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Salute

Fascicolo Sanitario Elettronico: avete fino a domenica per difendere i vostri dati sanitari (o almeno, una parte)

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Avete circa tre giorni per mettere al riparo i vostri dati sanitari dal grande database della sanità pubblica.

 

Da domenica 30 giugno infatti non sarà più possibile rifiutare la condivisione dei vostri dati sanitari sulle piattaforme digitali. Si tratta, per essere precisi, solo di una parte della vostra storia medica, quella che va dal 2012 al 2020. Dopodiché, tutto finirà in quello che si chiama Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), con lo scopo di agire una super-integrazione dei dati sanitari di tutti i cittadini italiani provenienti da tutte le Regioni entro il 2026.

 

C’è da rimanere sconvolti di come questa storia, a suo modo enorme (e non solo per chi, come Renovatio 21, si occupa di bioetica, biopolitica, etc.) non sia stata minimamente discussa pubblicamente, né dai giornali, né dalle TV, né dai politici, dagli amministratori, etc. Il cittadino italiano si avvia a questo cambio, che sancisce un ulteriore colpo assestato alla sua privacy già disintegrata da COVID e greenpass, senza sapere nulla. Vorremmo dire: déja vu, anche per il silenzio-assenso sulla donazione degli organi (cioè, sulla predazione di parti del corpo, previo squartamento a cuor battente) fu così, magari con qualche piccola eco di protesta in più – all’epoca forse esisteva ancora qualche sperduta voce cattolica che gridava nel deserto…

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Alla base di questa novità c’è in realtà un decreto del fatale 2020 (DL 34/20), che stabiliva che il FSE doveva essere alimentato in maniera automatica, «in maniera continuativa e tempestiva, dai soggetti e dagli esercenti le professioni sanitarie che prendono in cura l’assistito». Il che vuol dire, ogni referto, verbale di pronto soccorso, profilo sanitario, lettera di dimissione, cartella clinica, vaccinazione, lettere di invito alle visite e, in più, anche la parte privata: le prescrizioni specialistiche finiscono nel calderone.

 

C’è di che rimanere sbalorditi: tanti discorsi per la privacy, e poi si viola in questo modo il privato dell’individuo?

 

Lo stesso Garante per la Privacy in un parere del 2022 dichiarava che il FSE apriva a rischi di «accessi abusivi e illeciti» nonché di «perdita e distruzione dei dati per finalità non compatibili». Dal linguaggio, non riusciamo a capire se si stia parlando di qualcuno che ruba i dati per ricattarvi o per utilizzarli a vostro danno: forse è solo la nostra immaginazione, ma è una possibilità, specie in un’era che va ad aprirsi, cioè quella delle «armi biologiche di precisione», le «bioarmi custom», cioè di virus artificiali in grado di colpire una sola persona, una sola famiglia, un solo gruppo etnico. Come? Fantascienza, dite?

 

C’è di che rimanere ancora più sbalorditi: tanti discorsi la cybersecurity, e poi si va a costruire un unico nodo nel quale gli hacker possono penetrare e impossessarsi dei dati dell’intera nazione?

 

Citiamo il Corriere, che ha intervistato un esperto di sicurezza informatica, il quale ha spiegato che i dati «se confluiscono nel fascicolo possono essere usati per finalità non sanitarie, cosa che invece avviene per legge con i dati post-2020». I rischi, dice l’informatico «non sono pochi, Avere un database unico che raccoglie dati quasi irrilevanti ai fini di cura perché oramai vecchi, ma che possono finire nelle mani di persone sbagliate è un dettaglio da non trascurare. Ci si espone da hackeraggi, fuga di dati e abusi informatici».

 

Il solo quotidiano è occuparsi della questione è stato, ancora una volta, La Verità, che ricorda come solo ieri la newsletter dell’Authority del Garante avvertiva che ben 18 regioni e due province a statuto speciale sono sotto procedimento «per le numeroso violazioni nell’attuazione del Fascicolo Sanitario». Il Garante comunica la gravità della situazione specificando di aver condiviso l’allarme con la presidenza del Consiglio poiché «è urgente intervenire per tutelare i diritti di tutti gli assistiti coinvolti nel trattamento del FSE».

