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Ambiente

Geoingegneria, il test di oscuramento del sole di Bill Gates è stato annullato

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L’esperimento di oscurare il sole al fine di fermare il riscaldamento globale è stato stoppato dall’Agenzia Spaziale Svedese. L’ente ha annunciato che il programma, finanziato da Bill Gates, ha «diviso la comunità scientifica» e quindi non verrà portato avanti.

 

Secondo il New York Times, per la battuta d’arresto del progetto di Geoingegneria sarebbero da citarsi «obienzioni di ambientalisti, scienziati e gruppi indigeni».

 

L’Agenzia Spaziale Svedese (SSC) ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che lo Stratospheric Controlled Perturbation Experiment (SCoPEx), che si era anche assicurato un corposo finanziamento di Harvard, non andrà avanti come previsto a giugno.

Per la battuta d’arresto al progetto di Geoingegneria sarebbero da citarsi «obienzioni di ambientalisti, scienziati e gruppi indigeni»

 

«SSC ha avuto dialoghi questa primavera con i maggiori esperti di geoingegneria e con altri stakeholder, nonché con il comitato consultivo SCoPEx. Come risultato di questi dialoghi e in accordo con Harvard, SSC ha deciso di non per condurre il volo di prova tecnico previsto per questa estate» è scritto sulla dichiarazione.

 

La società, di proprietà del governo, afferma di essersi consultata «sia con i maggiori esperti di geoingegneria che con altre parti interessate», nonché con un comitato di Harvard che consiglia i ricercatori. La decisione di non condurre il test è stata presa in accordo con il panel di Harvard, ha detto.

 

«La comunità scientifica è divisa per quanto riguarda la Geoingegneria»

Rileva inoltre che «La comunità scientifica è divisa per quanto riguarda la Geoingegneria, compresi eventuali test tecnologici correlati come il volo di prova tecnico in mongolfiera pianificato da Esrange [un centro di ricerca e di lancio di razzi vicino alla città di Kiruna, nel nord della Svezia, ndr] questa estate».

 

L’idea finanziata da Gates prevede il rilascio di carbonato di calcio, essenzialmente polvere di gesso, nell’atmosfera da un pallone ad alta quota per osservare l’effetto che ha sulla luce solare che raggiunge la superficie del pianeta.

 

In pratica si tratta di fare del cielo un filtro per il sole: un enorme preservativo aerochimico per bloccare i raggi della nostra stella, cui trilioni di creature viventi devono la vita

In pratica si tratta di fare del cielo un filtro per il sole: un enorme preservativo aerochimico per bloccare i raggi della nostra stella, cui trilioni di creature viventi devono la vita.

 

L’obiettivo finale dello studio sarebbe la riduzione temperatura sul pianeta nel tentativo di evitare il riscaldamento globale.

 

La cosa è particolarmente interessante: avevamo capito che il Global Warming fosse un’idea abbandonata, tanto che l’élite mondialista e i loro utili idioti ecofascisti negli ultimi anni ha cambiato formula –non più «riscaldamento globale» ma «Climate change», cambiamento climatico. Non è sbagliato ricordare che negli anni Settanta i catastrofisti parlavano di «nuova glaciazione»: come i vecchietti al parco, nell’indecisione di trovare un argomento di lamento, anche loro sono arrivati all’antico tropo già segnalato nel Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert più di un secolo fa.

Avevamo capito che il Global Warming fosse un’idea abbandonata, tanto che l’élite mondialista e i loro utili idioti ecofascisti negli ultimi anni ha cambiato formula –non più «riscaldamento globale» ma «Climate change»,

 

La cosa davvero sconvolgente, in questo multimilionario progetto tecnocratico di spegnimento della stella, era il silenzio dei vari ambientalisti ed eco-entusiasti: c’è da capire che, del resto, molte di quelle sigle sono pagate da mega-gruppi miliardari come quelli di Gates. Ora qualcuno pare essersi svegliato (Buongiorno!) e parla di «conseguenze catastrofiche».

