Epidemie
È moralmente accettabile un vaccino costruito con cellule di aborto? Gli ortodossi rispondono

Renovatio 21 pubblica questa riflessione pubblicata da Traditio Marciana e dall’Associazione «Testimonianza Ortodossa». «Nei giorni scorsi – scrive Traditio Marciana – un testo simile, alla cui stesura ha collaborato la predetta Associazione, è stato diffuso dall’Associazione greca “IC XC NIKA”, in forma di lettera diretta al Santo Sinodo di Grecia, al Santo Sinodo di Cipro e alla Sacra Comunità del Monte Athos, che tratta – oltre alla parte sui vaccini sostanzialmente simile a questa – pure delle “misure di contenimento del contagio”, non di rado contrarie ai canoni e blasfeme, che in molti luoghi stanno venendo applicate, e che è stata firmata da quasi 2000 persone tra sacerdoti, monaci, medici, teologi e altri».
Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21. In particolare, in nessun modo Renovatio 21 ritiene che i vaccini siano «una grande conquista per l’umanità».
È moralmente accettabile un vaccino costruito con cellule prelevate da un aborto?
Tra scienza e salvezza
Dal punto di vista della prevenzione di malattie infettive e contagiose molto gravi, che in passato hanno causato migliaia di morti, è chiaro che i vaccini sono stati una grande conquista per l’umanità, e il loro impiego nella lotta contro le infezioni fino alla loro eradicazione, mediante una immunizzazione delle popolazioni interessate, rappresenta indubbiamente una «pietra miliare» nella lotta dell’uomo contro le malattie infettive e contagiose.
Nella frenesia dell’ingegneria genetica, tuttavia, l’uomo non ha esitato a utilizzare anche procedure che dal punto di vista etico non sono accettabili, con la motivazione che lo scopo santifica i mezzi.
Lo scopo dei vaccini è quello di sensibilizzare il sistema immunitario, con l’ingresso all’organismo umano di un agente patogeno attenuato. In questo processo, il sistema immunitario produce, da un lato, anticorpi per distruggere il nemico e, dall’altro acquisisce una memoria, in modo che se incontra in seguito lo stesso agente patogeno può riconoscerlo e agire in modo distruttivo.
Nella frenesia dell’ingegneria genetica, tuttavia, l’uomo non ha esitato a utilizzare anche procedure che dal punto di vista etico non sono accettabili, con la motivazione che lo scopo santifica i mezzi.
Così, abbiamo raggiunto il punto in cui alcuni vaccini in circolazione sono preparati o vengono utilizzate per la loro preparazione sperimentale cellule umane raccolte nei tessuti di feti infettati e volontariamente abortiti, infettati e successivamente attenuati e coltivati mediante ceppi di cellule umane ugualmente provenienti da aborti volontari, a noi di fede cristiana ortodossa si pongono importanti problemi etici.
Così, abbiamo raggiunto il punto in cui alcuni vaccini in circolazione sono preparati o vengono utilizzate per la loro preparazione sperimentale cellule umane raccolte nei tessuti di feti infettati e volontariamente abortiti, infettati e successivamente attenuati e coltivati mediante ceppi di cellule umane ugualmente provenienti da aborti volontari
La domanda che ci siamo posti e alla quale abbiamo cercato di dare una risposta è: chi usa un vaccino del genere, quanto coopera al male dell’aborto?
Destano particolare preoccupazione per noi i vaccini che sono stati realizzati utilizzando in parte il tessuto fetale derivato da aborti avvenuti decenni fa:
I vaccini per l’infanzia come il Varivax per la varicella, il Meruvax II per la rosolia, l’Havrix e il Proquad utilizzato per morbillo sono realizzati utilizzando in parte il tessuto fetale, e portano i nomi MRC-5 e WI-38 . Compreso il vaccino Vaqta per l’epatite.
La sigla WI-38 (Winstar Institute 38, istituto di ricerca biomedica) indica cellule fibroblasti di polmone umano espiantate nel 1964 da un feto femmina svedese abortito perché la famiglia riteneva di avere già troppi figli. Questa linea cellulare viene utilizzata ancora oggi per far crescere i virus utilizzati nei vaccini morbillo, parotite, rosolia, varicella ed herpes zoster.
La linea cellulare MRC-5 (Medical Research Council, istituto di ricerca) indica cellule polmonari umane provenienti da un feto maschio di quattordici settimane abortito nel 1966.
La domanda che ci siamo posti e alla quale abbiamo cercato di dare una risposta è: chi usa un vaccino del genere, quanto coopera al male dell’aborto?
I ceppi di cellule utilizzati per il MRC-5 e il WI-38 provengono da bambini abortiti nel 1961.
Le loro cellule sono state rigenerate dalla Merck e da altre aziende, in laboratorio. Questi ceppi di cellule sono tecnicamente «immortali», perché i tecnici possono conservarli indefinitamente nelle condizioni appropriate.
Vaccini contro il coronavirus e utilizzo di cellule di feti abortiti.
Con lo sviluppo di vaccini contro COVID-19 a un ritmo accelerato, è importante essere informati su come questi vaccini sono progettati, prodotti e testati. Esistono, infatti, questioni etiche sul possibile utilizzo, in qualunque fase del processo di sviluppo, di linee cellulari derivate da feti abortiti.
