Spazio
Gli Stati africani del Sahel lanceranno satelliti con la Russia

L’Alleanza degli Stati del Sahel (AES), composta da Mali, Niger e Burkina Faso, ha annunciato l’intenzione di sviluppare un programma satellitare congiunto in collaborazione con il gruppo spaziale russo Roscosmos.
L’iniziativa è stata svelata dal ministro dell’economia e delle finanze del Mali, Alousseni Sanou, durante un incontro a Bamako lunedì con i funzionari dei membri dell’AES. Il progetto include l’impiego di un satellite per le comunicazioni e di un satellite di telerilevamento terrestre.
Secondo Sanou, il satellite per le comunicazioni faciliterà la trasmissione di segnali televisivi e radiofonici nei tre paesi AES. Consentirà inoltre l’istituzione di una rete di comunicazione multiservizio, inclusi servizi Internet e telefonici, in aree remote e sottosviluppate. L’accesso a Internet ad alta velocità sarà fornito tramite la tecnologia Vsat, migliorando significativamente la connettività.
Sostieni Renovatio 21
Il satellite di telerilevamento terrestre si concentrerà sulla raccolta di immagini spaziali per il monitoraggio dei confini nazionali e il rafforzamento delle misure di sicurezza. Inoltre, fornirà dati per la valutazione delle risorse naturali, come terreni agricoli e pascoli, e per il monitoraggio di emergenza dei disastri naturali.
I membri dell’AES hanno discusso i dettagli della loro cooperazione con Roscosmos durante la riunione ministeriale di lunedì. Il ministro delle comunicazioni del Niger, Sidi Mohamed Raliou, ha espresso ottimismo sulla partnership, osservando che la Russia offre una «relazione più sincera e più reattiva» su misura per le attuali esigenze dell’AES.
Come riportato da Renovatio 21, a luglio, il gigante energetico russo Rosatom ha firmato dei memorandum con il Mali sullo sviluppo della cooperazione sull’energia nucleare e altre aree chiave. Le discussioni si sono anche concentrate su progetti di energia solare ed esplorazione geologica, nonché sui piani per costruire una centrale nucleare a bassa potenza di progettazione russa in Mali.
Mali, Burkina Faso e Niger hanno formato l’AES l’anno passato. È noto che la nuova alleanza si è rivolta alla Russia per assistenza in materia di sicurezza nella lotta a un’insurrezione jihadista che ha attanagliato la regione per anni. Recenti accuse mosse dai governi africani hanno portato alla fine dei rapporti diplomatici con Kiev, accusata di essere dietro ad una recente strage jihadista che avrebbe colpito anche contractor del gruppo Wagner operante sul territorio.
Già un anno fa il presidente del Burkina Faso Ibrahim Traore aveva dichiarato che armi inviate in Ucraina stavano finendo nelle mani dei terroristi in Africa.
Tutti e tre i Paesi alleati sono sotto un governo militare e hanno reciso i legami di difesa con la loro ex potenza coloniale, la Francia, citando il presunto fallimento delle forze francesi nel risolvere la violenza, o addirittura accusando Parigi di sostenere i terroristi che dice di combattere.
Il Niger, che ha accusato la Francia di preparare un’aggressione, ha ordinato anche all’esercito USA di ritirarsi dal Paese.
Durante un incontro dell’anno scorso con il presidente russo Vladimir Putin, il capo di Roscosmos Yury Borisov ha annunciato che la Russia aveva esteso un’offerta ad Algeria ed Egitto per partecipare alla costruzione di una stazione orbitale. Roscosmos ha descritto Algeria, Angola, Egitto e Sudafrica come tra i partner chiave della Russia nel continente, con una collaborazione particolarmente produttiva nell’ambito spaziale.
Aiuta Renovatio 21
Durante il vertice BRICS del 2013 a Durban, in Sudafrica, Roscosmos e la South African National Space Agency (SANSA) hanno firmato un accordo sul programma «RadioAstron». Per far progredire ulteriormente la loro partnership, nel 2018 la Russia ha implementato un progetto per installare un sistema ottico quantistico in Sudafrica, che fa parte dell’infrastruttura terrestre a supporto del sistema di navigazione GLONASS, l’alternativa della Russia al GPS.
A inizio 2022, a poche settimane dallo scoppio della guerra ucraina, la NATO aveva pubblicato un documento ufficiale – NATO’s overarching Space Policy («Politica spaziale globale NATO») che introduce la dottrina spaziale del Patto Atlantico: le minacce spaziali devono essere incluse nell’articolo 5, la celeberrima clausola di mutua difesa della NATO che impegna a dare una risposta collettiva nel caso un singolo Paese venga attaccato. In precedenza, la NATO aveva già avviato un centro spaziale, parte del comando aereo di Ramstein, in Germania.
La Russia aveva risposto duramente definendo il documento «unilaterale ed incendiario». «Possiamo vedere dove si sta effettivamente dirigendo il mondo spaziale occidentale. Si sta dirigendo verso la guerra», aveva detto al canale televisivo Rossiya 24 in un’intervista l’allora direttore dell’agenzia russa spaziale Roskosmos Dmitrij Rogozin la scorsa estate.