 

La Svezia, terra del naturismo ostinato – in realtà, della promiscuità sessuale e dell’eugenetica applicata – pure dovrebbe stupire per il suo iniziale assenso a divenire il teatro di questo mostruoso esperimento: un Paese del Nord, che di sole ne vede gran poco, vuole artificialmente averne di meno?

 

La demenza raggiunta dalla situazione è davvero ragguardevole.

 

Parole di saggezze sono venute invece dal consiglio Saami, un gruppo di sostenitori della popolazione indigena svedese (ebbene sì: anche in Scandinavia hanno i loro indiani), che ha avvertito come l’esperimento di Gates «tenta essenzialmente di imitare le eruzioni vulcaniche vomitando continuamente nel cielo particelle che oscurano il sole».

La cosa davvero sconvolgente, in questo multimilionario progetto tecnocratico di spegnimento della stella, era il silenzio dei vari ambientalisti ed eco-entusiasti

 

Non ci vuole un dottorato in climatologia, e nemmeno in storia, per ricordare  l’«anno senza estate» detto anche («anno della povertà»): il 1816, quando il clima estivo in Europa e Nordamerica divenne completamente anomalo portando a carestie e rivolte e, si dice, perfino di una pandemia di colera. Oggi si pensa che il clima fu modificato dall’eruzione del vulcano Tambora, in Indonesia, avutasi dal 5 al 15 aprile 1815. L’eruzione mise nell’aria immense quantità cenere vulcanica che raggiunsero gli strati superiori dell’atmosfera. Il vulcano Soufrière nell’isola caraibica  di Saint Vincent aveva già immesso nell’aria polveri e gas pesanti nel 1812; stesso dicasi per il vulcano Mayon, nelle Filippine, nel 1814.

 

Il gruppo ha anche sottolineato che SCoPEx potrebbe avere “effetti sociopolitici irreversibili” e non farebbe nulla per ridurre le emissioni di carbonio, che sono propagandate come la principale causa del cambiamento climatico.

Per il Consiglio indigeno Saami l’esperimento di Gates «tenta essenzialmente di imitare le eruzioni vulcaniche vomitando continuamente nel cielo particelle che oscurano il sole»

 

«In sostanza, l’intera idea viene fuori come uno strano tentativo vampiresco di affamare il pianeta della luce solare, il motore di tutta la vita, con poca logica scientifica dietro» scrive giustamente Summit News.

 

Bill Gates, che sta fustigando un libro sul cambiamento climatico, ha versato milioni in geoingegneria, incanalando almeno 4,6 milioni di dollari verso le operazioni del ricercatore capo di SCoPEx, lo scienziato di fisica applicata di Harvard David Keith.

 

Gates ha ripetutamente lodato l’idea di oscurare il Sole, in particolare durante un Ted Talk nel 2010:

 

Molti hanno collegato la ricerca SCoPEx sull’uso di aerosol stratosferici per la geoingegneria con le cosiddette «scie chimiche», suggerendo che un programma di irrorazione è in corso in segreto da anni

Molti hanno collegato la ricerca SCoPEx sull’uso di aerosol stratosferici per la geoingegneria con le cosiddette «scie chimiche», suggerendo che un programma di irrorazione è in corso in segreto da anni.

 

David Keith, il fisico di Harvard finanziato da Gates, ha  dichiarato a  Reuters che si tratta solo di «una battuta d’arresto» e ha suggerito che il progetto potrebbe trasferirsi negli Stati Uniti, dove le Accademie nazionali di scienze, ingegneria e medicina hanno recentemente pubblicato un  rapporto in cui si  chiede di pompare 100-200 milioni di dollari nella geoingegneria solare i prossimi cinque anni.

 

Per chi si chiede perché le stesse forze che spingono per la sostituzione dei carburanti fossili con l’energia solare ora vogliano diminuire l’irraggiamento del sole, Renovatio 21 ha pubblicato poche settimane fa un importante approfondimento di William Engdahl.