In particolare, le due case farmaceutiche, Moderna e Pfizer/BioNTech hanno utilizzato la serie di cellule HEK-293 nella fase dei test di laboratorio di conferma.
Astra/Zeneka (Oxford), che collabora con lo Sputnik, e la Jannsen usarono la serie di cellule HEK-293 in tutti e tre gli stadi: I. Progettazione e sviluppo; II. Produzione e III. Test di laboratorio di conferma.
Il Charlotte Lozier Institute negli Stati Uniti, sulla base di un’analisi approfondita della letteratura scientifica e dei risultati delle sperimentazioni cliniche, ha compilato un’accurata panoramica delle aziende farmaceutiche che utilizzano o non utilizzano linee cellulari eticamente controverse.
La domanda che sorge è se queste linee cellulari fetali siano assolutamente necessarie per lo sviluppo di un vaccino, e ultimamente il vaccino contro il COVID-19. La risposta è no. È possibile sviluppare vaccini eticamente accettabili senza cellule o basati su cellule animali, uova di gallina o lievito. Questo è fondamentalmente ciò che stanno facendo diverse società farmaceutiche.
Il passo successivo è acquisire informazioni sulle diverse fasi di sviluppo di un vaccino in cui sono utilizzare linee cellulari di feti abortiti.
La fase di progettazione include lo sviluppo del concetto, esperimenti preliminari e la descrizione di come verrà prodotto il vaccino.
La fase di progettazione
include lo sviluppo del concetto, esperimenti preliminari e la descrizione di come verrà prodotto il vaccino.
Aziende farmaceutiche e istituti di ricerca che hanno utilizzato linee cellulari di feti abortiti in questa fase:
– Altimmune (USA)
– Astra Zeneca e Università di Oxford (Regno Unito, Stati Uniti)
– CanSino Biologics, Inc. Beijing Institute of Biotechnology, Academy of Military Medical Sciences,
PLA of China (Cina)
– Gamaleya Research Institute (Russia)
– Janssen Research & Development , Inc. Johnson & Johnson (USA)
– Vaxart (USA)
– Anhui Zhifei Longcom Biopharmaceutical / Institute of Microbiology, Chinese Academy of Sciences
(Cina)
– Università di Pittsburgh (USA)
La fase di produzione: viene prodotto il vaccino finale.
La fase di produzione: viene prodotto il vaccino finale.
Aziende farmaceutiche e istituti di ricerca che utilizzano linee cellulari di feti abortiti in questa fase:
– Altimmune (USA)
– Astra Zeneca University of Oxford (Regno Unito, Stati Uniti)
– CanSino Biologics, Inc. Beijing Institute of Biotechnology, Academy of Military Medical Sciences,
PLA of China (Cina)
– Gamaleya Research Institute (Russia)
– Janssen Research & Development, Inc. Johnson & JohnsonVaxart (Stati Uniti)
– Vaxart (USA)
– Università di Pittsburgh (USA)
Fase di test del vaccino in laboratorio, prima che sia ampiamente distribuito
Fase di test del vaccino in laboratorio, prima che sia ampiamente distribuito.
Aziende farmaceutiche e istituti di ricerca che utilizzano linee cellulari di feti abortiti in questa fase:
– Sinovac Biotech Co., Ltd. (Cina)
– Anhui Zhifei Longcom Biopharmaceutical / Institute of Microbiology, Chinese Academy of Sciences (Cina)
– Medicago (Canada)
– Novavax (USA)
– Moderna, Inc. avec le National Institute of Health (USA)
– Pfizer et BioNTech (USA, Germania)
– Sanofi Pasteur et Translate Bio (USA, Francia)
– Inovio Pharmaceuticals (USA)
Le aziende farmaceutiche che non utilizzano linee cellulari fetali in una delle tre fasi sono (dal 10 novembre 2020, tenendo conto della fase di sviluppo del vaccino):
Diverse aziende farmaceutiche non hanno ancora completato tutte le fasi del processo
– Beijing Institute of Biological Products / Sinopharm (Cina)
– Wuhan Institute of Biological Products / Sinopharm (Cina)
– Istituto di ricerca medica Giovanni Paolo II (USA)
– Institut Pasteur e Themis e Merck (USA, Francia)
– Shenzhen Geno-immune Medical Institute (Cina)
– Merck e IAVI (USA)
– Clover Biopharmaceuticals, Inc. (Cina)
– Sanofi e GSK Protein Sciences (USA, Francia)
– Sorrento (USA)
– Università del Queensland e CSL Ltd. (Australia)
– CureVac (Germania)
– Genexin (Corea)
– Symvivo Corporation (Canada)
NB: Diverse aziende farmaceutiche non hanno ancora completato tutte le fasi del processo.
Il giudizio etico dei vaccini proposti può essere basato su diversi elementi:
– L’esistenza o meno di alternative ai vaccini sviluppati da linee cellulari di feti abortiti: laddove esistono e sono disponibili vaccini eticamente sviluppati, questi dovrebbero avere la priorità.
