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F-35 colpito da un uccello, il Sud Corea lo ritira
Un aereo da caccia americano di quinta generazione è stato messo fuori uso da un uccello coreano.
L’aeronautica sudcoreana ha deciso di ritirare un F-35A danneggiato dall’impatto con un’aquila l’anno scorso, perché le riparazioni costerebbero più degli 85 milioni di dollari per acquistarne uno nuovo.
La decisione è stata annunciata venerdì, quando l’Air Force ha rivelato che un’analisi dell’aereo danneggiato ha mostrato che le riparazioni costerebbero almeno 140 miliardi di won (99 milioni di euro) e richiederebbero quattro anni per essere completate.
Il costruttore dell’aereo, l’appaltatore della difesa statunitense Lockheed Martin, ha collaborato alla revisione, dalla quale è emerso che l’impatto con il volatile aveva danneggiato circa 300 componenti, tra cui il motore, il sistema di navigazione e la cellula.
I funzionari statunitensi hanno pubblicizzato l’F-35 come l’aereo da caccia stealth più avanzato del mondo e lo hanno venduto a più di una dozzina di alleati in tutto il mondo. La variante «A» è la più comune ed è progettata per decollare da piste convenzionali.
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La Corea del Sud ha attualmente 40 F-35A, compreso il jet che è stato danneggiato irreparabilmente, e ne ha altri 25 in ordine. L’Air Force ha detto che troverà un modo per utilizzare il jet in pensione, ad esempio per addestrare i meccanici.
L’aereo stava volando a un’altitudine di 330 metri (1.082 piedi) quando, secondo quanto riferito, ha colpito un’aquila sopra la provincia di North Chungcheong, nella Corea del Sud centrale. Il rapace combinaguai è stato risucchiato nella presa d’aria dell’aereo, danneggiando i sistemi necessari per la navigazione e il funzionamento del carrello di atterraggio. Il pilota ha effettuato un atterraggio di fortuna in una base di Seosan, a circa 80 chilometri a Sud-Ovest della capitale sudcoreana Seoul.
Quest’anno l’esercito della Corea del Sud ha utilizzato i suoi F-35A in esercitazioni congiunte con le truppe statunitensi, inclusa una dimostrazione di forza effettuata poche ore dopo che la Corea del Nord aveva condotto un test missilistico a marzo.
Il programma F-35 è stato afflitto da eccessi nei costi, malfunzionamenti e ritardi. Alcune versioni del jet sono state temporaneamente bloccate per ispezioni di sicurezza lo scorso anno, dopo un incidente in Texas.
Secondo il Government Accountability Office degli Stati Uniti, il tasso di capacità di missione della flotta statunitense di F-35 – la percentuale di tempo, in media, in cui un aereo era pronto a svolgere il compito assegnato – era del 55% a marzo 2023.
Come riportato da Renovatio 21, gli USA a ottobre avevano perso un F-35 e a momenti non lo ritrovavano più. L’aereo, il cui pilota si era eiettato in Carolina del Sud, aveva avanzato per centinaia di chilometri, facendo perdere le sue tracce, al punto che i militari avevano chiesto alla popolazione di segnalare in caso lo vedessero, in una sorta di «Chi l’ha visto» per caccia di quinta generazione.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa un F-35 cadde nel mar della Cina, scatenando nelle forze armate USA una corsa contro il tempo per recuperare i resti prima dei cinesi, che potevano in caso procedere alla retroingegneria del velivolo.
Tre anni fa è stata sperimentata la capacità dell’F-35 di lanciare la testata nucleare B61-12, un ordigno all’idrogeno che, come ha annunciato questa settimana il Pentagono, ora può essere lanciato anche dal caccia stealth B2.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Animali
Fiume infestato dai coccodrilli pronto per le Olimpiadi in Australia
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«Mentre nuotavo sotto il ponte, ho sentito e visto cose a cui non dovremmo pensare troppo», ha detto Jolien Vermeylen, triatleta che si è classificata 24ª, aggiungendo che le acque non avevano esattamente il sapore di «Coca-Cola o Sprite». Tra le cose che ha veduto è possibile ipotizzare non vi fossero coccodrilli, tuttavia grandi toponi forse sì. Renovatio 21 ha teorizzato una volonta precipua, di natura esoterico-giacobina, nella persecuzione fisica degli atleti: è il caso di parlare di vero sadismo della Francia repubblicana, che ha tra i suoi eroi, del resto, il marchese De Sade – il quale nelle 120 giornate di Sodoma descrive apppunto la tortura di masse di giovani…Canadian Olympic athlete vomits 🤮 after swimming in the contaminated waters of the Seine River. Despite France spending €1 billion on a cleanup operation before the Paris Olympics. “Did I vomit once? No, I vomited 10 times, the last four kilometers were brutal, and I started… pic.twitter.com/Y6hC1IjQKZ
— Juan Torres (@juanpodcast1) August 1, 2024
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Animali
Grave crisi nel mondo degli avvoltoi, il Sudafrica si dispera. Mentre continua la violenza razzista contro i bianchi
Il governo sudafricano ha espresso preoccupazione per il drastico declino delle popolazioni di avvoltoi, sottolineando che la loro continua diminuzione potrebbe avere serie conseguenze ambientali. Nonostante i problemi che affliggono il Paese – come la cruenta violenza razzista sui bianchi – Pretoria pensa bene di occuparsi dei problemi dei pennuti, e disperarsene.