Perché le stesse forze che spingono per la sostituzione dei carburanti fossili con l’energia solare ora vogliono diminuire l’irraggiamento del sole?

 

Engdahl scrive della quantità di studi, ovviamente ora invisibili o silenziati, sui «cicli solari» (ossia, su diversi periodi di attività del sole) e sul loro impatto sul clima. Secondo questa visione, non è la presenza dell’uomo a generare dei cambiamenti di temperatura (cui, peraltro, l’umanità pretecnologica è sempre sopravvissuta…) – si tratta invece di cicli dell’attività della nostra stella che possono durare decenni. In particolare, oggi ci ritroveremmo in un «minimo solare».

 

«Potrebbe essere che i poteri che stanno dietro artisti del calibro di Bill Gates o Klaus Schwab [il teorico del Grande Reset, ndr] conoscono bene il minimo solare in arrivo e il fatto che questo sarà probabilmente altrettanto cattivo o peggiore del Dalton Minimum del 1790-1830?» si chiede Engdahl.

 

Lasciare l’umanità senza energia (perfino quella solare!) «sarebbe un modo diabolico per accelerare il loro programma di riduzione della popolazione mentre il mondo è colto impreparato per gravi fallimenti dei raccolti e carestie di massa»

«Questo spiega la loro selezione del periodo dal 2030 al 2050 nell’obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite?».

 

L’obbiettivo finale, il lettore lo ricordi sempre, non è mai puramente economico.

 

Lasciare l’umanità senza energia (perfino quella solare!) «sarebbe un modo diabolico per accelerare il loro programma di riduzione della popolazione mentre il mondo è colto impreparato per gravi fallimenti dei raccolti e carestie di massa».

 

Togliere alla popolazione gli strumenti di sopravvivenza, per controllarla ulteriormente – e magari decimarla, o annichilirla.

 

Togliere alla popolazione gli strumenti di sopravvivenza, per controllarla ulteriormente – e magari decimarla, o annichilirla.

Il grande progetto globale, tra pandemie e cieli oscurati, è tutto qua.

 

 

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube.

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Ambiente

Il cardinale Turkson rimprovera i vescovi e i sacerdoti che continuano a «negare il cambiamento climatico»

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Il cardinale Peter Turkson, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ha lamentato in un’intervista pubblicata questa settimana che ci sono ancora diversi vescovi e sacerdoti cattolici che «negano il cambiamento climatico» nonostante i presunti progressi compiuti dalla storica enciclica di papa Francesco Laudato Si’ che chiedeva «giustizia climatica ed ecologica».

 

In un’intervista rilasciata al quotidiano austriaco Der Sonntag, pubblicata il 2 settembre dopo la conferenza della Pontificia Accademia delle Scienze «Dalla crisi climatica alla resilienza climatica in Europa a livello locale e regionale» tenutasi a Vienna, il Turkson ha elogiato l’impegno della Chiesa nella lotta al «cambiamento climatico» nel decennio successivo alla pubblicazione della Laudato Si’. Tuttavia il porporato africano ha anche criticato in modo particolare il clero che continua a negare il «cambiamento climatico» o a liquidarlo come irrilevante per la fede.

 

«Conosco vescovi e sacerdoti che negano il cambiamento climatico e considerano la questione irrilevante. Ma conosco anche molti giovani che nutrono una forte passione per la protezione del clima», ha affermato il cardinale. «Quindi c’è sia ignoranza che impegno».

 

«Ma la Chiesa ha creato uno strumento credibile con la Laudato Si’. E molti di noi che la rappresentiamo lo facciamo con grande convinzione», ha esclamato il Turksone.

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Dalla sua pubblicazione nel 2015, la Laudato Si’ è diventata il testo di riferimento per numerose iniziative vaticane e papali incentrate sulla cosiddetta agenda «verde». In essa, il defunto pontefice argentino parlava di un «vero approccio ecologico» che ascolta «sia il grido della terra sia il grido dei poveri», scrive LifeSite.