– Il grado di distanza, nel tempo ma soprattutto nella responsabilità, tra l’aborto in questione e il paziente vaccinato. Pertanto, la responsabilità del paziente da vaccinare è bassa rispetto a quella del ricercatore che utilizza queste linee cellulari e quindi stimola la produzione di linee cellulari simili.
Il vaccino a mRNA p un progetto che è ideale in vitro (in laboratorio), tuttavia devia dalle aspettative se applicato in vivo. Un semplice esempio è la comparsa di effetti collaterali e che non si può prevedere gli effetti che potrebbe avere nell’organismo umano a lungo termine.
– Le fasi del processo di sviluppo del vaccino, per il quale sono state utilizzate linee cellulari fetali. Se il vaccino che il paziente riceve è prodotto da queste linee cellulari fetali (Fase 2), stimola la produzione di nuove cellule fetali. Questa relazione è meno evidente quando l’azienda farmaceutica testa solo alcune copie del vaccino sulle cellule fetali (Fase 3).
Oltre a quanto è stato esposto il Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione (ACIP) ha emesso raccomandazioni ad interim per l’uso dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna COVID-19 per la prevenzione della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) negli Stati Uniti.
Entrambi i vaccini sono vaccini a mRNA che codifica la proteina spike di SARS-CoV-2, una proteina presente sulla superficie esterna del virus, utilizzata per entrare nelle cellule e replicarsi. Il vaccino a mRNA fornisce le informazioni genetiche appropriate, in modo che le cellule dell’ospite (l’umano) siano indotte alla produzione di una risposta immunitaria. La creazione di anticorpi e cellule T-(linfo).
Questo progetto che è ideale in vitro (in laboratorio), tuttavia devia dalle aspettative se applicato in vivo. Un semplice esempio è la comparsa di effetti collaterali e che non si può prevedere gli effetti che potrebbe avere nell’organismo umano a lungo termine.
Conclusioni
Il Concilio Ecumenico Quinisesto o di Trullo con il suo XCI Canone condanna alla pena prevista per gli assassini le donne (o gli uomini) che forniscono farmaci per procurare l’aborto, e quelle che assumono veleni per uccidere i feti.
Ogni atto medico e di ricerca, per essere secondo l’insegnamento divino, deve rispettare l’uomo, dal momento del suo concepimento fino alla morte, in generale, essere secondo la lettera e lo spirito del Vangelo
Il Concilio regionale tenutosi ad Ancyra con il suo XXI Canone condanna a dieci anni di scomunica coloro che agiscono in modo da procurarsi un aborto.
Il II e il LXXX Canone di San Basilio condanna alla pena prevista per gli assassini donna che abortisce volontariamente.
Ogni atto medico e di ricerca, per essere secondo l’insegnamento divino, deve rispettare l’uomo, dal momento del suo concepimento fino alla morte, in generale, essere secondo la lettera e lo spirito del Vangelo. Per questo motivo, la scelta di vaccinarsi o no è anche una questione teologica ed ecclesiastica, e l’accettazione di questi vaccini, considerando le condizioni della loro produzione, è una caduta dalla retta fede e vita.
Per questi motivi è nostra convinzione che:
La scelta di vaccinarsi o no è anche una questione teologica ed ecclesiastica, e l’accettazione di questi vaccini, considerando le condizioni della loro produzione, è una caduta dalla retta fede e vita
1. Quelli che procurano i tessuti dai bambini abortiti, sono colpevoli di cooperare formalmente all’aborto approvandolo e sfruttando l’atto stesso dell’aborto. Essi sono colpevoli come lo sono coloro che cooperano.
2. Sono colpevoli coloro che mettono in commercio, pubblicizzano e distribuiscono i vaccini derivati. Queste attività sono moralmente illecite, perché potrebbero contribuire, di fatto, a incentivare l’effettuazione di altri aborti volontari, finalizzati alla produzione di tali vaccini.
Tuttavia, questo provoca una costrizione morale sia ai genitori, per quel che riguarda i vaccini per l’infanzia, che sono sottoposti all’alternativa di agire contro coscienza o mettere in pericolo la salute dei propri figli, sia a ogni cittadino per quel che riguarda i vaccini contro il coronavirus. Si tratta di un’alternativa ingiusta che deve essere eliminata quanto prima.
Certamente non ci soddisfa né posiamo condividerla l’argomentazione di molti che le linee cellulari utilizzate sono distanti dagli aborti originali, né ci soddisfa l’argomentazione di mettere da parte ogni questione etica perché è per il nostro bene. Crediamo che non possa essere nulla di buono se è nato dal male. Il fine non giustifica i mezzi.
Certamente non ci soddisfa né posiamo condividerla l’argomentazione di molti che le linee cellulari utilizzate sono distanti dagli aborti originali, né ci soddisfa l’argomentazione di mettere da parte ogni questione etica perché è per il nostro bene. Crediamo che non possa essere nulla di buono se è nato dal male. Il fine non giustifica i mezzi.
Oltre il problema etico esiste anche la libertà vaccinale, il cosiddetto consenso informato.
Il consenso informato è la manifestazione di volontà che il paziente esprime liberamente in ordine ad un trattamento sanitario.