 

Va riconosciuto che il giornale diretto da Maurizio Belpietro si era occupato del tema ancora giorni fa, in solitaria. Nel numero di oggi è possibile leggere un bouquet di affermazioni degli altri giornali, per i quali chi si oppone al FSE è un no-vax, un complottista, etc. «La crociata no-vax contro la banca dati sanitaria» titola il giornale agnelliano La Stampa.

 

La Repubblica scrive che «dopo i no-vax e i no green pass arrivano i no-Fascicolo Sanitario Elettronico, più o meno le stesse persone, a occhio meno numerose». L’ulteriore giornale agnello-elkaniano irride «le opposizioni registrate sul sito del ministero ieri [cioè due giorni fa, ndr]» che «erano 90.640, delle quali 6.371 riguardano minorenni. Se si considera che il Fascicolo interessa tutti i cittadini italiani, siamo intorno allo 0,15% degli abitanti».

 

Sono, crediamo, gli stessi giornali che ogni tanto riportano dei colpi hacker ai vari sistemi sanitari regionali: per esempio, ricordate la Regione Lazio, nel 2020? Noi lo ricordiamo. E gli ospedali colpiti dai grandi gruppi di hacker con i ransomware? Pure. E le farmacie americane paralizzate dal ciberattacco a inizio 2024? Renovatio 21 aveva parlato anche di questo.

 

In pratica, se non consegnate la totalità dei vostri dati medici, andate insultati. E, attenzione, il governo Meloni vuole che segnaliate il vostro dissenso entro domenica, senza possibilità successiva di opt-out.

 

Questa è biosorveglianza, questo è biototalitarismo. Non che facciano molto per allontanare il sapore di distopia: una delle scuse che accampano è quella della ricerca, il che significa far finire i vostri dati intimi nel frullatore dell’Intelligenza Artificiale – cioè armarla anche la conoscenza intima, biologica, della vostra condizione organica. Per chi vede nell’Intelligenza Artificiale un possibile nemico dell’umanità – e a farlo non sono solo gli antivaccinari cospirazionisti, ma perfino gli stessi suoi creatori – è un colpo mica male.

 

Eccoci, dunque, portati per legge a divenire cibo per la bestia, carburante per l’ascesa dell’apocalittica macchina pensante.

 

Non che prima fosse diverso. Nel 2017 passò la legge per cui diveniva possibile usare i dati personali degli italiani per ricerca scientifica. Il che vuol dire: dati sanitari alle multinazionali, pronte a darli in pasto ad algoritmi per ricerverne profitto.

 

Circa una diecina di anni fa ci fu il caso della Sardegna, dove un ente no profit aveva raccolto dati genetici di migliaia di abitanti per ricerche sulla longevità. Si parlò quindi di un furto alla banca genetica. La società senza fine di lucro finì poi in mani private, e alcuni dissero che la legge italiana non si esprime con chiarezza riguardo alla validità di un consenso dato in passato dai donatori.

 

Poi c’è il caso di una famosa multinazionale, desiderosa di testare la sua IA, a cui un precedente governo avrebbe trasferito ulteriori dati medici della popolazione. Tutto legale, con queste leggi. Rassegnatevi, il vostro corpo non vi appartiene: il biennio pandemico ce lo ha illustrato in modo lucidissimo.

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Il Garante della Privacy, ad ogni modo, ha dichiarato che l’utente ha il diritto di chiedere l’oscuramento di tutti i dati sanitari contenuti nel FSE che ritiene opportuno, rendendoli consultabili solo da chi li ha generati oltre che dalla persona stessa.