 

Il documento ha dato origine al Movimento Laudato Si’, che mira a «trasformare l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco in azione per la giustizia climatica ed ecologica», poiché il disinvestimento di massa dai «combustibili fossili» è ispirato dagli scritti ambientalisti del pontefice.

 

Più avanti nell’intervista, il cardinale Turkson ha sottolineato che è una contraddizione per i cattolici ignorare le preoccupazioni ambientali.

 

«Chi crede in Dio crede nel Creatore. E chi adora Dio come Creatore non può allo stesso tempo ignorare o distruggere la sua creazione», ha affermato il religioso ghanese. «Questo sarebbe in contraddizione con la propria fede. In secondo luogo, nel Salmo 19 si legge: ‘I cieli narrano la gloria di Dio’. La creazione stessa è quindi una lode a Dio».

 

«Un cristiano che non rispetta o addirittura non sfrutta il creato non vive in armonia con la sua fede», ha tuonato il già presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace (2009-2016), prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale (2016-2021), cancelliere della Pontificia accademia delle scienze (2022-2025), cancelliere della Pontificia accademia delle scienze sociali (2022-2025).

 

Sebbene Turkson abbia ragione nel dire che i fedeli hanno il compito di essere custodi dell’ambiente, non sono obbligati a credere nel «cambiamento climatico», né la questione ambientale è la più urgente per i cattolici, come sembra indicare il cardinale.

 

Il cardinale di Cape Coast è diventato famoso per la sua promozione dell’ambientalismo e del controllo demografico. Nel 2015, il cardinale ghanese ha dovuto giustificarsi dopo una controversa intervista alla BBC in cui affermava che Papa Francesco aveva chiesto «un certo controllo delle nascite» per affrontare la mancanza di cibo e altre preoccupazioni ambientali, dando così credito alla teoria secondo cui il pianeta sarebbe sovrappopolato.

 

Il Turkson è stato anche il principale collegamento del Vaticano con il World Economic Forum di Davos. Il cardinale ha pronunciato discorsi in diversi summit annuali del WEF durante il pontificato di papa Francesco e ha ospitato la «tavola rotonda» del WEF del Vaticano nel 2020.

 

Nel 2021, Turkson ha anche sostenuto l’idea che l’allora presidente pro-aborto Joe Biden dovesse continuare a ricevere la Santa Comunione. Il cardinale ghanese ha affermato che il democratico «cattolico» dissidente e promotore dell’aborto non si trova in «stato di peccato» e che «l’Eucaristia non dovrebbe in alcun modo diventare un’arma».

 

Come riportato da Renovatio 21, in risposta alle critiche del Turkson, i vescovi del suo Paese, il Ghana, difesero con fermezza le leggi anti-sodomia implementate dai parlamentari ghanesi.

 

La tematica ambientale di Bergoglio toccò livelli di parossismo imbarazzanti, come quando prese a citare nell’esortazione apostolica Laudate Deum (2023) la teorica gender eco-ciberfemminista Donna Haraway, nota per la sua teoria dello Chtulucene, ossia il superamento del cosiddetto antropocene, cioè l’avvio di un’era in cui l’essere umano non è più centrale. Come noto, Chtulhu è una divinità terrifica dal volto polipesco che nella fantasia letteraria dello scrittore H.P.Lovecraft tornerà sulla Terra per sterminare gli umani o renderli suoi schiavi.

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«Cosa succede quando il genere umano, dopo aver irrimediabilmente alterato gli equilibri del pianeta Terra, smette di essere il centro del mondo? E nel pieno della crisi ecologica, che relazioni è possibile recuperare non solo tra individui umani, ma tra tutte le specie che il pianeta lo abitano?» si chiede il libro Cthulucene. La risposta, dice la Haraway, è attuare in questo pianeta infetto un pensiero «tentacolare», un cambio di paradigma dove, come spiegato sopra, invece di generare figli si creano «parentele» con «decisioni intime e personali per creare vite fiorenti e generose senza mettere al mondo bambini».

