Geopolitica
Hackerato l’iPhone di Liz Truss? Ipotesi e fake news
La testata britannica Daily Mail ha riportato che il «il telefono personale di Liz Truss è stato violato dagli agenti del Cremlino». La scioccante rivelazione, se vera, potrebbe avere conseguenze non irrilevanti. Il telefono in questione riguarderebbe il telefono di quando era a capo del ministero degli Esteri britannico.
La BBC ora riporta che la cosa allarma al punto che «il governo è stato invitato ad aprire un’indagine sulle affermazioni che il telefono dell’ex primo ministro Liz Truss è stato violato mentre era ministro degli esteri».
L’hacking sarebbe stato scoperto durante la campagna estiva per la leadership dei Tory, ma la notizia è stata soppressa, afferma il Daily Mail, afferma che anche i messaggi privati scambiati tra la signora Truss e Kwasi Kwarteng, la sua amica intima nominata cancelliere quando è diventata primo ministro, sarebbero inclusi nel bottino del presunto attacco cibernetico, con, quindi, «potenziali rischi di ricatto».
Secondo una fonte del giornale, sarebbero stati scaricati i messaggi di un anno intero.
Si tratterebbe di una disfatta di proporzioni catastrofiche. «Una fonte ha affermato che il telefono era così gravemente compromesso che ora è stato riposto in una cassaforte chiusa a chiave all’interno di un luogo sicuro del governo» scrive la testata londinese. I dettagli di questa storia non sarebbero arrivati alla stampa perché «furono nascosti da Boris Johnson, che all’epoca era Primo Ministro, e dal Segretario di Gabinetto, Simon Case».
La cosa quadra con altri dettagli della recente microstoria politica londinese: «lo stupefacente incidente, rivelato da fonti di sicurezza, risolve il mistero del motivo per cui la signora Truss è stata costretta a cambiare il numero di cellulare che aveva utilizzato per oltre un decennio poco prima di diventare Primo Ministro» scrive il giornale. «La mossa aveva causato ansia tra ministri e consiglieri di gabinetto che improvvisamente non sono stati in grado di contattarla».
Il giornale britannico premere per accusare Mosca, citando una «fonte della sicurezza» che avrebbe affermato che «ci vuole un po’ per tenere traccia di chi c’è dietro attacchi come questi, ma la Russia tende a essere in cima alla lista».
Il governo britannico ha rifiutato di commentare nessuno dei dettagli riportati dal Daily Mail.
«Il governo dispone di sistemi robusti per la protezione dalle minacce informatiche», ha affermato un portavoce. «Ciò include regolari briefing sulla sicurezza per i ministri e consigli sulla protezione dei loro dati personali e sulla mitigazione delle minacce informatiche».
Liz Truss da ministro è stata tuttavia promossa a primo ministro, dopo un lungo vaglio in cui aveva pure promesso rappresaglie termonucleari contro la Russia, se del caso. La Truss è rimasta al 10 di Downing Street per un periodo di pochi giorni, al punto che varie voci del Paese l’hanno sfottuta paragonando la tenuta del suo governo alla durata della lattuga, con vittoria netta di quest’ultima.
#lettuce , which lasted longer than Liz Truss as Prime Minister, appeared on the wall of the #BritishParliament.
A #video with a projection of a vegetable Lettuce at the Palace of Westminster was shown by #TheDailyStar pic.twitter.com/1bJE2Fk7zd
— Santosh Sagar (@santoshsaagr) October 21, 2022
C’è da notare come il suo successore, l’oscuro indo-britannico Rishi Sunak, sia dentro la famiglia di uno dei più grandi colossi informatici del pianeta, Infosys, del cui fondatore ha sposato la figlia.
Allo stato attuale delle cose, Renovatio 21 giudica fake news la notizia per cui nel telefonino della Truss sarebbe stato un messaggio mandato al segretario di Stato USA Blinken con scritto «it’s done» («è fatto») esattamente all’ora della detonazione del Nord Stream 2 registrata dal sismografo.
Tale notizia corre su Telegram ed è appena stata ribadita dall’ex parlamentare britannico George Galloway nel suo popolarissimo podcast MOATS («The Mother of All Talk Shows»).
Lo stesso fa Kim Dotcom, che spiega che sarebbe stato hackerato l’account iCloud.
How do the Russians know that the UK blew up the North Stream pipelines in partnership with the US?
Because @trussliz used her iPhone to send a message to @SecBlinken saying “It’s done” a minute after the pipeline blew up and before anybody else knew?
iCloud admin access rocks!
— Kim Dotcom (@KimDotcom) October 30, 2022
Le tempistiche non coincidono: l’hacking, con il cambio numero della Truss e tutto il resto delle rivelazioni del Daily Mail, sarebbe avvenuto la scorsa estate, quando era ministro degli Esteri, mentre l’attentato al gasdotto baltico data tra il 26 e il 29 settembre, quando la Truss era primo ministro.
Questo a meno che il telefonino della Truss non sia stato hackerato due volte.
Al momento, pensiamo così. Non sarebbe la prima volta che tuttavia la realtà ci sorprende e quelle che sembrano fake news divengono solide realtà – pensiamo di recente alla storia dei biolaboratori ucraini, con addirittura il coinvolgimento dell’incredibile figlio drogato e depravato del presidente americano, il faccendiere Hunter Biden.
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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