 

Chi desidera rifiutare, come previsto da un decreto del ministero dell’Economia dello scorso 11 aprile, può farlo solo online, all’interno del portale del sistema tessera sanitaria. Seguendo una semplice ricerca su Google per «fascicolo sanitario», si può giungere al sito della Sanità italiana, dove vi è un riquadro «come opporsi al pregresso» che porta ad un altro link, sistemats.it. Qui bisognerà accedere con la SPID, oppure la CIE (carta di identità elettronica) o con la carta nazionale dei servizi, ossia la tessera sanitaria emessa dopo il 2011. Se non si hanno strumenti di identificazione sanitaria, si deve accedere all’area libera del sistema tessera sanitaria con il tesserino della salute o il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente).

 

Chi non segnalerà la propria opposizione ritroverà automaticamente i dati della propria storia sanitaria 2012-2020 nel FSE.

 

Non pensate, tuttavia, che quei dati spariranno: in caso di accesso al pronto soccorso, il personale potrebbe avere accesso a tutti i dati del paziente. L’emergenza prevale sulla privacy: un’altra grande lezione biopolitica dell’era COVID.

 

Non solo: di fatto i vostri dati biomedici dal 2020 in poi finiscono, come per decreto del governo Conte, direttamente nell’FSE.

 

Non solo: due anni fa il governo Draghi passò in totale assenza di discussione pubblica il decreto con cui si adottava la cosiddetta «interoperabilità dei silos», ossia la possibilità per 400 enti o amministrazioni di scambiarsi i dati dei cittadini, inclusi quelli medici. Nella lista degli enti, riporta La Verità, «si va dall’Agenzia delle Entrate alle ASL, ma anche al traforo del Monte Bianco o al gestore delle acque di Verona. Qualcuno ha mai spiegato il perché di tale lista? La risposta è, pure stavolta, no».

 

In realtà, una risposta vorremmo provare a darla noi: perché è la totalità dei dati che permette il controllo capillare dell’esistenza dell’individuo nell’era della sorveglianza ultra-totalitaria: dati medici, economici, logistici, telefonici… come state, quanto guadagnate e spendete, dove siete, dove andate, con chi vi vedete, cosa dite, cosa pensate…

 

Nel Nuovo Ordine – dove, come insegna Davos, la convergenza di Stato e multinazionali è consumato una volta per tutte – il controllo di ogni aspetto della vostra vita, e persino la sua precognizione, sono un elemento irrinunciabile. I vostri dati sanitari non fanno differenza, sono una tessera – intina e fondamentale, certo – del puzzle della vostra sottomissione.

 

Quindi, vi tocca anche questo scherzetto della vostra Sanità pubblica, quella che dicono essere la migliore del mondo. Lo Stato moderno è sempre più tecnocratico, quindi, nell’era dell’informatica, è datacentrico. I dati, è spesso ripetuto, sono il petrolio del XXI secolo.

 

I vostri dati personali, quindi, sono il sangue del sistema economico e politico in caricamento nell’ora presente. Un sistema dove non siete soggetti, ma oggetti. Non siete individui, ma prodotti.

 

In pratica, lo Stato della vostra schiavitù, fondata anche sulle informazioni strappate al vostro corpo, alla vostra storia, alla vostra intimità.

 

Ma tranquilli, non la chiamano schiavitù: la chiamano piattaforma. Finiremo, comunque, schiacciati sotto di essa.

 

Roberto Dal Bosco

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Salute

Ultime ore per opporsi all’inserimento dei vostri dati pregressi nel Fascicolo Sanitario Elettronico

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Se non lo avete già fatto, avete ancora solo qualche ora per opporvi all’inserimento dei vostri dati biomedici pre-2020 al Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).   Il tempo a disposizione per decidere, e per procedere con la segnalazione della vostra opposizione, scade domenica il 30 giugno, cioè domani. Dopo, non sarà più possibile opporsi all’inserimento dei dati sanitari (referti, prescrizioni anche private, diagnosi, lettere di dimissioni: ogni documento possibile). Scatterà, anche qui come per la predazione dei vostri organi a seguito di incidenti, la celeberrima tagliola del silenzio-assenso. Quindi, urge che i lettori ci pensino un secondo – e, nel caso, agiscano subito.   Ricordiamo che è possibile fare opposizione anche in mancanza di SPID utilizzando sulla pagina del portale Sistema Tessera Sanitaria semplicemente, la tessera sanitaria, di cui saranno chiesti codice fiscale, scadenza e numero identificativo della tessera.