Il termine «consenso informato» nasce dopo il processo di Norimberga, quando l’omonimo codice evidenziò il principio dell’inviolabilità della persona umana: la partecipazione di qualunque individuo ad una ricerca scientifica non sarebbe più avvenuta senza il suo volontario consenso.
L’obbligatorietà del consenso informato come condizione per la liceità della ricerca viene sancita nel 1979 dal Rapporto Belmont nel rispetto del principio di giustizia, di benefici e del principio di autonomia.
Il caso giudiziario che, nel nostro Paese, ha destato l’attenzione del mondo sanitario e giuridico sul problema del consenso, è rappresentato dalla sentenza della Cass. Pen. n. 5639/1992 (Caso Massimo) che condannò un chirurgo per il reato di omicidio preterintenzionale a seguito del decesso di una paziente avvenuto a causa delle complicanze di un intervento chirurgico demolitivo eseguito senza il suo consenso. Da allora il tema del consenso ha assunto una rilevanza sempre crescente.
Oltre il problema etico esiste anche la libertà vaccinale, il cosiddetto consenso informato.
L’obbligo per il medico di munirsi del valido consenso della persona assistita trova riscontro nella stessa Costituzione dai seguenti articoli:
Art.13: sancisce l’inviolabilità della libertà personale
Art.32: riconosce che nessuno può essere obbligato a determinati trattamento sanitari se non per disposizione di legge e dall’art. 13 che sancisce l’inviolabilità della libertà personale.
Dei riferimenti li ritroviamo anche nell’art. 50 del Codice Penale (rubricato «consenso dell’avente diritto»).
Il termine «consenso informato» nasce dopo il processo di Norimberga, quando l’omonimo codice evidenziò il principio dell’inviolabilità della persona umana: la partecipazione di qualunque individuo ad una ricerca scientifica non sarebbe più avvenuta senza il suo volontario consenso
Il consenso informato valido deve essere:
– personale: espresso direttamente dal soggetto per il quale è previsto l’accertamento, salvo i casi di incapacità, riguardanti i minori e gli infermi di mente;
– libero: non condizionato da pressioni psicologiche da parte di altri soggetti;
– esplicito: manifestato in maniera chiara e non equivocabile;
– consapevole: formato solo dopo che il paziente ha ricevuto tutte le informazioni necessarie per maturare una decisione;
– specifico: in caso di trattamento particolarmente complesso, l’accettazione del paziente deve essere indirizzata verso tali procedure, mentre non avrebbe alcun valore giuridico un consenso del tutto generico al trattamento. In alcune situazioni particolari, come per esempio quelle relative ad un intervento chirurgico nel caso in cui non ci fosse certezza sul grado di espansione ed invasione di una neoplasia, si ricorre al consenso allargato.
Il consenso informato è un diritto riconosciuto in tutto il mondo, garantito dai seguenti trattati internazionali per la protezione dei diritti umani:
Il consenso informato è un diritto riconosciuto in tutto il mondo, garantito dai seguenti trattati internazionali per la protezione dei diritti umani
– Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali di ROMA/ 1950 (CEDU).
– Convenzione Internazionale di Bioetica di OVIEDO / 1998.
– Statuto della Corte penale internazionale dell’Aia – Articolo 7.
– Codice di Norimberga.
– Dichiarazione di Helsinki.
– Dichiarazione Universale su Bioetica e Diritti Umani-UNESCO / 1950.
Considerando che l’autorizzazione per i vaccini contro il COVID è all’uso di emergenza (EUA) e considerando che sono stati espressi dubbi sui vaccini Pfizer e Moderna circa la loro reale efficacia il diritto al consenso informato è oltre modo importante.
Se qualcuno si chiede se è moralmente accettabile portare avanti una scienza di morte la risposta per noi ortodossi è, nonostante alcuni nostri gerarchi, che non può essere accettabile.
Chiediamo allo stato e alle autorità locali preposte di garantire il diritto di obiezione di coscienza per motivi morali e di religione anche riguardo ai vaccini, come è garantito in altri campi, e di fornire, come ha il dovere, vaccini alternativi alle famiglie e agli individui che per motivi di fede si oppongono a questi vaccin
Chiediamo allo stato e alle autorità locali preposte di garantire il diritto di obiezione di coscienza per motivi morali e di religione anche riguardo ai vaccini, come è garantito in altri campi, e di fornire, come ha il dovere, vaccini alternativi alle famiglie e agli individui che per motivi di fede si oppongono a questi vaccini.
Fonti
National Center for Biotechnology Information. Corbett et al., Nature, 5Aug 2020.
van Doremalen et al., Nature preprint, 30 July 2020.
Istituto Europeo di Bioetica- https://www.ieb-eib.org/en/
Istituto Superiore di Sanità.
Il documento viene sottoscritto dal:
Direttivo dell’Associazione Testimonianza Ortodossa all’unanimità
Associazione Ortodossa San Giovanni Crisostomo.
Movimento Ortodosso in Grecia IC-CR-NICA.
