Geopolitica
Fico attacca la Germania per le minacce alla Russia
La Slovacchia non si lascerà intimidire per cambiare la sua politica estera, ha affermato il primo ministro Robert Fico, definendo le minacce tedesche di tagliare i finanziamenti all’UE a causa della sua posizione sulla Russia «aggressive e inaccettabili».
Le dichiarazioni di Fico sono arrivate in risposta al cancelliere tedesco Friedrich Merz, il quale ha affermato che gli Stati membri che si oppongono alle politiche dell’UE nei confronti della Russia potrebbero dover affrontare conseguenze finanziarie.
«Gli Stati membri che violano lo stato di diritto possono essere oggetto di procedure d’infrazione», ha avvertito Merz lunedì al WDR Europaforum di Berlino. «C’è sempre la possibilità di ritirare loro i fondi europei».
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Il Merz ha menzionato sia la Slovacchia sia l’Ungheria in risposta a una domanda sui paesi che si oppongono alle politiche dell’UE in materia di sanzioni e aiuti militari all’Ucraina.
Fico ha replicato a Merz. «La Slovacchia non è una scolaretta a cui bisogna fare la predica», ha dichiarato martedì su X. «Le posizioni sovrane della Slovacchia non derivano dalla vanità, ma si basano sui nostri interessi nazionali».
«La politica di un’unica opinione obbligatoria è una negazione della sovranità e della democrazia» ha aggiunto il Fico, descrivendo quindi le dichiarazioni di Merz come «aggressive» e un’indicazione del fatto che «non stiamo andando verso tempi migliori».
«Le parole del cancelliere tedesco sono assolutamente inaccettabili nell’Europa moderna. Se non obbediamo, saremo puniti? Questa non è la strada verso la coesione e la cooperazione», ha affermato Fico.
Dal suo ritorno in carica nel 2023, Fico ha interrotto l’assistenza militare slovacca all’Ucraina e ha criticato le sanzioni occidentali contro la Russiam chiedendo che i legami economici con Mosca vengano ricostruiti una volta terminato il conflitto con Kiev.
Alla fine dello scorso anno, è stato uno dei pochi leader occidentali a incontrare il presidente russo Vladimir Putin per discutere delle forniture energetiche alla Slovacchia, messe a repentaglio dal rifiuto dell’Ucraina di estendere l’accordo di transito del gas.
Lunedì, il cancelliere Merz ha anche affermato che i sostenitori europei dell’Ucraina non impediranno più al Paese di lanciare attacchi a lungo raggio contro la Russia con armi di fabbricazione occidentale, aggiungendo in seguito che la decisione era stata presa mesi fa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj, tuttavia, ha affermato di non aver ricevuto il via libera, suggerendo che potrebbe avvenire in seguito.
Rispondendo a Merz, il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha messo in guardia da una «grave escalation», aggiungendo che la potenziale mossa «indebolisce gravemente i tentativi di una risoluzione pacifica» del conflitto.
Come riportato da Renovatio 21, Fico è stato l’unico leader UE a partecipare alla parata per il giorno della Vittoria del 9 maggio a Mosca, data in cui la Russia festeggia la fine della Grande Guerra Patriottica, cioè la Seconda Guerra Mondiale. Vari Paesi europei hanno condannato il viaggio, al punto da vietare lo spazio aereo al velivolo presidenziale slovacco.
La Slovacchia mesi fa si era offerta di ospitare i colloqui Russia-Ucraina. L’anno passato, tuttavia, Bratislava aveva accusato Kiev di ricatto. Mesi fa Fico aveva inoltre avvertito, che nell’ambito del «grande conflitto» con Kiev, Zelens’kyj aveva provato a corromperlo.
Fico ha più volte esternato l’idea per cui gli Stati occidentali vogliono che il conflitto ucraino continui, criticando aspramente la posizione UE sul gas russo come «irrazionale». La sua opinione è che, comunque, alla fine l’Occidente tradirà l’Ucraina.
Il premier slovacco mesi fa ha dichiarato di credere in un crollo imminente dell’UE.
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Geopolitica
Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
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Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che la Slovacchia si opporrà a qualsiasi misura che permetta di impiegare i beni russi congelati per fornire armi all’Ucraina, mettendo in guardia sul fatto che ulteriori sostegni militari non farebbero che protrarre l’«insensata uccisione quotidiana di centinaia di migliaia di russi e ucraini».
In seguito all’escalation del conflitto nel 2022, gli alleati occidentali di Kiev hanno bloccato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, in gran parte depositati nell’UE. Da quel momento è divampata una disputa tra i Paesi intenzionati a usare tali fondi come collaterale per un «prestito di riparazione» a favore di Kiev e quelli che si oppongono fermamente. La decisione finale spetterà ai membri dell’UE nel voto previsto per la prossima settimana.
Fico, da sempre critico del piano, ha illustrato la propria posizione in dettaglio in una lettera inviata all’inizio della settimana al Presidente del Consiglio europeo António Costa. In un post su X pubblicato venerdì, ha riferito di aver poi avuto un colloquio telefonico con Costa, durante il quale ha ribadito il suo rifiuto all’invio di armi a Kiev. Fico ha dichiarato di aver avvertito che proseguire con i finanziamenti prolungherebbe le ostilità e accrescerebbe le vittime, mentre Costa «ha parlato solo di soldi per la guerra».
«Se per l’Europa occidentale la vita di un russo o di un ucraino non vale un cazzo, non voglio far parte di un’Europa occidentale del genere», ha affermato Fico. «Non appoggerò nulla, anche se dovessimo restare a Bruxelles fino al nuovo anno, che comporti il sostegno alle spese militari dell’Ucraina».
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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Vari Stati membri dell’UE hanno manifestato riserve sul programma di prestiti, evidenziando rischi di natura legale e finanziaria. Secondo Politico, venerdì Italia, Belgio, Bulgaria e Malta hanno sollecitato la Commissione europea a considerare opzioni alternative al sequestro degli asset, quali un meccanismo di prestito comunitario o soluzioni temporanee. Obiezioni sono arrivate anche da Ungheria, Germania e Francia.
Venerdì la Commissione Europea ha dato il via libera a una norma controversa che potrebbe prorogare indefinitamente il congelamento dei beni russi, qualificando la materia come emergenza economica e non come misura sanzionatoria. Questo passaggio è interpretato come propedeutico all’attuazione del «prestito di riparazione», in quanto permette decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità, eludendo così i veti dei Paesi dissidenti.
Mosca ha stigmatizzato come illegittimo ogni tentativo di appropriarsi dei suoi asset. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato questa settimana che, con il programma di «prestiti di riparazione», l’Europa sta adottando un comportamento «suicida». Riferendosi al voto di venerdì, ha etichettato l’UE come «truffatori».
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Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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