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Riguardo ai motivi per opporsi, Renovatio 21 ha pubblicato un articolo, sperando che sia chiaro a tutti che nel mondo in cui viviamo, e chi ci prepariamo a vivere – quello di una tecnocrazia che abbisogna di sorveglianza continua e di ogni vostro dato da dare in pasto ai suoi algoritmi di predizione e controllo – lo sforzo da seguire sempre è quello di evitare di finire in qualsiasi database, specie quelli pubblici.   Il blogger esperto di sicurezza informatica Matteo Flora ha pubblicato un video sul suo canale YouTube in cui spiega i pro e i contro del FSE, dichiarando subito la sua comodità (per chi? Per i medici? Davvero?) per poi ragionare con onestà sui possibili svantaggi: mettere tutti i vostri dati in un unico punto, che mai potrà essere inattaccabile (come dimostrano decine di casi di sistemi sanitari bucati e ricattati dagli hacker anche solo negli ultimi mesi) non è mai una buona idea.   Soprattutto, spiega l’esperto, il rischio potrebbe venire anche dall’utilizzo dei dati: e se un domani, per darvi un mutuo, e calcolarne le cifre, pretendessero l’accesso degli algoritmi della banca al vostro FSE? E se il governo, con o senza un’altra emergenza, decidesse di condividere il vostro FSE con qualsiasi altro ente, anche privato? Se per sostenere un colloquio il possibile datore di lavoro vi dicesse che prima vuole analizzare il vostro FSE, cioè la cartella clinica totale della vostra vita?   Il videoblogger non può dirlo, Renovatio 21 sì: dal database biometrico all’eugenetica il passo è brevissimo.   Se l’uomo diviene numero, ogni cosa può succedere, ogni forma di distruzione della sua dignità diviene possibile, perché controllabile, remotabile, persino. Non basta pensare alle storie dei campi di concentramento, con cifre tatuate sulla pelle dei prigionieri. Pensiamo anche a quelle strane, apocalittiche parole del cardinale Ratzinger ai seminaristi palermitani nel lontano marzo 2000: «la Bestia è numero, e ci trasforma in numero»…   Il Flora a fine video dice che lo farà, perché benestante ed in salute, ammettendo che se invece non avesse goduto di sicurezza economica e di benessere fisico forse avrebbe preso in considerazione l’idea di fare l’opposizione al passaggio dei suoi dati biomedici pre-2020 al FSE.  