Archimandrita padre Dimitri Fantini
Archimandrita padre Nettario Moioli
Archimandrita padre Arsenio Agioarsenita
Padre Popadiuc Ghenadie
Padre Giovanni Capparelli
Padre Costel Popa
Padre Michele Notaragelo
Padre Mario Sevini
Padre Ionita Mocanu
Monaco Michele Cristian Cavallo
Renovatio 21 offre la traduzione di questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Epidemie
Il Congo dichiara una nuova epidemia di Ebola

Almeno 16 persone, tra cui quattro operatori sanitari, sono morte a causa di una nuova epidemia del mortale virus Ebola nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), hanno annunciato le autorità del paese dell’Africa centrale.
Finora sono stati segnalati 28 casi sospetti nella provincia di Kasai e i test di laboratorio hanno confermato il ceppo zairese della malattia, ha affermato giovedì il ministero della Salute congolese in una nota.
«Il tasso di mortalità è stimato al 57%, anche se le indagini e le analisi di laboratorio continuano a definire la situazione», ha affermato il ministero, aggiungendo che gli ultimi casi segnano la 16a epidemia registrata nella Repubblica Democratica del Congo.
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Il governo ha dichiarato di aver schierato squadre di risposta rapida, supportate da esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), per potenziare la sorveglianza epidemiologica e istituire strutture di triage e isolamento.
L’Ebola, una febbre emorragica altamente contagiosa, si diffonde attraverso il contatto diretto con fluidi corporei o tessuti infetti. I sintomi includono spesso febbre alta, affaticamento, mal di testa, mal di gola, vomito, diarrea, eruzioni cutanee ed emorragie interne o esterne.
Il Congo ha registrato l’ultima volta il virus nel 2022 nella provincia di Equateur, dopo una devastante epidemia tra il 2018 e il 2020 che ha ucciso quasi 2.300 persone. Il paese, attualmente alle prese con un conflitto armato nelle sue province orientali ricche di minerali, alimentato dal gruppo ribelle M23, ha anche sperimentato gravi epidemie negli ultimi mesi, che vanno da quelle descritte come «misteriose» al virus Mpox , precedentemente noto come vaiolo delle scimmie.
L’OMS ha dichiarato che consegnerà due tonnellate di forniture, tra cui dispositivi di protezione individuale, attrezzature per laboratori mobili e medicinali, per sostenere Kinshasa. Ha aggiunto che il Congo dispone di una scorta di trattamenti e di 2.000 dosi del vaccino Ervebo, che saranno inviate nel Kasai per vaccinare i contatti e gli operatori sanitari in prima linea.
Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di quest’anno, anche la vicina Uganda ha dichiarato una nuova epidemia di Ebola dopo che un’infermiera di 32 anni è morta per insufficienza multiorgano. L’OMS ha registrato 14 casi, di cui 12 confermati e due probabili, con quattro decessi.
Come riportato da Renovatio 21, la lotta in Congo tra le forze governative e i ribelli del gruppo M23 secondo molti sostenuto dal Ruanda, sta continuando in queste ore, con i ribelli ad accusare gli accordi di pace.
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Nel frattempo si consumano anche cruenti attacchi contro i villaggi cristiani, con diecine di morti.
Come riportato da Renovatio 21, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) aveva lanciato un allarme secondo cui gli scontri in corso nella città di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo orientale, potrebbero causare la fuga di campioni di Ebola e di altri agenti patogeni da un laboratorio.
Come riportato da Renovatio 21, dichiarazioni di allarme simili sono state lanciate due anni fa dall’OMS anche nel caso del conflitto in Sudan, con rischi riguardo a biolaboratori che, abbiamo appreso, sono siti pure lì.
A maggio 2024 era emerso che scienziati cinesi hanno progettato in un laboratorio un virus con elementi dell’Ebola che ha ucciso un gruppo di criceti.
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Immagine di World Bank Photo via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Armi biologiche
I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio

Un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria suggerisce che il virus SARS-CoV-2 responsabile del COVID-19 mostra segni di «ingegneria deliberata» e che queste caratteristiche, tra cui la proteina spike presente anche nei vaccini mRNA contro il COVID-19, sono responsabili di danni alla salute diffusi a livello globale.
Lo studio, redatto da 11 esperti scientifici e legali, è stato pubblicato nell’edizione autunnale del Journal of American Physicians and Surgeons.
Gli autori sostengono che le caratteristiche artificiali del SARS-CoV-2 e dei vaccini mRNA contro il COVID-19 siano probabilmente il risultato di una controversa ricerca sull’acquisizione di funzione, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi biologiche. La ricerca sul guadagno di funzione, che aumenta la trasmissibilità o la virulenza dei virus, è spesso utilizzata nello sviluppo dei vaccini.Secondo il documento, la diffusione del COVID-19, seguita dalla distribuzione dei vaccini a mRNA, ha provocato danni alla salute senza precedenti, che vanno da «malattie autoimmuni e catastrofi cardiovascolari a complicazioni della gravidanza e tumori aggressivi».
