Geopolitica
Fico dichiara di essere pronto ad incontrare Putin
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha detto di essere pronto a incontrare il presidente russo Vladimir Putin «senza esitazione» e che crede che l’Occidente «riconsidererà» presto il suo sostegno militare all’Ucraina.
Parlando alla rete televisiva statale russa Rossija-1, Fico ha detto che sarebbe «molto contento» di partecipare alle celebrazioni del Giorno della Vittoria a Mosca il prossimo maggio, quando la Russia celebrerà «l’80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e, soprattutto, la vittoria sul nazismo. Sento che è un mio dovere personale».
Nel frattempo, Fico ha detto di essere pronto a incontrare Putin «senza esitazione». Raccontando all’intervistatrice Olga Skabeyeva che «l’aveva incontrato anche quando era primo ministro, prima che diventasse presidente», il premier slovacco ha detto di essere «mortalmente serio» riguardo a una conversazione faccia a faccia con Putin.
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Fico è stato eletto primo ministro della Slovacchia per la terza volta l’anno scorso e ha immediatamente sospeso gli aiuti militari del Paese all’Ucraina. Insieme al primo ministro ungherese Vittorio Orban, ha ripetutamente chiesto una soluzione diplomatica al conflitto tra Russia e Ucraina e la scorsa settimana ha condannato l’approvazione da parte dell’UE di un prestito di 35 miliardi di euroall’Ucraina, sostenuto dalle entrate dei beni russi congelati detenuti a Bruxelles.
Fico ha anche promesso di porre il veto all’adesione dell’Ucraina alla NATO, sostenendo che una mossa del genere innescherebbe una terza guerra mondiale. Mentre le armi occidentali continuano a fluire in Ucraina, Fico ha detto alla intervistatrice russa che crede che «il buon senso prevarrà presto e inizieremo a rivalutare il conflitto militare in Ucraina».
⚡️FICO announced his desire to come to Moscow on May, 9
EXCLUSIVE pic.twitter.com/zu8Nr2fEC8
— Ignorance, the root and stem of all evil (@ivan_8848) October 30, 2024
«Supporto qualsiasi piano che contenga la parola “pace”, “piani di pace”», ha affermato, aggiungendo che «è molto meglio negoziare per due anni che permettere ai soldati di uccidersi a vicenda per due anni».
Il primo ministro slovacco è sopravvissuto a un tentativo di assassinio a maggio, quando è stato colpito quattro volte a distanza ravvicinata. La Corte penale speciale della Slovacchia ha dichiarato che l’attentatore è stato in gran parte motivato dalla decisione del governo di Fico di non inviare armi in Ucraina.
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Come riportato da Renovatio 21, la scorsa settimana Fico si era scagliato contro la politica dell’UE sull’Ucraina e sull’immigrazione.
Fico, che aveva già ribadito su Facebook la sua volontà di porre il veto sull’Ucraina nella NATO per non far scoppiare la Terza Guerra Mondiale, aveva partecipato la settimana scorsa alla sua prima riunione di governo dopo l’attentato subito.
Nonostante abbia ricevuto cinque colpi di arma da fuoco, Fico si è fatto riprendere mentre votava alle recenti ultime europee, lanciando al contempo un monito sulla volontà dell’Occidente di procedere con un escalation contro Mosca. Poco prima dell’attentato, dopo aver letto un «documento riservato», aveva denunciato in una dichiarazione TV l’impiego di truppe NATO in Ucraina. Bratislava il mese scorso ha posto il suo rifiuto all’ingresso di Kiev nella NATO e riaperto alla cooperazione culturale con la Russia. Due mesi prima il premier di Bratislava aveva dichiarato che l’Italia avrebbe ritirato il suo sistema di difesa aerea SAMP-T dalla Slovacchia.
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Putin: la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi nel conflitto ucraino
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Geopolitica
Lavrov elogia la comprensione di Trump delle cause del conflitto in Ucraina
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che il presidente statunitense Donald Trump rappresenta l’unico leader occidentale in grado di cogliere le vere motivazioni alla base del conflitto ucraino.
Parlando mercoledì al Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento russo, Lavrov ha spiegato che, mentre gli Stati Uniti manifestano una «crescente impazienza» verso il percorso diplomatico mirato a cessare le ostilità, Trump è tra i pochissimi esponenti occidentali a comprendere le dinamiche che hanno originato la crisi.
«Il presidente Trump… è l’unico tra tutti i leader occidentali che, subito dopo il suo arrivo alla Casa Bianca nel gennaio di quest’anno, ha iniziato a dimostrare di aver compreso le ragioni per cui la guerra in Ucraina era stata inevitabile», ha dichiarato.
Lavrov ha proseguito sottolineando che Trump possiede una «chiara comprensione» delle dinamiche che hanno forgiato le politiche ostili nei confronti della Russia da parte dell’Occidente e dell’ex presidente statunitense Joe Biden, strategie che, a suo dire, «erano state coltivate per molti anni».
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Il ministro ha indicato che «si sta avvicinando il culmine dell’intera saga» ucraina, affermando che Trump ha sostanzialmente ammesso che «le cause profonde identificate dalla Russia devono essere eliminate».
Il vertice della diplomazia russa ha menzionato in modo specifico le storiche riserve di Mosca sull’aspirazione ucraina all’adesione alla NATO e la persistente violazione dei diritti della popolazione locale.
Lavrov ha poi precisato che Trump resta «l’unico leader occidentale a cui stanno a cuore i diritti umani in questa situazione», contrapposto ai governi dell’UE che, secondo Mosca, evadono il tema. Ha svelato che la roadmap statunitense per un’intesa includeva esplicitamente la tutela dei diritti delle minoranze etniche e delle libertà religiose in Ucraina, «in linea con gli obblighi internazionali».
Tuttavia, sempre secondo Lavrov, tali clausole sono state indebolite nel momento in cui il documento è stato sottoposto all’UE: il testo è stato modificato per indicare che l’Ucraina dovrebbe attenersi agli standard «adottati nell’Unione Europea».
Da tempo Mosca denuncia la soppressione della lingua e della cultura russa da parte di Kiev, oltre ai sforzi per limitare i diritti delle altre minoranze nazionali, e al contempo accusa i leader ucraini di fomentare apertamente il neonazismo nel paese.
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Immagine dell’Ufficio stampa della Duma di Stato della Federazione Russa via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Gli europei sotto shock per la strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti per il 2025
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