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«Cosa farò io? Molto probabilmente non mi opporrò» dice l’esperto videoblogger. «La comodità, dal mio punto di vista di avere in una parte centrale tutta la parte sanitaria supera nel mio caso specifico la mia ritrosia con la parte di privacy».   «Non so cosa fare se avessi avuto grossi problemi sanitari nel passato e avessi una condizione economica meno stabile della mia. Avrei paura forse che i dati passati di patologie importanti venissero usati per bloccarmi la possibilità di un mutuo di un finanziamento. Probabilmente nella mia analisi contribuisce il fatto che io sia in una posizione obiettivamente abbastanza agiata e che possa permettermi di fare questa cosa».   Ci permettiamo di dire che il ragionamento per cui si confida nella bontà dei propri dati (in fondo, non ho avuto nulla, non ho fatto niente di male, etc.) è, comunque, sbagliato: perché non bisogna pensare solo al problema futuribile dei tassi del mutuo e ai premi dell’assicurazione, ma ad una dimensione di controllo che magari oggi non siamo in grado di prevedere: una volta che esiste un dato, può essere sussunto in un discorso di qualsiasi tipo.   Ti sei ammalato nel 2018? Abbiamo scoperto che quella era un’epidemia con alcune conseguenze e quindi… etc. (Avete presente quelle volte che compilando un modulo vi chiedono se siete stati in Gran Bretagna negli anni Novanta… non scrivono, in effetti, che interessa loro sapere se potete avere da qualche parte una mucca pazza)   Hai preso questo farmaco? Si è scoperto che in combinazione con questo produce questo effetto.   Sei stato segnalato come tossicodipendente (magari solo perché beccato con uno spinello alla festa di maturità)? Un governo del futuro, e tanti enti privati, potrebbero non assegnarvi alcuni punti, alcuni accessi – alcuni diritti   Avete fatto questo o quel vaccino? Allora magari è meglio se non fate queste attività… Qui si apre un discorso vasto sugli scuolabus: lo ripeteremo un’altra volta, ma tanto sapete di cosa si tratta. La questione è che, in futuribile un rovesciamento epistemico (i normaloidi tremino: immaginate l’ascesa di un governo totalmente no-vax!), anche i vaccini pediatrici potrebbero divenire un problema: tuo figlio ha fatto il MPR? Allora… aggiungete voi il possibile seguito.   E ancora, francamente più probabile a breve termine: avete il diabete? Allora al supermercato, con il danaro elettronico (l’unico che vi sarà in circolo: il lancio dell’euro digitale è annunciato) non potrete comprare la Nutella. Etc.   Avete capito: si potrebbe arrivare, giù per il pendìo scivoloso, alla determinazione da parte del sistema di permettervi o meno di fare figli (Tinder genetici sono già stati proposti) e giù fino all’eutanasia massiva che già vediamo operante in vari Paesi.   Abbiamo imparato sulla nostra pelle con lo Stato, in convergenza con le multinazionali, ora può arrivare ad escludere i cittadini sulla base di dati biologici – all’interno di discorsi, di statistiche, di algoritmi completamente errati. Dopo l’episodio totalitario del green pass, che ha digitalizzato l’esistenza delle persone, sottomesse a principi da piattaforma informatica, non possiamo più trattare con leggerezza la questione dei nostri dati, parte integrante della nostra sovranità biologica.   Soprattutto, sappiamo che ogni sorta di orrore potrebbe uscire dall’abisso del Nuovo Ordine agendo sui dati che forniamo alla Bestia.

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I lettori di Renovatio 21 sanno bene che in Canada oramai l’eutanasia è praticamente consigliata a chiunque, dal veterano disabile al malato di mente, con la popolazione che si dice d’accordo riguardo l’eutanasia a poveri. Che a decidere della nostra «dolce morte» sia un algoritmo alimentato da vostri dati – sempre più profondi, se includiamo l’inevitabilità della trasmissione del dato genetico – non è fantascienza distopica.   Per questo, diamo un consiglio anche a chi sta per avere un bambino: potete evitare quei prelievi che, invero bizzarramente, chiedono di fare a vostro figlio appena nato, con la scusa, anche qui come per l’FSE, degli «studi».   L’ipotesi che qualcuno un domani – come in una scenetta dei Monty Python aggiornata all’era dell’informatica genomica – vi bussi alla porta per chiedervi un organo non è fuori dal regno delle possibilità, e già si racconta di casi di figli adottati che sono andati alla cerca dei genitori naturali che li avevano abbandonati (o viceversa) per chiedere un rene, il sangue, o qualsiasi altro tessuto.   E quindi, prendete una decisione subito. Sempre considerando che, grazie al maledetto 2020 quando il governo Conte-bis passò la legge di autoalimentazione dei dati nel FSE, i vostri dati degli ultimi quattro anni vi sono finiti automaticamente, e i prossimi pure.   A meno che, non si faccia qualcosa per fermare questa Bestia. Qualcuno ha voglia di combattere? Qualche politico vuole intestarsi questa vera battaglia di libertà e di dignità umana?   Roberto Dal Bosco

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Cervello

Dr. McCullough: il collegamento apparente tra i vaccini COVID e l’Alzheimer deve essere ulteriormente studiato

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Il cardiologo texano Peter McCullough ha pubblicato sul suo substack Corageous Discourse un avvertimento sulla possibile correlazione tra vaccinazione COVID e Alzheimer.

