Geopolitica
Gonzalo Lira trovato morto in carcere
Il giornalista cileno-americano Gonzalo Lira è morto mentre era in custodia ucraina. Lo ha annunciato ieri suo padre Gonzalo Lira senior, che ha contattato il giornalista Tucker Carlson, che si era occupato varie volte del caso di Lira.
«Gonzalo Lira Sr. dice che suo figlio è morto a 55 anni in una prigione ucraina, dove era detenuto per il reato di aver criticato i governi Zelens’kyj e Biden», ha scritto Tucker Carlson su Twitter. «Gonzalo Lira era un cittadino americano, ma l’amministrazione Biden ha chiaramente sostenuto la sua incarcerazione e tortura».
Gonzalo Lira, Sr. says his son has died at 55 in a Ukrainian prison, where he was being held for the crime of criticizing the Zelensky and Biden governments. Gonzalo Lira was an American citizen, but the Biden administration clearly supported his imprisonment and torture. Several… https://t.co/F0nOG9qGvv
— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) January 12, 2024
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La notizia è stata confermata anche dall’agenzia di stampa russa TASS, che sostiene di avere a sua volta conferma da una risposta del Dipartimento di Stato Americano.
«Non posso accettare il modo in cui è morto mio figlio. È stato torturato, estorto, in incomunicato per 8 mesi e 11 giorni e l’ambasciata americana non ha fatto nulla per aiutare mio figlio. La responsabilità di questa tragedia è del dittatore Zelens’kyj con la complicità di un senile presidente americano, Joe Biden», ha scritto suo padre Gonzalo Lira Sr. in una nota pubblicata dal sito americano The Grayzone.
Lira, 55 anni al momento della sua morte, viveva a Kharkov ed era noto in varie piattaforme come «CoachRedPill», tuttavia era arrivato alla fama mondiale con video di lucidità geopolitica straordinaria pubblicati su YouTube dopo che la Russia ha lanciato l’operazione militare in Ucraina nel febbraio 2022. Era stato arrestato e riarrestato dal Servizio di sicurezza ucraino (SBU) e accusato di «screditare» la leadership ucraina e l’esercito.
Lira era riemerso dalla custodia alla fine di luglio con una serie di post su Twitter, rivelando le sue torture in prigione e i tentativi da parte di estorcergli denaro.
Nei post e nei video successivi, diceva che stava cercando di fuggire in Ungheria e chiedere asilo. «O attraverserò il confine e mi metterò in salvo, oppure verrò fatto sparire dal regime di Kiev», ha scritto nel suo ultimo messaggio pubblico, prima di essere ri-arrestato al confine. Anche questa sua predizione è stata estremamente accurata.
Right now, I'm about to try to get out of Ukraine, and seek political asylum in Hungary.
Either I'll cross the border and make it to safety, or I'll be disappeared by the Kiev regime.
This is what's happened to me over the past three months.
1/25
— Gonzalo Lira (@GonzaloLira1968) July 31, 2023
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Quando è stato rapito dall’esercito ucraino, il portavoce militare transessuale «Sarah» Ashton-Cirillo si era vantato dell’arresto in un bizzarro video per la stampa mondiale.
Here is Ukrainian spokesperson 'Sarah' Ashton-Cirillo bragging about the illegal arrest of Gonzalo Lirahttps://t.co/K4nGYBQVFa
— Jack Poso ???????? (@JackPosobiec) January 12, 2024
Un portavoce del servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) aveva affermato che Lira è stato arrestato per aver violato la legge ucraina poiché «giustificava sistematicamente» le azioni della Russia in Ucraina e «divulgava opinioni filo-russe sui suoi account sui social media». Un’altra accusa era che «ha anche affermato che le forze armate ucraine stavano bombardando il proprio territorio, mentre in Ucraina regnava un regime neonazista».
Ad agosto un giornalista di The Grayzone aveva chiesto a un portavoce del Dipartimento di Stato americano sullo status di Lira dopo che era stato fatto sparire dalla SBU, ma il funzionario dell’amministrazione Biden si è rifiutato di commentare.
The Grayzone’s @cosgrove_iv asked @StateDeptSpox today about the status of Gonzalo Lira, the US citizen who was jailed by the Ukrainian govt for challenging its official narrative of the war and whose Twitter account now claims he’s making a break for the Hungarian border pic.twitter.com/kc7NY6hkdt
— The Grayzone (@TheGrayzoneNews) August 1, 2023
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Secondo una nota scritta a mano che la sorella di Lira ha ricevuto il 4 gennaio e fornita a Grayzone da suo padre, Gonzalo Lira Jr. aveva gravi problemi di salute causati da polmonite e collasso polmonare, iniziati a metà ottobre. Le autorità carcerarie ucraine hanno riconosciuto il problema solo il 22 dicembre e hanno dichiarato che si sarebbe sottoposto a un intervento chirurgico.
BREAKING: It is with great sadness I must announce that Gonzalo Lira @GonzaloLira1968, passed away in a hospital according to his father, who has been fighting to get his son much-needed medical attention for the past weeks.
Here is a hand-written note from Gonzalo which I… pic.twitter.com/jY8Mh0xQV3
— Alex Rubinstein (@RealAlexRubi) January 12, 2024
«Ho avuto una doppia polmonite (entrambi i polmoni), così come uno pneumotorace e un caso molto grave di edema (gonfiore del corpo). Tutto questo è iniziato a metà ottobre, ma è stato ignorato dalla prigione. Hanno ammesso che avevo la polmonite solo a un’udienza del 22 dicembre», si legge nella lettera. «Sto per sottopormi a una procedura per ridurre la pressione dell’edema nei polmoni, che mi sta causando un’estrema mancanza di respiro, al punto da svenire dopo un’attività minima, o anche solo parlare per 2 minuti».
Dopo che il padre era stato intervistato da Tucker Carlson, Elon Musk, aveva chiesto personalmente del caso di Lira sia al presidente degli Stati Uniti Joe Biden che al presidente ucraino Zelens’kyj, apparentemente senza alcun risultato.
Lira era cittadina sia degli Stati Uniti che del Cile. Secondo il suo thread dello scorso luglio, l’ambasciata cilena a Kiev ha almeno cercato di aiutarlo, mentre la missione americana non aveva fatto nulla. Lira ha suggerito che ciò fosse dovuto al fatto che Victoria Nuland – attualmente vice ad interim del Segretario di Stato Antony Blinken – lo odiava personalmente.
In passato Renovatio 21 aveva chiesto ai suoi lettori di pregare per Gonzalo. Ora chiediamo di pregare per la sua anima.
Requiscat.
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La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
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Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.
Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.
Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».
Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.
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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».
«Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.
Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.
Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».
«La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.
Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.
Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
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