 

Non vi sono segni che Leone voglia invertire la tendenza antiumana dell’ambientalismo vaticano.

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa papa Prevost ha tenuto una nuova «messa per la cura del creato» nella quale ha avvertito che il «mondo sta bruciando» a causa del «riscaldamento globale». Significativa anche la location di tale nuova «messa», che si è svolta nei giardini papali adibiti al centro «Borgo Laudato Si’» a Castel Gandolfo, un luogo nato dall’enciclica ecomaoista bergogliana.

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Ambiente

La Marina britannica sversa acque radioattive in un lago scozzese

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Un’indagine ha scoperto che la Marina britannica ha più volte riversato acqua radioattiva dalle testate nucleari immagazzinate in un lago scozzese.   Secondo i documenti della Scottish Environment Protection Agency (SEPA) pubblicati dal quotidiano The Ferret («Il furetto»), piattaforma di giornalismo investigativo, l’acqua radioattiva proveniente dal deposito di armi di Coulport nel Regno Unito è fuoriuscita nel Loch Long, nella Scozia occidentale, in diverse occasioni dopo la rottura di vecchie tubature.   Il Deposito degli Armamenti della Royal Naval immagazzina le testate nucleari per i sottomarini classe Trident della Royal Navy britannica. La SEPA ha affermato che fino a metà delle sue 1.500 condutture idriche avevano superato la durata di vita prevista al momento delle perdite. Ha attribuito la causa delle inondazioni, che hanno rilasciato bassi livelli di trizio, una sostanza radioattiva utilizzata nelle testate, nel lago, frequentato da nuotatori, subacquei, canoisti e pescatori, a «carenze di manutenzione».   Piccole quantità di trizio sono generalmente innocue, ma un’esposizione elevata o prolungata può aumentare il rischio di cancro.

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I documenti rivelano che le tubature sono scoppiate nel 2010 e due volte nel 2019. Nell’agosto 2019, un’area di lavorazione delle testate nucleari è stata allagata; l’acqua contaminata è poi fluita attraverso uno scarico a cielo aperto nel lago. La SEPA ha affermato che i livelli di trizio erano molto bassi e non rappresentavano una minaccia per la salute pubblica.   Nel 2020, il ministero della Difesa del Regno Unito ha accettato di adottare misure per prevenire ulteriori rotture. Tuttavia, la SEPA ha successivamente constatato che i progressi in materia erano lenti e che persistevano problemi nella gestione delle risorse. Nel 2021 si sono verificate altre due rotture di tubature, una delle quali in un’altra area che conteneva sostanze radioattive, il che ha portato a un’altra ispezione SEPA nel 2022.   I documenti sono stati resi pubblici dopo una battaglia durata sei anni in base alle leggi scozzesi sulla libertà di informazione, ha scritto il quotidiano. Il Commissario scozzese per l’informazione David Hamilton ha stabilito a giugno che la maggior parte dei file deve essere resa pubblica, respingendo le affermazioni dei militari secondo cui la segretezza era necessaria per garantire la sicurezza nazionale, affermando che il rischio principale era per la «reputazione», non per la sicurezza.   Sebbene la SEPA abbia affermato che i livelli di radioattività in questi incidenti erano molto bassi e non mettevano in pericolo la salute umana, ha riscontrato «carenze nella manutenzione e nella gestione delle risorse che hanno portato al fallimento dell’accoppiamento, il che ha portato indirettamente alla produzione di rifiuti radioattivi non necessari».   A maggio, The Ferret ha riferito che dal 2023 si sono verificati 12 incidenti nucleari presso la base sottomarina della Royal Navy di Faslane, che potrebbero aver rilasciato sostanze radioattive.   La Marina Britannica è stata oggetto negli anni di scandali e storie bizzarre, di cui abbiamo dato su queste pagine esempi vari.   Come riportato da Renovatio 21, la Royal Navy ha licenziato un decorato capitano di sottomarino che un tempo incontrò la famiglia reale, presumibilmente per aver inviato un video pornologico a un giovane sottoposto – non è chiaro se uomo o donna – con cui aveva una relazione definita «inappropriata».   Come riportato da Renovatio 21, a febbraio era emerso che navi britanniche avevano trascorso diversi giorni sulle tracce di un presunto sottomarino stealth russo prima di concludere che la sospetta traccia sonar potesse in realtà appartenere a una balena che emanava peti subacquei.