«Lungi dall’essere benigni, questi vaccini hanno provocato danni profondi, sconvolgendo quasi tutti gli apparati del corpo umano e contribuendo a livelli di morbilità e mortalità senza precedenti», afferma il documento. Il dottor Andrew Zywiec, primario presso Zywiec & Porter, è l’autore principale dello studio. Ha affermato che lo studio rivela un «modello di danno troppo costante e pervasivo per essere liquidato come casuale». «La tossicità sistemica scatenata da questi interventi, che si manifesta sotto forma di malattie autoimmuni, devastazioni cardiovascolari, tumori aggressivi e danni riproduttivi catastrofici, rappresenta non solo un fallimento della salute pubblica, ma un profondo tradimento della fiducia» ha aggiunto. Joseph Sansone, Ph.D., uno psicoterapeuta che ha intentato una causa per vietare i vaccini a mRNA in Florida, ha affermato che l’articolo è «estremamente significativo» in quanto è «il primo articolo di una rivista peer-reviewed che afferma che sia il COVID che le iniezioni di COVID violano la Convenzione sulle armi biologiche e che sia il COVID-19 che le iniezioni di COVID sono armi biologiche».Il virus SARS-CoV-2 è «indicativo di manipolazione di laboratorio»
Secondo l’articolo, il virus SARS-CoV-2 «presenta molteplici caratteristiche genomiche indicative di manipolazione di laboratorio», tra cui il sito di scissione della furina, che «aumenta l’infettività» e che è «assente nei virus simili alla SARS presenti in natura».
Diverse altre caratteristiche del virus SARS-CoV-2 «migliorano l’evasione immunologica e la trasmissibilità tramite aerosol», rendendo il virus «insolitamente resistente… e cinque volte più stabile nell’aria» rispetto ad altri virus respiratori.«Queste caratteristiche combinate, insieme ai modelli di mutazione del virus, sono una forte prova che il SARS-CoV-2 non avrebbe potuto evolversi naturalmente», afferma il documento.
L’articolo cita due articoli di riviste scientifiche sottoposte a revisione paritaria, redatti da scienziati militari, che affermano che il SARS-CoV-2 contiene «prove di manipolazione» che rendono il virus un «patogeno attraente» per le sue caratteristiche, che ricordano quelle di un’arma biologica.
Queste manipolazioni «rappresentano una violazione della Convenzione sulle armi biologiche», sostiene il documento. Promulgata nel 1975, la convenzione «proibisce di fatto lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, il trasferimento, lo stoccaggio e l’uso di armi biologiche e tossiche». È stata firmata da quasi 200 Paesi.Un articolo accusa Fauci di aver deliberatamente nascosto le origini del SARS-CoV-2
Secondo il documento, la ricerca sull’acquisizione di funzione implica «tecniche di manipolazione virale» che possono portare allo sviluppo di agenti patogeni vietati dalla convenzione. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti, in particolare il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, guidato dal dottor Anthony Fauci fino al 2022, è da tempo coinvolto nella ricerca sul guadagno di funzione, «inclusa una collaborazione di lunga data tra istituzioni finanziate dagli Stati Uniti e il Wuhan Institute of Virology» in Cina. I sostenitori della «teoria della fuga dal laboratorio» sulle origini del SARS-CoV-2 sostengono che la ricerca sul guadagno di funzione nel laboratorio di Wuhan e una successiva fuga di notizie abbiano portato allo scoppio dell’epidemia globale di COVID-19, che è stata insabbiata. Ad aprile, l’amministrazione Trump ha lanciato una nuova versione del sito web ufficiale del governo dedicato al COVID-19, presentando prove che il COVID-19 sia emerso a causa di una fuga di notizie dal laboratorio di Wuhan. La CIA, l’FBI, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, il Congresso degli Stati Uniti e diverse agenzie di Intelligence straniere hanno avallato questa teoria. Il documento fa riferimento al Progetto DEFUSE, una proposta presentata dall’EcoHealth Alliance e dagli scienziati di Wuhan alla Defense Advanced Research Projects Agency degli Stati Uniti nel 2018. Sebbene la proposta sia stata respinta, descriveva la creazione di coronavirus con caratteristiche che ne aumentavano l’infettività, tra cui il sito di scissione della furina. EcoHealth Alliance e il suo ex presidente, il dottor Peter Daszak, hanno collaborato con i ricercatori di Wuhan. L’anno scorso, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha sospeso tutti i finanziamenti per EcoHealth Alliance dopo aver scoperto che l’organizzazione non aveva monitorato adeguatamente gli esperimenti rischiosi sul coronavirus. Il documento afferma che Fauci e l’intelligence statunitense non hanno mai rivelato l’esistenza della ricerca. Al contrario, «hanno oscurato quella che è, di fatto, la prova dell’intenzione di produrre un virus molto simile a quello che ha causato la pandemia di COVID-19». L’articolo cita una teleconferenza del 1° febbraio 2020 con Fauci e importanti virologi, tra cui diversi coautori dell’ormai famigerato articolo «The proximal origin of SARS-CoV-2». L’articolo, che promuoveva l’origine naturale del COVID-19, è stato pubblicato su Nature Medicine nel marzo 2020. Sebbene diversi coautori di «Proximal Origin» abbiano espresso dubbi sul fatto che il SARS-CoV-2 si sia sviluppato naturalmente, Fauci «ha cercato di sopprimere» tali preoccupazioni durante la chiamata del 1° febbraio 2020. «Proximal Origin» è diventato uno degli articoli più citati del 2020, con oltre 6 milioni di accessi. Nel 2023, The Nation ha riportato che oltre 2.000 testate giornalistiche hanno citato l’articolo. Successivamente, il governo degli Stati Uniti, la comunità scientifica e i media hanno utilizzato il termine «origine prossimale» per promuovere la teoria «zoonotica» – o dell’origine naturale – dell’origine del SARS-CoV-2 e per screditare i sostenitori della «teoria della fuga di laboratorio». «L’occultamento deliberato di caratteristiche genomiche critiche ha ritardato la consapevolezza pubblica e gli sforzi di mitigazione della pandemia, consentendo potenzialmente una diffusione più ampia e un maggior numero di decessi», afferma il documento. A maggio, il presidente Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che ha sospeso la ricerca sul guadagno di funzione negli Stati Uniti per 120 giorni, in attesa dello sviluppo di un nuovo quadro normativo. Ha inoltre interrotto i finanziamenti statunitensi per tale ricerca in alcuni Paesi.La proteina Spike potrebbe causare danni irreversibili
