Sorveglianza
«I green pass servono alla coercizione dei non vaccinati»: fuori onda del ministro della Salute israeliano
Il ministro della salute israeliano Nitzan Horowitz ha ammesso che i green pass nel suo Paese sarebbero principalmente un sistema di costrizione per vaccinare le persone scettiche. Horowitz lo ha detto mentre parlava al ministro dell’Interno, senza sospettare che il microfono a fianco a loro era aperto.
«L’imposizione della legge del green pass su alcuni luoghi è necessaria solo per fare pressione sui membri della popolazione affinché si vaccinano, e non per ragioni mediche, ha detto domenica il ministro della Sanità israeliano Nitzan Horowitz, prima della riunione settimanale del gabinetto», riporta il Jewish News Syndicate.
Ignaro che le sue parole fossero trasmesse in diretta alla nazione su Canale 12, Horowitz ha detto al ministro dell’Interno Ayelet Shaked che non solo il green pass dovrebbe essere rimosso come requisito per cenare nei ristoranti all’aperto, ma «anche per le piscine, non solo nei ristoranti».
«Epidemiologicamente, è vero – ha dichiarato Horowitz, aggiungendo – il fatto è che, ti sto dicendo, il nostro problema sono le persone che non vengono vaccinate. Abbiamo bisogno di [persuaderli] un po’; altrimenti, non usciremo da questa [situazione pandemica]».
NEW – Israeli Ministry of Health (right) recorded saying to the Minister of Interior (left) “there is no medical or epidemiological justification for the Covid passport, it is only intended to pressure the unvaccinated to vaccinate”.pic.twitter.com/c3oAOpZdEE
— Disclose.tv (@disclosetv) September 13, 2021
Il ministro della Salute ha poi riconosciuto che il sistema non veniva nemmeno applicato nella maggior parte dei luoghi.
«C’è una sorta di universalità nel sistema del green pass, a parte nei centri commerciali, dove penso che dovrebbe essere imposto, [perché] ora è chiaro che non si applica da nessuna parte», ha dichiarato il titolare del dicastero sanitario israeliano.
Israele una volta era lodato per il successo del lancio del vaccino e per la velocità con cui ha introdotto i passaporti dei vaccini.
Il green pass era stato annunciato come una «visione anticipata di come saremmo usciti dal lockdown». Tuttavia, Israele ha recentemente riportato il numero più alto di sempre di casi COVID giornalieri, con quasi 11.000 infezioni registrate.
«Sebbene la minaccia iniziale che ai non vaccinati sarebbe stato vietato l’accesso a numerosi luoghi pubblici ha convinto molti giovani a iniettarsi il vaccino, una volta implementato, il sistema del green pass è stato raramente applicato ed è stato successivamente scartato alla fine di maggio» riporta Summit News.
Ora che i casi hanno ricominciato a crescere, il sistema di passaporto vaccinale israeliano è stato reintrodotto e ampliato.
Sorveglianza
La nuova legge di Berlino consente alla polizia di installare spyware nelle case
La polizia di Berlino potrà introdursi clandestinamente nelle abitazioni private per installare spyware, dopo che giovedì il Parlamento regionale (Abgeordnetenhaus) ha approvato a larga maggioranza una drastica revisione della legge sulla polizia della capitale.
Il testo, sostenuto dalla grande coalizione CDU-SPD e votato a favore anche dall’AfD, attribuisce alle forze dell’ordine poteri di sorveglianza fisica e digitale senza precedenti.
Tra le novità più invasive: se l’accesso remoto non è tecnicamente impossibile, gli agenti potranno forzare fisicamente l’ingresso in casa di un sospettato per collocare software spia; sarà inoltre consentito l’hacking legale di smartphone e computer per intercettare le comunicazioni in tempo reale. Le bodycam potranno essere attivate anche all’interno di abitazioni private qualora si ritenga che una persona sia in pericolo grave e imminente.
La riforma, approvata giovedì, amplia inoltre la videosorveglianza negli spazi pubblici: raccolta massiva di dati telefonici di tutti i presenti in una determinata area, lettura automatica delle targhe, contrasto ai droni, impiego di riconoscimento facciale e vocale su immagini di telecamere, e utilizzo dei dati reali della polizia per addestrare sistemi di intelligenza artificiale. I critici denunciano il rischio di abusi e una pesantissima compressione della privacy.
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La senatrice SPD agli Interni Iris Spranger ha difeso la norma: «Con la più grande riforma della legge sulla polizia di Berlino degli ultimi decenni, stiamo creando un significativo vantaggio per la protezione dei berlinesi», ha dichiarato. «Stiamo fornendo alle forze dell’ordine strumenti migliori per combattere il terrorismo e la criminalità organizzata».
