha ancora colpito direttamente gli edifici governativi di alto livello o i quartieri generali militari e di intelligence a Kiev, ma la situazione potrebbe presto cambiare.   La Casa Bianca auspica un accordo di pace per evitare un’escalation, ma il processo è in stallo, soprattutto dopo le nuove sanzioni di Trump contro il petrolio russo questa settimana. Nessuna delle due parti sembra disposta a compromessi, e con la Russia in vantaggio sul campo di battaglia, Mosca ha pochi incentivi a rinunciare alle condizioni massimaliste di Putin e agli obiettivi della sua «operazione militare speciale».  

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