Militaria
Gli Stati Uniti inviano la seconda portaerei in aiuto di Israele. E se venisse affondata?
Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha ordinato al gruppo d’attacco della portaerei USS Dwight D. Eisenhower di schierarsi nel Mediterraneo orientale, come parte dello sforzo di Washington di esercitare ulteriori pressioni su Teheran, Hezbollah libanese e altri gruppi regionali filo-palestinesi affinché non vengano coinvolti nell’operazione. guerra israeliana in corso contro Hamas a Gaza.
Il capo del Pentagono ha annunciato sabato sera che la USS Dwight D. Eisenhower, che trasporta nove squadroni di aerei, oltre a due cacciatorpediniere lanciamissili e un incrociatore lanciamissili, si unirà presto al gruppo di portaerei USS Gerald R. Ford nella regione per «scoraggiare azioni ostili contro Israele o qualsiasi tentativo di ampliare questa guerra in seguito all’attacco di Hamas a Israele».
«L’aumento della postura delle forze americane segnala l’impegno ferreo degli Stati Uniti nei confronti della sicurezza di Israele e la nostra determinazione a scoraggiare qualsiasi attore statale o non statale che cerchi di intensificare questa guerra», ha affermato Austin.
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In una telefonata con il suo omologo israeliano Yoav Gallant all’inizio della giornata, Austin «ha fornito aggiornamenti» sugli «sforzi di Washington per continuare a fornire capacità di difesa aerea e munizioni alle forze di difesa israeliane», ma ha anche sottolineato «l’importanza di aderire alla legge di guerra, compresi gli obblighi di protezione civile, e affrontare il peggioramento della crisi umanitaria a Gaza mentre Israele continua le sue operazioni per ripristinare la sicurezza».
L’amministrazione americana ha finora escluso l’invio di personale militare a Gaza come parte di qualsiasi invasione di terra israeliana o il tentativo di liberare ostaggi americani lì, aiutando solo l’esercito israeliano con l’Intelligence e la pianificazione delle operazioni.
Israele ha ordinato a circa 1,1 milioni di residenti nel nord di Gaza di evacuare l’area, mentre le forze di difesa israeliane hanno dichiarato sabato che stanno completando i preparativi per una «significativa operazione di terra», che includerà un «attacco congiunto e coordinato dall’aria, dal mare e dalla terra» a Gaza.
La mossa americana intende prevenire attacchi di altri Paesi verso Israele in quella che sembra una riedizione della guerra del Kippur (1973), tuttavia espone gli USA ad un rischio da calcolare: cosa accadrebbe se una delle due portaerei, o entrambe, venissero attaccate e affondate?
Significherebbe il semaforo verde per l’amministrazione americana ad intervenire direttamente, magari anche con soldati a terra.
La storia ricorda un caso tremendo, che riguarda proprio Israele e una nave americana. L’8 giugno 1967, durante la Guerra dei Sei Giorni, le forze israeliane attaccarono brutalmente la USS Liberty, una nave adibita alla raccolta delle informazioni per la NSA che si trovava in acque internazionali. Aerei militari, navi e motosiluranti dello Stato Ebraico. Morirono 34 marinai americani, mentre i feriti furono 171.
Israele si difese dicendo che aveva scambiato l’imbarcazione militare dell’alleato per una nave egiziana. Per molti si sarebbe trattato di un attentato del genere false-flag, una tragedia per convincere la popolazione USA ad un intervento diretto nella guerra in corso in Medio Oriente. Secondo alcuni, altri episodi come il Lusitania, Pearl Harbor, il Golfo del Tonchino e persino l’11 settembre rientrano nella categoria del false flag, che costituirebbe dunque un grande classico della postura militare statunitense.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Militaria
Ex comandante NATO afferma che l’Irlanda unita potrebbe aiutare Russia e Cina
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Militaria
Zelens’kyj elogia il successo del test del «Flamingo», missile da crociera che può colpire Mosca
Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha proclamato il successo del test del Flamingo, un missile-drone con una portata di circa 3.000 km.
Secondo la stampa ucraina il missile da crociera Flamingo FP-5 sarebbe in grado di trasportare una testata nucleare e una carica esplosiva quasi tre volte superiore a quella del Tomahawk statunitense, sebbene con una precisione inferiore.
Le prime versioni di prova del missile sono già state impiegate in combattimento. Secondo fonti ufficiali di Kiev, la produzione di massa inizierà presto, ed entro la metà del 2026 l’Ucraina dovrebbe disporre di un arsenale capace di colpire qualsiasi obiettivo entro 3.000 km in Russia con una testata convenzionale da mezza tonnellata.
Immagini del razzo erano apparse sui social ancora un mese fa.
War in Ukraine 🇺🇦🇷🇺 FIRST COMBAT USE. Ukraine’s new Flamingo cruise missiles strike deep into Russian territory! These domestically-produced weapons carry 2.5x the warhead of a Tomahawk and have a 3000km range.
Game changer? #Ukraine #Flamingo #Russia pic.twitter.com/2qBrbT4NgF— Skënderbej_ (@AncientAlien01) September 1, 2025
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Il Flamingo rappresenta il sostituto dei missili da crociera Kh-55, abbandonati dall’Ucraina negli anni ’90 (alcuni dei quali usati dalla Russia contro l’Ucraina nel 2022). Durante lo sviluppo, una copia di prova del missile è stata accidentalmente dipinta di rosa, un problema risolto, ma il soprannome è rimasto, come riferito da Zelens’kyj e dal suo staff.
Con una portata che include facilmente Mosca, un eventuale attacco alla capitale russa con questi missili potrebbe spingere Putin a ordinare rappresaglie più dure su Kiev. Nonostante oltre tre anni di guerra, l’esercito russo non ha ancora colpito direttamente gli edifici governativi di alto livello o i quartieri generali militari e di intelligence a Kiev, ma la situazione potrebbe presto cambiare.
La Casa Bianca auspica un accordo di pace per evitare un’escalation, ma il processo è in stallo, soprattutto dopo le nuove sanzioni di Trump contro il petrolio russo questa settimana. Nessuna delle due parti sembra disposta a compromessi, e con la Russia in vantaggio sul campo di battaglia, Mosca ha pochi incentivi a rinunciare alle condizioni massimaliste di Putin e agli obiettivi della sua «operazione militare speciale».
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Immagine screenshot da Twitter
Militaria
Due bombardieri statunitensi sorvolano di nuovo il Venezuela, scatenando speculazioni su un attacco imminente
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