Una guerra spaziale, va ricordato, potrebbe impedire all’umanità l’accesso allo spazio per secoli o millenni, a causa dei detriti e della conseguente sindrome di Kessler. Tuttavia, pare che gli eserciti si stiano davvero preparando alla guerra orbitale.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Spazio
Secondo gli scienziati l’oggetto misterioso che viene verso il sistema stellare è antichissimo

Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Spazio
L’amministrazione Trump accelera la costruzione del reattore nucleare lunare

Con l’obiettivo di battere Russia e Cina sul tempo, l’amministrazione Trump sta per annunciare piani per accelerare la costruzione di un reattore nucleare a fissione sulla Luna.
«Per far progredire adeguatamente questa tecnologia critica, in modo da poter supportare una futura economia lunare, la generazione di energia ad alta potenza su Marte e rafforzare la nostra sicurezza nazionale nello spazio, è fondamentale che l’agenzia agisca rapidamente», ha scritto il mese scorso l’amministratore della NASA Sean Duffy, che è anche segretario ai Trasporti in una direttiva emessa giovedì.
Nel memorandum, Duffy fa riferimento a un piano congiunto russo-cinese per costruire un proprio reattore nucleare lunare.
Sostieni Renovatio 21
Come riportato da Renovatio 21, a maggio, Mosca e Pechino hanno firmato un memorandum di cooperazione in base al quale collaboreranno alla realizzazione di un reattore per alimentare la Stazione Internazionale di Ricerca Lunare (ILRS), che sperano di rendere operativa entro il 2036. Guidata dalla Cina, ma parte di una collaborazione con molti altri Paesi, tra cui Venezuela, Bielorussia, Sudafrica, Pakistan, Egitto e Kazakistan, la struttura è destinata a condurre ricerche scientifiche entro un raggio di 100 chilometri dal polo sud lunare. Altri avamposti seguiranno nei decenni successivi.
Se Cina e Russia battessero gli Stati Uniti nella realizzazione della loro stazione, «potrebbero potenzialmente dichiarare una zona di interdizione», ha avvertito Duffy. Il programma lunare rivale degli Stati Uniti si chiama Artemis. Il suo primo importante traguardo dovrebbe riportare gli astronauti americani sulla Luna nel 2027, ma le possibilità di raggiungere questo obiettivo sono scarse, poiché i componenti critici sono ancora in fase di sviluppo. La Cina sta lavorando per mandare un astronauta sulla Luna entro il 2030.
I microreattori nucleari sono considerati essenziali per una presenza prolungata sulla Luna, poiché i giorni e le notti lunari durano due settimane ciascuno , rendendo i pannelli solari e le batterie insufficienti. Secondo la direttiva di Duffy, la NASA ha 60 giorni di tempo per nominare un responsabile del progetto del reattore nucleare e raccogliere le opinioni del settore. L’obiettivo generale: avviare un reattore nucleare con una capacità di generazione di almeno 100 kilowatt entro la fine del 2029.
I precedenti progetti della NASA prevedevano un reattore più piccolo, da 40 kilowatt, che avrebbe dovuto pesare più di cinque tonnellate. I progettisti incaricati di tale progetto – con un investimento iniziale di circa 5 milioni di dollari ciascuno – erano Lockheed Martin, Westinghouse e IX, una joint venture tra Intuitive Machines e X-Energy. A maggio, Rolls-Royce ha dichiarato di aver contattato partner dell’industria spaziale per sviluppare un microreattore nucleare adatto ad Artemis.
L’anno scorso, i cinesi hanno ottenuto una vittoria scientifica, recuperando i primi campioni di suolo e roccia dal lato nascosto della Luna e riportandoli sulla Terra. La sonda Chang’e-6 ha utilizzato un trapano e una pala per estrarre più di due chili di materiale dal cratere più profondo della Luna. Il loro studio del materiale ha sollevato la possibilità che il lato nascosto possa essere significativamente più secco di quello visibile, ma il singolo campione non è conclusivo.
Una seconda nuova direttiva Duffy ordina un progetto accelerato per sostituire la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), oramai considerata in totale declino, assegnando contratti ad almeno due aziende entro sei mesi dall’emissione della richiesta di proposte da parte della NASA.
La ISS dovrebbe essere dismessa alla fine del 2030, dopodiché verrà inviata in un’orbita controllata che dovrebbe vederne la maggior parte bruciata, con i pezzi di metallo incandescente rimanenti che atterreranno in una parte, auspicabilmente vuota, dell’Oceano Pacifico. Se non verrà immediatamente sostituita, la Cina avrà l’unica stazione spaziale operativa.
Tra le aziende che hanno intrapreso attività legate alla stazione spaziale figurano Axiom Space, Vast e Blue Origin , riporta Politico .
Non ci sono ancora indicazioni su quanto costeranno queste ambizioni spaziali accelerate. All’emergere della notizia, alcuni hanno ironizzato che la questione del reattore lunare sia un modo per distrarre dai problemi del governo USA riguardo lo scandalo Epstein.