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Ambiente

La Santa Sede costruirà una centrale solare

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La Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato il 31 luglio 2025 la firma di un accordo tra il Vaticano e la Repubblica Italiana per consentire l’installazione di un impianto fotovoltaico a Santa Maria di Galeria, a nord di Roma. Questo progetto è destinato a fornire energia rinnovabile alla Città del Vaticano, in conformità con l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

 

Il principio di questa centrale elettrica si basa sull’installazione di pannelli solari nelle aziende agricole. L’obiettivo è garantire il completo approvvigionamento energetico dello Stato della Città del Vaticano, ma anche simboleggiare la consapevolezza della salvaguardia del Creato.

 

L’accordo riguarda un impianto agrovoltaico a Santa Maria di Galeria. Si tratta di un’area extraterritoriale dell’Agro Romano, il cui status risale agli accordi del 1951 con il Governo italiano, e dove dal 1957 ha sede la struttura di Radio Vaticana oggi utilizzata per le trasmissioni in onde corte.

 

Nel maggio 2024, sulla base del motu proprio Fratello Sole, Papa Francesco ha deciso di costruire su questo terreno un impianto solare. Si tratterebbe di un «impianto agrivoltaico», ovvero un campo di pannelli solari sotto il quale viene mantenuta l’attività agricola. Un progetto che mira a fornire energia elettrica non solo alla stazione radio, ma anche all’intera Città del Vaticano.

 

 

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Papa Leone XIV visitò il sito il 19 giugno per visitare il Centro di Trasmissione e il sito di 424 ettari attualmente utilizzato per l’agricoltura.

 

Il 19 giugno, Papa Leone XIV ha visitato l’enclave vaticana di Santa Maria di Galeria, a nord della capitale, che beneficia dell’extraterritorialità. Questo appezzamento di terreno di 424 ettari è attualmente utilizzato per l’agricoltura ed è anche occupato dal centro di trasmissione della Radio Vaticana.

 

Poiché il sito di Santa Maria di Galeria si trova a 18 km dal Vaticano, il progetto prevede la collaborazione con il Governo italiano per consentire la trasmissione e la distribuzione dell’energia elettrica prodotta dall’impianto. A tal fine, è stato firmato un accordo tra l’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e l’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto.

 

Nel giugno dello scorso anno, l’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) e il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano hanno ricevuto un mandato speciale per realizzare un impianto fotovoltaico nell’area di Santa Maria di Galeria di proprietà della Santa Sede.

 

La stessa APSA, nel suo bilancio 2024 recentemente pubblicato, in cui vengono delineati i progetti avviati e proseguiti dall’anno scorso e le idee e le proposte per il futuro, menziona l’iniziativa come un mezzo «per realizzare esempi di transizione energetica attraverso il sostegno alle energie rinnovabili».

 

L’arcivescovo Gallagher ha espresso la sua gratitudine per il sostegno che l’iniziativa ha ricevuto dalle autorità italiane, un sostegno che «offre un’ulteriore prova dello spirito di reciproca cooperazione che ha sempre contraddistinto le nostre relazioni bilaterali fin dalla firma dei Patti Lateranensi».

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News

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Immagine della Segreteria di Stato della Santa Sede via Twitter

 

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