A Berlino nel 2024 sono stati registrati oltre 539.000 reati, in aumento rispetto all’anno precedente; sono cresciuti anche i delitti violenti, le aggressioni e la violenza domestica. Le autorità segnalano un incremento preoccupante di crimini commessi da giovani e migranti, mentre più della metà dei reati resta senza colpevole identificato.
Dall’approvazione della legge le proteste non si sono fermate. Durante il dibattito parlamentare, il deputato dei Verdi Vasili Franco ha definito il testo «la lista dei desideri di uno Stato autoritario di sorveglianza». Le associazioni per i diritti civili parlano di «un «massiccio attacco alle libertà civili», mentre la campagna NoASOG ha dichiarato: «Ciò che viene spacciato per politica di sicurezza è in realtà l’istituzione di uno stato di sorveglianza autoritario».
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Sorveglianza
Perquisita la casa di un professore tedesco per un tweet che criticava l’ideologia woke
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Sorveglianza
Il nuovo presidente della Bolivia vuole la blockchain per combattere la corruzione
Il presidente eletto della Bolivia, Rodrigo Paz, punta a combattere la corruzione nel governo boliviano attraverso la tecnologia blockchain.
Paz ha sconfitto il rivale Jorge Quiroga con il 54,5% dei voti contro il 45,5% e assumerà la carica l’8 novembre. Con un messaggio centrista e favorevole al mercato, Paz ha vinto il ballottaggio di domenica, ereditando un’economia provata dalla carenza di carburante e dalla limitata disponibilità di dollari statunitensi, come riportato dall’AP. Per gli esperti del settore delle criptovalute, il programma di governo di Paz include due proposte specifiche legate alle risorse digitali e alla blockchain.
La prima proposta prevede l’uso della blockchain e degli smart contract negli appalti pubblici. Il programma ufficiale del Partido Demócrata Cristiano de Bolivia per il 2025 promette l’adozione di tecnologie blockchain e contratti intelligenti per eliminare la discrezionalità negli acquisti statali, con l’obiettivo di ridurre la corruzione automatizzando alcuni processi contrattuali.
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La seconda iniziativa consente ai cittadini di dichiarare le criptovalute in un nuovo fondo di stabilizzazione valutaria, sostenuto da un programma di regolarizzazione delle attività che include esplicitamente le criptovalute. Secondo il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, tali fondi servono a stabilizzare la valuta e a coprire importazioni essenziali in caso di scarsità di dollari. L’inclusione delle criptovalute permette al governo di tassarle o convertirle rapidamente in valuta forte, senza detenere token volatili.
Paz adotta un approccio pragmatico alle criptovalute, senza essere un sostenitore estremo del Bitcoin. La sua piattaforma considera la blockchain uno strumento anticorruzione e le criptovalute dichiarate come parte di un’iniziativa una tantum per capitalizzare un fondo di stabilizzazione valutaria. Non ci sono indicazioni di politiche per adottare il Bitcoin a livello nazionale, conservarlo nelle riserve o legalizzarne l’uso al dettaglio.
A giugno 2024, la Banca Centrale della Bolivia ha revocato il divieto sulle transazioni in criptovalute, autorizzando canali elettronici regolamentati e segnalando una modernizzazione dei pagamenti, scrive Cointelegraph. Nei mesi successivi, il volume medio mensile di scambi di asset digitali è raddoppiato rispetto alla media dei 18 mesi precedenti, secondo la banca.
Il cambiamento si è riflesso nell’economia reale. A ottobre 2024, Banco Bisa ha introdotto la custodia di USDT per le istituzioni, un primato tra le banche boliviane. A marzo, la compagnia petrolifera statale YPFB ha esplorato l’uso di criptovalute per le importazioni di energia, in un contesto di carenza di dollari. A settembre, i distributori locali di marchi automobilistici come Toyota, Yamaha e BYD hanno iniziato ad accettare USDT, segno di una crescente sperimentazione tra i commercianti.
Il 31 luglio, la banca centrale ha firmato un memorandum con El Salvador, definendo le criptovalute un’«alternativa valida e affidabile» alla valuta fiat e impegnandosi a collaborare su strumenti politici e di intelligence per modernizzare i pagamenti e promuovere l’inclusione finanziaria.
La banca ha riportato che i volumi mensili di scambio di criptovalute hanno raggiunto i 46,8 milioni di dollari al mese, con un totale di 294 milioni di dollari da inizio anno al 30 giugno.
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Immagine di Parallelepiped09 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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