 

«Ho diversi pazienti che sembrano sviluppare un rapido declino delle funzioni cognitive dopo la vaccinazione contro il COVID-19» scrive McCullough. «La proteina spike viene prodotta in grandi quantità e per un lungo periodo di tempo dopo che l’iniezione di mRNA è stata trovata nel cervello durante l’autopsia. Inoltre, la proteina Spike può piegarsi e creare placche amiloidi, che sono il segno distintivo del morbo di Alzheimer».

 

«Segnalato per la prima volta da TrialSite News, Roh et al. hanno pubblicato un ampio studio dalla Corea che dimostra tassi più elevati di deterioramento cognitivo e malattia di Alzheimer tra i vaccinati di età superiore ai 65 anni» continua il dottore americano, che cita lo studio:

 

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«I risultati hanno mostrato un aumento dell’incidenza di MCI e AD negli individui vaccinati, in particolare quelli che ricevono vaccini mRNA, entro tre mesi dalla vaccinazione. Il gruppo del vaccino mRNA ha mostrato un’incidenza significativamente più elevata di AD (odds ratio [OR]: 1,225; intervallo di confidenza al 95% [CI]: 1,025-1,464; p = 0,026) e MCI (OR: 2,377; CI: 1,845-3,064; p <0,001) rispetto al gruppo non vaccinato. Non è stata trovata alcuna relazione significativa con la demenza vascolare o la malattia di Parkinson».

 

«Dovrebbe esserci un appello urgente per la ricerca su questa associazione per identificare ulteriori determinanti e fattori potenzialmente protettivi» scrive il dottor McCullough. «Per gli anziani, questa dovrebbe essere una forte fonte di dati che suggeriscono il differimento di eventuali richiami aggiuntivi».

 

Come riportato da Renovatio 21, studi recenti hanno provato che l’Alzheimer può essere contratto attraverso trasfusioni di sangue.

 

Le alterazioni celebrali – e quindi psicocomportamentali – indotte dalla proteina spike sono state descritte in profondità dallo studioso tedesco Michael Nehls, che parla della proteina puntuta creata da COVID e vaccino come di «un’arma biologica contro il cervello», in grado di riprogrammare la mente umana in una sorta di «modalità zombie».

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Salute

I malori della 26ª settimana 2024

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Treviso: «Colpito da un malore fatale al bar, morto un 47enne». Lo riporta TrevisoToday.   Macerata: «Malore in auto sotto gli occhi del collega, restauratore muore a 63 anni in superstrada». Lo riporta Il Resto del Carlino.   Vibo Valentia: «Giovane camerunense annegato nel Vibonese dopo malore». Lo riporta l’agenzia ANSA.   Napoli: «Turista inglese muore sul Vesuvio dopo un malore». Lo riporta RaiNews.   San Vito al Tagliamento, provincia di Pordenone: «Colpito da malore mentre era a pranzo con amici, musicista muore a 39 anni». Lo riporta il Messaggero Veneto.   Anzio, città metropolitana di Roma capitale: «Tragedia sull’Ardeatina, ha un malore alla guida: morto un uomo». Lo riporta RomaToday.