Secondo gli autori dello studio, lo sviluppo del SARS-CoV-2 e delle caratteristiche del COVID-19 che presentano proprietà di acquisizione di funzione simili hanno causato danni significativi alla salute pubblica globale. Il documento fa riferimento alle statistiche del Defense Medical Epidemiology Database che mostrano un aumento significativo dell’incidenza di miocardite (151,4%), embolia polmonare (43,6%), disfunzione ovarica (34,9%), malattia ipertensiva (22,9%), sindrome di Guillain-Barré (14,9%), cancro esofageo (12,5%) e cancro al seno (7%) nel 2021, l’anno in cui i vaccini contro il COVID-19 sono stati distribuiti a livello globale. Ulteriori dati militari statunitensi citati nel documento mostrano «aumenti persistenti» di miocardite, cancro agli organi digestivi, cancro al cervello e altre lesioni tra il 2022 e il 2025. Anche i danni riproduttivi sono aumentati significativamente in seguito alla distribuzione dei vaccini contro il COVID-19, sostiene il documento. Cita dati provenienti da fonti quali il Vaccine Adverse Event Reporting System ( VAERS ), gestito dal governo statunitense, il rapporto di sorveglianza post-marketing di Pfizer del 2021 e i dati degli studi clinici di fase 2/3 per il suo vaccino contro il COVID-19, che mostrano un aumento di aborti spontanei, nati morti e decessi neonatali. Lo studio cita la proteina spike nei vaccini mRNA contro il COVID-19 come uno dei probabili fattori responsabili dell’aumento dell’incidenza di tumori e altre patologie negli ultimi anni. «L’espressione proteica prolungata, esemplificata dal rilevamento della proteina spike S1 oltre 700 giorni dopo la vaccinazione contro il COVID, sottolinea il potenziale di danni irreversibili», afferma il documento. Il documento sostiene che la soppressione di «trattamenti comprovati o promettenti» come l’idrossiclorochina a favore dell’obbligo vaccinale universale contro il COVID-19 – e la decisione politica di implementare la vaccinazione di massa durante la pandemia – hanno ulteriormente aggravato la salute pubblica globale e hanno avuto «effetti dannosi sulla fiducia del pubblico». Il documento è stato pubblicato proprio mentre la Food and Drug Administration statunitense, all’inizio di questa settimana, ha interrotto l’ampia autorizzazione dei vaccini contro il COVID-19, limitando le iniezioni alle persone ad alto rischio di contrarre la malattia grave. All’inizio di questo mese, l’HHS ha annunciato di aver cancellato quasi 500 milioni di dollari in contratti e sovvenzioni per lo sviluppo di vaccini a mRNA. Un numero crescente di scienziati ha chiesto la sospensione o il ritiro dei vaccini a mRNA. Gli autori dello studio hanno affermato che i loro risultati rafforzano queste richieste. «L’aumento delle malattie autoimmuni, dei tumori aggressivi, delle interruzioni di gravidanza, dei decessi cardiovascolari, della frammentazione sociale e dei rischi incombenti delle piattaforme avanzate di mRNA richiedono un’immediata sospensione dell’uso di vaccini a mRNA e di prodotti biologici, indagini approfondite sui motivi alla base di questa violazione senza precedenti della fiducia pubblica e misure robuste per ripristinare terapie sicure e pratiche etiche di salute pubblica» hanno affermato. La dottoressa Irene Mavrakakis, una delle coautrici dell’articolo e professoressa associata presso il dipartimento di Chirurgia del Philadelphia College of Osteopathic Medicine, ha affermato che l’articolo sostiene le richieste di «ritiro completo di tutti i vaccini e farmaci biologici contro il COVID-19 e di una moratoria su tutti i farmaci biologici a mRNA». La Mavrakakis ha anche chiesto che vengano «perseguiti penalmente i decisori che sono stati penalmente negligenti e hanno mancato ai loro doveri». Ha affermato che i produttori di vaccini dovrebbero essere privati dell’immunità di cui godono ai sensi del National Childhood Vaccine Injury Act del 1986 e del Public Readiness and Emergency Preparedness Act ( PREP Act ) del 2005. Karl Jablonowski, Ph.D., ricercatore senior presso Children’s Health Defense, concorda. Ha affermato che la ricerca sul guadagno di funzione «avrà sempre i suoi sostenitori», ma l’umanità si trova ad affrontare «rischi estremi e inevitabilmente paga un prezzo elevato per tale ricerca». «I laboratori possono avere perdite, e lo fanno», ha affermato. «Un singolo evento al Wuhan Institute of Virology alla fine del 2019 ha causato innumerevoli sofferenze e morti. Finché non saremo in grado di costruire un laboratorio a prova di perdite, non dovremmo assemblare virus che potrebbero devastare il mondo al suo interno». Michael Nevradakis Ph.D. © 29 agosto 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD. Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Epidemie
Caso di verme divoratore di carne umana in USA

Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha segnalato il primo caso umano di verme divoratore di carne umana associato ai viaggi nel Maryland, dopo il ritorno di un «paziente» da El Salvador. Lo riporta l’agenzia Reuters, citante il portavoce dell’HHS Andrew G. Nixon
Si tratta di una creatura chiamata New World screwworm (verme a vite del Nuovo Mondo), il cui nome scientifico è Cochliomyia hominivorax, conosciuta come «Mosca assassina», una specie di mosca parassita le cui larve (o vermi) mangiano i tessuti vivi degli animali a sangue caldo.
