Salute
Gaza, morire da soli in cerca di una dialisi
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Dalla parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza la storia della morte di Hani Abu Daoud, privato di un ospedale dove curarsi e poi persino della possibilità di tornare nel nord della Striscia, per trascorrere gli ultimi giorni accanto ai propri cari. La sua è una delle tante follie quotidiane che stanno dietro all’appello per il cessate il fuoco in quella che è già diventata la guerra più lunga di Israele dal 1948.
Va avanti tra spiragli di speranza e dichiarazioni di chiusura la trattativa per arrivare a un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani tuttora nelle mani di Hamas. Il conflitto scoppiato con gli attacchi terroristici del 7 ottobre tocca oggi il suo 120esimo giorno. E accanto al terribile bilancio di morte e distruzione a Gaza e al dolore delle famiglie degli ostaggi israeliani che anche questa sera scenderanno in piazza a Tel Aviv, la guerra tra Israele e Hamas conta un altro triste «record»: è già diventata la guerra più lunga di Israele dal 1948, superando i 116 giorni della Prima guerra del Libano nel 1982.
Al di là delle statistiche, però, sono le singole tragedie umane che si consumano quotidianamente in questo conflitto a gridare l’urgenza di arrivare al cessate il fuoco.
In questi ultimi giorni, in particolare, ci ha colpito un’immagine condivisa ripetutamente sui profili social della piccola comunità cristiana di Gaza: il volto sorridente di Hani Abu Daoud, un’altra di quelle vittime civili che papa Francesco nel suo discorso al Corpo diplomatico con forza qualche giorno fa denunciava essere inaccettabilmente ridotte sempre più spesso al rango di meri “danni collaterali” nello scontro bellico.
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La storia di Hani parla da sé: un incidente diversi anni fa lo ha costretto a sottoporsi a dialisi e a essere inserito in una lunga lista d’attesa per un trapianto di rene.
Questo, però, non gli aveva impedito di partecipare a un progetto per la creazione di posti di lavoro promosso dal Patriarcato latino di Gerusalemme a Gaza. Ma quando nelle scorse settimane gli ospedali nel nord di Gaza sono stati messi fuori servizio uno dopo l’altro a causa della guerra, Hani è dovuto partire da solo verso il sud della Striscia: senza la sua famiglia ha cercato un ospedale ancora in grado di fornirgli una dialisi.
Ha ricevuto cure irregolari, fino a quando l’avanzare della distruzione ha reso tutto questo impossibile anche lì. A quel punto ha cercato di tornare al Nord, per poter almeno trascorrere i suoi ultimi giorni con la sua famiglia. Anche questo è stato impossibile: a nessuno di coloro che hanno lasciato il nord di Gaza è permesso di tornare.
«Hani – ha raccontato in un post pubblicato su Facebook Sami El-Yousef, amministratore del Patriarcato latino di Gerusalemme – è deceduto da solo, lontano dalla moglie e dai figli piccoli, a causa delle complicazioni del suo problema medico e della mancanza di cure adeguate. Ed è stato sepolto nel Sud, dove non ci sono cimiteri cristiani o sacerdoti».
«Nessuno – ha commentato Sami El-Yousef – dovrebbe trovarsi in tali circostanze. Questa guerra catastrofica deve finire ora per evitare altre tragedie umane, in modo che le persone possano non solo vivere dignitosamente, ma anche morire dignitosamente. Che Hani riposi nella pace eterna e che Dio doni la forza a sua moglie e ai suoi figli di affrontare la loro perdita».
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Immagine del 2012 di IHH Humanitarian Relief Foundation via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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Farmaci
Il Viagra potrebbe invertire la sordità: studio
Il Viagra potrebbe presto avere un utilizzo del tutto inaspettato: non solo per la «durezza» in camera da letto, ma anche per contrastare una forma ereditaria di sordità permanente.
Uno studio pubblicato su The Journal of Clinical Investigation ha individuato una rara mutazione nel gene CPD che provoca ipoacusia neurosensoriale, una perdita dell’udito dovuta alla morte delle cellule ciliate dell’orecchio interno.
Ricercatori dell’Università di Chicago, di Miami e di alcune istituzioni turche hanno scoperto che questa condizione può essere contrastata con due semplici trattamenti: un comune integratore di arginina e, sorprendentemente, il sildenafil, ovvero il principio attivo del Viagra.
Il gene CPD regola i livelli di arginina nelle cellule ciliate, essenziale per produrre ossido nitrico e trasmettere correttamente i segnali sonori. Quando il gene è mutato, si genera stress ossidativo che uccide queste cellule, portando alla sordità.
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Test su moscerini della frutta portatori della stessa mutazione hanno dimostrato che sia il sildenafil (che stimola la produzione di ossido nitrico) sia l’integrazione di arginina sono in grado di ripristinare, almeno parzialmente, la capacità uditiva.
«Questo studio è particolarmente entusiasmante perché abbiamo identificato una nuova causa genetica di sordità e, soprattutto, un bersaglio terapeutico in grado di attenuarla», ha commentato la coordinatrice Rong Grace Zhai, professoressa all’Università di Chicago. «Si tratta di un ottimo esempio di come farmaci già approvati dalla FDA possano essere riutilizzati per trattare malattie rare».
Se i risultati saranno confermati sull’uomo, il Viagra potrebbe diventare parte di una terapia rivoluzionaria per una forma di sordità finora considerata incurabile.
Il Viagra (sildenafil) fu scoperto per caso negli anni ’80 dai laboratori Pfizer a Sandwich, Inghilterra, durante trials clinici su un nuovo farmaco anti-angina chiamato UK-92,480.
I ricercatori notarono che il composto, un inibitore della PDE5, non migliorava significativamente l’angina, ma provocava erezioni frequenti e durature nei pazienti.
Nel 1991-1993 studi specifici confermarono l’effetto sul tessuto erettile del pene, aprendo la strada alla riconversione del farmaco.
Il 27 marzo 1998 la FDA statunitense approvò il sildenafil come primo farmaco orale per la disfunzione erettile, commercializzato come Viagra Da farmaco cardiovascolare fallito a icona globale, il Viagra generò miliardi di dollari in pochi anni.
L’idea che circola a volte online secondo cui il Viagra fosse stato sviluppato originariamente contro la caduta dei capelli) è una leggenda metropolitana, spesso confuso con la vera storia di un altro farmaco, il minoxidil, che negli anni Sessanta e Settanta era stato sviluppato dalla Upjohn come anti-ipertensivo orale, ma che fece notare in fase di test fenomeni di ipertricosi (crescita anomala di peluria) e che negli anni Ottanta fu riformulato in soluzione topica e approvato come primo farmaco contro l’alopecia androgenetica.
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Immagine di Kehkasha via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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