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Pisa: «Muore informatico di 37 anni, stroncato da un malore». Lo riporta La Nazione.   Montagnana, provincia di Padova: «Muore per un malore a 28 anni: era un talento della pallacanestro». Lo riporta Il Gazzettino.   Castelsardo, provincia di Sassari: «Malore mentre fa il bagno, turista tedesco muore a Castelsardo». Lo riporta l’agenzia ANSA.   Torreglia, provincia di Padova: «Malore mentre fa un giro in bici: si accascia di fronte all’amico e muore». Lo riporta Il Gazzettino.   Ferrara: «Stroncato da un malore mentre torna a casa». Lo riporta Il Resto del Carlino.   Rosignano, provincia di Livorno: «Muore mentre nuota, stroncato da un malore». Lo riporta Il Telegrafo.   Jesolo, città metropolitana di Venezia: «Jesolo, morto in mare dopo un malore». Lo riporta Il Gazzettino.   Fermo: «Si accascia mentre guarda lo spettacolo, morte improvvisa per un 55enne». Lo riporta Il Resto del Carlino.   Casoria, città metropolitana di Napoli: «Incidente a Casoria: colto da malore alla guida dello scooter, cade e muore». Lo riporta Il Mattino.   Pisogne, provincia di Brescia: «malore in casa mentre lavora, muore a 46 anni». Lo riporta BresciaToday.   Castiglione della Pescaia, provincia di Grosseto: «Malore nel corso, 83enne salvo grazie a 3 soccorritori». Lo riporta Maremma Oggi.   Bientina, provincia di Pisa: «Malore alla guida, guardia giurata muore durante il turno di lavoro». Lo riporta La Nazione.   Milano: «È morta l’ex assessora di Milano: un malore fatale in vacanza». Lo riporta Il Giorno.   Treviso: «Malore fatale prima di cena, addio all’ex calciatore». Lo riporta TrevisoToday.   Buscole, provincia di Belluno: «Malore fatale in passeggiata a Buscole, muore un 63enne». Lo riporta L’amico del Popolo.

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Montecassiano, provincia di Macerata: «Stroncato da un malore: aveva 65 anni, era la storica guida della Pro loco». Lo riporta il Corriere Adriatico.   Cerveteri, città metropolitana di Roma capitale: «Morto il ballerino messicano colto da malore». Lo riporta La Provincia di Civitavecchia.   Mestre, città metropolitana di Venezia: «Operaio cade e muore a 32 anni nello stabilimento Fincantieri a Marghera: forse un malore». Lo riporta Il Gazzettino.   Reggio Calabria: «Reggio Calabria, incidente a Locri per un malore improvviso: tre morti e un ferito». Lo riporta La Repubblica.   Wuppenau, Svizzera: «Malore sul lavoro, morto un operaio». Lo riporta Ticinonline.   Sant’Elena, provincia di Padova: «Colta da malore dopo un banale incidente stradale: morta una donna». Lo riporta PadovaOggi.   Civitanova, provincia di :Macerata «Malore fatale in superstrada: muore il 64enne». Lo riporta Cronache Picene.   Taranto: «ì62enne trovata morta in una casa abbandonata, forse per un malore: portava da mangiare a cani e gatti». Lo riporta il Corriere Bari.   Veggiola, provincia di Piacenza: «Malore fatale in un campo, trovato senza vita 67enne». Lo riporta piacenzasera.it.   Verolanuova, provincia di Brescia: «Morto a 46 anni l’imprenditore, giovedì il funerale». Lo riporta BresciaToday.   Favignana, provincia di Trapani: «Stroncato da un malore in vacanza l’assicuratore. Il ricordo della Croce Rossa». Lo riporta Stampa Reggiana.   Campofelice di Roccella, città metropolitana di Palermo: «L’operaio caduto dall’impalcatura, forse un malore prima di precipitare». Lo riporta Il Giornale di Sicilia.   Alpago, provincia di Belluno: «Va a fare la quotidiana passeggiata e non rientra, la moglie va a cercalo e lo trova morto nel bosco: un malore ha stroncato l’uomo di 63 anni». Lo riporta Il Gazzettino.   Monasterolo del Castello, provincia di Bergamo: «Malore alla festa di nozze a Monasterolo: morta la zia 71enne dello sposo». Lo riporta Prima Bergamo.   Oviglio, provincia di Alessandria: «Malore fatale, centauro perde la vita». Lo riporta Il Piccolo – Alessandria.