Nel suo discorso di lunedì, il ministro delle Foreste, della Pesca e dell’Ambiente Dion George ha dichiarato che solo nel 2025 due episodi di avvelenamento di massa hanno causato la morte di centinaia di avvoltoi.
A maggio, almeno 123 avvoltoi sono morti dopo essersi nutriti della carcassa avvelenata di un elefante nel Parco Nazionale Kruger in Sudafrica. Le guardie forestali sono riuscite a salvare e curare circa 83 degli uccelli sopravvissuti.
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Un altro caso di avvelenamento di massa si è verificato nella riserva di caccia di Lionspruit, a Mpumalanga, dove oltre 100 avvoltoi sono stati uccisi.
«Se questi eventi continuano senza controllo, la perdita di migliaia di avvoltoi potrebbe avere conseguenze devastanti per l’ambiente e la salute pubblica», ha avvertito il ministro, invitando i sudafricani a contribuire attivamente alla protezione degli avvoltoi, sottolineando il rischio di estinzione di diverse specie senza un intervento coordinato.
Un rapporto di BirdLife International del 2025 stima che gli avvoltoi abbiano un valore economico di 1,8 miliardi di dollari all’anno per la regione della Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe (SADC). Il rapporto identifica l’avvelenamento come la principale causa di morte degli avvoltoi in Africa (61%), seguito dall’uso legato a credenze tradizionali (29%) e dall’elettrocuzione da infrastrutture energetiche (9%).
Vulpro, la principale organizzazione sudafricana per la conservazione degli avvoltoi, ha registrato almeno 191 incidenti legati alle linee elettriche tra il 2020 e il 2025.
Nell’Africa meridionale, l’avvelenamento secondario da carcasse contaminate e le uccisioni per scopi tradizionali continuano a rappresentare gravi minacce: nel 2019, un avvelenamento di massa in Botswana ha causato la morte di oltre 500 avvoltoi in grave pericolo di estinzione, secondo il rapporto.
Nel 2024, il Sudafrica ha adottato un piano di gestione della biodiversità multispecie per sette specie di avvoltoi, con l’obiettivo di coordinare gli sforzi di conservazione a livello nazionale fino al 2033.
Tuttavia, l’IOL ha riportato ad agosto che venti pulcini di avvoltoio sono nati nella riserva di caccia privata di Shamwari, in Sudafrica, durante questa stagione riproduttiva. Questo risultato segue il trasferimento, un anno fa, di 160 uccelli da Hartebeespoort a nuovi recinti a Shamwari da parte dell’organizzazione ambientalista VulPro.
Non solo il Sudafrica pensa ai pennuti invece che agli esseri umani. Aggiungiamo pure che si tratta di pennuti orribili – proprio quello che si dice un brutto uccello.
Nel 2022 la divisione per l’uguaglianza della Corte Suprema del Sudafrica ha stabilito che la canzone «Kill the Boers» non costituisce un caso di «incitamento all’odio». Chiedere il massacro di un’intera classe sociale, se non di un’intera razza non è hate speech, se a farlo cantare alle masse è Julius Malema, leader marxista-leninista del partito Economic Freedom Fighers (EFF), panafricanista, anticapitalista, antimperialista, con una certa passione, si dice, per le BMW che guiderebbe anche con un po’ troppa velocità.
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Come riportato da Renovatio 21, ancora due anni fa Musk, che non ha problemi a parlare di un vero e proprio «genocidio bianco» in Sudafrica, aveva accusato il New York Times di supportare gli appelli al massacro razziale in corso.
Il principale vettore dell’ascesa del canto genocida è senza dubbio il Malema, che scandisce lo slogan sterminatore saltellando in stadi dinanzi a migliaia e migliaia di seguaci, aggiungendo «shoot to kill», «spara per uccidere» – in pratica la caccia, ma non all’avvoltoio, al bianco.
Come riportato da Renovatio 21, vari gruppi boeri da anni ritengono di essere oggetti di una vera persecuzione se non di una pulizia etnica, con abbondanza disperante episodi di crimine, torture e violenza efferata di ogni sorta.
Come riportato da Renovatio 21, Ernst Roets, responsabile politico del Solidarity («Movimento di Solidarietà»), un network di organizzazioni comunitarie sudafricane che conta più di 500.000 membri, ha dichiarato che, nonostante le indicibili violenze e torture subite dalle comunità bianche in Sud Africa, nel prossimo futuro «l’Europa sarà peggio».
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Immagine di Derek Keats via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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Il Canada vuole eutanasia di massa anche per gli struzzi
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