Epidemie

Epidemia di influenza aviaria «altamente patogena» in Europa

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Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WOAH), un’epidemia di influenza aviaria H5N1, altamente contagiosa, è stata segnalata in un allevamento di pollame nella parte nordoccidentale del Belgio.

 

In una dichiarazione di lunedì citata da Reuters, l’organizzazione con sede a Parigi ha affermato che l’epidemia è stata rilevata nella città di Diksmuide vicino alla Francia e che almeno 95 uccelli sono morti a causa dell’infezione mentre il resto dello stormo, composto da 20.100 uccelli, ha dovuto essere eliminato. essere abbattuto.

 

In precedenza, le autorità tedesche avevano riferito venerdì che 11.500 tacchini avevano dovuto essere macellati dopo che era stata rilevata un’epidemia del virus altamente patogeno in una fattoria nello stato orientale del Brandeburgo.

 

Nei Paesi Bassi, sono stati rilevati focolai in un allevamento di galline ovaiole, che ha portato all’abbattimento di circa 110.000 polli, e in uno zoo dove sono stati macellati circa 90 uccelli che rappresentavano un rischio di diffusione del virus.

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Un’altra epidemia è stata segnalata la scorsa settimana anche dal Ministero dell’Agricoltura francese in un allevamento di tacchini nel nord-ovest della Francia, spingendo le autorità ad aumentare il livello di allerta nazionale per l’influenza aviaria da “trascurabile” a “moderato”.

 

Negli ultimi anni, l’influenza aviaria H5N1 ha portato all’abbattimento di centinaia di milioni di uccelli in tutto il mondo. In Europa, i focolai si verificano tipicamente in autunno e inverno, e questa stagione ha già visto casi rilevati anche negli allevamenti in Italia, Croazia e Ungheria, oltre a quelli precedentemente menzionati.

 

Le epidemie di influenza negli animali comportano gravi ripercussioni economiche sull’agricoltura e rappresentano anche un rischio, seppur basso, per la salute pubblica poiché alcune varianti del virus possono essere trasmesse all’uomo.

 

In un rapporto di luglio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha osservato che, da dicembre 2021, sono stati segnalati solo otto casi di esseri umani che hanno contratto il virus H5N1. Queste infezioni sono state attribuite allo stretto contatto con uccelli infetti e ambienti contaminati.

 

«Con le informazioni disponibili finora, il virus non sembra essere in grado di trasmettersi facilmente da una persona all’altra, ma è necessaria vigilanza per identificare qualsiasi evoluzione del virus che possa cambiare la situazione», ha affermato dottoressa Sylvie Briand, direttrice per la preparazione e prevenzione per l”epidemia e la pandemia dell’OMS.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’aviaria ha rialzato il capo anche in Giappone.

 

Contagi umani di nuove malattie si sono registrati invece in Cina e, negli ultimi giorni, in Gran Bretagna.

 

Nel frattempo, avanzano esperimenti di bioingegneria CRISPR per rendere i polli immuni all’aviaria.

 

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