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Roasio, provincia di Vercelli: «Sedicenne muore stroncato da un malore in una comunità di Roasio». Lo riporta La Stampa.   Martinsicuro, provincia di Teramo: «Malore in albergo, muore un turista». Lo riporta cityrumorsabruzzo.it.   Capri, città metropolitana di Napoli: «Turista australiana ha malore e muore a largo di Capri». Lo riporta l’agenzia ANSA.   Trento: «Malore fatale, motociclista cade e muore in via Sanseverino». Lo riporta giornaletrentino.it.   Ercolano, città metropolitana di Napoli: «Tragedia in mare: settantenne accusa un malore e muore in acqua». Lo riporta Metropolisweb.   Foggia: «Malore improvviso: muore a 86 anni l’ex sindaco». Lo riporta il Quotidiano di Puglia.   Civitanova Marche, provincia di Macerata: «La madre non risponde: il figlio la trova morta in casa stroncata da un malore». Lo riporta il Corriere Adriatico.   Cessalto, provincia di Treviso: «Malore alla festa della scuola: gravissimo papà di 43 anni». Lo riporta Il Gazzettino.   Brenzone sul Garda, provincia di Verona: «Malore al Rifugio Telegrafo, 32enne portata all’ospedale in elicottero». Lo riporta VeronaSera.   Modena: «Ritrovato il corriere polacco: aveva perso i sensi a causa di un malore». Lo riporta Il Resto del Carlino.   Lucca: «Bus contro edificio per malore autista, nessun ferito». Lo riporta il Messaggero Veneto.   Treviso: «Malore in centro: uomo crolla a terra sotto i portici. Rianimato dai passanti con massaggio cardiaco». Lo riporta Il Gazzettino.   Reggio Calabria: «Si accascia a terra per un malore improvviso: salvato un 79enne». Lo riporta ReggioToday.   Lignano, provincia di Udine: «Anziano colto da malore a Lignano: soccorso dai bagnini». Lo riporta Friuli Oggi.   Vigevano, provincia di Pavia: «Malore in strada, grave una ragazza di 19 anni trasportata all’ospedale in elisoccorso». Lo riporta l’Informatore Vigevanese.   Villasimius, provincia del Sud Sardegna: «Malore durante una immersione in Sardegna, grave una 53enne ligure». Lo riporta La Repubblica.   Ancona: «Ancona, notte in ospedale per il sindaco dopo un malore». Lo riporta Il Resto del Carlino.   Termoli, provincia di Campobasso: «Accusa un malore mentre esegue un’operazione al bancomat: finisce in ospedale». Lo riporta TVI Molise.   Pontecagnano Faiano, provincia di Salerno: «Malore per il caldo: soccorso un 55enne all’Acquapark Isola Verde». Lo riporta SalernoToday.   Cilavegna, provincia di Pavia: «Cilavegna, soccorso un 63enne per un malore al cimitero». Lo riporta l’Informatore Vigevanese.

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Salerno: «Malore alla guida: si schianta contro passaggio a livello». Lo riporta SalernoToday.   Calolziocorte, provincia di Lecco: «Calolzio. Malore al volante, anziano va a sbattere in via Bergamo». Lo riporta Lecco Notizie.   Portula, provincia di Biella: «Malore in auto: ragazzo finisce contro un muro». Lo riporta La Provincia di Biella.   Avane, provincia di Pisa: «Dirigente sportivo colpito da malore». Lo riporta La Nazione.   Taormina, città metropolitana di Messina: «Malore in un bar di Taormina: turista medico salva un 60enne». Lo riporta TaorminaNews24.   Kansas City, USA: «Perù-Canada, attimi di paura: malore per il guardalinee, trasportato in ospedale». Lo riporta Tuttosport.   Albavilla, provincia di Como: «Soccorsi contattati per un malore in auto, al loro arrivo non c’è nessuno». Lo riporta Prima Como.   Cremona: «Lite tra ex coniugi, lei colta da malore». Lo riporta La Provincia di Cremona.   Genova: «Vanno a cena al ristorante e fingono un malore per non pagare». Lo riporta Genova24.   Rovigo: «Malori in spiaggia, sul litorale rodigino sbarca l’infermiere sul quad: potenziati i soccorsi». Lo riporta Il Gazzettino.  

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