Non sono stati resi noti dettagli sullo status di immigrazione del paziente, sebbene sia importante sottolineare che il Maryland è una roccaforte dell’estrema sinistra del Partito Democratico USA e un Sanctuary State, uno Stato-rifugio per gli immigrati.
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Dal 2023, le larve di mosca assassina si stanno spostando verso nord dall’America Centrale attraverso il Messico, con un nuovo caso identificato a luglio a circa 400 miglia a sud del confine statunitense, a Veracruz. La risposta del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) è stata quella di chiudere le attività transfrontaliere dei porti di ingresso del bestiame negli Stati Uniti per mitigare la minaccia alla biosicurezza.
«L’HHS ha segnalato negli Stati Uniti il primo caso umano di parassita del Nuovo Mondo associato ai viaggi. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno confermato la presenza del parassita il 4 agosto in un paziente di ritorno da El Salvador» scrive Reuters. «Fonti del settore avevano precedentemente riferito a Reuters che il paziente proveniva dal Guatemala, e le email della Beef Alliance avevano diffuso questa versione ai responsabili dell’allevamento. L’HHS non ha chiarito la discrepanza».
L’HHS afferma che il rischio per la salute pubblica degli Stati Uniti è molto basso. Quest’anno non sono stati segnalati casi di contagio tra gli animali negli Stati Uniti.
Gli esseri umani possono sopravvivere alle infestazioni dal verme a vite del Nuovo Mondo con un trattamento adeguato, ma questo è il primo caso negli Stati Uniti che ha fatto scattare l’allarme tra i funzionari della sanità pubblica e l’industria del bestiame. Se non trattati, questi parassiti possono uccidere gli ospiti, come bovini, animali selvatici e animali domestici.
Il Segretario del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA) Brooke Rollins ha recentemente annunciato i piani per un nuovo impianto sterile per mosche in Texas (base aerea miliare di Moore), ispirato alle passate campagne di eradicazione. La costruzione della struttura richiederà dai 2 ai 3 anni.
Anche il Messico sta costruendo un impianto per la produzione di mosche sterili da 51 milioni di dollari nel Sud. Attualmente, ne esiste solo uno (a Panama City), che produce 100 milioni di mosche sterili a settimana, ma ne serviranno 500 milioni per respingere le infestazioni fino al Darien Gap.
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L’USDA stima che un’epidemia di verme della vite senza fine del Texas potrebbe devastare l’industria bovina, causando perdite per 1,8 miliardi di dollari tra mortalità del bestiame, manodopera e costi di trattamento. La minaccia biologica arriva in un momento in cui il patrimonio bovino nazionale è il più piccolo degli ultimi 70 anni, i prezzi della carne bovina sono a livelli record e i margini di profitto degli allevamenti intensivi rimangono estremamente ridotti.
Una serie di fattori, tra cui la riduzione delle mandrie, la siccità e le tariffe doganali, sta facendo salire i prezzi della carne bovina nei supermercati a livelli record …
L’USDA classifica ufficialmente i vermi della vite come una «minaccia per la biosicurezza agricola» e, visti i recenti casi di cittadini cinesi sorpresi a introdurre clandestinamente funghi «agroterroristici» nel Paese, viene da chiedersi se questi parassiti potrebbero essere utilizzati come arma da parte di avversari stranieri per una guerra ibrida.
Come riportato da Renovatio 21, gli USA già in passato sono stati teatro di casi di batterio vibrio vulnificus, organismo noto per divorare la carne delle infezioni, detto anche batterio carnivoro. Parimenti, sono emersi altre creature inquietanti come l’ameba mangia cervello, segnalata nei fiumi del Nebraska e in Missouri.
Prioni sarebbero invece stati alla base anche di un’epidemia del 2019 di cervi-zombie: ai poveri ungulati, già martoriati dalle zecche portatrici di Lyme che ritengono il loro manto peloso il luogo migliore per accoppiarsi, viene «mangiato» il cervello da proteine infette, ingenerando così nelle tenere bestie cornute comportamenti di zomberia pura.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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