Iscriviti al canale Telegram
Questo nuovo potenziale «fronte di guerra spaziale» smuove equilibri geopolitici importanti, tanto che l’esercito americano potrebbe costruire una base lunare entro pochi anni, accusando Russia e Cina di uno sforzo deliberato per trasformare lo spazio in un nuovo campo di battaglia con l’Occidente.
Chiunque vinca questa sfida, in termini di tecnologia e controllo del territorio lunare, molto probabilmente stabilirà le regole di ingaggio nello spazio per le generazioni a venire.
La Luna è territorio di sperimentazioni avanzate e di conquista. Come riportato da Renovatio 21, alcuni ricercatori dell’Istituto di Ingegneria dei Materiali di Ningbo (NIMTE) dell’Accademia cinese delle scienze, insieme a collaboratori del Laboratorio Materiale del Lago Songshan, dell’Università di Nanchino e dell’Istituto di Tecnologia di Harbin, hanno condotto esperimenti sul suolo della Luna – la cosiddetta regolite – che dimostra che da esso è possibile estrarre l’acqua.
Come riportato da Renovatio 21, un mese fa è emerso che scienziati cinesi lavorano su un sistema di lancio magnetico per trasportare materiali dalla Luna alla Terra.
Come riportato da Renovatio 21, a febbraio 2024 il presidente della Commissione Intelligence della Camera degli Stati Uniti Mike Turner ha affermato che la Russia stava cercando di schierare un intercettore missilistico nello spazio, forse con una testata nucleare, per potenziare le sue capacità anti-satellite. Mosca ha respinto l’affermazione, il presidente Vladimir Putin ha affermato che Washington stava usando false affermazioni per ottenere una leva negoziale sulla limitazione degli armamenti spaziali.
Anche Roskosmos ha ribadito che la Russia non ha in programma di installare armi nucleari nello spazio.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina ha definito gli USA la «massima minaccia alla sicurezza nello spazio».
La corsa internazionale verso la Luna si sta intensificando in grande stile e la Cina si pone tra i paesi più avvantaggiati nella sfida cosmonautica che poche potenze al mondo sono in grado di portare avanti. Essa non ha dubbi riguardo l’idea di sfruttare le risorse minerarie della Luna.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina sta investendo in armi progettate per bloccare o distruggere i satelliti statunitensi, cioè armi antisatellite (ASAT): «dal laser abbagliante al jamming, all’abbattimento cinetico da terra o dallo spazio – in tutte queste cose, sono in marcia», avrebbe rivelato una fonte del Pentagono a Natural News 11 mesi fa.
Di fatto, la Cina ha già schierato missili terrestri per distruggere i satelliti in orbita terrestre bassa (LEO).
Aiuta Renovatio 21
Come riportato da Renovatio 21, vi sarebbe un piano di Pechino per colonizzare pianeti oltre il sistema solare.
A inizio 2022, a poche settimane dallo scoppio della guerra ucraina, la NATO aveva pubblicato un documento ufficiale – NATO’s overarching Space Policy («Politica spaziale globale NATO») che introduce la dottrina spaziale del Patto Atlantico: le minacce spaziali devono essere incluse nell’articolo 5, la celeberrima clausola di mutua difesa della NATO che impegna a dare una risposta collettiva nel caso un singolo Paese venga attaccato. In precedenza, la NATO aveva già avviato un centro spaziale, parte del comando aereo di Ramstein, in Germania.
La Russia aveva risposto duramente definendo il documento «unilaterale ed incendiario». «Possiamo vedere dove si sta effettivamente dirigendo il mondo spaziale occidentale. Si sta dirigendo verso la guerra», aveva detto al canale televisivo Rossiya 24 in un’intervista l’allora direttore dell’agenzia russa spaziale Roskosmos Dmitrij Rogozin la scorsa estate.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine generata artificialmente
Spazio
Le agenzie spaziali russa e statunitense concordano di estendere la cooperazione

Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Pensiero4 giorni fa
Charlie Kirk, strategia della tensione e inferno sulla Terra
-
Autismo2 settimane fa
La sanità di Kennedy alza il tiro: autismo collegato al vaccino MPR e all’uso di paracetamolo durante la gravidanza
-
Spirito2 settimane fa
Mons. Viganò offre solidarietà a don Pompei, sospeso a divinis
-
Spirito2 settimane fa
Mons. Viganò reagisce alla pellegrinaggio romano omotransessualista
-
Pensiero2 settimane fa
Renovatio 21 saluta Giorgio Armani. Dopo di lui, il vuoto che inghiottirà Milano e l’Italia
-
Gender7 giorni fa
La sodomia come «idolatria indiretta». Mons. Schneider: il «pellegrinaggio LGBT» è un «abominio» che richiede «riparazione pubblica» di Leone
-
Cancro6 giorni fa
Vaccino e cancro, ricercatori italiani scoprono che il siero COVID è collegato a un forte aumento dei tumori
-
Autismo2 settimane fa
Trump condivide un video sulla correlazione tra vaccini e autismo